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L'ex Presidente della Repubblica COSSIGA, su DRAGHI: "un vile affarista. Il liquidatore dell'industria pubblica italiana."

 

L'ex Presidente della Repubblica italiana, COSSIGA,  soprannominato "IL PICCONATORE" su DRAGHI: "un vile affarista. Il liquidatore dell'industria pubblica italiana."





L'ex Presidente della Repubblica italiana, COSSIGA, soprannominato "IL PICCONATORE" su DRAGHI: "un vile affarista. Il liquidatore dell'industria pubblica italiana."


PAROLE DI COSSIGA SU DRAGHI: "UN VILE AFFARISTA"
Francesco Cossiga fu il più giovane Presidente della Repubblica italiana dal 1985 al 1992.






Marzo 2021 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri. La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo)











PAROLE DI COSSIGA SU DRAGHI: "UN VILE AFFARISTA"
Telefonata del 24/01/2008 ad Uno mattina




Marzo 2021 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri 






Cossiga su Draghi: "un vile affarista. Il liquidatore dell'industria pubblica italiana."






Video pubblicato da Alessandro Del Prete il 2 novembre 2018 sul canale You Tube









Avv.  Marco Mori: La denuncia contro il ricatto vaccinale da scaricare e depositare presso  le forze dell’ordine o le Procure



"Denunciamo insieme Mario Draghi: il ricatto non è politica, è un crimine."









Gennaio 2022 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri 


Avvocato Marco Mori: "Il divieto di lavoro assoluto a chi non vuole accettare un trattamento sanitario, che non può essere imposto in nessun modo, è qualcosa di natura totalmente criminale, per cui non potevamo rimanere a guardare. I precedenti della Corte Costituzionale sul fatto che le reazioni avverse da un trattamento farmacologico imposto devono essere temporanee e sono ben note. Non è possibile imporre un trattamento che può provocare la morte. I dati AIFA sono evidenti e non è possibile imporre un trattamento che non ha nessuna efficacia nell'evitare i contagi. I vaccinati sono contagiosi come tutti gli altri. I dati dell'ISS su questo punto non temono alcun tipo di smentita. Denunciamo il vile affarista a Palazzo Chigi. Un usurpatore della sovranità nazionale, qualcuno sta lavorando per distruggere ciò che resta dell'economia del nostro Paese. Questo è il solo scopo di Draghi. Non è una questione sanitaria, è una questione politica ed economica. Ecco la denuncia da scaricare e depositare presso le forze dell’ordine o le Procure. Prendete l'atto, scaricatelo, lo firmate e lo depositate. Non ci sono rischi di contro-denuncia perché i fatti narrati sono tutti veri. Le valutazioni di carattere giuridico non possono essere oggetto di contro-calunnia, quelle sono a discrezione e vedremo come le valuteranno le Procure. Il reato è indiscutibile perché tu non puoi vietare alla gente di lavorare. Fermiamo il ricatto vaccinale. Draghi deve finire in prigione, questo deve essere assolutamente chiaro, ma non solo per questo, per tutta la sua storia, la conosciamo bene. Da quando era direttore del Tesoro ha tramato contro il nostro Stato per svendere tutto quello che era di pubblico nel nostro Paese. La stagione delle privatizzazioni. Lo definì bene Cossiga, vile affarista per i suoi comparuzzi di Golden Sachs "

Nel link le istruzioni da seguire: http://www.studiolegalemarcomori.it/r... Contro la censura rimaniamo in contatto su telegram, iscrivetevi al mio canale: https://t.me/tramontodemocrazia























COSSIGA PALAMARA




COSSIGA CONTRO PALAMARA
Oggi il Presidente emerito Cossiga verrebbe, sarebbe stato tacciato, se ancora vivente come invece in realtà non è, di body shaming però come non percepire quanta lungimiranza nelle sue parole dei fatti successivamente accaduti e che hanno coinvolto Palamara?


SKY TG24. Un vecchio video riesumato e così attuale. Una vera e propria chicca. In collegamento al telefono il Presidente emerito Francesco Cossiga. Ospite in studio Luca Palamara

Francesco Cossiga: "Devo dire che a questo tuo dibattito partecipa un magistrato che o non capisce nulla di diritto o è molto spiritoso. La faccia da intelligente non ce l'ha assolutamente."

Luca Palamaro: "Grazie."

Francesco Cossiga: "Io vengo da una famiglia di magistrati. Si vergognerebbero di aver sentito questo, come si chiama? Palamara come il tonno. Mi sembra, no?

Silenzio imbarazzato in studio.

Luca Palamaro: " Che devo fare?

Intervistatrice: "Quale è la motivazione di un giudizio così severo?"

Francesco Cossiga: "Da che cosa? Dalla faccia! Io ho fatto politica per cinquant'anni e vuole che non riconosca uno dalla faccia?!"

Luca Palamaro: " Mi sembra molto offensivo questo moda di vedere."

Francesco Cossiga: "Si, si! Offensivo! E mi quereli! Mi diverte se mi querela! E perché non mi querela?" C'ha un nome, come diceva? Un nome assunto, vabbé insomma, i tonni esprimono la realtà. Palamara ricorda benissimo l'ottimo tonno che si chiama Palamara!"

