giovedì 16 aprile 2020

Quali sono le vostre intenzioni? Andare di corsa a vaccinarvi? Il Sindacato dei Militari dice NO alle sperimentazioni per il vaccino contro il coronavirus.














Quali le vostre intenzioni? Andare di corsa a vaccinarvi? Il Sindacato dei Militari dice NO alle sperimentazioni per il vaccino contro il coronavirus.





Immagine via Wikipedia 

Mala tempora currunt

è una frase latina, attribuita a Cicerone, che significa corrono brutti tempi, corrono tempi cattivi.





GLI ANTICHI ROMANI VIVEVANO BENISSIMO SENZA DOTTORI. OTTENNERO ADDIRITTURA UN IMPERO SENZA VACCINI DI SORTA.



Oggi l'unico impero che possiamo scorgere pericolosamente e sinistramente  in modo macabro all'orizzonte è quello del Nuovo Ordine Mondiale che detiene peraltro le multinazionali globali del farmaco.

Aprile 2020 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri miei o di altri |
 

Stefano Montanari - Causa Mortis | Bill Gates - Vaccini Genetici | Responsabilita' e Risarcimenti


Video di OPEN MINDS
"La vera causa mortis dei casi attribuiti al coronavirus. I nuovi vaccini genetici e l'alterazione sul nostro DNA. La legge del 2011 che ha manlevato le case farmaceutiche dal risarcimento per danni da vaccino. Chi ha pagato veramente piu' di 4 miliardi di dollari di risarcimento?"

Sindacato dei Militari non è fesso: «Su di noi non si sperimenta il vaccino»

Redazione Oltre Tv 15 Aprile 2020 - "Un recente articolo pubblicato sul The Journal of Infectious Diseases dal titolo Human challenge studies to accelerate coronavirus vaccine licensure “dove si afferma che i soggetti sottoposti ai test fatti al fine di accelerare il processo di controllo e di eventuale distribuzione dei vaccini contro il coronavirus rischiano di subire gravi malattie e addirittura il decesso”.

Il Sindacato dei Militari dice no alle sperimentazioni per il vaccino contro il coronavirus. “Impediremo a chiunque di fare “sperimentazioni compassionevoli” sul personale delle Forze dell’Ordine e sui militari”.
Ha riportato Il Sole 24 ore che l’italiana Advent-Irbm di Pomezia, a lavoro sullo sviluppo di un vaccino in partnership con lo Jenner Institute della Oxford University, ha annunciato che a fine aprile inizieranno i test accelerati sull’uomo.
Il primo lotto di vaccini partirà da Pomezia per l’Inghilterra dove sarà testato su 550 volontari sani. Se questa sperimentazione dovesse dare risultati confortanti, si prevede di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre, per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole.
E' intervenuto il Sindacato dei Militari, che in un comunicato stampa dice di aver appreso la notizia con preoccupazione.
Il comunicato stampa del Sindacato dei Militari
“Dagli atti delle numerose Commissioni parlamentari di inchiesta sull’uranio impoverito – si legge nel comunicato – che hanno rivolto la loro attenzione anche sulla questione della somministrazione dei vaccini ai militari, è emerso, nei molti casi esaminati, che il mancato rispetto dei protocolli vaccinali sia stata la possibile causa, o concausa, dello sviluppo di patologie gravemente invalidanti o addirittura mortali”.
Continua: “In chiunque abbia potuto leggere i copiosi resoconti delle Commissioni di inchiesta potrebbe sorgere il dubbio che, dietro alle resistenze e all’ostruzionismo opposti dai vertici militari alle pressanti richieste dei Commissari di conoscere gli atti attestanti la regolarità delle procedure seguite per la somministrazione di vaccini ai militari oggetto dell’indagine parlamentare, si sia potuta celate una attività di sperimentazione”.
Significa il Sindacato dei militari: “Quando si affrontano argomenti seri come la salute non possiamo riporre la nostra incondizionata fiducia e quella dei nostri iscritti nelle azioni dei vertici militari”.
Conclude il Sindacato dei militari: Per questa ragione impediremo a chiunque di fare “sperimentazioni compassionevoli” sul personale delle Forze dell’Ordine e sui militari affinché non ci siano mai più casi di morti bianche tra i servitori dello Stato”.
Sulla questione è intervenuta la parlamentare Sara Cunial: Mi unisco all’appello del sindacato dei militari, pensare a una sperimentazione clinica su cavie umane e in particolar modo sui primi servitori dello Stato, è un atto criminale lesivo della nostra Costituzione e dei Diritti fondamentali dell’Uomo”.
Cita un recente articolo pubblicato sul The Journal of Infectious Diseases dal titolo Human challenge studies to accelerate coronavirus vaccine licensure “dove si afferma che i soggetti sottoposti ai test fatti al fine di accelerare il processo di controllo e di eventuale distribuzione dei vaccini contro il coronavirus rischiano di subire gravi malattie e addirittura il decesso”.


