GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!"
GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!" rivolto al direttore della Banca d'Italia di Rieti
Febbraio 2020 |Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
Il Prof. Giacinto Auriti fu un mio prof. universitario a Teramo, facoltà di giurisprudenza, cattedra di diritto della navigazione. Auriti era abruzzese.
Giacinto Auriti (Guardiagrele, ottobre 1923 – Roma, agosto 2006) è stato un giurista, saggista e politico italiano, noto per avere elaborato una personale teoria sulla moneta (da lui denominata teoria del valore indotto della moneta) Le sue tesi vengono oggi usate per sostenere gli argomenti propri delle teorie del complotto sul signoraggio.
Le teorie elaborate da Giacinto Auriti sono sempre più attuali e corrispondenti allo scenario attuale e alle criticità dell'euro moneta unica, del debito pubblico, del neoliberismo sfrenato.
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”.Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito.
Il professor Auritiha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Giacinto Auriti - E' giusto che quando uno ha capito si incazzi!!
Video di Toni Ferrara
"Estratto della trasmissione autogestita Moneta al Popolo, in onda su TeleMax negli anni 2002/2003. Conduce il Chiarissimo Professore Giacinto Auriti, già docente titolare di quattro cattedre di Giurisprudenza presso l'ateneo "Gabriele D'Annunzio" di Chieti e Pescara; direttore dell' Istituto di Teoria Generale del Diritto; cofondatore dell'Università di Teramo; autore di numerose pubblicazioni in materia giuridica; scopritore della Teoria del Valore Indotto della Moneta, frutto di 34 anni di studi; Segretario Generale del Sindacato Antiusura Nazionale; ideatore e realizzatore del SIMEC, la moneta proprietà del portatore, un esempio concreto di sociologia giuridica portato avanti con successo a Guardiagrele (CH) e applicabile in ogni comune come alternativa all'indebitamento e al taglio di servizi; coautore di diversi testi di legge a favore della Proprietà Popolare della Moneta e del Reddito di Cittadinanza"
Video di Toni Ferrara
Professore Giacinto Auriti: "Noi ci illudiamo che i soldi che abbiamo in tasca sono nostri: noi siamo i debitori di quei soldi che la banca centrale emette solo in un modo: prestandoci. Quando circola la moneta è una moneta gravata di debito e noi paghiamo il debito col fisco e con gli interessi bancari! Quando noi paghiamo le tasse dobbiamo capire che non è vero che le tasse vanno a finire per scopi sociali. Le tasse che noi paghiamo vanno a finire nelle tasche - in gran parte - degli azionisti della Banca d'Italia perché la Banca emette la moneta prestandola! E siccome la Banca d'Italia è una società privata, una società per azioni (che oltretutto paga le tasse)l'utile della Banca d'Italia sta nella differenza tra il costo tipografico e il valore nominale della moneta. Quando emette la Banca d'Italia è come se io prestassi delle nasse vuote, delle reti vuote ai pescatori indebitandoli non solo delle reti ma anche del pesce che sarà prestato! Ecco perché noi siamo degli schiavi monetari, con l'aggravante di non saperlo. Chi domina è Satana! Satana è principe di questo mondo e di queste cose deve cominciare a capire non solo l'ambiente politico ma anche l'ambiente religioso."
Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
Il professor Auriti non ha mai mollato, anzi ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che a suo avviso subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Roma. È la notte del 10 gennaio del 2013. “Prima del movimento, io ho lavorato con il Professor Auriti” afferma Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, pronunciando quel cognome quasi come fosse un lasciapassare. Ma chi è Giacinto Auriti?
IlProfessor Giacinto Auriti ci ha lasciati nel 2006. È stato prima di tutto un giurista, un professore di Diritto Internazionale, Diritto Privato e Diritto della navigazione. Non era solo un accademico. Giacinto Auriti, come tutte le personalità dotate di inventiva e genialità, è stato un uomo che si è posto delle domande. Delle domande semplici, quasi banali, come, per esempio, a chi appartiene la moneta? La domanda così posta è spiazzante. Percorriamo a ritroso le varie tappe che la moneta segue prima di giungere nelle nostre mani, consentendoci di acquistare un caffè. La moneta che tocchiamo ci arriva direttamente dalle banche, che la cedono alla collettività; più specificamente la prestano. L’utilizzo della cartamoneta nasce dal fatto che, al fine di regolarizzare gli scambi all’interno della società civile, servisse un’unità di valore facilmente gestibile. Un tempo gli scambi venivano fatti con metalli preziosi, principalmente oro e argento. Ciò comportava difficoltà nel quotidiano, basti pensare al peso o al problema del trasporto.
Le banche iniziarono dunque a stampare cartamoneta, utilizzandola come valore corrispettivo dell’oro detenuto nelle loro riserve. Ad ogni banconota corrispondeva una certa quantità di oro metallo. Un esempio concreto: sulle vecchie lire era possibile notare la scritta “pagabile vista al portatore”. Significava che, in qualsiasi momento, era possibile per il possessore della banconota recarsi in banca e scambiare la stessa con la quantità d’oro corrispondente detenenuta nelle giacenze. Perchè questo meccanismo ha smesso di funzionare. Quando? Il 15 Agosto 1971, con la fine degli accordi Bretton Woods, quando sotto la presidenza Nixon gli Stati Unitismisero di vincolare il dollaro alle riserve auree.
Di fatto, la Federal Reserve Bank cominciò a stampare moneta senza copertura aurea. La stessa cosa fu fatta dalle altre banche statali. Torniamo ora alla nostra domanda. A chi appartiene la proprietà della moneta? Alla luce dei fatti avvenuti nel 1971, la risposta del professor Auriti è: al popolo.
Il valore della moneta non corrisponde più alla quantità di oro presente nelle giacenze dato che quel corrispettivo non esiste più. Il suo valore è semplicemente pratico, commisurato ai meri costi di tipografia. Il che toglie la proprietà della moneta alle banche. Nonostante ciò le banche stampano banconote di grossa taglia e le prestano, pur sostenendo costi bassissimi (il costo di una banconota, che sia di 100 euro o di 100 pound è di pochi centesimi).
Come fa uno strato di filigrana costato così poco ad assumere un valore ed un potere di acquisto mille volte maggiore?Chi è il responsabile di un tale incremento di valore? I responsabili siamo noi. Noi popolo che “mettendoci d’accordo” attribuiamo alla moneta un certo valore per convenzione. Ciò fa di noi i legittimi proprietari della moneta.
