Gestione pandemia e denunce: la magistratura che farà? - Paolo Sceusa e Paolo Borgognone
Video di PANDORA TV del 19 agosto 2021
08/11/2021
Giudice Manuali "il green pass non deve discriminare chi ha scelto di non vaccinarsi, lo conferma il Regolamento UE"
Intervista al Giudice Lina Manuali la quale conferma quanto già sancito dal Regolamento UE; il green pass non può limitare le attività, non può limitare la libera circolazione né può discriminare chi ha scelto di non vaccinarsi.
Fonte: Worldlifeo SILVIA PEDRAZZINI
REATO DI ESTORSIONE
Ai sensi dell' 629 c. p. “chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque e dieci anni e con la multa da euro 1000 a euro 4000. La pena è della reclusione da sei a venti anni e della multa da euro 5000 a euro 15000 se concorre taluna delle circostanze indicate nell’ultimo capoverso dell’articolo precedente”.
IL VACCINO COVID E' SPERIMENTALE PER CUI SE UN GOVERNO LO RENDE OBBLIGATORIO FINISCE DAVANTI AL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE PER VIOLAZIONE DEL DIVIETO DI SPERIMENTAZIONE SU UOMO SENZA CONSENSO (CODICE DI NORIMBERGA)
Vaccini anticovid sperimentali: troppi effetti collaterali. Solo gli inconsapevoli e gli ignavi possono avere fede incondizionata nei vaccini sperimentali
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IL PROCESSO DI NORIMBERGA AI DOTTORI per crimini della Seconda Guerra Mondiale: VACCINI SPERIMENTALI, ESPERIMENTI EPIDEMICI.
I corsi e i ricorsi storici. La storia è ciclica, si ripete e in che modo, con quali modalità e obiettivi rivelati, manifesti e quali nascosti alla massa, all'Umanità? E chi i colpevoli?
Il Processo ai dottori: i medici nazisti sul banco degli imputati
VERSO UN NUOVO PROCESSO DI NORIMBERGA. "Con una CLASS ACTION l'Avvocato Reiner Fuellmich ottiene il sostegno di migliaia di avvocati in tutto il mondo per portare in tribunale lo scandalo Covid19 scoppiato a Davos."
"Dalla scorsa settimana è stato preparato un secondo tribunale di Norimberga e si sta organizzando un'azione collettiva.
Il processo di Norimberga (film)
Tribunale di Norimberga: "La somministrazione di farmaci, contro la volontà del soggetto, è un crimine contro l'Umanità"
GRANDIOSO! DA DIFFONDERE! NORIMBERGA 2 E' INIZIATA!!!!
Immagine: jerusalem,israele,cupola dorata,città santa |
Dea: "In Israele quasi tutti i ricoverati erano stati vaccinati"
ALBERT SPEER, l'«architetto del diavolo», interpretò l'architettura nazista di Adolf Hitler e fu ministro per gli armamenti del Reich. A Norimberga sfuggì all'impiccagione
ALBERT SPEER, l'«architetto del diavolo», fu interprete massimo dell'architettura nazista di Adolf Hitler e ministro per gli armamenti del Reich. A Norimberga sfuggì all'impiccagione
Albert Speer e Tribunale di Norimberga
Video pubblicato da dangelosante.info il 2 marzo 2021 sul canale You Tube
L'architetto ufficiale del Führer
Nel 1934, Speer venne scelto da Hitler per sostituirlo come architetto capo del Partito. Una delle sue prime scommesse dopo la promozione divenne uno dei suoi lavori più noti: l'allestimento dello stadio Zeppelinfeld per il raduno di Norimberga, quello registrato nel celebre film di propaganda Triumph des Willens [Il trionfo delle volontà] da Leni Riefenstahl.
Soprattutto a partire dal 1933 Hitler era divenuto pienamente consapevole degli agghiaccianti effetti della messa in scena sulla psiche delle grandi masse. Per questo motivo, per affermare la grandiosità della sua regia politica e della sua persona, egli si servì non solo della cinematografia - curata, come si è visto, dalla Riefenstahl - e di appositi organi di propaganda, bensì anche dell'architettura, appannaggio dello Speer, il quale espresse la dittatorialità del terzo Reich con costruzioni pensate per esaltare i valori della patria e del sangue tedesco e per coagulare i consensi delle folle. Ciò era possibile riprendendo lo stile classico con l'opportuno filtro della tradizione germanica (dando così vita a uno stile, per così dire, «romano-alemanno») e ricorrendo a un esasperato gigantismo delle proporzioni. Il classicismo era valorizzato da Speer come un modello di perfezione: si trattava della trasfigurazione più compiuta dell'elemento naturale, creato da Dio e dunque orientato alla sua grandezza, nonché del portato stilistico della popolazione ellenica e dell'Impero dei Cesari, di cui Hitler d'altronde si sentiva legittimo erede.