Fonte notizia: Oltre.Tv | Il Messagero














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Soldati danneggiati dallo Stato: militari vittime di Uranio impoverito e Vaccini senza controllo | video
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pubblicato il 01/09/17










Dopo il Sindacato delle forze militari ora anche l'associazione degli infermieri si oppone ai vaccini sperimentali obbligatori.
"IL PRESIDENTE DELLA REGIONE NON PUÒ OBBLIGARE VACCINI

20 aprile 2020/0 Commenti/in News /da AADI Direttivo

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUÒ OBBLIGARE GLI INFERMIERI E LE OSTETRICHE A VACCINARSI?



"L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri ritiene che la questione “Vaccini COVID-19” debba essere discussa in Parlamento e, comunque, il Presidente della Regione non possa agire, in luogo dello Stato, sul diritto costituzionale dell’art. 32.

Riguardo l’ordinanza che obbliga il personale sanitario deliberata dai Presidenti delle Regioni, come per esempio quella del Lazio, oggetto di contestazione da parte dell’Associazione Avvocatura Degli Infermieri e, precisamente, nella parte in cui si Ordina la vaccinazione contro il COVID-19 al: “b) … personale sanitario … La mancata vaccinazione per le persone di cui alla lettera b) non giustificabile da ragioni di tipo medico, comporta l’inidoneità temporanea a far data dal 1 Febbraio 2021 allo svolgimento della mansione lavorativa, ai sensi dell’art. 41, co. 6 del D.Lgs. n. 81/2008, nell’ambito della sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, di cui all’art. 279 e correlata alla rivalutazione del rischio biologico a cura del datore di lavoro, ai sensi degli artt. 271 e ss. del decreto citato”, l’A.A.D.I. avanza alcune eccezioni di diritto e di merito.
L’art. 32 della Costituzione stabilisce che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Non è possibile parificare un’ordinanza regionale alla legge dello Stato; è un’indebita invasione.
Non è possibile imporre uno specifico trattamento sanitario con un’ordinanza, evitando il dibattito parlamentare dove le diverse opinioni, anche etiche e morali o religiose, trovano il giusto contraddittorio, soprattutto in virtù del 1° comma che stabilisce una riserva di legge cioè la possibilità di imporre un determinato trattamento sanitario esclusivamente attraverso una legge dello Stato e non certo con una semplice ordinanza regionale.
Neppure è possibile minacciare il licenziamento."















La medicina a Roma – Breve cenno sulla storia della medicina
Anticamente, il “civis romanus” disprezzava l’arte medica come professione e chi la praticava, perché a pagamento. L’attività sanitaria veniva esercitata esclusivamente in privato dal “pater familiae” su tutti i componenti della sua famiglia allargata (moglie, figli, schiavi), con metodi empirico-naturali (uso di erbe, minerali e pratiche tradizionali), riti e formule magiche. 

I primi medici che arrivarono a Roma non erano uomini liberi: con la conquista della Grecia, molti medici stranieri (uomini e donne) vennero presi prigionieri per essere venduti come schiavi. Inoltre, data la crisi economica determinatasi nelle loro regioni originarie a causa del cambiamento politico epocale, molti medici stranieri si vendevano, di loro iniziativa, per poter raggiungere Roma con la prospettiva di riuscire a guadagnare molto danaro e, in seguito, essere in grado di ricomperare la propria libertà. I primi medici furono, perciò, “servi medici”: cioè schiavi che possedevano quel particolare bagaglio di conoscenze e capacità che li distinguevano dagli altri servi, e in virtù del quale riuscivano ad acquisire privilegi, indipendenza e libertà di movimento. Si trattava di schiavi particolarmente preziosi, con cui di frequente i padroni finivano con lo stabilire rapporti affettivi e di fiducia e spesso accadeva che provvedessero essi stessi, spontaneamente, alla loro emancipazione.


L’attività medica in Roma, quindi, anche se inizialmente disprezzata proprio perché esercitata da persone di condizione servile, dimostrò di fruttare danaro a chi l’esercitava, e la possibilità di fare fortuna a chi riusciva a crearsi notorietà e prestigio professionali.
E' proprio a Roma che, in particolare, si evidenziò con la medicina  la grande dicotomia sempre esistita tra le sue classi economico-sociali. 


Per tutti i secoli della durata del suo Impero,  mentre i nobili e i più abbienti finirono col convincersi della migliore efficacia dei servigi offerti dai medici razionali (alcune famiglie arrivarono ad acquistare schiavi medici, o a provvedere all’istruzione di quei servi che mostravano di possederne le capacità; altre affrontavano senza batter ciglio onorari spesso proibitivi di professionisti famosi).

Tale antica prassi ci riporta ai nostri giorni, riscontrandola intatta e distinguendo opportunamente tra sanità pubblica (che paghiamo con le tasse) e sanità privata. 

Con la macabra aggravante della pressione esercitata su noi tutti, nessuno escluso, dal Nuovo Ordine Mondiale.
La falsa pandemia illustrata dal documento shock della TV svizzera

21/03/2013 – "Il documento shock della TV svizzera che tutti dovrebbero vedere. La falsa pandemia illustrata dal documento shock della TV svizzera.