Intervista a Michela Auriti (la figlia)
Video di Robert Ank
Il professor Auriti amava fare un esempio. Immaginate un’isola deserta, abitata da un solo uomo. Se quell’uomo inizia a stampare moneta, quale sarà il valore di quest’ultima? La risposta è zero. Ma se improvvisamente l’isola si popolasse, e quella moneta potesse essere utilizzata per scambi di beni e servizi, inizierebbe ad assumere un valore. L’acquisizione di valore da parte della moneta, avviene solamente dal momento in cui essa è accettata dalla collettività, che ne diviene di fatto la proprietaria. Naturalmente adesso sorge spontanea un’altra domanda: perchè le banche prestano,e soprattutto chiedono interessi su qualcosa di cui siamo noi stessi i proprietari? Il fenomeno appena descritto è quello del “signoraggio bancario”, definito come la differenza fra il valore nominale della moneta e quello reale (ovvero quello tipografico). Il valore di questa differenza diviene interamente profitto per le banche e per l’oligopolio dei banchieri. Fu proprio Auriti uno dei primi, almeno in Italia, a denunciare questo fenomeno. Il verbo denunciare non è scelto a caso, dato che arrivò a denunciare fisicamente agli organi competenti l’allora governatore della Banca D’Italia Antonio Fazio ed il Ministro del Tesoro, successivamente divenuto Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conquistandosi così il consenso di molti cittadini. “La moneta, all’atto dell’emissione, è di proprietà dei cittadini italiani, ed è illegittimo l’attuale sistema di emissione monetaria che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari”; così rispondeva Auriti quando gli si chiedeva a proposito delle accuse rivolte alla Banca D’Italia.
Consenso che gli è arrivato anche da gruppi politici eterogenei, dalla cosiddetta estrema sinistra e dalla cosiddetta estrema destra. Non a caso,fu proprio Ezra Pound a fare riferimento al signoraggio ancor prima del Professor Auriti. Ma se la moneta appartiene al popolo, come la mettiamo adesso con il debito?Già undici mesi prima dell’entrata in vigore della moneta unica, Auriti esprimeva le sue perplessità a riguardo. La BCE, così come le altre banche centrali, stampa moneta con lo stesso meccanismo prima descritto.
La leggenda di Giacinto Auriti e del Simec - Speciale Byoblu
Video Trasmesso il giorno 29 mag 2019
VIDEO BYOBLU
"Nell'estate del 2000 la piccola città di Guardiagrele, in Abruzzo, fu testimone di una vera e propria rivoluzione: l'emissione e la diffusione del Simec, una moneta alternativa coniata dal Professor Giacinto Auriti in base alla sua teoria del valore indotto della moneta. L'esperimento fu un successo, una dimostrazione di come i cittadini possano esercitare la sovranità monetaria e liberarsi dalla morsa del debito e dell'usura bancaria perché il valore della moneta, come ci spiega il Professore, è puramente convenzionale.
Il Simec venne stroncato poco tempo dopo dall'intervento della Procura di Chieti, ma a distanza di quasi vent'anni l'eco delle gesta di Giacinto Auriti, il primo a parlare di Reddito di Cittadinanza, ancora risuona in Italia e nel mondo, a testimonianza che alla "moneta di Satana", come la chiamava l'ideatore del Simec, si può disubbidire. È la leggenda di Giacinto Auriti, e Byoblu è andato a Guardiagrele per voi, a grande richiesta, per raccontarvela in esclusiva."
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva poi l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”. Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito. Auriti tentò anche di far circolare nella cittadina di Guardiagrele, in provincia di Chieti, una moneta chiamata SIMECparallelamente alle lire. I SIMEC venivano ceduti alla pari in cambio di lire, e ritirati al doppio del valore originario. L’esperimento fu subito interrotto a causa del sequestro della nuova moneta da parte della Guardia di Finanza.
Fonte: L'esperienza Auriti: il professore che spiegò il signoraggio profetizzando il debito | diKirios Di Sante | l'INTELLETTUALE DISSIDENTE
Biografiada Wikipedia
Laureatosi in giurisprudenza a Roma, nella Capitale insegnò diritto della navigazione, diritto internazionale, diritto privato comparato e teoria generale del diritto. Nel 1977, mentre era Presidente del Centro studi politici e costituzionali, diede alle stampe il pamphlet Principi ed orientamenti per una moneta europea, in cui descrisse le linee guida per l'adesione ad una moneta unica europea. Nel 1993 è tra i docenti fondatori della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Teramo, della quale è stato anche preside. È autore di alcuni testi di diritto della navigazione.
Nel 2004 si candidò alle elezioni del Parlamento europeo con la lista Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini nella circoscrizione Sud: ottenne 873 voti e pertanto non fu elettoAuriti si definiva "apartitico".[5]
Teoria economica
Nell'ultimo periodo della sua vita, pur senza aver mai compiuto studi di teoria economica ma partendo dagli argomenti trattati dal poeta statunitense Ezra Pound[6], fonda la scuola di Teramo nel campo del diritto monetario, sviluppando una teoria economica che intende la moneta come unità di misura del valore e come tale accettata convenzionalmente da chi la usa come mezzo di scambio, divenendo così uno "strumento" dello scambio di beni(teoria del valore indotto della moneta).
Nel suo carattere convenzionale risiederebbe il diritto di chi ne accetta la convenzione, ossia il popolo, di esigerne la proprietà (proprietà popolare della moneta). In questo senso, le banche centrali che sono delle società per azioni private, secondo Auriti ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sull'emissione di cartamoneta, assumendo una importante responsabilità nell'origine del debito pubblico. La teoria trarrebbe ancora più forza dall'abolizione del rapporto diretto fra moneta (convertibile in oro) e riserva aurea, già stabilita dagli accordi di Bretton Woods, avvenuta su iniziativa di Richard Nixon il 15 agosto 1971, che avrebbe trasformato l'attività dell'emissione della moneta in un puro esercizio tipografico, sottolineando il carattere convenzionale del valore monetario creato dall'accettazione del popolo di tale convenzione. Auriti esponeva questo aspetto della sua teoria con una suggestiva metafora: «Immaginate che Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia, sia in volo sul Pacifico. L'aereo precipita e lui si lancia con il paracadute atterrando su un'isola abitata solo da indigeni. Fazio porta con sé una valigetta con 100 milioni di lire. Va dagli indigeni, chiede da mangiare, un alloggio e propone di pagare con le banconote che ha al seguito. Gli indigeni lo guardano e si mettono a ridere. Ovviamente essi non riconoscono il valore convenzionale di quei pezzi di carta. Perciò dove sta il loro valore? Nel popolo che l'accetta!»[10]. Le teorie di Giacinto Auriti non hanno mai trovato accoglimento in ambito economico, né alcun suo articolo è mai stato pubblicato su riviste scientifiche di rilievo e ricadono tra quelle catalogabili come teorie del complotto. In particolare le teorie di Auriti vengono usate per sostenere le tesi relative alle teorie del complotto sul signoraggio diffuse attraverso Internet, in particolar modo all'interno di siti che si occupano di sovranità popolare della moneta. Nel 1998 ha collaborato con Beppe Grillo alla realizzazione dello spettacolo Apocalisse morbida.
