L’associazione Nuova Avvocatura Democratica (NAD) comunica che è in corso a Napoli un’iniziativa associativa, denominata “digiunare per sensibilizzare”. Precisano che non si tratta di una protesta bensì di una proposta.
"Nuova Avvocatura Democratica è composta da soci che partecipano all’iniziativa, fatta non solo di digiuno e presidio, ma di sostegno corale e convinto di decine e decine di colleghi, anche non appartenenti a NAD." (Avv. Lucignano)Febbraio 2017 | Gabriella Filippone Rassegna stampa | Le notizie on line
Un commento pubblico on line (i riferimenti personali sono stati rimossi):
"La sospensione della protesta, non degli avvocati. Non sono legale ma mi occupo di comunicazioni, il tono è quantomeno autoritario. L'ordine dovrebbe prima di tutto esprimere presa in carico del disagio, e poi sollecitare l'interruzione della manifestazione."
Dormono da giorni all’addiaccio, con il rischio di sentirsi male. Non mangiano. Hanno un presidio permanente all’esterno del Tribunale di Napoli e chiedono risposte concrete da parte, soprattutto, del Consiglio Nazionale Forense e Cassa Forense, in conseguenza di una asimmetria del trattamento economico a discapito di tanti professionisti che vivono soltanto del loro stipendio.
Sono gli avvocati di Nuova Avvocatura Democratica i protagonisti delle azioni di protesta. In quattro, gli avvocati Giuseppe Scarpa, Salvatore Lucignano, Michele Lauletta e Ciro Sasso, dormono da giorni in sacchi a pelo o in auto nei pressi di piazza Porzio della cittadella giudiziaria napoletana per dire basta ad una discriminazione. Lo sconfinato mondo della “Casta’’, in questo caso nella galassia degli avvocati.
«C’è una condizione di impoverimento dell’avvocatura. Diverse associazioni forensi pensano soltanto alle loro indennità. Parliamo anche di soldi pubblici, grazie ai quali vengono aperti giornali, si utilizza un grosso potere politico, si fa soltanto propaganda per mantenere privilegi».
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati si è riunito per discutere del tema, al vaglio, anche un documento prodotto da Avvocatura Democratica. «Noi – concludono da Nuova Avvocatura Democratica – non molleremo e saremo ancora in presidio all’esterno del Tribunale, nonostante le ripercussioni sulla nostra salute».
Fonte: Internapoli
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