Come le multinazionali truffano gli Stati, come l’OMS sceglie responsabili in evidente conflitto d’interessi perchè vengono pagati dalle case farmaceutiche che brevettano vaccini inutili. Dall’aviaria alla suina sino all’Ebola, il gioco sporco dell’Organizzazione mondiale della Sanità di concerto con “scienziati” al soldo delle grandi industrie. Dopo averlo visto, sarà difficile fidarsi ancora di tutto quello che ci raccontano.










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Potenziamento del sistema immunitario e difesa da vaccinazioni obbligatorie


VIDEO DI VALDO VACCARO pubblicato su You Tube il 05 aprile 2020




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venerdì 27 aprile 2018


IL BUSINESS DELLA MALATTIA



Roma oltre 2000 anni fa: si riteneva importante vivere con coscienza e con sobrietà. 

La medicina non era vietata ma semplicemente tollerata, in ogni caso Roma a quel tempo rappresentava uno stile di vita, salute significava sapersi mantenere in ottima forma, senza un'ossessione. 
La medicina moderna secondo Vaccaro: uno stile per farci star male, per farci ammalare, persino per farci scomparire o ridurre di numero, la malattia significa business.
Fonte: Valdo Vaccaro



CRIVEO : Valdo Vaccaro - Il perenne conflitto tra Igienismo e medicina Per un mondo basato sulla corretta alimentazione e non sui farmaci Conferenza di Valdo Vaccaro ad Ascoli Piceno presso la sala Docens del comune.  



"La medicina convenzionale è colonizzata in modo clamoroso. Su quali basi possono strombazzare che guariscono
La gente può solo guarire nonostante gli interventi medici. La gente guarisce per autoguarigione. Noi siamo esseri dotati di strumenti di autoguarigione
Uno che affida il suo corpo alla medicina corre dei rischi gravissimi
La gente che pensa di fare un salto nel buio lo fa quando affida se stesso alla medicina di oggi. 
La medicina di oggi è sballante, è invasiva."


"Non sono medico e mi vanto di non essere medico. Ho dei medici in famiglia. 
Chi è medico è molto condizionato. Si imbottisce di farmaci e di farmacologia. A livello di cure è negato
Immagine | via Wikimedia 
La medicina fa degli errori clamorosi, gravissimiSai perché non vanno in galera? Semplicemente perché sono difesi dalla leggeHanno l'esclusiva.
Non bisogna curare il sintomo ma  curare il fattore causante
Quando dico a livelli estremo: non bisogna curare il tumore ma la tumorosità del corpo, la tendenza del corpo a creare dei tumori che tutti noi abbiamo delle creazioni continue e anche delle remissioni spontanee. 
Sono leggi che la medicina non conosce. Sono ignorantantissimi in queste cose.
Ogni corpo  segue un percorso e tende a difendere se stesso.
Il corpo tende a guarire. Non va mai contro se stesso"





"Non viene il dubbio che dietro questa balla della prevenzione  ci sia l'ennesimo affare delle case farmaceutiche?  
Non esiste il fatto che ci sia fiducia nel nostro corpo e non ammalarsi. Esiste il fatto di dover credere di avvelenarsi e poi star male."

"La ricerca medica ha fatto tali e tanti passi avanti che quasi quasi non ci sono più persone sane (Aldous Huxley).





"Purtroppo NON esistono in commercio farmaci privi di effetti collaterali anche seri e le statistiche sulla mortalità parlano chiaro: le cause iatrogene (dovute a errori medici) sono una delle prime tre cause di morte nel mondo, assieme al cancro e alle malattie cardiovascolari!  
 
La ricerca statistica (basata su lavori scientifici) pubblicata nel 2003, dal titolo inequivocabile: "Death Medicine", denuncia negli Stati Uniti le seguenti cifre:

"Reazioni avverse da farmaci in ospedale" provocano ogni anno 106.000 morti;
- "Reazioni da farmaci non in ospedale" --> 199.000 morti;
- "Gli errori medici" --> 98.000 morti.

Le reazioni avverse di farmaci prescritti da dottori, provocano (negli Stati Uniti) oltre 300.000 morti ogni anno!
 
Quando andiamo a “farci guarire” dal dottore, invece di ringraziarlo con reverenza per il tempo dedicatoci, uscendo soddisfatti dallo studio stringendo nelle mani ricette miracolose, impariamo a fare domande e a pretendere delle risposteperché questo ci potrebbe salvare la vita."

Fonte:
I gravi effetti collaterali dei farmaci di uso comune | http://compressamente.blogspot.it/


QUANDO LA SALUTE DIVENTA BUSINESS -IPPOCRATE-









Aprile  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line

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In Italia: medici operano pazienti sani per riscuotere tangenti.





















Tangenti in due ospedali di Milano: operazioni inutili ai pazienti sani per intascare i soldi

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Nel video: ricostruzione di una giornata nella casa di un ricco medico dell'antica Roma con rievocazione di un intervento chirurgico su un ferito, recitato interamente in greco e latino. Esposizione di erbe medicinali e offerte votive al dio Tiberino. Evento realizzato all'interno del Museo della Civiltà Romana, a Roma.


