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BUONA SCASSA FORENSE A TUTTI


CF si occupa (male) di previdenza e lo fa marcatamente scopo di lucro, alla stregua di una unsurance spa privata però ha più potere: se vuole e se non le conviene farti lavorare, riesce di fatto ad impedirti di lavorare.



Non facciamo gli avvocati grazie ad una borsa di studio statale o di CF. 
CF non può permettersi di stabilire chi deve lavorare e chi no, in base a sue valutazioni di mero profitto. 
E' un'istituzione privata o una spa che persegue il lucro? La loro illecita ingerenza nella vita professionale di un avvocato si spinge sino ad impedirgli di lavorare. La loro è una logica predatoria di profitto e nulla più.



Mettere un povero Cristo di avvocato anziano esperto alla stegua di CF è un'aberrazione. Resta il fatto che l'avvocato anziano esperto (quindi anagraficamente vecchio o giù di lì) conta per CF. Se lo tiene caro, almeno finchè lavora.


Il povero Cristo anziano ha un solo merito per CF: quello di pagare senza fiatare i contributi, per molti estorsivi ed inaffrontabili, richiesti da CF. 


Nessuno è al sicuro in questa logica di mercato.


I paletti sono quelli che mette CF alla professione, non sono i paletti posti da un anziano collega esperto. L'esperienza rientra nel bene e nel male tra i fatti suoi privati, non miei.


Di fatti i capi di CF stabiliscono a botte di regolamenti chi far lavorare e chi no. La loro mission è puramente demagogica: è quella di fare da "padroni" .


Vogliono fare, nel senso più negativo del termine, i padroni della professione e "licenziare" chi non arricchisce CF. 

Qualcuno lo chiama "merito" e ci sciacqua la bocca. Io lo chiamo  illecito scopo di profitto di CF.



Intanto ad oggi hanno fatto razzie tra i colleghi perseguendo non il merito come valore bensì il profitto di CF e del loro "managent". SI COMPORTANO ED AGISCONO DA SPA e non altro. 
Il problema sono loro e la loro spietatezza sordida e di comodo.

Non si lavora in queste condizioni, con cf che scatena equitalia addosso agli avvocati. Quelli del" managent" sono liberali nel senso più orrido del termine. Tutti possono essere liberali se fa comodo, anche la mafia.





venerdì 23 febbraio 2018


FABRIZIO MORO su Dell'Utri elencandone i reati al pubblico (2014)

FABRIZIO MORO IN CONCERTO RIPERCORRE LA STORIA POLITICA ITALIANA CITANDO RENZI, BERLUSCONI E DELL'UTRI

VIDEO CONCERTO: Fabrizio Moro esprime il suo pensiero sull'incontro tra Renzi e Berlusconi e rivela tutti i reati di Dell'Utri, fondatore insieme a Berlusconi del partito Forza Italia












venerdì 5 gennaio 2018


E' NUNZIO LUCIANO IL MOLISANO DELL'ANNO 2018 | il Nunziatissimo nostro di noi avvocati


Titolo: Nunzio Luciano, molisano dell’anno
Autore: Enzo Di Gaetano

Immagine: Contado Di Molise e Principato Ultra | via Wikimedia

Dopo l'attore internazionale Robert De Niro e dopo il politico nostrano Antonio Di Pietro, arriva terzo Nunzio Luciano,  potrei dire, per notorietà e fama, nonché soldi
Suvvia gente, gentina, servi della gleba, schiavi più o meno emancipati e gentaglia, basta parlare di famE o di gavetta e tantomeno di vessazioni.
Acclamiamo piuttosto il nostro enfant prodige. 










Immagine: Shirley Temple - Wikipedia
Wikipedia | Shirley Temple ne La piccola principessa




Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line



"Tutti lo ricordano come il Golden boy di Forza Italia, agli albori del movimento in Molise, quandoa soli 29 anni, nel 1996, divenne coordinatore regionale del partito di Berlusconi, uno tra i più giovani d’Italia."
Resse cinque anni, da puro liberale – eredità di famiglia – e scelse di andar via. Una scelta, quella di abbandonare la politica dal suo ruolo di vertice, che lo avrebbe ripagato.