le chiacchiere di Grillo! e la verità di Giacinto Auriti
Negli anni Novanta Giacinto Auriti conduce una serie di iniziative come segretario generale del "Sindacato Antiusura" ("SAUS") e come legale rappresentante dell'associazione culturale "Alternativa sociale per la proprietà di popolo". Tra queste chiede al Tribunale di Roma di dichiarare "la moneta, all'atto della emissione, di proprietà dei cittadini italiani ed illegittimo l'attuale sistema dell'emissione monetaria, che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari".
La Banca d'Italia, opponendosi alla richiesta di Auriti, scrive: "La visione della moneta e delle funzioni monetarie che l'attore intende accreditare è palesemente distorta e completamente infondata" ... "l'accettazione da parte della collettività, lungi dall'essere causa del valore della moneta, ne rappresenta in realtà solo l'effetto, sicché il sillogismo deve essere rovesciato: non è vero che la moneta vale in quanto è accettata, ma semmai, come la storia e la cronaca stanno a dimostrare, che essa è accettata solo in quanto abbia un valore. Di qui la necessità che tale valore, rispondendo ad un fondamentale interesse pubblico, sia difeso e garantito dalle Pubbliche Autorità, funzione nei moderni stati affidata alle banche centrali."[11]
Il batter moneta, continua la Banca d'Italia è espressione della sovranità statale, e quindi "il valore della moneta trae il proprio fondamento solo ed unicamente da norme dell'ordinamento statale, che, per solito, disciplinano minutamente la creazione e la circolazione della moneta, ne sanciscono l'efficacia liberatoria, ne sanzionano la mancata accettazione in pagamento e tutelano la fede pubblica contro la sua falsificazione ed alterazione." A proposito della questione della proprietà della moneta, sollevata da Auriti nell'ambito dello stesso procedimento, la Banca d'Italia sostiene: "La domanda attorea è poi, anche nel merito, destituita del benché minimo fondamento." perché si basa sulla "premessa, completamente errata" che manchi "nel nostro ordinamento una norma di legge che indichi il proprietario della moneta all'atto dell'emissione". L'appropriazione della moneta da parte della Banca d'Italia, continua il ragionamento della Banca, secondo Auriti "si baserebbe su una consuetudine interpretativa contra legem."[11]
Fa notare la Banca, "i biglietti appena prodotti dall'officina fabbricazione biglietti della Banca d'Italia costituiscono una semplice merce di proprietà della Banca centrale, che ne cura direttamente la stampa e ne assume le relative spese (art. 4, comma 5, del T.U n. 204/1910)." Acquistano la funzione e il valore di moneta solo quando la Banca d'Italia li immette nel mercato e ne trasferisce la proprietà ai percettori. L'immissione dei biglietti avviene con operazioni che la Banca in autonomia conclude "con il Tesoro, con il sistema bancario, con l'estero e con i mercati monetari e finanziari, operazioni tutte previste e compiutamente disciplinate dalla legge e dallo statuto della Banca d'Italia (artt. 25 - 42 del T.U. n. 204/1910 e artt. 41 - 53 dello Statuto)".
Quindi la difesa della Banca d'Italia definisce "abnorme e campata in aria" la teoria di Auriti per la quale "esisterebbe una consuetudine interpretativa contra legem, in base alla quale la Banca centrale all'atto dell'emissione mutua allo Stato italiano ed alla Collettività Nazionale, tutto il denaro che pone in circolazione". La moneta è immessa nel mercato in base ad operazioni previste e disciplinate dalla legge, con le quali la Banca d'Italia cede la proprietà dei biglietti. Questi come circolante vengono registrati nel passivo nella contabilità della Banca che acquista in contropartita o riceve in pegno beni o valori mobiliari (titoli, valute, ecc.) che vanno nell'attivo della Banca. La Gazzetta Ufficiale, come prescrive la legge, riporta mensilmente tali operazioni.
Aggiunge la Banca che considerato che essa stessa si assume le spese di fabbricazione dei biglietti e l'imposta di bollo, mentre gli utili annuali, effettuati i prelevamenti e le distribuzioni di cui parla l'art. 54 dello Statuto vengono devoluti allo Stato ai sensi dell'art. 23 del T.U. n. 204/1910, si evidenzia "l'assoluta inconsistenza ed insensatezza delle tesi" di Auriti, secondo il quale "l'erogazione della moneta sarebbe effettuata dalla Banca d'Italia addebitandone allo Stato ed alla collettività l'intero ammontare senza corrispettivo". Pertanto, conclude la Banca, "non è dato riscontrare alcunché di arbitrario o di illegittimo nelle prerogative esercitate in campo monetario dalla Banca centrale, perché, contrariamente a quanto preteso dall'attore, l'intera materia è compiutamente disciplinata dal legislatore, in modo tale che nessun aspetto attinente all'attribuzione o all'esercizio della funzione di emissione può dirsi regolamentato da consuetudini interpretative e, meno che mai, da consuetudini contra legem."
La richiesta non venne accolta. In seguito due progetti di legge, il n. 1282 dell'11 gennaio 1995, presentato dal senatore Luigi Natali e sottoscritto da altri 17 Senatori della Repubblica facenti parte di 5 diversi partiti, che andavano da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale[12] e il n. 1889 dell'11 febbraio 1997 del senatore Antonino Monteleone di AN, ripropongono le tesi di Auriti. In Senato i progetti di legge non verranno mai discussi.