Francesco Cossiga: "Io con uno che ha quella faccia, che ha detto una serie di cazzate non parlo! Mi spiego?"

Luca Palamaro: " Adesso me la cambio la faccia! La sostituirò!"

Francesco Cossiga: "Se tu vuoi lasciarmi parlare, se hai qualcosa da dirmi, Marì fa tacere quella faccia di tonno!"- rivolgendosi all'intervistatrice, giornalista.









COSSIGA PALAMARA



Video pubblicato da Maurizio Fanelli sul canale you tube


"alla faccia della sincerità!!"
















SARA CUNIAL IN PARLAMENTO, NO A GOVERNO DRAGHI: "NON CI INTERESSANO I VOSTRI FESTINI A DAVOS E SUL BRITANNIA"

 

SARA CUNIAL IN PARLAMENTO, NO A GOVERNO DRAGHI: "NON CI INTERESSANO I VOSTRI FESTINI A DAVOS E SUL BRITANNIA"







#SaraCunial: "Grazie Presidente. Bismarck disse: “Non si mente mai così tanto come prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia”. Con questo teatro dell'assurdo della troijka de' noantri oggi si conferma a noi italiani che siamo commissariati. Commissariati così come la scusa presidenziale delle elezioni pericolose ci conferma. Ebbene vi do una notizia: il vostro mondo già finito non ci interessa, un mondo con più OGM, transumanista, dove all'empatia si sostituiscono i rapporti sociali gestiti da conflitti di interesse basati su una moneta a debito supportata a tutti i costi dalle oligarchie contro il volere dei popoli. Non ci interessano i vostri festini a Davos o sul Britannia finanziati da McKinsey o Gates, azzerando Parlamento e partiti compresi i fratelli di Aspen, che per far fallire i piccoli a favore delle multinazionali. Non ci interessano i vostri vaccini inutili e pericolosi, un mondo dove i suicidi dei giovani aumentano perché si insegnano distanziamento e delazione e in cui la transizione scientista è affidata ai dirigenti delle compagnie telefoniche. Faremo tutto quello che è possibile e necessario per salvare il nostro pianeta, il nostro Paese, il nostro popolo e le nostre famiglie dal vostro progetto, per difendere i sogni degli italiani e i nostri diritti naturali di essere liberi dalle vostre paure".


SARA CUNIAL CONTRO DRAGHI ALLA CAMERA ▷ "FAREMO DI TUTTO PER SALVARE IL MONDO DAL VOSTRO PROGETTO"


VIDEO PUBBLICATO da RADIO RADIO il 19 febbraio 2021  sul canale You Tube

#Camera #Governo #Draghi

SARA CUNIAL CONTRO DRAGHI ALLA CAMERA ▷ "FAREMO DI TUTTO PER SALVARE IL MONDO DAL VOSTRO PROGETTO"




Anche l'ultimo tassello del mosaico è stato inserito. Nella serata di ieri è arrivato il via libera dall'aula della #Camera alla fiducia al #Governo #Draghi. 535 favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti: questi i numeri espressi da Montecitorio, che formalizzano il lasciapassare parlamentare per la nuova maggioranza. Prima del voto, però, la deputata Sara #Cunial ha voluto esprimere il proprio dissenso intervenendo contro #MarioDraghi e il sistema che orbita attorno la sua figura.
















Fiducia a Draghi:  senatori che hanno votato no al nuovo al suo Governo

Draghi ottiene la fiducia al Senato: 262 voti a favore e 40 voti contrari, tra cui hanno votato no 19 senatori di Fratelli d'Italia, no 15 senatori grillini, già tutti espulsi da Crimi, altri no dal gruppo misto, mentre altri 8 grillini non hanno partecipato alla votazione.

Divampa la protesta trai 5S.




Fiducia, Paragone vs Draghi: "Lei è un incappucciato della finanza"


"Lei ci ha provato a fingersi sociale, ma si evidenzia la lingua degli incappucciati della finanza. Lei è uno di loro, quale è il futuro che avete intenzione di costruire?" E ancora: "Lei è un incappucciato della finanza. Lei è qui per consegnare gli italiani al mangiafuoco dei mercati. Si può togliere il cappuccio..." Parole pesanti pronunciate da Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto e leader del movimento Italexit, che si è rifatto al titolo di un lavoro dell'economista keynesiano Federico Caffè per attaccare Mario Draghi prima del voto di fiducia in aula. Parole che gli sono costate il richiamo dalla presidente Elisabetta Casellati: "Usi parole rispettose" .

VIDEO di LA REPUBBLICA








Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi. Chi ha vinto la vita e chi l'ha persa. Generazioni italiane e globali.



Come morirono tanti papà nel mondo e tanti fratelli. | Io so che tu sai che io so e se non lo sapevi ora lo saprai.


Tratto da un video di Paolo Barnard del 2009: Ecco come morimmo (Paolo Barnard)

Risultati immagini per paolo barnard info
Immagine: Star | via Wikipedia

Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi.