Oggi Nunzio Luciano, 55 anni, di Campobasso, avvocato civilista, è presidente della Cassa Forense Nazionale, un ente che amministra 12 miliardi di euro l’anno e che ha un attivo annuo consolidato superiore al miliardo
.
Tutto torna in ambito nazionale, l'ex cocco del Berlusca fa parte in qualche modo di quel folto gruppo di  "destresi" arruolati o comunque conclamati dal governo Renzi e dal PD. Gruppo in cui emerge quella che fa tante punture ai bambini con la scusa di vaccinarli, la Ministra della Salute Pubblica. Insomma quella tizia che prende il nome di Lorenzin. Tra gli avvocati ricordo poi il siculo Alfano e consorte, pure lei avvocato.






Come ha fatto un avvocato di provincia, un’etichetta d’origine di cui lui è comunque orgoglioso, proveniente da una regione derelittadel Sud d’Italia, ad arrivare ai vertici di un ente privato di previdenza che ha un bilancio superiore dieci volte a quello della Regione Molise?
"Abbiamo deciso di far sapere ai molisani come, uno di loro, ha scalato le vette di un ente importante come la Cassa Forense, restando praticamente nell’anonimato."
In politica, nel ’96 Nunzio Luciano comincia a farsi conoscere, perché Berlusconi ha scelto lui, un giovane avvocato di soli 29 anni, per guidare il suo partito in Molise. Una scelta sorprendente, certamente.
Luciano, giovane liberale, di famiglia liberale, rispondeva perfettamente ai requisiti berlusconiani di quel tempo. Ventinovenne, professionalmente autonomo, intraprendente.
"Per Nunzio Luciano, la scuola della politica nostrana: cinque anni a discutere e litigare con i ‘boss’ dell’inciucio da bar molisano, fu sufficiente a fargli a capire come funziona il mondo. Un percorso di ‘sofferenza’ utile come scuola di vita




Lasciata la politica per scelta autonoma, dicendo anche no a uno come il coordinatore nazionale Scajola, Luciano si dedica all’avvocatura, come presidente dei giovani legali dell’Aiga di Campobasso, si candida nel 2005 come delegato del Molise alla Cassa Forense Nazionale, l’ente previdenziale privato degli avvocati. Viene eletto tra gli ottanta delegati nazionali, è il più giovane con i suoi 39 anni."
Dopo quattro anni, entra nel Consiglio d’amministrazione della Cassa e anche lì è il più giovane. Mai nessuno, alla sua età, era entrato nel Sancta Sanctorum di un ente che amministra dodici miliardi di euro annui, il bilancio di un ministero.
Luciano nel 2011 viene eletto vicepresidente, nel 2013 presidente nazionale, a soli 51 anni, con 56 voti su 80, un record mai conseguito da nessun presidente di Cassa Forense. Il più giovane mai eletto. Una scalata prodigiosa, nel giro di dieci anni, 2003-2013, Nunzio Luciano si è arrampicato sulla gerarchia previdenziale degli avvocati italiani, arrivando al vertice dell’ente che paga le pensioni, le prestazioni e l’assistenza sanitaria a tutti i 240mila legali del Paese.
Nel 2016 viene riconfermato per un altro quadriennio, fino al 2020, e viene eletto anche vicepresidente vicario dell’Adepp, l’Associazione degli enti di previdenza dei liberi professionisti, cui aderiscono 10 Casse di previdenza (medici, ingegneri ecc.) con un patrimonio complessivo di oltre 85 miliardi e oltre un milione e seicentomila iscritti. 
Una sorta di longa manus o un riconoscimento alle sue capacità?
L’avvocato Nunzio Luciano, 55 anni, molisano, di Campobasso, oggi è uno degli uomini più potenti d’Italia e in Molise lo sapevano quattro gatti. Qual è stato, a parte la freschezza generazionale, il segreto del successo di Nunzio Luciano?
Presto detto, le novità. Il futuro. Il Web. Prima del suo ingresso in Cassa, l’ente era una specie di gerontocrazia imbalsamata dalle carte. Tanto prestigio, tanti Principi del foro, una burocrazia ottocentesca. Luciano, appena arrivato, comincia subito a rinnovare uomini e mezzi. Punta molto sulla comunicazione, chiama ad aiutarlo Francesco Giorgino, volto bello del Tguno. Fa partire il sito Web della Cassa, si comunica con la Pec e attraverso il sito. 
Luciano è un infaticabile organizzatore di convegni, una cinquantina all’anno, in tutte le regioni, con l’obiettivo di essere vicino al territorio, vicino agli iscritti, ascoltare la loro voce, le loro richieste. Tutto viene ripreso e trasferito su YouTube. Nessun iscritto potrà mai affermare di non conoscere quello che fa la Cassa. 
Un’opera di modernizzazione e "trasparenza" guidata con metodi innovativi e partecipativi. 
Si, purtroppo, massicci metodi partecipativi imposti, come l'iscrizione coatta a Cassa forense cui è seguita, manifestandosi, la conseguente indignazione di tanti (ricordo, come una reazione allergica, come un effetto indesiderato, dal  2014 ad oggi, un mio personale spreco a perdere di energia e prostrazione dietro le gesta di Cassa forense).

