venerdì 18 settembre 2020

JULIAN ASSANGE: "QUESTA GENERAZIONE E' L'ULTIMA GENERAZIONE LIBERA DALLA SORVEGLIANZA"

JULIAN ASSANGE: "QUESTA GENERAZIONE E' L'ULTIMA GENERAZIONE LIBERA DALLA SORVEGLIANZA"



JULIAN ASSANGE: "QUESTA GENERAZIONE E' L'ULTIMA GENERAZIONE LIBERA"










Julian Assange avverte che questa generazione è l'ultima a essere libera dalla sorveglianza e afferma che "genitori idioti che intonacano foto su Facebook'' sono in parte da biasimare

Julian Assange ha detto che i bambini sono noti alle "potenze mondiali" entro un anno dalla nascita
Ha incolpato le domande di passaporto e i genitori che pubblicano foto su Facebook
Il fondatore di Wikileaks ha affermato che questo significa che la sorveglianza globale dei cittadini è "inevitabile"
Ha anche avvertito che la guerra informatica globale è inevitabile poiché Internet non ha confini


Fonte: Daily Mail on line | Articolo del 21 settembre 2018 






Questo fu l'ultimo video che gli fu concesso mentre era rifugiato in asilo politico presso l'Ambasciata dell'Ecuador  a Londra. Dopodiché le comunicazioni video furono misteriosamente interrotte. 




"The Wikileaks founder said that within a year of being born, children are now known to 'all major world powers' because their 'idiotic parents' post their names and pictures on Facebook. Assange also predicted a global cyber war in the near future as the internet has no distance or borders, and hackers can attack anyone anywhere on the planet. Assange, who still remains in hiding at the Ecuadorian embassy, gave an interview during the World Ethical Data Forum in Barcelona this week."











STEFANIA MAURIZI - JULIAN ASSANGE: SARA' ESTRADATO?



"CRESCERE INFORMANDOSI intervista STEFANIA MAURIZI, giornalista d’inchiesta che scrive per Il Fatto Quotidiano ed è fra le massime esperte riguardo al caso ASSANGE.
Un’intervista inedita per riportare all’attenzione di tutti una vicenda controversa che rappresenta una minaccia seria per il mondo dell’informazione e del giornalismo investigativo.
Oggi l’Inghilterra sembra pronta a consegnare JULIAN ASSANGE, fondatore di WIKILEAKS, nelle mani degli Stati Uniti d’America dove, in assenza di colpi di scena, l’unico destino prevedibile per Assange è quello del carcere a vita. Una pena esemplare per un uomo ed un giornalista che ha permesso al mondo di venire a conoscenza di gravi crimini contro l’umanità e scandali taciuti, tutto ciò attraverso la pubblicazione degli innumerevoli documenti riservati che hanno mostrato il volto nascosto dei Governi oltre alle brutalità inaudite degli eserciti militari. Un archivio imponente e scottante al quale i lettori di tutto il mondo non avrebbero mai avuto accesso senza il lavoro dell’organizzazione di Wikileaks. In questa intervista STEFANIA MAURIZI ci aiuta a fare chiarezza su tutta la vicenda giudiziaria e umana di Julian Assange, con un’analisi chiara e approfondita riguardo alle ripercussioni che questa vicenda potrebbe avere sulla libertà di stampa e sul mondo del giornalismo."


Video di Casa del SoleTV   pubblicato su You Tube il 21 settembre 2020



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IL PUNTO IN ITALIA

Il tema della tutela dei minori sul web dopo la notizia di un’ordinanza del tribunale di Roma che ha riaffermato un principio di diritto: la reputazione online dei figli deve essere protetta, anche quando a metterla a rischio sono gli stessi genitori.


