sabato 14 dicembre 2013

IL GOVERNO FRANCESE E' CONTRO LA PROSTITUZIONE: proteste e manifestazioni di intellettuali, artisti e prostitute

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E' il dibattito che sta dividendo la Francia da un paio di mesi. 

Il Parlamento francese ha approvato una legge che punisce con 1.500 euro di multa “chi richiede prestazioni sessuali a pagamento”.
I  clienti delle prostitute, se poi sono recidivi, rischiano di  sborsare fino a 3.750 euro.






  “Un po’ troppo per una scopata”, è stato il commento del  filosofo Bernard Henry Levy, che come molti intellettuali, si è schierato contro la legge che rischia di porre fine alla prostituzione in Francia. Contraria anche Catherine Deneuve, la bellissima di “Bella di giorno”, film in cui interpretava il ruolo di una prostituta.
Il modello, per il governo di Francois Holland, sarebbe  quello scandinavo, dove la prostituzione è drasticamente diminuita dal 1999 con una legge che punisce i clienti con salatissime multe e un anno di carcere.


http://www.dagospia.com/img/foto/12-2013/prostitute-francia-286276.jpg
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La decisione ha provocato la protesta delle oltre 20 mila prostitute ( il numero in realtà sarebbe vicino a 40 mila), le quali  difendono il diritto/scelta  di vendere il loro corpo. 
Decisione che ha suscitato la protesta  anche di molte personalità:  “Giù le mani dalla mia puttana”, è il titolo del manifesto firmato da 343 “salauds”, ovvero “maiali”, un gruppo di scrittori e artisti che hanno così parafrasato il celebre manifesto femminista delle 343 “salopes” (“sgualdrine”), che nel 1971 difendevano il loro diritto all’aborto. Il testo del manifesto, apparso sulla rivista Caseur, è stato sottoscritto dall’ex ministro della cultura Jack Lang, dal cantante Charles Aznavour, dal regista Claude Lelouche, Henry Levy, e molti altri. tra cui le attrici   Catherine Deneuve e Jeanne Moreau.

Sarkozy ci aveva provato, punendo però le donne, con il divieto all’adescamento per strada. Risultato ottenuto: prostitute sparite dalle strade e tutte al lavoro in casa. Ora, però, la legge vuole colpire i clienti. “Il sesso a pagamento tra adulti consenzienti non può essere considerato un reato. Qui si limita il diritto a fare del proprio corpo quello che si vuole;  è’ una questione di libertà”: le motivazioni degli autori del manifesto.
Non vogliamo abolire la prostituzione, ma iniziare a cambiare la mentalità.Ci sono troppe donne sfruttate”, replica la relatrice della legge Maud Olivier.
E’ dal '68 che la Francia non s'infiamma così tanto. Cortei, dibattiti in tv, editoriali sui quotidiani. Gli autori del manifesto  dell’”andare a puttane” ne fanno una questione culturale: libero sesso in libero Stato. Insomma, "senza tante signorine allegre per le strade di Parigi, oggi segregate solo a Pigalle, secondo loro non ci sarebbe stati i romanzi di Simenon o i quadri di Toulouse Lautrech".


La protesta è anche sul piano politico in quanto l'idea viene da un governo di sinistra, socialista. “La gauche al potere vuole una Francia femminista e bigotta”, accusa la destra. “Vogliamo solo limitare lo sfruttamento delle donne”, replicano i socialisti. "A Mitterrand un'idea simile non sarebbe mai passata per l'anticamera del cervello", si legge nel manifesto. Lo scontro è dunque culturale e politico: i francesi hanno sempre fatto un vanto della loro libertà, anche sessuale. 


Fonte articolo:  Gianluca Roselli, Blogo News


Articolo anche pubblicato da Studiocataldi.it



 
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