Video - Quattro Sassi - Guida alla Domus del Chirurgo - Rimini






LO STRAPOTERE DELLA CLASSE MEDICA


LO STRAPOTERE DELLA CLASSE MEDICA


Non è questione di fragilità È giustissimo non essere preparati mentalmente a una asportazione decisa dal primo che arriva, pronto  a distruggere delicatissimi equilibri. Una medicina degna di rispetto è quella che punta al ripristino intelligente di tali equilibri, e non a un semplicistico ricorso al bisturi.

La medicina ignora deliberatamente le funzioni autoguarenti del corpo umano. L’inquietudine, il panico e le paure ingenerati dalle pressioni mediche aggrava le condizioni .

STARE ALLA LARGA DAL BISTURI È GIUSTO, LOGICO E NORMALE
Solitamente la classe medica ritiene un organo guaribile (quando lo ritiene guaribile) mediante asportazione, secondo i vezzi, le decisioni e i verdetti di un qualsiasi medico, sia egli mediocre, bravo o anche premio Nobel del settore. Stiamo attenti a difendere con le unghie e coi denti l’integrità inviolabile del nostro corpo.


I METODI SBRIGATIVI DELLA MEDICINA NON RAPPRESENTANO AFFATTO UNA SOLUZIONE IDEALE
I problemi  di sovente sono inguaribili coi mezzi della disinvolti ed invasivi della medicina, la quale nulla fa contro il disordine organico o mentale che sta alla base causativa della alterazione in corso, ma si limita a intervenire chirurgicamente.
VIVERE DA PERSONE MUTILATE NON È AFFATTO UNA CONDIZIONE INVIDIABILE
Vivere mutilati non è affatto una condizione invidiabile, come quella di vivere da persona medicalizzata e costretta ad assumere farmaci a vita.

Fonte: Valdo Vaccaro




Biografia di Valdo Vaccaro


Valdo Vaccaro, nato a Mattuglie (Fiume), ex-Italia, nel 1943, da padre friulano e madre italo-croata, vive nei pressi di Udine con la moglie di Hong Kong Kathleen e i suoi due figli. Laureatosi in economia nel 1972 all’Università di Trieste, si è dedicato per tre anni all’insegnamento e al giornalismo. Dal 1975, dopo aver girato tutti i continenti per una grossa fabbrica udinese, ha iniziato a collaborare con diverse aziende nazionali per l’affermazione del Made in Italy nell’area asiatica. Parallelamente a questo filone professionale, ha continuato a credere e praticare la sua fede etica e salutistica, ad affinare il suo rispetto irremovibile per gli animali più brutalizzati e meno protetti. Si è laureato nel 2002 in filosofia e naturopatia
Valdo Vaccaro ha nel suo carnet una manciata di libri completati e altri in preparazione. È autore di “Alimentazione Naturale“,  “Storia dell’Igienismo Naturale” “Alimentazione Naturale 2” e “Dizionario di Salute Naturale“, editi da Anima Edizioni, nonché “Diabete“, edito da Hygea Edizioni. Sono a disposizione del pubblico internazionale “Manual Pratico de Higienismo” in spagnolo, da parte della Ediciones Obelisco. 
Oltre alle più di 6000 tesine del blog, è seguito dal pubblico in Italia e fuori confine,  da segnalare la direzione della HSU, Health Science University di Imola-Bologna, Scuola Superiore di Salute e di Comportamento, una scuola d’avanguardia igienistico-naturale che si pone in modo costruttivo al fianco del sistema istituzionale e della medicina olistica per offrire una nuova via, per promuovere un nuovo sistema esistenziale che aiuti le persone a vivere in armonia con le proprie necessità fisiologiche, etiche, estetiche, mentali e spirituali.






Stiamo entrando in una società di controllo


Si sta sta abbandonando il modello dell'uomo come animale politico, socievole, razionale. (FUSARO)


DIEGO FUSARO: "Stiamo entrandoè bene averne coscienzain una società di controllo

Sta finendo l'era della società disciplinare e stiamo entrando in una fase di società di controllo.


Quello che sta avvenendo molto evidentemente è il fatto che si sta sta abbandonando il modello dell'uomo  come animale politico, socievole, razionale.


Si sta imponendo, in coerenza con le logiche della tecnicizzazione capitalistica, il paradigma dell'uomo come animale tecnicizzato che sempre più diventa mero supporto della tecnica, un mero giocattolo nelle mani della tecnica, un mero apparato, una mera protesi di questo sistema che ha come fine non certo quello di valorizzare la vita umana rendendola miglioresemplicemente  l'unico valore è la nichilistica crescita autoreferenziale della tecnica stessa."











Indubbiamente è un enorme strumento di controllo in mani altrui, sorto in concomitanza con l'era industriale, con l'inquinamento di massa.
Non mancano casi in cui la salute psico fisica viene stravolta da quegli stessi soggetti che dovrebbero garantirla istituzionalmente.
Il discorso sarebbe molto complesso da affrontare.
Contro la medicina ufficiale e il suo enorme potere riporto alcune differenti posizioni molto forti o comunque molto sentite.