Sanzioni fino a 10mila euro ai genitori che pubblicano foto dei figli minorenni



Lo ha stabilito il Tribunale di Roma in aggiunta all’obbligo di rimozione delle immagini
Fino a 10mila euro, è la sanzione che dovranno pagare genitori che vorranno pubblicare foto dei propri figli minorenni su Facebook, Twitter, Instagram e altre piattaforme social. Oltre alla sanzione pecuniaria, saranno obbligati a rimuovere le immagini.
Lo ha deciso il tribunale di Roma con un’ordinanza del 23 dicembre 2017. Il caso esaminato dai giudici è quello di un ragazzino di 16 anni che ha chiesto “tutela” contro la madre, rea di postare sul web foto e commenti su di lui.

Le motivazioni. Il giudice spiega che il minore ha  proseguito gli studi all’estero, in un college negli Stati Uniti, per “stare lontano dall’attuale contesto sociale, nel quale tutti i compagni sarebbero a conoscenza delle sue vicende personali, rese note dalla madre con uso costante e sistematico dei social network“. Nella sentenza si legge che “la massiccia presenza mediatica della vicenda del minore giustifica il turbamento dello stesso e la resistenza a proseguire gli studi in un contesto nel quale particolari della propria vita personale, sono ampiamente noti”.
Riferimenti giuridici. È un precedente per il nostro Paese. Il riferimento giuridico che ha portato alla decisione è contenuto nell’articolo 96 della legge sul diritto d’autore che prevede che il ritratto di una persona non possa essere esposto senza il suo consenso, salve eccezioni. I minori godono di una tutela rafforzata data dall’articolo 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata nel 1989.

Fonte: interris | InformareXResistere











Dispositivo dell'art. 96 Legge sulla protezione del diritto d'autore

Fonti → Legge sulla protezione del diritto d'autore → - Disposizioni sui diritti connessi all'esercizio del diritto di autore →  - Diritti relativi alla corrispondenza epistolare ed al ritratto→  - Diritti relativi al ritratto


"Il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, salve le disposizioni dell'articolo seguente."






Dispositivo dell'art. 16 Convenzione sui Diritti dell'Infanzia 




"Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti." 










Seguono qui in sintesi alcune precisazioni di Wired.it sulla vicenda, pubblicate in un articolo di Gianluca Dotti.

Dopo la prima pubblicazione della notizia su Il Sole 24 Ore, la storia è rimbalzata on line ed è stata ripresa da moltissime testate, che però hanno un po’ generalizzato il contenuto e la portata del provvedimento giudiziario.

L'ordinanza riafferma che i diritti dei minori vengono prima del narcisismo dei genitori.

Un giudice può ordinare ai genitori il pagamento di una somma di denaro in favore dei figli in caso di violazione delle norme sulla privacy, sul diritto d’autore o dei diritti del fanciullo (articoli 10 e 316 del codice civile).

Tuttaviaun automatismo tra la pubblicazione sui social di immagini dei figli minorenni e la multa fino a 10mila euro è una semplificazione che travisa il contenuto dell’ordinanza. Nell’articolo su Il Sole 24 Ore, la questione dei 10mila euro era riportata nel corpo dell’articolo un modo circostanziato.

Per ora non c’è stata alcuna multaLa multa di 10mila euro per adesso è stata solo preventivata, ma nessuno la deve pagare. La sanzione, infatti, è prevista solo se i contenuti online che riguardano il minore non saranno rimossi entro la fine del mese di gennaio 2018, oppure se la madre (o il padre) reitereranno il comportamento scorretto, continuando a pubblicare sui social contenuti relativi al figlio. Così stabilisce l’ordinanza del 23 dicembre 2017, procedimento 39913/2015. Se i diritti del minore d’ora in avanti saranno rispettati nessuna multa dovrà essere versata.

Non si tratta di solo di immagini serene. La notizia è stata raccontata mettendo in evidenza l’aspetto dell’immagine, delle foto del figlio minorenne finite online. In questa vicenda, che ha diverse altre aggravanti, un ruolo importante è rappresentato anche dai testi che accompagnavano le immagini e dai post testuali condivisi sul web. Frasi che creavano imbarazzi e diffondevano notizie riservate e sgradevoli sui rapporti coniugali e familiari. Accomunare questa vicenda alla foto di un bambino in atteggiameno sereno o di una bambina che corre e si diverte in un prato, raccontando del rischio di multe da migliaia di euro, è secondo Wired.it, una distorsione, un allarmismo.

