L'AVVOCATO ROBOT E' GIA' REALTA. SI STANNO ORGANIZZANDO PER IL GIUDICE ROBOT. This is not Sparta, THIS IS NUOVO ORDINE MONDIALE. Non sarà domani, ma a breve gli avvocati saranno sempre meno. Ti piace? Ti piace davvero?
Intelligenza artificiale e giustizia, verso un giudice robot?
Articolo di Alessandro Traversi, avvocato | pubblicato su ALTALEX
L'Avvocato robot: prenderà il tuo posto?
Una sintesi di un articolo apparso su LD LEGALDESKAvvocato robot, è già una realtà
Stiamo entrando nell’era dei bot, e per certe professioni ci possono essere ripercussioni. Se quello che è accaduto nel film ti sembra lontano anni luce da te, mi spiace, ma dovrai ricrederti perché i robot sono già tra noi.
La tecnologia porta tantissimi vantaggi, oggi con un click possiamo fare cose che fino a qualche anno fa richiedevano grande dispendio di tempo e di risorse, la faccia dark della luna è che molte posizioni lavorative saranno ricoperte dai bot, più efficienti ed economici.
Potresti essere sostituito da un robot. E non è fantascienza. Esistono già software in grado di scartabellare il marasma di scartoffie inerenti le cause, di trovare connessioni tra una causa e l’altra, sentenze, per tutto quello che occorre e per cui il software è stato impostato.
Gli avvocati evitano di fare un lavoro ripetitivo e noioso e possono avere subito sottomano tutta la documentazione che serve senza dover perdere troppo tempo nella ricerca. E fin qui puoi tirare un sospiro di sollievo, è un grosso vantaggio. Chi sa usare meglio la tecnologia a disposizione diventa anche più competitivo.
Il primo avvocato robot ha vinto più di 300 mila cause
L’avvocato robot esiste già, non è fantascienza, non è fantasia. L’avvocato bot che si occupa di sanzioni (almeno per ora), ha aperto lo studio in ben 50 stati degli USA.
Il primo avvocato robot del mondo è stato inventato dall’imprenditore britannico Joshua Browder. L’inventore ha rilasciato interessanti dichiarazioni, afferma che il suo bot potrà mettere in seria difficoltà la lobby degli avvocati.
Comprendi il pericolo del bot in questione? Non ti troverai davanti a un vero rivale in versione “umana”, ma si tratta invece di una chat, una chat bot.
Il robot in questione è specializzato in sanzioni, aiuta gli utenti a ottenere un risarcimento per le multe ricevute ingiustamente.
Il servizio offerto dal robot avvocato si chiama “DoNotPay”, e consente all’utente di scrivere nella chat il suo problema. Quindi, il robot interagisce con l’utente richiedendo maggiori dettagli fino ad avere un quadro esaustivo della situazione. Fase successiva, il robot produce una lettera da inviare al comune. All’utente non resta che stampare, firmare e spedire.
Dalle indiscrezioni in rete, sembra che il bot abbia collezionato oltre 400 mila vittorie.
Come è possibile tutto questo? Per un programmatore il discorso è semplice: si inseriscono nel programma tutte le normative dei diversi stati in cui il servizio DoNotPay viene erogato e poi il software fa un lavoro di ricerca utilizzando degli spider, più o meno come fa Google quando dobbiamo cercare qualcosa sul web.
Se questo tipo di software venisse esteso per esempio alle cause di malasanità, o in qualsiasi altro ambito, basterebbe inserire la normativa per avere una ricca documentazione e determinate strategie da seguire.
ROSS, il bot che può diventare un concorrente temibile
Nell'immagine giudice robot | via LD LEGAL DESK
Il bot che contesta le multe però non è l’unico robot avvocato. Un temibile concorrente è ROSS, un bot che opera, in fase sperimentale, un anno fa. ROSS lavora presso lo studio legale Baker & Hostler e si è già ritagliato un’ampia fetta di consensi. Sviluppato da Watson di IBM, ROSS si occupa di diritto fallimentare. Ha il compito di aiutare gli avvocati nelle ricerche, quella fase noiosa che di solito viene scaricata sui nuovi praticanti. ROSS cerca documenti legali e sentenze, agevolando il compito degli avvocati.
Se pensi che il problema al momento per te in Italia non si pone, sappi che ROSS è già sbarcato in Italia. Sono già 6 gli studi legali che utilizzano ROSS in Italia, tutti a Milano.
