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SPAGNA, IL 92% DEI MEDICI DI FAMIGLIA SOFFRE DI ESAURIMENTO EMOTIVO
ESAURIMENTO EMOTIVO:
L’esaurimento emotivo è uno stato in cui le persone finiscono per sentirsi emotivamente vuote. Di conseguenza, molti possono avere la percezione di perdere il controllo su ciò che accade nella loro vita. Possono anche sentirsi intrappolati in una particolare situazione. Con il tempo, i sintomi dell’esaurimento emotivo possono portare allo stress cronico, che può avere molti effetti psicologici e fisici (BYOBLU)
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Una ricca sintesi dell'articolo:
Fare il medico, soprattutto di famiglia, deve essere stressante. Lo sanno bene in Spagna, dove uno studio del Collegio dei medici e del Servizio sanitario di Madrid, diffuso dal quotidiano El Pais, ha messo in evidenza che circa il 92% dei medici di famiglia spagnoli hanno sofferto o soffrono di esaurimento emotivo.
L’esaurimento emotivo è uno stato in cui le persone finiscono per sentirsi emotivamente vuote. Di conseguenza, molti possono finire per avere la percezione di perdere il controllo su ciò che accade nella loro vita.
Possono anche sentirsi intrappolati in una particolare situazione. Con il tempo, i sintomi dell’esaurimento emotivo possono portare allo stress cronico, che può avere molti effetti psicologici e fisici. Lo studio spagnolo ha messo in evidenza che l’86% dei medici è affetto da “sindrome da depersonalizzazione”, ovvero una minore empatia per colleghi e pazienti, mentre il 73% da “bassa realizzazione personale”.
Ángel Luis Rodríguez, responsabile della salute mentale del sindacato Amyts e membro dell’Osservatorio sulla salute mentale di Icomem, spiega che queste patologie “sono il risultato di condizioni di lavoro faticose, con un sovraccarico assoluto di cure da parte di medici che visitano tra i 50 e i 60 pazienti al giorno, invece dei 20-25 raccomandati dalle organizzazioni internazionali”.
La situazione è precipitata negli ultimi tre anni. Nel 2018 sono state 295 le richieste d’accertamento sanitario per problemi psicologici o psichiatrici ma già a fine settembre 2022 il dato si era moltiplicato a 755, numero che cresce sia nei professionisti che lavorano negli ospedali (da 235 a 520) sia nelle cure primarie (da 60 a 235).
Altri dati dimostrano che il 20% dei professionisti con diagnosi di “esaurimento” ha già sviluppato un piano per lasciare la professione medica, il 14% ha qualche tipo di dipendenza e l’87% assume psicofarmaci per andare al lavoro.
Alla base di questo spropositato aumento di stress, con conseguente comparsa di esaurimento emotivo, potrebbe esserci la gestione della crisi sanitaria che, proprio negli ultimi due anni, ha dimostrato di essere fallimentare.
Come è stato detto più volte da scienziati e ricercatori, anziché potenziare le cure domiciliari e l’assistenza dei malati a casa, si è preferito, in Spagna e non solo, sovraccaricare gli ospedali.
In Spagna, come riporta El Pais, gli operatori sanitari possono attivare meccanismi per ricevere aiuto psicologico o psichiatrico nella Comunità di Madrid.
Sindrome di Burnout nei medici
burnout in inglese significa "bruciarsi" |
- deterioramento dell'impegno nei confronti del lavoro;
- deterioramento delle emozioni originariamente associate al lavoro;
- problema di adattamento tra la persona ed il lavoro, a causa delle eccessive richieste di quest'ultimo.
Le fasi del burnout
- La prima, preparatoria, è quella dell'"entusiasmo idealistico" che spinge il soggetto a scegliere un lavoro di tipo assistenziale.
- Nella seconda ("stagnazione") il soggetto, sottoposto a carichi di lavoro e di stress eccessivi, inizia a rendersi conto di come le sue aspettative non coincidano con la realtà lavorativa. L'entusiasmo, l'interesse ed il senso di gratificazione legati alla professione iniziano a diminuire.
- Nella terza fase ("frustrazione") il soggetto affetto da burnout avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall'ambiente lavorativo, ed eventualmente atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso se stesso.
- Nel corso della quarta fase ("apatia") l'interesse e la passione per il proprio lavoro si spengono completamente e all'empatia subentra l'indifferenza, fino ad una vera e propria "morte professionale".
Le cause del burnout
- sovraccarico di lavoro: il disadattamento è presente quando la persona percepisce un carico di lavoro eccessivo (richieste lavorative così elevate da esaurire le energie individuali, da non rendere possibile il recupero), o quando, anche in presenza di un carico ragionevole, il tipo di lavoro non è adatto alla persona (si percepisce di non avere le abilità per svolgere una determinata attività) e quando il carico emotivo del lavoro è troppo elevato (il lavoro scatena una serie di emozioni che sono in contraddizione con i sentimenti della persona).
- senso di impotenza: il soggetto non ritiene che ciò che fa o vuole fare riesca ad influire sull'esito di un determinato evento.
- mancanza di controllo: il disadattamento si verifica quando l'individuo percepisce di avere insufficiente controllo sulle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro oppure quando non ha sufficiente autorità per attuare l'attività nella maniera che ritiene più efficace.
- riconoscimento: si ha disadattamento quando si percepisce di ricevere un riconoscimento inadeguato per il lavoro svolto.
- senso di comunità: è presente disadattamento quando crolla il senso di appartenenza comunitario all'ambiente di lavoro, ovvero quando si percepisce che manca il sostegno, la fiducia reciproca ed il rispetto e le relazioni vengono vissute in modo distaccato ed impersonale.
- assenza di equità: si ha disadattamento quando non viene percepita l'equità nell'ambiente di lavoro in ambiti quali, ad esempio, l'assegnazione dei carichi di lavoro e della retribuzione o l'attribuzione di promozioni e avanzamenti di carriera.
- valori contrastanti: il disadattamento nasce quando si vive un conflitto di valori nel contesto di lavoro, quando la persona non condivide i valori che l'organizzazione trasmette oppure quando i valori non trovano corrispondenza, a livello organizzativo, nelle scelte operate e nella condotta.
- facile identificazione del personale con la malattia.
Le conseguenze del burnout
A livello individuale
- Atteggiamenti negativi verso i clienti/utenti
- Atteggiamenti negativi verso se stessi
- Atteggiamenti negativi verso il lavoro
- Atteggiamenti negativi verso la vita
- Calo della soddisfazione lavorativa
- Calo dell'impegno verso l'organizzazione
- Riduzione della qualità della vita personale
- Peggioramento dello stato di salute
Il burn out del medico di pronto soccorso
Medico della medicina d’urgenza e pronto soccorso dell’ospedale Gradenigo di Torino
Vi siete mai chiesti in quali mani è la nostra salute? A chi l'affidiamo? E a cosa rinunciamo e perdiamo o rischiamo di perdere delegandola ad altri. Abdicando a noi stessi.
Immagine | via Wikimedia |
Sai perché non vanno in galera? Semplicemente perché sono difesi dalla legge. Hanno l'esclusiva.
Fonte: Vaccaro intervista 16 01 2014 (video)
Giuridica News | Avv. Gabriella Filippone «La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj) La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni. |
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