"La medicina convenzionale è colonizzata in modo clamoroso. 
Su quali basi possono strombazzare che guariscono

La gente può solo guarire nonostante gli interventi medici. 

La gente guarisce per autoguarigione. Noi siamo esseri dotati di strumenti di autoguarigione

Uno che affida il suo corpo alla medicina corre dei rischi gravissimi

La gente che pensa di fare un salto nel buio lo fa quando affida se stesso alla medicina di oggi. 

La medicina di oggi è sballante, è invasiva."
"Non sono medico e mi vanto di non essere medico. Ho dei medici in famiglia. 
Chi è medico è molto condizionato. Si imbottisce di farmaci e di farmacologia. A livello di cure è negato



ASSOCIAZIONE SALUTE ATTIVA Onlus: "Purtroppo si tratta di uno dei tanti casi di sottovalutazione degli effetti collaterali dei farmaci. Il problema cronico della mancanza di trasparenza della sperimentazione sui farmaciha comportato una sovrastima dell'efficacia e una sottovalutazione delle reazioni avverse. Segnalo una campagna internazionale per la trasparenza della sperimentazione clinica, Alltrials, che la nostra associazione sostiene:  

Il problema della mancanza di trasparenza dei trial farmaceutici e quanto ciò possa causare gravi rischi alla salute e spreco di risorse pubbliche.

Si pretende che tutti i dati della sperimentazione clinica sui farmaci attualmente in uso siano accessibili, affinchè medici e pazienti possano scegliere terapie efficaci e sicure.

E’ arrivato il momento di registrare tutti i trial clinici* e riportarne tutti i risultati, la loro pubblicazione produce indubbi benefici per i pazienti, i ricercatori, i professionisti sanitari e le agenzie di tutto il mondo.






Medicina  e industria farmaceutica (dietro ci sono interessi enormi). 

Se l'organismo umano ha una grande flessibilità  adattativa all'ambiente che ci permette di sopravvivere in diverse condizioni, e nel contempo rigidamente ideato per alcuni requisiti ambientali o bisogni umani, se le cose che non dovrebbero succedere accadono,  è ormai evidente che ciò apre le porte a una cascata di malattie fisiche. Assistiamo ad una distorsione della natura umana


La domanda da porsi è la seguente: la condizione che abbiamo o hanno creato nel mondo moderno è veramente favorevole alla nostra salute, come vogliono far credere?






La domanda è: chi crea i malati? E con quale scopo?












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"La ricerca medica ha fatto tali e tanti passi avanti che quasi quasi non ci sono più persone sane (Aldous Huxley).



"Purtroppo NON esistono in commercio farmaci privi di effetti collaterali anche seri e le statistiche sulla mortalità parlano chiaro: le cause iatrogene (dovute a errori medici) sono una delle prime tre cause di morte nel mondo, assieme al cancro e alle malattie cardiovascolari!  
 
La ricerca statistica (basata su lavori scientifici) pubblicata nel 2003, dal titolo inequivocabile: "Death Medicine", denuncia negli Stati Uniti le seguenti cifre:

"Reazioni avverse da farmaci in ospedale" provocano ogni anno 106.000 morti;
- "Reazioni da farmaci non in ospedale" --> 199.000 morti;
- "Gli errori medici" --> 98.000 morti.

Le reazioni avverse di farmaci prescritti da dottori, provocano (negli Stati Uniti) oltre 300.000 morti ogni anno!
 
Quando andiamo a “farci guarire” dal dottore, invece di ringraziarlo con reverenza per il tempo dedicatoci, uscendo soddisfatti dallo studio stringendo nelle mani ricette miracolose, impariamo a fare domande e a pretendere delle risposteperché questo ci potrebbe salvare la vita."

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«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)

Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.




La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo)


per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 













venerdì 1 settembre 2017



Soldati danneggiati dallo Stato: militari vittime di Uranio impoverito e Vaccini senza controllo | video


Soldati danneggiati dallo Stato. Con Pam Morrigan e Lorenzo Motta.


Settembre 2017 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line


E la chiamavano missione di pace. Figuriamoci se era di guerra.


L'uranio impoverito è lo scarto del procedimento di arricchimento dell'uranio.
L'uranio arricchito è utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari.