L'esperimento del SIMEC
Auriti nel 2000, con l'aiuto dell'allora sindaco Mario Palmerio (l'Ulivo), condusse un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele emettendo il SIMEC, con lo scopo di provare le sue teorie sulla creazione di valore della moneta da parte della cittadinanza. L'esperimento si sviluppò in due fasi: l'avviamento servì per immettere il SIMEC negli usi della comunità quel valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di proprietà del portatore diventando così una moneta parallela, la seconda consistette nella creazione di un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza per promuovere l'iniziativa che ebbe un discreto successo, perché i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. Auriti affermò in un'intervista che i costi relativi all'operazione economica furono sostenuti da lui stesso. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Chieti, i SIMEC in circolazione vennero però sequestrati, ai sensi dell'articolo 321 del Codice Penale; nonostante il successivo dissequestro, l'esperimento fu interrotto.
Il Sindacato antiusura nel 2001 promuove un disegno di legge di iniziativa popolare ("Accettazione dell'EURO: reddito di cittadinanza proprietà del portatore"), che però non raccoglie le firme necessarie.
In una interrogazione alla Camera dei deputati nel dicembre 2005, il deputato Antonio Serena, dopo aver sostenuto al Senato l'attività di Auriti, chiedeva l'intervento del governo in materia di abolizione del signoraggio bancario.Il 30 maggio 2011 le teorie di Auriti sul signoraggio vengono ribadite in un'interpellanza parlamentare da Antonio Di Pietro, che chiede interventi nelle sedi competenti europee.
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Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
"In un mondo dove non c’era il problema dei soldi e l’unico limite era quello della fantasia, i camerieri vennero vestiti da gatti, l’attrice Jacqueline Delubac era vestita da quadro di Magritte, Audrey Hepburn si presentò con una gabbia per uccelli sulla testa, anche Salvador Dali presenziò alla festa e la baronessa Rothschild in persona apparve indossando un copricapo a forma di cervo con diamanti a forma di lacrime."
Boulevard Rothschild a Tel Aviv, Israele. Foto di Deanb | Foto di dominio pubblico Photo via Good Free Photos
Ottobre 2018 |AvvocatoGabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie on line
"La famosa frase di Amschel Rothschild si è materializzata sotto i nostri occhi.
Il criminale Mayer Amschel Rothschild conoscendo la facilità con cui era possibile corrompere e ricattare i politici, spavaldamente pronuncia la famosa frase:
“Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
Stampare la moneta dal nulla dopo aver usurpato la sovranità monetaria dello Stato preso di mira, significa avere in mano il destino di un intero popolo, potendo controllare, con l' erogazione del credito, le scelte politiche, le leggi, l' informazione, la produzione di derrate e lo scambio delle merci.
Nell' anno 2018 il nostro sfortunato Paese è privato della sovranità monetaria ed a controllare le scelte politiche, a fare le leggi, ad imporci i presidenti fantoccio, sono oggi quelli che hanno usurpato la nostra sovranità monetaria con la attiva collaborazione dei politici disonesti."
L’obiettivo è chiaro: sottrarre reddito e risparmi (quei pochi rimasti) ai cittadini per trasferirli ai mercati finanziari. Una redistribuzione al contrario, per una società sempre più povera e diseguale.
Fonte: via Facebook
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LASTRATEGIA ROTHSCILD PER DOMINARE IM MONDO IN 25 PUNTI
Autore anonimo. "Amschel Mayer Rothschild, banchiere ebreo tedesco della dinastia finanziaria Rothschild (rinominato dagli ebrei dell'Europa orientale come "il pio Rothschild") nel 1773 riunì 12 influenti banchieri per presentare un piano, in 25 punti, per "dominare le ricchezze, le risorse naturali e la forza lavoro di tutto il mondo".
Egli svelò "come la Rivoluzione Inglese (1640-60) fosse stata organizzata e mise in risalto gli errori commessi: il periodo rivoluzionario era stato troppo lungo, l'eliminazione dei reazionari non era stata eseguita con sufficienta rapidità e spietatezza e il programmato "regno del terrore", col quale si doveva ottenere la rapida sottomissione delle masse, non era stato messo in pratica in modo efficace.
Malgrado questi errori, i banchieri, che avevano istigato la rivoluzione, avevano stabilito il loro controllo sull'economia e sul debito pubblico inglese".
Rothschild mostrò che questi risultati finanziari non erano da paragonare a quelli che si potevano ottenere con la Rivoluzione Francese, a condizione che i 12 presenti si unissero per mettere in pratica il piano rivoluzionario che egli aveva studiato.
Questi 25 punti sono: 1. Usare la violenza e il terrorismo, piuttosto che le discussioni accademiche. 2. Predicare il "Liberalismo" per usurpare il potere politico. 3. Avviare la lotta di classe. 4. I politici devono essere astuti e ingannevoli, qualsiasi codice morale lascia un politico vulnerabile. 5. Smantellare le esistenti forze dell'ordine e i regolamenti. Ricostruzione di tutte le istituzioni esistenti. 6. Rimanere invisibili fino al momento in cui si è acquisita una forza tale che nessun'altra forza o astuzia può più minarla. 7. Usare la Psicologia di massa per controllare le folle. "Senza il dispotismo assoluto non si può governare in modo efficiente." 8. Sostenere l'uso di liquori, droga, corruzione morale e ogni forma di vizio, utilizzati sistematicamente da "agenti" per corrompere la gioventù. 9. Impadronirsi delle proprietà con ogni mezzo per assicurarsi sottomissione e sovranità. 10. Fomentare le guerre e controllare le conferenze di pace in modo che nessuno dei combattenti guadagni territorio, mettendo loro in uno stato di debito ulteriore e quindi in nostro potere. 11. Scegliere i candidati alle cariche pubbliche tra chi sarà "servile e obbediente ai nostri comandi, in modo da poter essere facilmente utilizzabile come pedina nel nostro gioco". 12. Utilizzare la stampa per la propaganda al fine di controllare tutti i punti di uscita di informazioni al pubblico, pur rimanendo nell'ombra, liberi da colpa. 13. Far si che le masse credano di essere state preda di criminali. Quindi ripristinare l'ordine e apparire come salvatori. 14. Creare panico finanziario. La fame viene usata per controllare e soggiogare le masse. 15. Infiltrare la massoneria per sfruttare le logge del Grande Oriente come mantello alla vera natura del loro lavoro nella filantropia. Diffondere la loro ideologia ateo-materialista tra i "goyim" (gentili). 16. Quando batte l'ora dell'incoronamento per il nostro signore sovrano del Mondo intero, la loro influenza bandirà tutto ciò che potrebbe ostacolare la sua strada. 17. Uso sistematico di inganno, frasi altisonanti e slogan popolari. "Il contrario di quanto è stato promesso si può fare sempre dopo...Questo è senza conseguenze". 18. Un Regno del Terrore è il modo più economico per portare rapidamente sottomissione. 19. Mascherarsi da politici, consulenti finanziari ed economici per svolgere il nostro mandato con la diplomazia e senza timore di esporre "il potere segreto dietro gli affari nazionali e internazionali." 20. L'obiettivo è il supremo governo mondiale. Sarà necessario stabilire grandi monopoli, quindi, anche la più grande fortuna dei Goyim dipenderà da noi a tal punto che essi andranno a fondo insieme al credito dei dei loro governi il giorno dopo la grande bancarotta politica. 21. Usa la guerra economica. Deruba i "Goyim" delle loro proprietà terriere e delle industrie con una combinazione di alte tasse e concorrenza sleale. 22. Fai si che il "Goyim" distrugga ognuno degli altri; così nel mondo sarà lasciato solo il proletariato, con pochi milionari devoti alla nostra causa e polizia e soldati sufficienti per proteggere i loro interessi. 23. Chiamatelo il Nuovo Ordine. Nominate un Dittatore. 24. Istupidire, confondere e corrompere i membri più giovani della società, insegnando loro teorie e principi che sappiamo essere falsi. 25. Piegare le leggi nazionali e internazionali all'interno di una contraddizione che innanzi tutto maschera la legge e dopo la nasconde del tutto. Sostituire l'arbitrato alla legge."