Hai un concorrente fortissimo, è preciso, veloce e quasi infallibile, il suo noleggio mediamente costa quanto un’ora di lavoro di un avvocato in carne e ossa, quindi, in proporzione, conviene di più, non si stanca, non va a fare pause caffè e non si lamenta.
ROSS ha già diversi cyber colleghi pronti a conquistare il settore legale. Paura? Forse non ancora, dato che al momento il lavoro dell’uomo non è stato sostituito del tutto, ma di sicuro non devi stare seduto in poltrona ad aspettare che accada l’irreparabile.
Gli scenari possibili per la professione forense
Non sarà domani, ma a breve gli avvocati saranno sempre meno. Non è uno scenario allegro quello che vi attende. Sempre più robot verranno utilizzati da prima per i compiti più noiosi e ripetitivi, in seguito per svolgere mansioni più articolate e se gli avvocati umani non scompariranno del tutto, sicuramente però molti perderanno il posto o diversi guadagni.
Questa concorrenza, infatti, ti costringerà ad abbassare ulteriormente i tuoi onorari e se già oggi, rispetto a qualche anno fa, sono molto più bassi.
Come battere i cyber concorrenti
Conclude LD LEGAL DESK con un consiglio: La tecnologia avanza. Devi prenderne atto ed essere davvero efficiente dal punto di vista organizzativo, inizia a risparmiare tempo e a investirlo nei rapporti umani con i clienti!
Cosa sta accadendo e come potrai uscire bene da questa ondata di tecnologia. Sai già che anche per spuntarla sui tuoi colleghi umani devi essere meglio di loro e più efficiente di loro. Consiglio valido anche per la concorrenza dei colleghi bot. Difficile però essere più organizzato di un avvocato cibernetico. Eppu Tutte le carte che hai a tua disposizione: per iniziare devi avere un’organizzazione efficiente ed efficace. Usa tutta la tecnologia che ti può aiutare. Non può mancarti un gestionale per studi legali, il software che ti consente di avere sempre tutto sotto controllo in qualsiasi momento e ovunque ti trovi. ti permette di importare le pratiche dal Polisweb e risparmi tempo perché non devi andare in cancelleria, puoi segnare tutti gli appuntamenti nello scadenzario, inviare mail e pec, ma puoi anche condividere documenti con i colleghi.
Organizzando tutto riesci a risparmiare diverse ore di lavoro e questo ti darà un vantaggio. Ovviamente non puoi competere con un robot per quanto riguarda la velocità di una ricerca, ma puoi investire il tempo guadagnato grazie alla buona organizzazione per implementare le relazioni con i tuoi clienti.
Dovrai giocarti la tua abilità, su un terreno di scontro che non è molto congeniale ai bot: il rapporto umano. Tu puoi relazionarti con i tuoi clienti, puoi essere empatico, farli sentire compresi, rassicurarli, questo un robot non lo sa fare. Un’arringa in Tribunale un robot non è in grado di farla, non ancora, ma forse non riuscirà mai a farla con l’enfasi e con la passione che solo un essere umano ci sa mettere.
Fonte: LD LEGALDESK
“Noi sottoscritti, per Mille Avvocati per la Costituzione, non stiamo zitti innanzi alla richiesta del Presidente della Cassa Forense di somministrazione prioritaria agli avvocati della terapia genica antiCovid19”. Inizia così la lettera presentata dall’avvocato Lillo Massimiliano Musso che, intervenuto su #Byoblu24, spiega le ragioni che hanno portano i legali di questo collegio difensivo nazionale riunito in comitato a dire no alla richiesta della Cassa Forense che, nei giorni scorsi, ha inoltrato formale richiesta ai ministeri di Salute e Giustizia per inoculare la “terapia genica, in via prioritaria, a tutti gli avvocati d’Italia”.
L’avvocato Musso chiede “nell’esercizio di quale potere di rappresentanza Cassa Forense e Consiglio Nazionale Forense hanno richiesto per tutti gli avvocati italiani un trattamento sanitario genico che investe, invece, la libera determinazione personale di ciascun singolo professionista?”
Covid: Cassa forense, 11.000 avvocati colpiti, serve vaccino
Luciano, governo protegga colleghi, svolgono servizio essenziale.
