Le tre categorie di persone che in Gran Bretagna NON possono fare il vaccino Pfizer: PERSONE con GRAVI ALLERGIE, DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA, BAMBINI E RAGAZZI SOTTO I 16 ANNI
Il vaccino anti Covid creato dalla Pfizer non va somministrato indistintamente a tutti. Ecco le categorie di persone escluse nel 2020 dalla vaccinazione in Gran Bretagna e perché
Quali sono le tre categorie di persone che non possono fare il vaccino?
Il vaccino anti Covid creato dalla Pfizer non verrà somministrato indistintamente a tutti. Ecco le categorie di persone escluse nel 2020 dalla vaccinazione in Gran Bretagna
PERSONE CHE SOFFRONO DI GRAVI ALLERGIE
Sono escluse dalla somministrazione del vaccino anti Covid Pfizer/VioNTech le persone con una storia di reazioni allergiche pericolose per la vita a un vaccino o al cibo. La decisione è stata presa dopo che due membri dello staff del Servizio Sanitario Britannico hanno avuto una reazione allergica post somministrazione. I due operatori sanitari, entrambi con una storia di gravi reazioni allergiche, erano tra le migliaia che hanno ricevuto il vaccino il primo giorno in cui è iniziato il programma di vaccinazione di massa Covid-19.
Sebbene molto rara, l’anafilassi è un effetto collaterale noto che può verificarsi con qualsiasi vaccino; nonostante questo, i membri del ministero della Salute britannico hanno tenuto a sottolineare che la maggior parte delle persone vaccinate non contrarrà l’anafilassi e i benefici nel proteggere dal Covid-19 superano di gran lunga i rischi. Nessun vaccino, del resto, sarebbe approvato se non ritenuto in grado di soddisfare i rigorosi standard di sicurezza dell’organo consultivo indipendente del governo inglese, la Commission on Human Medicines.
DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA
Alle donne in stato di gravidanza che vorrebbero ricevere il vaccino si consiglia di aspettare fino a quando non avranno partorito. Anche a chi sta cercando di rimanere incinta viene suggerito di aspettare almeno tre mesi dopo la somministrazione della seconda dose, prima di tentare la fecondazione. Lo stesso vale per le neomamme che allattano al seno: meglio attendere fino a quando l’allattamento non sarà concluso prima di ricevere la prima dose di vaccino.
Al momento esistono dati molto limitati sulla vaccinazione negli adolescenti, mentre le informazioni sui bambini più piccoli sono del tutto inesistenti, poiché non sono stati inclusi negli studi clinici.
Il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione britannico (JCVI) consiglia pertanto di valutare la vaccinazione – previo confronto con i genitori – soltanto su quei bambini ad alto rischio di esposizione o con fragilità, come quelli con gravi neuro-disabilità che richiedono cure assistenziali.
Lo stesso comitato ha tuttavia aggiunto che man mano che gli studi su bambini e donne incinte saranno completati, sarà acquisita anche una migliore comprensione della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini su queste categorie di persone.
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