G.P.Pucciarelli: i 25 punti di Meyer Amschel Rothschild
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"I Rothschild e gli altri - Dal governo del mondo all'indebitamento delle nazioni, i segreti delle famiglie più potenti del mondo", è il libro di Pietro Ratto, scrittore e filosofo, che racconta dell'influenza enorme esercitata dalla famiglia Rothschild, e dalle altre dinastie con le quali si è imparentata, sulla storia degli ultimi secoli.
Una storia che, mettendo a nudo la stirpe dei grandi banchieri, si dipana dalle speculazioni sui conflitti bellici per mostrare come nasce storicamente il debito pubblico. Una storia che, curiosamente, passa anche per il Titanic."
I Rothschild sono una famiglia europea di origine ebraica.
Cinque linee del ramo austriaco della famiglia sono state elevate alla nobiltà austriaca. Un'altra linea, del ramo inglese della famiglia, fu elevata alla nobiltà britannica su richiesta della regina Vittoria.Nel corso dell'Ottocento, quando era al suo apice, la famiglia si ritiene abbia posseduto di gran lunga il più grande patrimonio privato del mondo.Attualmente gli affari dei Rothschild sono su scala più ridotta; nonostante questo la famiglia Rothschild è posta al centro di svariate teorie del complotto[7] che la descrivono come determinante i destini finanziari e/o politici del mondo.
Origine del nome
Il primo membro della famiglia che fu noto per aver utilizzato il nome "Rothschild" fu Moses Kalman Rothschild, morto nel 1735. Il nome significa "scudo rosso" in tedesco. L'Ascesa della famiglia alla ribalta internazionale cominciò nel 1744, con la nascita di Mayer Amschel Rothschild a Francoforte, in Germania. Era il figlio di Amschel Moses Rothschild, un cambiavalute che aveva negoziato con il Principe d'Assia. Nato nel ghetto (chiamato "Judengasse" o vicolo ebraico) di Francoforte, Mayer sviluppò un istituto finanziario e diffuse il suo impero con l'installazione di ciascuno dei suoi cinque figli nei cinque principali centri finanziari europei di conduzione degli affari. Lo stemma Rothschild contiene un pugno chiuso con cinque frecce che simboleggiano le cinque dinastie stabilite dai cinque figli di Mayer Rothschild, in un riferimento al Salmo 127: "Come frecce nelle mani di un guerriero". Il motto di famiglia appare sotto lo scudo: Concordia, Integritas, Industria (Armonia, Integrità, Operosità).
Lo storico Paul Johnson scrive "I Rothschild sono elusivi. Non c'è nessun libro su di loro che sia rivelatore e accurato. Biblioteche di sciocchezze sono state scritte su di loro... Una donna che intendeva scrivere un libro intitolato Bugie su i Rothschild lo abbandonò dicendo: ‘È stato relativamente facile individuare le bugie, ma non è stato possibile scoprire la verità'".
Scrive che, a differenza dei banchieri ebrei dei secoli precedenti, che avevano finanziato le casate nobili europee ma che spesso perdevano la loro ricchezza attraverso la violenza o espropriazione, il nuovo tipo di banca internazionale creata dai Rothschild era impenetrabile agli attacchi locali. I loro beni furono tenuti nel mondo per mezzo di atti finanziari, circolanti attraverso azioni, obbligazioni e debiti. Le modifiche dei Rothschild permisero loro di isolare la loro proprietà dalla violenza locale: "D'ora in avanti la loro ricchezza reale era al di là della portata della folla, quasi al di là della portata degli avidi monarchi."
Un'altra strategia di Mayer Rothschild per il futuro successo fu quello di mantenere il controllo delle loro banche nelle mani della famiglia, permettendo loro di mantenere la segretezza circa le dimensioni delle loro fortune. Intorno al 1906, la Jewish Encyclopedia notava: "La pratica avviata da Rothschild di avere più fratelli in un'impresa e di istituire filiali in diversi centri finanziari è stata seguita da altri finanzieri ebrei. Questi finanzieri, con la loro integrità e capacità finanziaria, ottenevano credito non solo con i loro confratelli ebrei ma con la fraternità bancaria in generale. In tal modo i finanzieri ebrei ottennero una quota crescente della finanza internazionale durante il secondo ed ultimo quarto del diciannovesimo secolo. La guida del gruppo è stata la famiglia Rothschild... ".
La Jewish Encyclopedia afferma: "Negli anni più recenti, i finanzieri non ebrei hanno imparato lo stesso metodo, globalizzandolo, e si ritiene che, nel complesso, il controllo sia ora meno in mano agli ebrei che in passato."