"Perché le cose non cambiano?
La risposta è semplicissima.
Le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere."

"Quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai veramente chi governa la tua vita combatti contro quelli che in realtà non governano la tua vita."

"Il potere, il vero potere è stato di un'astuzia e di una furbizia incredibile. E' riuscito negli ultimi 35 anni a rimanere completamente nascosto, a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosidette marionette del potere.

Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere, i politici, i ministeri, i magistrati, gli amministratori, quello che volete, non sono per niente il potere.
Quindi, ci hanno proposto questa immagine nella quale noi crediamo fermamente. Siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere e tutta la nostra azione civica o meglio, l'azione civica di quelle persone che si stanno organizzando, va contro questo muro fasullo, falso. Questa ombra sul muro che non è il potere.
Sinistra, destra, centro sinistra, centro destra, non è mai cambiato niente."

"Il vero potere è soprattutto un'idea, così come è sempre stato nella storia.
Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente ciò: le élite devono ritornare ad avere la gestione di tutto concessagli dai cittadini, dalle masse, le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientamente che il bene gli coli addossi dall'alto del potere. L'idea è che il bene deve colare dall'alto verso il basso. Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni.

"Trickle-down economics": "(gocciolamento dall'alto verso il basso"), fu Regan che si inventò questo termine ma Regan non inventò niente di nuovo, diede semplicemente un nome a quello che ho appena detto.

Trickle-down vuol dire  proprio "sgocciolare verso il basso", cioè le economie che colano dall'alto verso il basso dalle élite verso le masse  che devono essere messi da parte, anche i governi, secondo questa idea che è di potere, devono stare da parte. 
E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo. 
I governi si sono ridotti sempre più di dimensione e di potere. Devono stare da parte e devono permettere che questo accada

Non si creda che stiamo parlando di cose campate per aria, di fantasie politiche. 

Stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni di personea partire dal lavoroa partire dagli alloggi,  a partire dall'istruzionea partire dalla sanitàdalla gestione dell'economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani, cioè praticamente tutto quello che è la nostra vita dipende da questo vero potere e non dalle marionette del potere. 
Questa trattazione riguarda la nostra vita."*

"E' importante dare qui il "background ". 
Come nasce questo potere, come si afferma. Importantissimo capire da dove viene. Come sono arrivati dove sono arrivati oggi. 
Negli anni '70  il mondo aveva raggiunto un'epoca inaudita nella storia dell'Umanità
Dopo tre millenni di assolutismi,  li possiamo calcolare, dove una minoranza esigua di esseri umani ha sempre per migliaia di anni  gestito una massa enorme di persone alla disperazione, dopo tremila anni  di questa storia, finalmente, con duecento anni di lotta dal basso, del potere delle idee, si è riuscito a ribaltare questa situazione. 
All'inizio degli anni '70, dopo la decade degli anni '60, l'idea di sinistra, attenzione non i partiti, sto parlado dell'idea di sinistra, cioè idea che dice il bene comune va rimesso nelle mani dei tanti e gestito da pochi per conto di tanti e nell'interesse di tanti. Questa idea che questa è l'idea di sinistra, è la sinistra, dopo duecento anni di rivoluzioni, era riuscita ad arrivare al suo compimento storico maggiore. L' America - è una storia è poco raccontata -  era a quei tempi uno dei Paesi più di sinistra forse del mondo occidentale. 
In America, in Europa, gli stati sociali, il welfare, il trionfio del socialismo, anche nel il terzo mondo - di questo non se ne parla molto - Nixon e Kissinger sapevano benissimo che c'era una ventata di socialismo democratico, quindi anche nel terzo mondo questa idea di sinistra  si stava affermando in maniera strepitosa. Questa idea di sinistra di all'inizio degli anni '70  stava quasi veramente per dichiarare di aver conquistato la Storia. 
Questo andava fermato.

Le élite che per tremila anni avevano dominato, e che per duecento anni avevano progressivamente subito delle perdite sempre maggiori, negli anni '70 decidono in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero precisamente,  in una data precisa, in un momento preciso.
Siamo nell'agosto del 1971 quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d'America decide  che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali e  distruggere per sempre la sinistra  dopo duecento anni di vittoria.


Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell.

Gli dicono di scrivere un memorandum.
Il memorandum di Lewis Powell è un memorandum  di ventitre pagine che questo avvocato - un legale esperto di corporazioni - scrive con  un linguaggio di una semplicità eccezionale e conia in questo modo la prima grande arma della riscossa delle destre ecomomiche, la semplicità:  la comunicazione semplice
Guardate che, vi leggerò le frasi,questo uomo in ventitre pagine, con  delle frasi che potrebbero essere scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell'Umanità, nientemeno.
Putroppo le sinistre, e questa volta mi riferisco non più all'idea di sinistra ma alle sinistre come partito, come movimenti, non sono mai state capaci di capire questa cosa.
Quello che conquista è la forza delle idee e la semplicità delle idee.