L'articolo prosegue: "basta comunicare bene per guidare un ente come la Cassa? No, serve anche altro. Serve produrre utili." 


Serve creare ricchezza, perché se lo Stato tra poco non sarà più in grado di pagare le pensioni, la Cassa Forense non può permetterselo. Non è lo Stato, è un ente privato e deve garantire un futuro a tutti gli iscritti, in termini di assistenza, previdenza e rendite pensionistiche. Per questo motivo Nunzio Luciano chiama attorno a sé giovani professionisti della finanza. Bisogna investire il patrimonio della cassa e bisogna creare reddito, un guadagno che garantisca il futuro.
Luciano mette in piedi un Ufficio Finanziario, dove lavorano otto esperti di finanza e mercati, un pool di gente in gamba che deve scovare le opportunità e deve garantire redditività.
La Cassa di Nunzio Luciano si mette a caccia di opportunità, investe in F2I, il fondo infrastrutturale guidato da Vito Gamberale, che nell’ultimo anno ha generato un utile del 7% per gli investimenti fatti dall’ente. Investe anche in CdpReti, l’ente che gestisce le reti gas ed elettriche, e pure lì sono guadagni.
Investimenti anche su Eni, Enel, Telecom e Poste. Infine soldi alla Fei/Bei, il fondo europeo che investe sulle medie e piccole imprese. Luciano ci tiene a far sapere che la Cassa punta molto a sostenere il tessuto produttivo del Sud d’Italia perché il criterio che lo ispira è sempre stato lo stesso: “Se cresce il Sud, cresce il Paese e se cresce il Paese, crescono anche i redditi dei professionisti”. Un concetto elementare, ma sintomatico del modo di fare di Nunzio Luciano un avvocato  partito da Campobasso. 

Nell'articolo non viene fatta menzione dell'attività di legale in senso proprio dell'avvocato Luciano, non ci è quindi dato di conoscere alcunché circa il suo studio legale ed eventuali meriti.











CAMPOBASSO. ‘Totocandidature’, spunta il nome di Nunzio Luciano. Campobassano, 55 anni, avvocato cassazionista e presidente nazionale della Cassa Forense, potrebbe essere lui a correre per Forza Italia al Senato. Il presidente nazionale della Cassa Forense dovrebbe essere il nome di Forza Italia al Senato, con la coordinatrice azzurra capolista blindata alla Camera.



Redazione Dettagli POLITICA & ATTUALITA' Martedì, 02 Gennaio 2018 12:38 ‘Totocandidature’, Nunzio Luciano e Annaelsa Tartaglione in corsa per il…
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