Mayer Rothschild mantenne con successo la fortuna della famiglia, con attenti matrimoni combinati, spesso tra cugini di primo o secondo grado. Dalla fine del XIX secolo, tuttavia, quasi tutti i Rothschild avevano cominciato a sposarsi al di fuori della famiglia, di solito nell'aristocrazia o in altre dinastie finanziarie.I suoi figli furono
Il nome della famiglia tedesca "Rothschild" è pronunciato approssimativamente ROT-shillt in tedesco. Il cognome "Rothschild" è comune in Germania, e la maggioranza dei portatori del nome non sono correlati a questa famiglia.
“La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.” MAYER AMSCHEL ROTHSCHILD
Una pietra miliare di Palazzo Rothschild a Francoforte, Germania, la Villa Günthersburg (fotografata nel 1855)
I Rothschild possedevano già un patrimonio molto significativo prima dell'inizio delle guerre napoleoniche, e la famiglia aveva preminenza nel commercio dei lingotti in metalli preziosi (a valore monetario) per le banche nazionali.Da Londra nel 1813 al 1815, Nathan Mayer Rothschild fu determinante quasi da solo nel finanziare gli sforzi bellici britannici, finanziando la spedizione di lingotti agli eserciti del Duca di Wellington attraverso l'Europa, così come nell'organizzare il pagamento di contributi finanziari britannici ai loro alleati continentali. Nel 1815 da soli, i Rothschild fornirono 9,8 milioni di sterline (in valuta del 1815, pari a circa 566 milioni di sterline di oggi) in prestiti per sovvenzionare gli alleati continentali della Gran Bretagna.
Una delle dimore cittadine più piccole, Vienna. Una collezione di palazzi viennesi di gran lunga più grandi note come Palais Rothschildfurono abbattute durante la seconda guerra mondiale.
I fratelli contribuirono a coordinare le attività dei Rothschild in tutto il continente, e la famiglia sviluppò una rete di agenti, spedizionieri e corrieri per il trasporto di oro, attraverso l'Europa distrutta dalla guerra. La rete della famiglia aveva il compito di fornire ripetutamente a Nathan Rothschild informazioni politiche e finanziarie davanti ai suoi colleghi, dandogli un vantaggio nei mercati e rendendo la casata Rothschild più indispensabile al governo britannico.
In un caso, la rete della famiglia permise a Nathan di ricevere a Londra la notizia della vittoria di Wellington nella Battaglia di Waterloo un giorno intero prima dei messaggeri ufficiali del governo. La prima preoccupazione di Rothschild in questa occasione non era rivolta alle vantaggiose possibilità finanziarie sul mercato che la notizia avrebbe dato; invece lui ed il suo corriere portarono immediatamente le notizie al governo. La base per la mossa proficua più redditizia dei Rothschild fu fatta ben dopo che la notizia della vittoria britannica era stata resa pubblica. Nathan Rothschild calcolò che la futura riduzione dell'indebitamento pubblico prodotta dalla cessazione del conflitto avrebbe creato una risalita (rimbalzo) del valore dei titoli di Stato inglesi dopo una stabilizzazione di circa due anni, per finalizzare la ristrutturazione postbellica dell'economia nazionale. In quello che è stato descritto come una delle mosse più audaci della storia finanziaria, Nathan acquistò in modo massiccio nel mercato dei titoli di Stato, per quello che al momento sembrava un prezzo troppo alto, quindi aspettò due anni, poi vendendo i titoli sulla cresta dei momentanei rialzi ("brevi rimbalzate") sul mercato nel 1817 con un profitto del 40%. Data la potenza pura della leva finanziaria che la famiglia Rothschild ebbe a sua disposizione, questo profitto fu una somma enorme.
Nathan Mayer Rothschild iniziò la sua attività a Manchester in Inghilterra nel 1806, e gradualmente si trasferì a Londra, dove nel 1809 acquistò la sede presso il 2 New Court in St. Swithin's Lane, City of London,dove è ancora presente attualmente; fondò la N M Rothschild & Sons nel 1811. Nel 1818 dispose un prestito di cinque milioni di sterline al governo prussiano, mentre il rilascio di obbligazioni per il prestito di governo costituì un pilastro delle attività della sua banca. Ottenne una posizione di tale potere nella City of London che dal 1825-6 era in grado di fornire moneta sufficiente alla Banca d'Inghilterra per evitare una crisi di liquidità del mercato.
Alta finanza internazionale
Mentmore Towers, una delle molte dimore signorili Rothschild costruite nel Buckinghamshire
Nel 1816, quattro fratelli furono ciascuno elevati alla nobiltà ereditaria dall'imperatore austriaco Francesco I; un quinto fratello, Nathan, fu elevato nel 1818. Nel 1822 fu concesso a tutti loro il titolo austriaco di barone o Freiherr. In quanto tale, alcuni membri della famiglia utilizzavano il "de" o "von" Rothschild per dare credito alla concessione della nobiltà. I Baroni (Cavalieri) che ricevevano il titolo dal Sacro Romano Imperatore sono conosciuti come Baroni del Sacro Romano Impero, Reichsfreiherr, il titolo è talvolta abbreviato in Freiherr.
Nel 1847, Sir Anthony de Rothschild, fu insignito del titolo di baronetto ereditario del Regno Unito. Nel 1885, a Nathan Mayer Rothschild II (1840–1915), della filiale londinese della famiglia, fu concesso il titolo di pari ereditario di Barone Rothschild nella Paria del Regno Unito.
Il capolinea della ferrovia Francoforte Taunus, finanziato dai Rothschild. Inaugurato nel 1840, è stata una delle prime ferrovie della Germania.
Settori bancari della famiglia di Rothschild fecero da pionieri nel campo dell'alta finanza internazionale durante l'industrializzazione dell'Europa, furono determinanti nel sostenere i sistemi ferroviari attraverso il mondo e nel finanziare il governo per progetti complessi, come quello del Canale di Suez. Nel XIX secolo la famiglia acquistò una gran parte della proprietà a Mayfair, Londra.
Le principali attività fondate nel XIX secolo con capitali della famiglia Rothschild includono:
La famiglia costituì un fondo per Cecil Rhodes nella creazione della colonia africana della Rhodesia. Dal 1880 in avanti, la famiglia assunse la direzione del controllo della società di estrazione mineraria di Rio Tinto.
Il governo giapponese si avvicinò alle famiglie di Londra e Parigi per il finanziamento durante la guerra russo-giapponese. L'emissione del consorzio di Londra di obbligazioni di guerra giapponesi ammonterebbero a 11,5 milioni di sterline (al tasso di cambio del 1907).