Utilizzi militari

Munizione APFSDS Americana M829; la parte in bianco (a destra) è composta da una lega all'uranio impoverito
Oltre che in applicazioni civili, l'uranio impoverito viene usato nelle munizioni anticarro e nelle corazzature di alcuni sistemi d'arma. Se adeguatamente legato e trattato ad alte temperature l'uranio impoverito diviene duro e resistente come l'acciaio temperato. In combinazione con la sua elevata densità, se usato come componente di munizioni anticarro esso risulta molto efficace contro le corazzature.
Essendo  estremamente denso e piroforico (capace di accendersi spontaneamente), negli anni sessanta le forze armate statunitensi iniziarono ad interessarsi all'uso dell'uranio impoverito. La tipica munizione all'uranio impoverito è costituita da un rivestimento (sabot) che viene perduto in volo per effetto aerodinamico e da un proiettile penetrante, chiamato "penetratore", che è la parte che effettivamente penetra nella corazzatura, per effetto dell'alta densità unita alla grande energia cinetica dovuta all'alta velocità. Il processo di penetrazione polverizza la maggior parte dell'uranio che esplode in frammenti incandescenti (fino a 3 000 °C) quando colpisce l'aria dall'altra parte della corazzatura perforata, aumentandone l'effetto distruttivo.
Le munizioni di questo tipo chiamate nella terminologia militare API, Armor Piercing Incendiary, ovvero munizioni perforanti incendiarie. Circa 300 tonnellate di uranio impoverito sono state esplose durante la prima guerra del Golfo, principalmente dai cannoni GAU-8 Avenger da 30 mm degli Aerei da attacco al suolo A-10 Thunderbolt, ogni proiettile dei quali conteneva 272 grammi di uranio impoverito. L'uranio impoverito è stato usato anche nella guerra in Bosnia ed Erzegovina, nella guerra del Kosovo e, in misura minore, nella seconda guerra del Golfo.

Liceità dell'uso di uranio impoverito come arma

I punti rossi indicano le zone in cui sono stati usati munizionamenti ad Uranio impoverito
Nel 2001 Carla del Ponte, allora a capo del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia affermò che l'uso di armi all'uranio impoverito da parte della NATO avrebbe potuto essere considerato un crimine di guerra.[6] Punto di vista non è però generalmente accettato, dato che non esiste un trattato ufficiale sul bando delle armi all'uranio impoverito, né leggi internazionali che le vietino espressamente.











Militari vittime di Uranio impoverito e somministrazione di Vaccini senza controllo

 




Vaccinazioni sbagliate e fatte male dietro i tumori dei soldati italiani
Fonte: Inchieste LA REPUBBLICA (vedi articolo)




"L'avvocato Giorgio Carta è il legale di tante famiglie di militari ammalati o scomparsi per tumori o leucemie. E' stato il primo a puntare sulla somministrazione dei vaccini a distanza ravvicinata come causa della formazione di tumori tra i militari italiani. "La sentenza del Tar del Friuli chiede al tribunale militare di pronunziarsi in maniera precisa sulla somministrazione dei vaccini" spiega nel video Giorgio Carta. La verità ora sembra più vicina, "fino a qualche mese fa chi parlava dei vaccini e non dell'uranio impoverito come causa dei tumori veniva preso per mitomane, con queste sentenze facciamo un passo in avanti" commenta l'avvocato"











Giuridica News | Avv. Gabriella Filippone


«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.

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Lorenzo Motta, Mario Piredda e Lorenzo zucchetti a RadioIn 102 intervistati da Filippa Dolce. Radiointervista a http://www.radioin102.it nel 2016

Effetti sull'uomo e sull'ambiente

Quando un penetratore all'uranio impatta su un obiettivo, o quando un carro armato con corazzatura all'uranio prende fuoco, parte dell'uranio impoverito brucia e si frammenta in piccole particelle. I penetratori all'uranio impoverito che non colpiscono l'obiettivo possono rimanere sul suolo, essere sepolti o rimanere sommersi nell'acqua, ossidandosi, disgregandosi e decadendo naturalmente nel corso del tempo. La dimensione delle particelle di uranio create, la facilità con cui esse possono essere inalate o ingerite e la loro capacità di muoversi attraverso l'aria, la terra, l'acqua o nel corpo di una persona dipendono dalla maniera in cui si è polverizzato l'uranio impoverito metallico.
I test dell'esercito statunitense hanno dimostrato che quando un penetratore all'uranio impoverito colpisce un obiettivo, dal 20 al 70% del penetratore brucia e si frammenta in piccole particelle. Ciò significa che a seguito dell'impatto di un penetratore all'uranio impoverito da 120 mm contro un bersaglio corazzato si liberano da 1 a 3 kg di polvere di uranio radioattiva ed altamente tossica. Un carro armato colpito da tre di queste munizioni e l'area attorno ad esso potrebbero essere contaminati da 3 a 9 kg di particolato di uranio. Naturalmente la polvere prodotta da un impatto iniziale potrebbe essere rimessa in sospensione da impatti successivi e dal vento.
Esplosioni di test e studi sul campo hanno mostrato che la maggior parte della polvere prodotta dagli impatti finisce per depositarsi entro un raggio di 50 metri dal bersaglio. Tuttavia, considerando le particelle più fini - o nanoparticelle - (tra il miliardesimo ed il milionesimo di metro), pur costituendo una parte relativamente ridotta della massa totale, queste saranno disperse in atmosfera ricadendo comunque nelle vicinanze data la loro alta densità. 
Un contatto diretto e prolungato con munizioni o corazzature all'uranio impoverito può causare effetti clinici nefasti solo se l'uranio è esposto e direttamente in contatto con la cute; basta infatti un solo foglio di carta (o lo strato cheratinizzato dell'epidermide) per fermare le pesanti particelle alfa, dotate di alto LET, o Linear energy transfer.
Resta quindi pericoloso solo se direttamente inalato, ingerito, o posto a contatto di ferite. La tossicità "chimica" dell'uranio impoverito (analoga a quella di piombo e tungsteno) rappresenta  la fonte di rischio più alta a breve termine (intossicazione acuta), mentre non è provato che anche la sua radioattività possa causare problemi clinici nel lungo periodo (anni o decenni dopo l'esposizione, specialmente se protratta nel tempo), in quanto l'emivita biologica di tale elemento relativamente breve, che viene normalmente escreto per via renale-urinaria, sotto forma di idrossido e carbonato complessi; di alcuni giorni per le forme poco solubili, come una numerosa serie di ossidi e composti intermetallici tipici di questo elemento, che vengono comunque escreti per via gastrointensinale e fecale.
Il pericolo principale di contaminazione è quindi l'inalazione ed il raggiungimento dei siti più profondi del sistema bronco-polmonare (alveoli), seguito dal contatto e la diffusione nei capillari sanguigni e dall'assorbimento mediante il ciclo alimentare o attraverso l'acqua. L'uranio è un metallo ubiquitario nella crosta terrestre e negli acquiferi (in particolare salati, i.e. 3 ton/km3 nel Mare Adriatico) e che quindi l'ingestione da parte di cibi e bevande nella dieta è continua e protratta per l'intero ciclo vitale dell'individuo. Le quantità ingerite variano da alcuni microgrammi ad alcune decine di microgrammi al giorno, in dipendenza dai tipi di dieta adottati e dalla collocazione ambientale delle popolazioni. Un pericolo particolare deriva verosimilmente dall'incorporazione di particelle di uranio impoverito attraverso le ferite (o schegge permanenti in loco dopo l'avvenuto ferimento), che le porta direttamente a contatto con i tessuti vitali.