"Il Memorandum di Lewis Powell inizia immediatamente con una diagnosi: 
"Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici, piuttosto l'attacco al sistema delle corporation è sistematico e condiviso.
C'è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale. 
E' arrivata l'ora per il business americano internazionale di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere.
Come lo fa? E chi era il nemico?
"Certamente la sinistra estrema che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mia stata di prima nella storia." 
"Le più voci  più preoccupanti - continua l'avvocato -  provengono da elementi perfettamente rispettabili come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare perchè quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione dell'industria americana fondamentale." 




Ecco come morimmo (Paolo Barnard)



Paolo Barnard:

Il contrattacco.
Le prescrizioni di L. Powell.
"Dobbiamo invadere le edicole"
"Le nostre presenze per ribaltare la storia."
Hanno infiltrato tutto con mezzi enormi.
Bisognava uccidere la Democrazia partecipativaquella dei cittadini che partecipano.
  



"Scrivono un rapporto chiamato LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA (The Crisis of Democracy) e non perdono tempo, identificano immediatamente il punto. 
Guardate, sono arrivati al veleno per uccidere la democrazia partecipativa in pochi istanti, in una frase molto semplice, è questa

"La storia del successo della democrazia sta nella assimilizione di grosse fette della popolazione all'interno dei valori, atteggiamenti e modelli di consumo della classe media."

Che cosa significa questo: per uccidere la democrazia partecipativa dei cittadini, quella che è arrivata al trionfio di due secoli di storia negli anni '60 e '70, bisogna prendere grandi masse di cittadini e  farli diventare consumatori, spettatori, cioè buttarli a capofitto nell'esistenza commerciale e nella cultura della visibilità massmediatica. 
Questo dissero in una frase di poche parole  ed è esattamente quello che è successo.
Fa venire i brividi.

APATIA di individui e gruppi che non partecipano.





La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale





(VEDI ARTICOLO INTEGRALE)


























Immagini via Wikimedia Commons | Startmag


ALESSANDRO DI BATTISTA: Il divino apostolo delle élite, Draghi e i suoi derivati: i titoli tossici sottoscritti tra il 1991 ed il 2001, quando fu Direttore generale del Tesoro. Draghi, il nuovo idolo dell'establishment politico-finanziario italiano.  



Febbraio 2021 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri 

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo o altro materiale (testata, autore, titolo) 





Alcuni passaggi di un articolo scritto da Alessandro Di Battista su TTP:


Draghi e i suoi derivati (di Alessandro Di Battista)


"Draghi non è cambiato, non si è convertito all’interesse generale, non ha preso coscienza delle perversioni del liberismo. D’altro canto un capitalista finanziario è per sempre. Semplicemente vuole fare il Presidente della Repubblica e per arrivare al Quirinale è disposto persino a guidare un governo di unità nazionale (Dio ce ne scampi) se gli venisse richiesto. Nel suo cassetto, oltre ai sogni presidenziali, ha abiti da “amico del popolo” che proverà ad indossare nei prossimi mesi consapevole che la nuova mise verrà magnificata dalla stampa di regime."






ALESSANDRO DI BATTISTA: "Draghi e i suoi derivati. È il nuovo idolo dell'establishment politico-finanziario italiano. Quando parla tutti si spellano le mani e si trasformano in tanti piccoli suoi derivati. I veri derivati di Draghi però sono altri: i titoli tossici sottoscritti tra il 1991 ed il 2001, quando fu Direttore generale del Tesoro. Il futuro dei giovani, di cui ora si riempie la bocca, è pregiudicato proprio dalle sue scelte."
"Il divino Draghi ha diretto l’acquisizione da parte della Repubblica italiana di titoli speculativi che hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, arricchito le banche private ed impoverito le casse dello Stato. È difficile avere cifre esatte su queste operazioni. Sull’acquisto di derivati perdura un sostanziale segreto di Stato come per la strage di Ustica. Le scelte dei cosiddetti esperti, di quelli bravi alla Draghi le stiamo ancora pagando."

“A rischio il futuro dei giovani. Bisogna dar loro di più”. E ancora: “Privare i giovani del futuro è una grave diseguaglianza”. Perbacco, che pensieri sagaci, che riflessioni acute e visionarie! Chi avrà mai pronunciato parole così profonde? È stato Mario Draghi, il nuovo idolo dell’establishment politico-finanziario italiano, dal palco dell’ultimo meeting di Comunione e Liberazione. Ho ascoltato attentamente il suo intervento. Draghi non ha detto nulla di rilevante eppure, commentatori, editorialisti e politici hanno descritto il suo intervento come il discorso del secolo, pari, forse, solo all’I have a dream di Martin Luther King."

Ascoltate Draghi” si è raccomandato Gentiloni. Probabilmente avrebbe voluto aggiungere “e convertitevi alla religione della finanza” ma i democristiani non dicono mai tutto quel che pensano. Giuliano Ferrara ha definito Draghi il “migliore degli uomini di Stato”.
"Anche molti politici hanno fatto a gara per vincere il premio “draghiano dell’anno”. Questa competizione tra conformisti è partita già da alcuni mesi e continuerà ancora per molto, senz’altro fino a che non si eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica. Il 25 marzo scorso, in pieno lockdown, Draghi rilasciò un’intervista al Financial Times in cui sostenne la necessità di aumentare il debito pubblico per proteggere economia e lavoro."