Il nome Rothschild diventò sinonimo di prodigalità e grande ricchezza, e la famiglia era rinomata per la sua raccolta d'arte, per i suoi palazzi, così come per la sua filantropia. Entro la fine del secolo, la famiglia possedeva, o aveva costruito, alle stime più basse, oltre 41 palazzi, di una scala e di lusso senza pari, forse anche da parte delle famiglie reali più ricche.Il futuro Primo Ministro britannico Lloyd George affermò, nel 1909, che Lord Nathan Rothschild era l'uomo più potente in Gran Bretagna.
Nel 1901, senza eredi maschi, la Casa di Francoforte chiuse i battenti dopo più di un secolo di attività. Furono assenti in città fino al 1989, quando la famiglia ritornò tramite N M Rothschild & Sons, il braccio d'investimento britannico, più Rothschild Bank AG, filiale svizzera, istituendo un ufficio di rappresentanza bancario a Francoforte.
Ramo inglese
La famiglia di banchieri Rothschild d'Inghilterra fu fondata nel 1798 da Nathan Mayer Rothschild.
Ramo francese
Château de Ferrières, il più grande castello del XIX secolo, fu costruito nel 1854. Si trova in una tenuta di 30 km². È stato donato in beneficenza dalla famiglia nel 1975.
Ci sono due rami della famiglia legate alla Francia.
L'ultimo figlio di Mayer Rothschild, Jakob Mayer de Rothschild (1792–1868), noto come "James", che istituì de Rothschild Frères a Parigi. Dopo le guerre napoleoniche, ha giocato un ruolo importante nel finanziare la costruzione delle ferrovie e l'attività mineraria che contribuì a rendere la Francia una potenza industriale. James ebbe tre figli Edmond, Gustave Samuel ed Alphonse James de Rothschild; Gustave e Alphonse continuarono la tradizione bancaria e furono i garanti del risarcimento di 5 miliardi richiesto dall'occupante esercito prussiano nella guerra franco-prussiana del 1870. Nel 1980, l'attività di Parigi contava circa 2.000 persone e aveva un fatturato annuo di 26 miliardi di franchi (5 miliardi di dollari ai tassi di cambio del 1980).
L'attività di Parigi subì un colpo potenzialmente fatale nel 1982, quando il governo socialista di François Mitterrand lo nazionalizzò e rinominò in Compagnie Européenne de Banque. Il Barone David de Rothschild, allora trentanovenne, decise di rimanere e ricostruire, creando una nuova entità, la Rothschild & Cie Banque con soli tre dipendenti e 1 milione di dollari di capitale. Oggi, la funzionalità di Parigi ha 22 partner e rappresenta una parte significativa del business globale. Generazioni successive della famiglia Rothschild di Parigi rimasero coinvolte nel business di famiglia, diventando una forza nel settore dell'investimento bancario internazionale.
L'altro figlio di James Mayer de Rothschild, Edmond James de Rothschild è stato molto impegnato nella filantropia e nelle arti ed è stato uno dei principali sostenitori del sionismo. Suo nipote, il Barone Edmond Adolphe de Rothschild, fondò nel 1953 la LCF Rothschild Group, una banca privata. Dal 1997, il Barone Benjamin de Rothschild è presidente del gruppo. Il gruppo ha 100 miliardi di euro di attività nel 2008 e possiede molte proprietà nel settore del vino in Francia (Château Clarke, Château des Laurets), in Australia e in Sud Africa. Nel 1961, il trentacinquenne Edmond Adolphe de Rothschild acquistò la società Club Med, dopo che ebbe visitato un resort e apprezzato il suo soggiorno. Il suo interesse per il Club Med è stato venduto negli anni 1990. Nel 1973, comprò la Bank of California, vendendo i suoi interessi nel 1984, prima che fosse venduta alla Mitsubishi Bank.
"Nessun Re può permettersi questo! Può appartenere soltanto ad un Rothschild."
Uno Château del Barone Henri James de Rothschild, a Parigi
Il secondo ramo francese fu fondata da Nathaniel de Rothschild (1812–1870). Nato a Londra, quarto figlio del fondatore del ramo inglese della famiglia, Nathan Mayer Rothschild (1777–1836). Nel 1850 Nathaniel Rothschild si trasferì a Parigi, apparentemente per lavorare con lo zio, James. Nel 1853 Nathaniel acquistò Château Mouton Brane, un vigneto a Pauillac nel dipartimento della Gironda. Rinominò la tenuta in Château Mouton Rothschild, divenuta una delle migliori etichette, conosciute in tutto il mondo. Nel 1868 James Mayer de Rothschild acquistò il vicino vigneto di Chateau Lafite.
Ramo austriaco
Grüneburgschlößchen, Francoforte, 1845, una delle molte magioni-giardino tedesche dei Rothschild. Questa proprietà particolare è stata distrutta in un bombardamento a tappeto alleato, 1944.
Il crollo del 1929 portò dei problemi, ed il Baron Louis von Rothschild tentò di puntellare il Creditanstalt, la maggiore banca austriaca, e prevenirne il crollo. Tuttavia, durante la seconda guerra mondialedovettero cedere la loro banca ai nazisti e fuggire dal paese. Il loro palazzi Rothschild, una raccolta di vasti palazzi costruiti a Vienna e di proprietà della famiglia, furono confiscati, saccheggiati e distrutti dai nazisti. I palazzi erano famosi per la loro vastità, e per le loro enormi collezioni di dipinti, corazze, arazzi, statue (alcuni dei quali sono stati restituiti ai Rothschild dal governo austriaco nel 1999). Tutti i membri della famiglia scamparono allo sterminio, alcuni di loro si trasferirono negli Stati Uniti, e tornarono in Europa solo dopo la guerra. Nel 1999, il governo dell'Austria ha convenuto di restituire alla famiglia Rothschild circa 250 tesori d'arte trafugati dai nazisti e assorbiti in musei statali dopo la guerra.
DENUNCIA i ROTHSCHILD e MARIO MONTI! Deputata M5S
Deputata M5S: "Solo un governo di diversamente intelligenti poteva firmare la condanna a morte del proprio popolo."
