Finocchio selvatico, diuretico e toccasana contro gonfiori e problemi intestinali, le sue proprietà e gli utilizzi con Laura Dell’Aquila. Nella medicina di Santa Ildegarda è un rimedio universale
Finocchio
Foeniculum vulgare
Cosa scrive S. Ildegarda
„Il finocchio non nuoce all'uomo se mangiato crudo. In qualunque modo lo si mangi, rende l'essere umano allegro, gli dà un bel colore, un piacevole odore e buona digestione.“
"Chi mangia il finocchio o i suoi frutti ogni giorno, riduce i succhi cattivi e le putredini, elimina l' odore cattivo del respiro e rende i suoi occhi luminosi per il suo buon calore e la forza nobile. „
Nella medicina di S.Ildegarda il finocchio è un rimedio universale, un carminativo per i dolori allo stomaco e all’intestino. Il finocchio aiuta in caso di difficoltà digestive, di bruciore allo stomaco e di acidità dovuti ad una scorretta alimentazione o all’assunzione di cibi troppo grassi. Se il cibo rimane troppo a lungo nel tratto stomaco-intestino, fermenta e si forma della putredine che genera i fastidiosi gas intestinali; questi vengono trasportati dal sangue ai polmoni ed espirati. Il finocchio agisce contro la fermentazione/la putredine, scioglie i crampi e favorisce la fuoriuscita dell’aria. Per questo motivo il finocchio è utilizzato sia come rimedio contro i crampi dei neonati e bambini, che contro le coliche dello stomaco e intestinali.
L’efficacia del finocchio può essere potenziata aggiungendo la galanga. Le pastiglie di finocchio-galanga favoriscono la fuoriuscita dei gas dal corpo (sotto forma di rutto o flato).
S.Ildegarda ne parla così:
“In qualsiasi forma si assuma il finocchio, esso dà buonumore, contrasta le cattive esalazioni corporee e l’alitosi, favorisce la circolazione sanguigna e la digestione”.
Fonte: Associazione Hildegard Von Bingen
I rimedi di santa Ildegarda di Bingen per contrastare il disagio dell’alito cattivo, segno di disfunzioni gastroenteriche.
L’alito cattivo o, come viene definito in patologia, alitosi, è un odore sgradevole proveniente dalla cavità orale che provoca ansia, preoccupazione e imbarazzo psicosociale.
Questo disturbo può essere scoperto dal dentista durante una visita di controllo e l’individuo potrebbe non esserne a conoscenza.
Prima di arrivare a conclusioni affrettate, bisogna distinguere due tipologie: l’alitosi fisiologica e quella patologica.
L’alitosi fisiologica
L’alitosi fisiologica viene riscontrata al mattino a seguito di diversi fattori, quali il ristagno di saliva e la non assunzione di liquidi durante la notte, insieme a una cattiva igiene orale in cui residui di cibo vanno in putrefazione grazie alla presenza di batteri che producono composti volatili dello zolfo.
L’alitosi patologica
Diversamente dalla prima, questo tipo di alitosi è dovuto a cause di natura patologica, ovvero a disfunzioni di organi o a problematiche ortodontiche già in corso.
Carie, gengiviti, ascessi parodontali, ulcere orali e protesi dentarie danneggiate o difettose sono causa dell’alitosi e anche, a loro volta, conseguenza di un disequilibrio che va ricercato più in profondità, a livello di organi.
L’alito cattivo non va quindi visto come sintomo fine a se stesso, da curare solamente con dentifrici, ma è un’espressione di una problematica che va ricercata.
“Il tuo cibo sarà il tuo rimedio“
La badessa benedettina del Reno, Hildegard von Bingen, dava molta importanza alla qualità e quantità dell’alimentazione. Per lei, il cibo è ciò che fortifica o indebolisce la salute.
Ecco perché partiva proprio dall’attenzione all’alimentazione, che doveva essere moderata e a base di farro, verdure, spezie e frutta, ossia cibi che garantiscono una digestione efficace ed efficiente.
È così possibile prevenire tanti disturbi, tra cui anche quello dell’alitosi.
Qualora, invece, ci sia già la problematica di alito cattivo, Santa Ildegarda indica quali sono i rimedi naturali per risolverlo.
L’alitosi, sinonimo di emotività “fermentata”
Ildegarda parlava spesso di “umori cattivi” per indicare la formazione di tossine. Con questa espressione, si riferiva non solo a funzioni organiche alterate, come abbiamo visto nel caso dei gas prodotti a seguito di una scorretta digestione, ma si riferiva anche a un ristagno di emozioni, suggerendo di osservare, così, l’invisibile dietro all’apparenza sintomatica.
Le emozioni eccessive, come la rabbia, possono alterare le funzioni organiche e addirittura influire sulle ghiandole endocrine e sul metabolismo.
Fonte: THESAURA NATURAE
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Sul sito
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La ricetta con le istruzioni per la preparazione la trovate nel sito NORDFOODOVESTEST, sfogliano tra le ricette vegane. L'articolo non è recente, cercate nell'archivio del sito tra gli articoli meno recenti.
Foto via NORDFOODOVESTEST |
Insalata di farro e finocchi allo zenzero ispirata a Ildegarda di Bingen
Ingredienti per 4/6 persone
300 g di farro perlato Nuova Terra; 2 finocchi; 1/2 cucchiaino di crema di aceto balsamico: 2 cucchiaini di zucchero; una decina di mandorle; 1 cucchiaino di zenzero in polvere; una decina di mandorle; foglie di menta; olio evo, sale e pepe q.b.
Monaca benedettina tedesca del XII secolo dotata di straordinaria cultura, Ildegarda di Bingen rappresenta davvero una miniera di conoscenze e risorse a cui ancora dobbiamo ampiamente attingere. Religiosa e naturalista, Santa Ildegarda è stata autrice di testi assolutamente rivoluzionari per l’epoca, in grado di soddisfare le curiosità e i bisogni in diversi campi del sapere: dall’alimentazione alle malattie femminili fino alla conoscenza dettagliata di erbe medicamentose e pietre preziose.
Un enorme repertorio di conoscenza umilmente e doviziosamente trasmessi. Ildegarda racchiude in sé molteplici figure: della monaca, ma anche della scrittrice e poetessa, musicista e cosmologa, guaritrice e profetessa. La sua idea di terapia naturale passava attraverso le piante direttamente da lei coltivate all’interno dei monasteri, ma anche attraverso i cristalli e l’alimentazione. Proprio a proposito del cibo, Ildegarda era del parere che si debbano sempre scegliere con cura gli alimenti dedicati a se stessi; mangiare cibi sani cucinati in maniera adeguata; infine, che si debba possedere e coltivare un animo sereno e il più possibile ben disposto nei confronti di tutti gli eventi della vita.
Precetti importanti, di grande modernità che risiede proprio nello spirito pratico posseduto dalla Santa di vederli concretizzati all’interno della propria alimentazione. Dieta quindi non solo come corretta alimentazione ma soprattutto come adeguato stile di vita: un’idea, questa, che dovremmo sempre tenere a mente. Mangiare sano diventa un vero sostegno solamente nel momento in cui quel bisogno di salute (pensiamo al significato originario latino del termine salus: salvezza) fa parte del nostro quotidiano stile di vita.
Fonte: NORDFOODOVESTEST
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