Radioattività

La radioattività dell'uranio impoverito (DU) viene considerata "di basso livello" (comparabile al livello naturale di radiazione di fondo) confrontata con quella ad "alto livello" dell'uranio arricchito in uranio-235 (o di altri materiali), perché l'uranio impoverito è costituito in maniera predominante dall'isotopo uranio-238 (T1/2 = 4,5 Ga) dotato di emivita più lunga - e quindi di attività specifica più bassa - di quella dell'isotopo uranio-235 (T1/2 = 0,7038 Ga), nonostante entrambi siano prevalentemente emettitori di particelle alfa. Infine, in questo contesto, il terzo isotopo uranio-234 (T1/2 = 0,2455 Ma), presente in percentuale molto bassa nell'uranio naturale (0,0055%, s.s.s. all'equilibrio secolare con l'U-238), si trova a sua volta maggiormente concentrato nell'uranio-235 arricchito (LEU o HEU), aumentandone ulteriormente l'attività specifica e quindi la radiotossicità.
La serie di decadimento radioattivo. L'energia di una particella alfa è estremamente alta: essa, tuttavia, agisce solo a breve distanza e non oltrepassa la pelle, e per questo motivo diventa il tipo più pericoloso di contaminazione se la sorgente è contenuta nel corpo, e praticamente innocuo se questa si trova all'esterno. Un foglio di alluminio o carta spesso o la stessa epidermide umana, può infatti fermare questo tipo di radiazione. 

Tossicità

Uno studio: l'esposizione sia a composti chimici di uranio impoverito sia di uranio naturale può, in generale, indipendentemente dalle sue proprietà radioattive

Sindrome dei Balcani


Per "sindrome dei Balcani" si intende quella lunga serie di malattie - per lo più linfomi di Hodgkin e altre forme di cancro - che hanno colpito i soldati italiani al ritorno dalle missioni internazionali. I primi casi segnalati in Italia risalgono al 1999 quando un soldato cagliaritano (Salvatore Vacca) morì di leucemia al ritorno della missione militare in Bosnia-Erzegovina. Da allora le vittime sono state 45 e circa 500 i soldati malati. Un rapporto di causa effetto tra l'esposizione all'uranio impoverito e queste malattie non è ancora stato dimostrato. Con sentenza pronunciata nel 2008 il Tribunale di Firenze, accogliendo la domanda di parte attrice, ha ritenuto la responsabilità del Ministero della Difesa per patologie contratte da militare in servizio in conseguenza di esposizione all'uranio impoverito. Nel caso in questione il militare aveva partecipato alla missione Ibis in Somalia[11].
Allo scopo di identificare eventuali responsabilità dei vertici militari italiani e della NATO il Governo italiano ha istituito una commissione d'inchiesta al Senato per far luce sulla vicenda, i cui lavori si sono conclusi nel marzo del 2006.[12] Fra le varie e numerose ipotesi per spiegare la sindrome dei Balcani e la sindrome della guerra del Golfovi sono studi che indicano nanopolveri inorganiche (non necessariamente contenenti uranio), indipendentemente dalla loro tossicità, come possibili cause delle patologie. Il caso più recente di tumore, probabilmente dipendente dall'uranio impoverito e da nanopolveri è quello dell'archeologo Fabio Maniscalco, che ha lavorato nei Balcani come ufficiale tra gli anni 1995 e 1998, e si è ammalato di una forma rara ed anomala di tumore del pancreas.