La banca C M de Rothschild & Figli dispose ingenti prestiti allo Stato Pontificio e ai vari re di Napoli oltre che al Ducato di Parma e Granducato di Toscana. Tuttavia, intorno al 1830, Napoli seguì la Spagna con un graduale passaggio verso l'emissione di obbligazioni convenzionali che cominciò a influenzare la crescita della banca e la sua redditività. L'unificazione italiana nel 1861, con il conseguente declino dell'aristocrazia italiana, che era stata la clientela primaria dei Rothschild, alla fine portò alla chiusura della loro banca a Napoli, a causa di previsioni di calo a lungo termine della sostenibilità delle attività. Tuttavia, nei primi anni del XIX secolo, la famiglia Rothschild di Napoli strinse stretti rapporti con la Banca Vaticana, e il sodalizio tra la famiglia e il Vaticano continuò nel XX secolo. Nel 1832, quando Papa Gregorio XVI incontrò Carl von Rothschild, gli osservatori rimasero scioccati nell'osservare che a Rothschild non fu richiesto di baciare i piedi del Papa, come era allora richiesto a tutti gli altri visitatori, compresi i monarchi.[26]
"I Rothschild... sono i guardiani del tesoro papale." -Encyclopedia Judaica, 1901–1906, Vol. 10, p.497
Da oltre due secolila famiglia Rothschild è posta al centro di svariate teorie del complotto[7][27][28] molte delle quali la pongono come controllante l'intera finanza mondiale[29][30] o che incoraggia guerre e riappacificazioni tra le nazioni allo scopo di controllarli.
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lunedì 16 luglio 2018
Neoliberismo e manipolazione di massa - Ilaria Bifarini (bocconiana redenta)
IL SISTEMA DEL PENSIERO UNICO DOMINANTE ECONOMICO
"NEOLIBERALISMO E' UNA DEGENERAZIONE DELLA IDEOLOGIA LIBERALE.
L'ESSENZA DEL NEOLIBERISMO: TUTTO GIRA INTORNO AL DEBITO."
"Tutto gira intorno alla SPECULAZIONE.
Tutto gira intorno alla POVERTA' e alla MISERIA,
che è diventata l'UNICA FONTE DI GUADAGNO di un'economia
che HA PERSO il suo CONNOTATO DI ECONOMIA REALE.
Siamo proprio all'ECONOMIA DELLA DISTRUZIONE, della SOFFERENZA, della POVERTA'.
Attraverso la GLOBALIZZAZIONE della POVERTA'
questa economia, questo MODELLO PERVERSO
e assolutamente AUTODISTRUTTIVO -
oltre che ANTISOCIALE - si sostiene in questo modo."
"NEL 1989 CON LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, CHE POSSIAMO FAR COINCIDERE CON LA CADUTA DEL COMUNISMO, IL NEOLIBERALISMO PRENDERA' PIEDE.
Viene data sempre più importanza alla finanza. Noi vediamo come all'aumentare della finanzarizzazione intorno agli anni '80 '90 aumentano le disuguaglianze e parallelamente vediamo proprio il reddito dell'1% della popolazione più ricca supera per la prima volta il reddito del 99% del resto della popolazione mondiale. Il neoliberismo crea disuguaglianza, crea ricchezza che però viene ridistribuita al contrario, dai più poveri ai più ricchi, però è funzionale a un élite."
Immagine: via Facebook
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E CHI NON VUOLE ESSERE "FREE"? PURE LE BANCHE VOGLIONO ESSERE LIBERE CON IL NWO
Azealia Banks nel video di Yung Rapuxel: il SUO OCCHIO ROSSO la LA SUA CAPSULA "B" (come la b di Banks o come la b di vitamina B farmaceutica o ALTRO FARMACO CHIMICO LETALE) e IL NWO nuovo ordine mondiale ed I SUOI SIMBOLI con farcitura di marmellata jam di illuminati americani discografici massonici.
La teoria del complotto del Nuovo ordine mondiale (spesso comunemente identificata con la locuzione nuovo ordine mondiale, in lingua latinanovus ordo mundi, in lingua inglese anche con la sigla NWO corrispondente a new world order) è una teoria del complotto secondo la quale un presunto gruppo di potere oligarchico e ...
Molte influenti personalitàstoriche e contemporanee sono state quindi dichiarate parte di una cabala che opera attraverso molte organizzazioni di facciata che orchestrano eventi politici e finanziari significativi, che vanno dal provocare crisi sistemiche a spingere attraverso politiche controverse, a livello nazionale e internazionale, come in una trama per ottenere il dominio del mondo.
"Si credono i padroni del mondo. Si muovono nella scacchiera della vita. Giocano con le pedine bianche e poi passano alle pedine nere. Così non perdono mai. Per questo è più facile che ci controllino e che ci dominino in diversi modi. Mezzi di controllo di massa in tutti i campi.
Siamo le loro percore ammaestrate-catturatee valiamo molto per i loro convenienti e distruttivi propositi che hanno ben fatto su di noi. Solo interessa che viviamo nei vizi. Incoscienti, assopiti, avvelenati, malati, depressi.Cosi in questa maniera ci terranno per sempre controllati, vigilati, sottomessi. Sia attraverso le telecamere di viglianza, che perl'alimentazione, le medicine,le crisi,la disoccupazione, miserie, conflitti.
Lo scopo è che ci sia una inibizione-retrazione delle nostre facoltà, così che in questo modo continueranno a maneggiare senza nessun ostacolo il nostro cervello,debilitando le nostre emozioni e distruggendo le nostre virtù morali, etiche e spirituali.
Come risultato di questi impedimenti inibitori e di inabilitazione fisica-psichica ci avvisano solo alcuni specialisti in psicologia, psichiatria, medicina, neurologia, così come solo certi nutrizionisti, dietologi, che dovremmo stare attenti ai soppressivi mentali e del sistema nervoso come l'Aspartime, il Prozac, la Ritalina ed anche il floruro di sodio che si trova nell'acqua potabile, nei dentrifici, nelle bibite in bottiglia, negli alimenti trasformati transgeneticamente, etc.
E perché fanno tutto questo? Per paura che ci solleviamo in massa come è successo in altre epoche.
Egualmente un altro obiettivo che hanno diinibizione-neutralizzazione sono i vaccini, gli impianti, i microchips ed un lungo eccetera di veleni alla carta. La questione è di farci diventare più ottusi di cervello, deboli e servili a tutto quello che essi promuovono nel mondo."
Tratto dal video: Nuovo Ordine Mondiale - La Cospirazione
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.
La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo)
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