La Cassa di previdenza forense lamenta di "oltre 11.000 istanze assistenziali" giunte da parte di avvocati, che hanno contratto direttamente il Coronavirus, "o che sono stati costretti all'isolamento per contatti a rischio". Il presidente dell'Ente pensionistico privato Nunzio Luciano, in una nota, chiede al Governo "di proteggere i colleghi che ogni giorno si espongono al rischio di contagio per onorare il dovere professionale e assicurare il funzionamento della giustizia.
Fonte notizia: ANSA 15 gennaio 2021
L'intervista di BYOBLU all'avvocato Lillo Massimiliano Musso
VACCINO IN VIA PRIORITARIA PER GLI AVVOCATI, È SCONTRO – Lillo Massimiliano Musso
A vari livelli anche geografici, crescono preoccupazione e insofferenza per la devastazione economica nel tessuto sociale tra i liberi professionisti, tra gli imprenditori e pure tra i cd. colletti bianchi statali - i quali ultimi, in quanto tali sono stipendiati certi, e va rimarcato che di questi tempi uno stipendio sicuro non è poco - si inizia a parlare, a denunciare apertamente e a fare nomi pubblicamente, in decisa controtendenza col pensiero unico dominante imposto dai media che tenta di lavare il cervello a tutti a ritmo martellante da mesi, da quasi un anno. Siamo oltre il politically correct, siamo al tentativo di lavaggio del cervello, al wash brain, ad un mirato e massiccio tentativo di controllo mentale. Qualcuno lo può forse ancora negare?
Rockfeller, Soros, Gates. Questi tre nomi sono associati spesso ai poteri occulti e al Deep State e questa volta non sono i soliti complottisti a dirlo. Una corte d’appello peruviana, guidata dai giudici Tito Gallegos, Luis Leguía e Tony Changaray, in una risoluzione del 21 dicembre 2020, ha affermato che la pandemia da Sars-Cov2 è stata provocata dal Nuovo Ordine Mondiale per volere proprio dei Rockefeller, di George Soros e Bill Gates. Nel corso di un processo penale per stupro una corte penale d’appello del paese sudamericano ha emesso una risoluzione nella quale si dichiara che la pandemia di Coronavirus sarebbe stata creata da Bill Gates, George Soros e le elite globali.
Perù, tribunale accusa Gates e Soros: "Hanno creato il Coronavirus"
Una corte d'appello peruviana ha affermato: "La pandemia è stata provocata dal Nuovo Ordine Mondiale: Rockfeller, Soros e Gates". Indaga il Tribunale Supremo
Perù, un tribunale accusa "le élite criminali"
In un un processo penale per stupro una corte penale d'appello del Perù, come riporta Sputniknews, ha emesso una risoluzione nella quale si dichiara che la pandemia di Covid-19 è stata creata da Bill Gates, George Soros e le élite globali.
La corte, come si apprende da RPP Noticias, ha affermato: "Il processo penale è stato paralizzato a causa della pandemia COVID-19, creata dalle élite criminali, che dominano il mondo; e che ha paralizzato le attività in quasi tutti i paesi. Pertanto, nessun governo mondiale, persone fisiche e giuridiche, né la difesa degli accusati, possono sostenere che questa pandemia ha la qualità di "prevedibile", tranne i suoi creatori del nuovo ordine mondiale come Bill Gate, Soros e Rockefeller, che l'hanno gestita e continuano a dirigere con estrema segretezza all'interno dei loro ambienti e delle multinazionali, con proiezioni per il progetto 2030".
Il passaggio, riporta Sputniknews, appartiene ad una sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello Superiore delle città di Chincha e Pisco, situata nel dipartimento di Ica (sud), con cui è stato stabilito il prolungamento della detenzione preventiva nei confronti di un uomo indagato per presunto stupro contro una donna.
Perù, l'indagine del Tribunale Supremo
Il Tribunale Supremo della regione Ica del Perù ha aperto un'indagine in merito con lo scopo, riporta Sputniknews, di "raccogliere prove che consentano di determinare l'esistenza o meno di presunte irregolarità". L'avvocato della difesa, che ha presentato richiesta di annullamento della sentenza, parla di "irregolarità e di violazione dei diritti dell'imputato". Ai media nazionali ha dichiarato: "Invece di introdurre argomenti riferiti al caso, sono state introdotte dichiarazioni speculative".
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