Ma quando parla Draghi tutti si mettono sull’attenti, agli ordini, con la lingua di fuori e si trasformano in tanti piccoli suoi derivati. Draghi è come il TAV, le grandi opere inutili, l’asservimento a Washington o il finanziamento pubblico a Radio Radicale: riesce a mettere d’accordo Renzi e Salvini. “La lettera di Draghi al Financial Times andrebbe letta e imparata a memoria” ha commentato Renzi. “Grazie Draghi per le sue parole. Benvenuto, ci serve il suo aiuto” ha aggiunto Salvini.

Nell’eterna gara ad arruffianarsi il potere che conta i politicanti nostrani vogliono arrivare tutti primi. Draghi può dire tutto ed il contrario di tutto ma quel che conta per il sistema di potere italiano non è quel che dice ma quel che ha fatto. È ciò che ha fatto che galvanizza gli Elkann, i De Benedetti ed i Benetton, che unisce Sallusti e Scalfari, Forza Italia ed il PD, che tranquillizza Confindustria e tutta l’élite del capitalismo finanziario europeo. I derivati di Draghi si stanno moltiplicando. Li trovi nei partiti che dovrebbero essere a lui antitetici, nei salotti della Roma bene, nelle redazioni dei giornali che un tempo difendevano gli interessi della collettività ed, ovviamente, nei CDA delle banche d’affari.


Tuttavia ci sono altri derivati che andrebbero menzionati: i derivati di Stato, una valanga di titoli tossici molti dei quali sottoscritti tra il 1991 ed il 2001, ovvero nei 10 anni in cui Mario Draghi fu Direttore generale del Tesoro. “La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore” diceva Malcolm X. E allora ricordiamola la storia. Draghi divenne Direttore generale del Tesoro durante l’ultimo governo Andreotti e venne confermato anche dai governi Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi, D’Alema I e D’Alema II, Amato II e Berlusconi II. Un uomo per tutte le stagioni.

Appena uscito dal Tesoro, nel 2002, venne nominato Vicepresidente per l’Europa di Goldman Sachs, una delle banche d’affari più grandi al mondo. Anche i due Direttori generali del Tesoro arrivati dopo di lui, ovvero Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli, “curiosamente”, vennero assunti da altre due banche d’affari appena terminato il loro incarico pubblico. Il primo, nel 2006, divenne managing director e Vicepresidente di Morgan Stanley. Il secondo, nel 2014, addirittura Presidente del Corporate & Investment Bank di JPMorgan. Pare una legge della natura, appena finisci di dirigere il Tesoro, ovvero il dipartimento più importante del Ministero dell’economia, trovi subito un lavoro strapagato in qualche banca privata.

Il Direttore generale del Tesoro occupa un ruolo apicale. È colui che elabora ogni tipo di iniziativa economica, finanziaria e monetaria all’interno del MEF. È colui che sa sussurrare all’orecchio del Ministro dell’economia quel che s’ha da fare. Soffermiamoci sulle date: 12 aprile 1991, il giorno in cui Draghi inizia a dirigere il dipartimento del Tesoro e 29 novembre 2011, quando Grilli termina il mandato da Direttore e diventa Viceministro e poi Ministro dell’economia sotto Monti (anch’egli consulente di Goldman Sachs) prima di accasarsi in JPMorgan. 20 anni di acquisizione da parte dello Stato di titoli derivati emessi anche dalle banche d’affari appena citate."

Il divino Draghi ha diretto l’acquisizione da parte della Repubblica italiana di titoli speculativi che hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, arricchito le banche private ed impoverito le casse dello Stato. È difficile avere cifre esatte su queste operazioni. Sull’acquisto di derivati perdura un sostanziale segreto di Stato come per la strage di Ustica. In effetti la verità farebbe male. Farebbe male a quei tecnici strapagati, con curricula di tutto rispetto, usciti dalle migliori università del pianeta, che inorridiscono quando il popoluccio si interessa di questioni che vanno oltre il calcio mercato, che tuttavia sono stati capaci di farci perdere miliardi di euro e che adesso sognano persino di sedersi al Quirinale, supportati da una classe politica che non può far altro che restare in silenzio avendo la bocca tappata dalle mani ossute di centinaia di scheletri negli armadi.

Le scelte dei cosiddetti esperti, di quelli bravi alla Draghi le stiamo ancora pagando. A Rimini l’apostolo ha deliziato la platea di ciellini con un concetto davvero strabiliante ovvero la distinzione tra debito buono e debito cattivo. Quello buono è il debito produttivo, il cattivo è quello improduttivo. Però. Anni di “studi leggiadri e sudate carte” hanno prodotto ragionamenti sensazionali. A questo punto è lecito domandarsi se i debiti contratti dallo Stato con le banche d’affari dovuti all’acquisto di derivati siano debito buono o debito cattivo. Quel che è certo è il coinvolgimento del nuovo stupor mundi, Mario Draghi da Goldman Sahcs.