Italia

Il 4 gennaio 2010 l'Associazione Vittime Uranio ha reso noto nel corso di una conferenza stampa a Lecce il bilancio sul numero di militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio impoverito. Si tratta, secondo l'associazione, di almeno 216 casi di morte. «È tuttavia – ha spiegato all'ANSA Francesco Palese, giornalista responsabile del sito Vittimeuranio.com e portavoce dell'associazione – un bilancio incompleto.» Nel corso della conferenza stampa è stato diffuso anche un documento della Sanità militare italiana che riporta 171 morti e 2500 malati, registrando l'ultimo decesso nel 2006 e non comprendente i reduci da molte missioni, dai poligoni e tutti coloro che al momento della morte non erano più in servizio. «Integrando questo documento con i dati in possesso dell'associazione – ha detto Palese – arriviamo a contare 216 morti, ma è un dato ancora parziale.»[16]
Il 1º marzo 2010 il Consiglio dei ministri ha dato il consenso agli indennizzi ai soldati impiegati nelle missioni di pace, nei poligoni, nei siti di stoccaggio; quelli, in poche parole, che abbiano contratto malattie prestando servizio militare.[senza fonte][17] Tra i casi di morti di militari italiani che sono al vaglio degli inquirenti per possibili collegamenti con intossicazione da uranio impoverito, si veda ad esempio il caso di Paolo Mucelli, il marinaio ogliastrino di Baunei deceduto a Cagliari il 28 marzo 2011 con diagnosi di leucemia fulminante.[18]

Fonte: Wikipedia





Video "Il Fatto quotidiano":
Uranio impoverito, colonnello Croce Rossa: "Traditi: vertici sapevano, anche Mattarella"




Quando Mattarella era ministro della Difesa dell'ultimo governo Amato, negò a più riprese il possibile nesso tra l'insorgere delle patologie e il servizio. "Negò - si legge nel post scritto da Lorenzo Sani - che la Nato avesse mai utilizzato proiettili all'uranio impoverito (DU, Depleted Uranium), tantomeno che questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra dalle navi Usa in Adriatico". Poi ancora: "Negò pure ciò che era possibile reperire nei primi giorni di internet sugli stessi siti della Difesa Usa, che magnificava l'efficacia degli armamenti al DU e dettava, contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano l'utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. I quali, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi e morire...".






IL FILM DOCUMENTARIO CON LA REGIA DI MARIO PIREDDA
 
Il viaggio di Giovanni Asara, Enrico Sotgiu, dalla Sardegna al Kosovo, è il percorso di un giovane disoccupato che per 3 milioni al mese si arruola e abbandona ciò che ama e che conosce. Attraverso la storia di Giovanni, il corto racconta la tragedia dei soldati italiani morti a causa delle bombe all’uranio impoverito durante i combattimenti nei Balcani.


“Io sono qui” ha affrontato con grande sensibilità e delicatezza una realtà difficile e un tema spinoso.
"La sceneggiatura di IO SONO QUI è stata scritta insieme a Carola Maspes. Abbiamo deciso di partecipare al concorso “Storie di emigrati sardi”, un bando promosso nel 2009 dalla Regione Sardegna, dalla FASI e dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda. La sceneggiatura ha vinto il terzo premio.

Il tema del concorso era appunto l’emigrazione. Ho trovato nell’arruolamento volontario un tipo di emigrazione riguardante la mia generazione. Dagli anni novanta ad oggi, purtroppo, vi sono state fra le più svariate guerre (Iraq, Somalia, Ex Jugoslavia, Afghanistan).

L’abolizione della leva obbligatoria e l’introduzione dello stipendio militare ha portato soprattutto nel sud Italia ad un numero elevato di domande per arruolarsi. Le guerre si sa portano dei profitti economici e qui si intuisce la necessità di intervento dei contingenti italiani.

Io non metto in dubbio che per alcuni l’arruolamento nasca da un patriottismo sfrenato e un profondo senso della difesa, ma sinceramente credo che per molti sia l’alternativa più prossima alla disoccupazione e all’alienazione sociale. Ne ho sentiti molti come il protagonista Giovanni dire: “Almeno li 3 milioni al mese me li danno”. Così è nato il progetto Io Sono Qui cercando appunto di raccontare questo tipo di emigrazione temporanea e contemporanea. 

L’altro tema importante è quello delle contaminazioni da materiale radioattivo. L’uranio impoverito ricavato dallo scarto delle centrali nucleari e utilizzato come materiale bellico, purtroppo ha causato centinaia di morti e migliaia di malati che però non fanno notizia. Già in sceneggiatura l’intento era di raccontare questa vicenda con leggerezza, evitando un discorso politico o di denuncia, più adatto su un documentario di inchiesta, concentrandoci sugli aspetti umani e provando a raccontare per immagini l’amicizia e la mancanza, veri temi del cortometraggio
."




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