Il classicismo proposto da Speer, tuttavia, denuncia anche chiare tangenze con la cultura germanica, dalla quale riprende l'utilizzo del legno, la tipologia edilizia delle case a graticcio, il rigore longilineo degli elementi strutturali, ed altri elementi che per la loro autenticità ed endemicità erano particolarmente graditi dal Führer, il quale era del tutto insofferente verso quell'architettura razionalista (si pensi a Le Corbusier) che giudicava pericolosa, alienante e non compatibile con l'ordine e la disciplina della presunta «razza ariana». Questo connubio tra la ricercata raffinatezza della prassi classica e la vernacolare genuinità della tradizione germanica dava vita a uno stile asciutto, stilizzato, netto, forte, e filtrato attraverso proporzioni monumentali, quasi roboanti, se non titaniche, inducenti a un totalitario senso di rigore. Il teatrale gigantismo delle forme architettoniche ideate da Speer, infatti, era concepito in funzione coreografica per ribadire il prestigio del partito e la piccolezza materiale del cittadino tedesco, che doveva sentirsi nullo nei confronti del Nazismo (incarnato proprio dal manufatto edilizio stesso) confermando dunque la solidità e la forza del Reich. Nella progettazione dei monumentali edifici di regime, poi, Speer sostenne la teoria del «valore delle rovine» (Ruinenwert), entusiasticamente accolta da Hitler, per la quale tutti i nuovi edifici sarebbero stati costruiti in modo tale da lasciare rovine grandiose per migliaia di anni a venire, funzionali per testimoniare nonostante il loro inevitabile decadimento la grandezza del terzo Reich alle generazioni future, in maniera del tutto analoga alle rovine dell'Antica Grecia o dell'Impero Romano.
Esempi grandiosi di questa concezione architettonica ci sono dati dal già ricordato allestimento del raduno di Norimberga, basato su una scenografia in stile dorico che riprendeva l'altare di Pergamo (ricostruito a Berlino in quegli anni) ingrandita su una scala enorme (l'intero apparato, poi, venne potenziato grazie all'utilizzo di centotrenta riflettori da contraerea che, proiettando i propri potenti fasci di luce verso l'alto, davano la totalitaria e imponente impressione di una «cattedrale di luce»), dal padiglione tedesco per l'Esposizione parigina del 1937, concepito come baluardo nazista in diretta contrapposizione formale e simbolica con il dirimpettaio padiglione sovietico, e dal monumentale e ambizioso progetto della Welthauptstadt, un nuovo tessuto urbano che, imperniandosi intorno ad un asse viario principale (desunto dallo schema ippodameo classico) e al centro nevralgico della Große Halle (un faraonico edificio a cupola che, costituendosi come la sede delle principali manifestazioni del culto nazista, avrebbe simboleggiato in termini dimensionali l'ambizione hitleriana di dominare il mondo), avrebbe dovuto ridisegnare Berlino, capitale dello stato millenario pangermanico, al punto da renderla imperiale e universalmente invidiabile a livello urbanistico (questo progetto, con la deflagrazione della guerra in Europa, naufragò definitivamente per via della difficoltà di reperire materiali strategici).
Influenze sull'architettura italiana
Con lo stringersi dell'alleanza politico-militare tra l'Italia fascista e la Germania nazionalsocialista (Asse Roma-Berlino) l'architettura ufficiale italiana, fino ad allora improntata ad un prudente modernismo, incarnato dal compromesso stilistico tra funzionalità e classicismo tradizionale promosso da Marcello Piacentini, si orientò decisamente verso forme più classiche e monumentali. Su Architettura, la rivista del sindacato nazionale fascista architetti diretta da Marcello Piacentini, Milano, 1939-XVII, Fascicolo VIII, fu pubblicata un'ampia panoramica dell'architettura ufficiale tedesca; verso il classicismo si orientarono anche i progetti romani per la nuova stazione di Roma Termini di Angiolo Mazzoni e per il monumentale impianto dell'EUR.
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