Nel 1994 il Tesoro siglò un accordo quadro con Morgan Stanley che aveva al suo interno una clausola capestro che avrebbe permesso all’istituto finanziario di New York di chiudere unilateralmente i contratti sui derivati. Morgan Stanley la esercitò nel 2011, in piena tempesta finanziaria per l’Italia, ed ottenne dal governo Monti il pagamento, sull’unghia, di 3 miliardi di euro di interessi sui titoli derivati. In quegli anni, Giacomo Draghi, il figlio di Mario, faceva carriera proprio in Morgan Stanley. Mentre lo Stato trasferiva miliardi di euro alle banche d’affari che avevano guadagnato sui derivati, Monti e Fornero portavano in Parlamento provvedimenti sanguinolenti che avrebbero colpito pensionati, lavoratori e malati. Sì, malati.

Nel 1998, un anno dopo la sottoscrizione in UE del Patto di stabilità che ha dato il via alla stagione dell’austerità, in Italia vi erano 1381 istituti di cura: 61,3% pubblici e 38,7% privati. Nel 2007 erano 1197: 55% pubblici e 45% privati. Nel 2017 sono scesi a 1000: 51,8% pubblici e 48,2% privati. Sono gli effetti delle privatizzazioni. E chi è stato uno degli artefici della stagione delle privatizzazioni in Italia? Mario Draghi. Fu Draghi, a cavallo dei governi Prodi e D’Alema, ad adoperarsi affinché i Benetton acquistassero dall’Iri ad un costo irrisorio la Società Autostrade.

Oggi fa appello al senso di responsabilità. Parla di speranza, di futuro. Un futuro che i giovani vedono pregiudicato anche dalle sue scelte e questo la pubblica opinione italiana ha il dovere di ricordare. Nel 2005 Draghi lasciò Goldman Sachs per sedersi sulla poltrona più prestigiosa di Palazzo Koch. Fu sempre lui, stavolta da Governatore di Bankitalia, ad autorizzare Monte dei Paschi di Siena ad acquistare Banca Antonveneta, al triplo del suo valore, dal Banco Santander. I debiti contratti da MPS per questa scellerata operazione sono buoni o cattivi? Beh, dato che in buona parte sono stati coperti da denaro pubblico saranno stati certamente debiti buoni.



"Come nulla di buono conteneva la letterina che il 5 agosto del 2011 Draghi ed il Presidente uscente della BCE Jean-Claude Trichet inviarono all’Italia per chiedere quelle riforme strutturali (macelleria sociale) che da lì a poco Monti avrebbe realizzato. Le ricette richieste con quella lettera sono quelle di sempre: privatizzazione dei servizi (sanità inclusa), contrazione dei salari, taglio della spesa pubblica e assoluta fedeltà al Patto di stabilità."

"E chi è stato uno degli artefici della stagione delle privatizzazioni in Italia? Mario Draghi. Fu Draghi, a cavallo dei governi Prodi e D’Alema, ad adoperarsi affinché i Benetton acquistassero dall’Iri ad un costo irrisorio la Società Autostrade."

"Draghi, mascherato da tecnico, ha nel corso della sua carriera, preso o indotto a prendere scelte politiche che si sono rivelate fallimentari per gli interessi degli italiani. Lo Stato italiano ha stipulato negli ultimi 25 anni contratti derivati per 150 miliardi di euro e dal 2011 ad oggi ha pagato di interessi 35 miliardi di euro."

Fonte: TPI














INQUIETANTE intervista del 2015 rilasciata da Mario DRAGHI, censurata sui media: "ABBIAMO DOVUTO IMPOVERIRVI"

 

INQUIETANTE intervista del 2015 rilasciata da Mario Draghi censurata sui media: "abbiamo dovuto impoverirvi"


Febbraio 2021 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri 


INQUIETANTE intervista fatta a Mario Draghi censurato dai media: "abbiamo dovuto impoverirvi"



BYOBLU: ORA ANCHE LO DICE  DRAGHI: CON L'EURO ABBIAMO DOVUTO IMPOVERIRVI



MARIO DRAGHI: " Quindi non è che con la creazione dell'unione monetaria gli Stati abbiano perso completamente la flessibilità del loro tasso di cambio, perché hanno ancora la flessibilità del tasso di cambio dell'euro. Ma certamente, con l'ingresso dell'unione monetaria, hanno perso una parte di quella flessibilità. E quindi gli aggiustamenti devono  per forza avvenire attraverso una svalutazione interna." (segue intervista)



Video Byoblu ripubblicato da Felice EP il 25 dicembre 2016 sul canale censore You Tube


"CONDIVIDI QUESTO VIDEO! Intervista del 5 gennaio 2015 Link su Mario Monti: https://youtu.be/LyAcSGuC5zc Felice il Bagatto (Koke Primo Canale) Riapertura del canale per la quarta volta. 06/12/2016 **FAIR USE** Copyright Disclaimer under section 107 of the Copyright Act 1976, allowance is made for “fair use” for purposes such as criticism, comment, news reporting, teaching, scholarship, education and research. Fair use is a use permitted by copyright statute that might otherwise be infringing. Non-profit, educational or personal use tips the balance in favor of fair use."