Il caso esaminato dal tribunale di Roma è ben più grave di un post sui socialMigliaia di euro di sanzione per la condivisione dei contenuti sui figli nei social possono sembrare comunque una pena eccessiva. E in generale è probabilmente così. Nel caso in questione ci sono delle aggravanti che giustificano un pronunciamento così severo. Da quanto è emerso nel procedimento, il ragazzo si era più volte lamentato con i genitori perché sui social erano state raccontate faccende personali e familiari, con tanto di dettagli privati riservati. Informazioni inadatte al contesto dei social network. I contenuti postati pare fossero anche motivo di vergogna per il ragazzo stesso, tanto che durante l’udienza il sedicenne ha chiesto al giudice di potersi trasferire negli Stati Uniti per rifarsi una vita e azzerare la sua reputazione online. Nei documenti di cui al procedimento si parla di una “massiccia presenza mediatica” del ragazzo sui social a causa dell’attività della madre, così imponente da “giustificare il turbamento” del minorenne. Il quadro lascia pensare alla madre come ad una sorta di "cyber-bulla" che sottopone il proprio figlio alla gogna dei social, rendendo noti agli amici i dettagli della situazione conflittuale che si sta vivendo in famiglia a causa della separazione dei genitori. Con il conseguente disagio per il figlio, che se ne è più volte lamentato con il proprio psicoterapeuta.

Sebbene  siano molto numerosi e frequenti i casi di genitori che violano i diritti dei propri figli minorenni o urtano la loro sensibilità abusando della loro immagine online e che potrebbero essere sanzionati secondo quanto previsto dalla legge, il caso esaminato dal tribunale di Roma rappresenta una situazione particolarmente grave  che presumibilmente riguarda poche situazioni familiari. Ciò spiega l’ammontare della possibile sanzione economica.


Fonte: Wired.it






Articolo 10 Codice civile

Abuso dell'immagine altrui


Dispositivo dell'art. 10 Codice civile

Qualora l'immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o dei figli sia stata esposta o pubblicata fuori dei casi in cui l'esposizione o la pubblicazione è dalla legge consentita, ovvero con pregiudizio al decoro o alla reputazione della persona stessa o dei detti congiunti, l'autorità giudiziaria, su richiesta dell'interessato, può disporre che cessi l'abuso, salvo il risarcimento dei danni.










Articolo 316 Codice civile

Responsabilità genitoriale



Dispositivo dell'art. 316 Codice civile

Fonti → Codice civile →  - Delle persone e della famiglia → - Della responsabilità genitoriale e dei diritti e doveri del figlio →  - Dei diritti e doveri del figlio
Entrambi i genitori hanno la responsabilità genitoriale che è esercitata di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio. I genitori di comune accordo stabiliscono la residenza abituale del minore.
In caso di contrasto su questioni di particolare importanza ciascuno dei genitori può ricorrere senza formalità al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei.
Il giudice, sentiti i genitori e disposto l'ascolto del figlio minore che abbia compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento, suggerisce le determinazioni che ritiene più utili nell'interesse del figlio e dell'unità familiare. Se il contrasto permane il giudice attribuisce il potere di decisione a quello dei genitori che, nel singolo caso, ritiene il più idoneo a curare l'interesse del figlio.
Il genitore che ha riconosciuto il figlio esercita la responsabilità genitoriale su di lui. Se il riconoscimento del figlio, nato fuori del matrimonio, è fatto dai genitori, l'esercizio della responsabilità genitoriale spetta ad entrambi.


Fonte: Brocardi.it






«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accessoalla conoscenza» (Lev Tolstoj)

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.

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