L'Avvocato Mori decifra e commenta il discorso di insediamento di Draghi giudicandolo "eversivo"

L'Avvocato Marco Mori decifra e commenta il discorso di insediamento  di Draghi giudicandolo "eversivo"

Immagine: Marco Mori 



Alcune sue considerazioni rilevanti le riassumo e commento liberamente qui (con la censura serrata e mannaia che pratica di questi tempi You Tube,  trovo importante lasciare comunque, per sicurezza, delle tracce del contenuto del suo prezioso video, come dicevano i latini verba volant, scripta manent) per il resto della lettura e del commento interpretativo del discorso di Draghi guardatevi il video di MARCO MORI.



Febbraio 2021 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri. La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo)







Discorso eversivo  - "Devo fare questo video perché è estremamente importante commentare insieme il discorso di Mario Draghi in Senato, è un discorso dallo stampo spiccatamente eversivo che rappresenta la radicale occupazione da parte delle forze economiche e finanziarie della nostra Repubblica. Purtroppo sono vicini al risultato. Il risultato di cancellare definitivamente la stessa Repubblica e la sovranità del Popolo italiano sul suo territorio. Un discorso da Presidente del Consiglio che invoca la cessione di sovranità nazionale. Democrazia significa sovranità. Il potere d'imperio sul suo territorio vuol dire decidere autonomamente.  Il potere d'imperio del Popolo italiano se cediamo sovranità svanisce. Se Draghi parla di sovranità condivisa sta facendo qualcosa che è eversivo, è fuori dalla forma repubblicana perché comunque rinuncia allo Stato in quanto tale. Sappiamo bene che il loro desiderio è uno Stato non democratico, non c'è nulla di positivo in questo disegno. Questo è reato, visto che lo annuncia in un discorso, oltre un'indagine, sarebbe opportuna anche una misura cautelare  nei confronti di Draghi. Andrebbe arrestato, messo in misura cautelare perché ovviamente c'è il pericolo non solo di reiterare il reato di cessione di sovranità  ma di proseguire in questa rotta di smantellamento della nostra democrazia.


Euro irreversibile - Affermazione di parte che non vale più di un sempliciotto slogan da signorotto della finanza



Promuovere il capitale umano  - Parola terribile. Si deve promuovere la persona umana, il pieno sviluppo della persona umana, di questo parla la CostituzioneCapitale umano è la solita retorica liberista che ben conosciamo. Capitale umano è semplicemente aberrante.



Retorica insidiosa  - C'è la solita retorica diretta, come sempre, a farvi credere che pensino al nostro bene ma certamente purtroppo stanno pensando a toglierci ogni tipo di residuo diritto e quel poco che rimaneva della democrazia. Chi è Mario Draghi, un uomo da sempre al servizio della finanza internazionale ormai da sempre, lo sapete bene. Il suo ultimo incarico alla BCE comportò quella famosa estorsione al Governo italiano che portò a capo del Paese Mario Monticon tutte quelle riforme di austerità che conosciamo che ci hanno letteralmente rasi al suolo. L'autentico ricatto di Draghi, lui disse da governatore della banca centrale: o fate quello che diciamo noi oppure non vi acquistiamo i titoli di Stato, voi fallite. Prima ancor fu protagonista come Direttore del Tesoro  della stagione delle privatizzazioni, lo sapete. Sempre in quel periodo da Direttore del Tesoro si recò sul Panfilo Britannia dove comunque con i grandi gruppi economici e finanziari anglo-americani decise che avrebbe smantellato l'industria pubblica nazionale, cioè di distruggere ciò che ci fece grandi e che ci permise di ricostruire dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quindi, un personaggio assolutamente contrario agli interessi del nostro Paese, alla nostra Nazione. UN PERSONAGGIO CHE DOVREBBE ESSERE PROCESSATO, UN PERSONAGGIO EVERSIVO. Eversivo e da processo anche il discorso che ha tenuto oggi in Senato.



Sovranisti Vedremo cosa faranno gli asseriti sovranisti che sono in Parlamento perché è impensabile votare la fiducia, ciò significa essere complici di reati che vengono annunciati direttamente nel discorso. Commentiamo un attimo insieme il discorso di Draghi.


Crisi economica  post pandemia - Draghi parla nel discorso di crisi economica scatenata dalla pandemia. Un distinguo: No, caro "esimio" Draghi, si fa per dire ovviamente, non è la pandemia che ha scatenato la crisi economica, sono le misure di contenimento che hanno determinato la crisi economica.  La pandemia è stata la scusa per dare il colpo di grazia alle nostre economie. La pandemia c'è, nessuno nega che ci sia un virus un pochino un po' più forte del solito ma ovviamente viene strumentalizzato perché la crisi possa portare gli effetti politici voluti. Non  è un virus letale, con una sanità adeguata l avremmo potuto controllare senza particolare problemi senza isterie e ansie procurate da media prezzolati di regime,  da un wash brain  (lavaggio del cervello) cui siamo sottoposti, martellante, massiccio, concertato e costante da un anno a questa parte. 


Nuove misure restrittive - Un passaggio importante del discorso Draghi: "Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia di ogni cambiamento delle regole."  Quindi già di fatto ci annuncia che andranno avanti con misure restrittive e, ad avviso di Mori, un nuovo lockdown totale. 










Il Governo farà le riforme  - Eh, non abbiamo dubbi, è lì apposta per fare le riforme per il potere economico finanziario e affronterà anche l'emergenza. Ringrazia il Presidente della Repubblica per l'onore dell'incarico affidatogli. Insomma, era prevedibile proprio che nominassero lui, visto che era da un bel po' che cercavano di propinarcelo ma non c'era la giusta crisi per affibbiarci Draghi.


Vaccinazioni  - Il vaccino in meno di un anno è assolutamente sperimentale. Non si sa se funziona o se non funziona. Sta causando una valanga di effetti collaterali e fondamentalmente proposto per una malattia come il covid che ha mortalità  stimata nella misura del 0, e percentili. Questo è il senso di quanto capisce anche Draghi, quanto finge di non capire, intendiamoci. Ovviamente la vuole sfruttare la situazione perché l'emergenza serve ad andare avanti verso questi disegni di riforma e di governance globale che hanno in testa questi pazzi psicopatici che controllano i vari gruppi economici.



Telemedicina  - Riforma della nostra sanità, guarda caso ovviamente deve essere privatizzata, questo è il succo del discorso. Tutta la sanità e il business va in mano ai privati. Il pubblico deve fondamentalmente sparire. Infatti dice  "Rafforzare la sanità territoriale realizzando una forte rete di servizi di base. E' questa la strada per rendere realmente esigibili  livelli essenziali di assistenza e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute, riabilitative. La casa come principale  luogo di cura oggi è possibile con telemedicina e con l'assistenza domiciliare integrata." 

Capito! Gli Ospedali sono residuali, per casi gravi. Tutto il resto te lo fai a casa o addirittura in via digitale. Per tutto il resto c'è il privato, in stile sanità americana.















L'esame del discorso di Draghi è molto più articolato e decifrato. Vedi il video integrale.






Il video di Marco Mori:

Mario Draghi in Senato: “dobbiamo cedere sovranità all’Ue”. Il mio commento al suo discorso eversivo
























"ECCO COSA ACCADE E DOVE VOGLIONO ANDARE" Parla Villamor, un giornalista estero

 


ECCO COSA ACCADE E DOVE VOGLIONO ANDARE


Parla Villamor, un giornalista estero

https://rumble.com/vdb3vr-ecco-cosa-accade-e-dove-vogliono-andare.html

Video publicato da Radio Greg il 27 gennaio 2021 su RUMBLE














«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)


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Francesco Cossiga

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Francesco Cossiga
Cossiga Francesco.jpg

8º Presidente della Repubblica Italiana
Durata mandato3 luglio 1985 –
28 aprile 1992
Capo del governoBettino Craxi
Amintore Fanfani
Giovanni Goria
Ciriaco De Mita
Giulio Andreotti
PredecessoreSandro Pertini
SuccessoreOscar Luigi Scalfaro

Presidente del Senato della Repubblica
Durata mandato12 luglio 1983 –
24 giugno 1985


Presidente del Consiglio dei ministri
della Repubblica Italiana
Durata mandato4 agosto 1979 –
18 ottobre 1980
Capo di StatoSandro Pertini
PredecessoreGiulio Andreotti
SuccessoreArnaldo Forlani



Ministro degli affari esteri
(ad interim)
Durata mandato24 novembre 1979 –
20 dicembre 1979
Capo del governoFrancesco Cossiga


Ministro dell'interno
Durata mandato12 febbraio 1976 –
11 maggio 1978
PresidenteAldo Moro
Giulio Andreotti


Ministro per l'organizzazione della pubblica amministrazione e per le Regioni
Durata mandato23 novembre 1974 –
7 gennaio 1976


Sottosegretario di Stato del Ministero della difesa
Durata mandato26 febbraio 1966 –
20 marzo 1970



Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato12 giugno 1958 –
11 luglio 1983
LegislatureIIIIVVVIVIIVIII
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneSardegna

Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Senatore a vita
Durata mandato28 aprile 1992 –
17 agosto 2010 (82 anni)

Sito istituzionale


Partito politicoDemocrazia Cristiana
(1945-1992)
Unione Democratica per la Repubblica
(1998-1999)
Unione per la Repubblica
(1999-2001)
Indipendente
(1992-1998; 2001-2010)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Sassari
ProfessionePolitico, giurista, docente universitario
FirmaFirma di Francesco Cossiga
Francesco Cossiga
Francesco Cossiga 1979.jpg
SoprannomeIl Picconatore[1][2]
NascitaSassari, 26 luglio 1928
MorteRoma, 17 agosto 2010 (82 anni)
ReligioneCattolica


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