Corporation, il significato della parola:
- Persona giuridica; com., grande società o impresa commerciale o industriale.
The Corporation
The Corporation | |
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Titolo originale | The Corporation |
Paese di produzione | Canada |
Anno | 2003 |
Durata | 145 min |
Genere | documentario |
Regia | Mark Achbar, Jennifer Abbott |
Soggetto | Joel Bakan |
Sceneggiatura | Joel Bakan, Harold Crooks, Mark Achbar |
Produttore | Mark Achbar, Bart Simpson |
Premi | |
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The Corporation è un documentario canadese del 2003, diretto da Mark Achbar e Jennifer Abbott e tratto dall'omonimo libro di Joel Bakan.
Il documentario analizza il potere che hanno le multinazionali (quelle che in America vengono chiamate corporations) nell'economia mondiale, dei loro profitti e dei danni che creano.
Contenuto
Le corporation sono persone giuridiche che hanno l'obbligo di mettere la tutela dei loro azionisti, cioè la realizzazione di un profitto, al di sopra di ogni altro obiettivo. Per questo, esse non hanno alcun interesse a salvaguardare la natura o il benessere dei lavoratori: ad essere danneggiata dall'opera delle multinazionali, quindi, è la società. Il documentario spiega questo fenomeno e lo illustra con vari esempi, che comprendono, fra l'altro:
- lo sfruttamento della manodopera, specialmente nei paesi centroamericani, portato alla luce dalle indagini del Comitato Nazionale Americano per il Lavoro;
- la sintetizzazione e la diffusione di sostanze chimiche pericolose per la salute, come il DDT e l'Agente Arancio, prodotto dalla Monsanto e usato in Vietnam dall'esercito americano;
- la somministrazione alle mucche di un ormone (l'rBGH della Monsanto, detto anche rBST o Posilac). Questa sostanza, considerata sicura dalla Food and Drug Administration(FDA), avrebbe dovuto aumentare la produzione di latte, invece ha provocato casi di mastite (infiammazioni delle mammelle) delle mucche, che a sua volta ha provocato l'infezione batterica del latte. Un programma di Fox News ne avrebbe dovuto parlare, ma la Monsanto, con l'appoggio della Fox stessa, l'ha censurato;
- l'inquinamento delle fabbriche e di allevamenti animali;
- la pubblicità rivolta ai giovani di oggi, più sofisticata e creata appositamente perché i bambini condizionino gli acquisti dei genitori. Le corporation fanno leva sulla loro vulnerabilità per vendere i propri prodotti e per creare un esercito di "piccoli consumatori" che hanno cieca fiducia nelle multinazionali;
- la diffusione di pubblicità occulta per introdurre un marchio nella vita quotidiana;
- il processo condotto dalla General Electric e dal prof. Chakrabarty contro l'Ufficio brevetti americano, che aveva rifiutato di brevettare un batterio geneticamente modificato. Prima di questo processo non era possibile brevettare esseri viventi, ma dopo la vittoria della multinazionale, questa regola è stata modificata e ora il divieto vale solo per la specie umana;
- le privatizzazioni dei beni pubblici, fra cui quella dei servizi idrici di una città boliviana (Cochabamba) che dava la possibilità a una multinazionale di distribuire l'acqua in cambio di un quarto del reddito dei cittadini, prevaricando, inoltre, i loro diritti. La popolazione si ribellò, ci furono degli scontri che provocarono numerosi feriti e un morto;
- la collusione fra le corporation e i regimi dittatoriali, specialmente fra l'IBM di New York e il Terzo Reich.
- Impietosa è l'analisi del comportamento delle corporation, che si rivela uguale a quello dello psicopatico:
« La domanda che spunta periodicamente è: "Fino a che punto la corporation può essere considerata psicopatica?". Se vediamo una corporation come persona giuridica, non dovrebbe essere tanto difficile mettere in parallelo la psicopatia dell'individuo con la psicopatia della corporation. Potremmo esaminare le caratteristiche di questo specifico disturbo una ad una, applicate alle corporation... Ne avrebbe tutte le caratteristiche. E infatti, sotto molti aspetti, la corporation risponde al prototipo dello psicopatico. »
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(Robert Hare, psicologo dell'FBI) Il film presenta, nell'ordine, i contributi di:
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Fonte: Wikipedia
domenica 6 agosto 2017
Cosa c'è dietro al mondo della moda? Sostanze tossiche e sfruttamento | La globalizzazione quando è devastante | video
Cosa c'è dietro al mondo della moda? Quali sono i costi della moda? Per l'economia italiana, l'industria della moda vale 62 miliardi di euro, il 4% del PIL, ma cosa c'è davvero dietro al mondo della moda?
Denuncia globale | Globalizzazione che sta portando devastazione nel nostro mondo
Lidia Firth:
"La fast fashion vuole produrre velocemente a basso costo e l'operaio si deve adeguare.
Ci sono queste grandi aziende che piazzano ordini in Bangladesh per un milione e mezzo di jeans per 30 centesimi l'uno, 50 centesimi l'uno.
Come fa tutto questo ad essere eticamente giusto, moralmente accettabile? Ci stanno facendo credere che siamo ricchi e benestanti e possiamo comperare molte cose, ma ci stanno rendendo più poveri.
"La fast fashion vuole produrre velocemente a basso costo e l'operaio si deve adeguare.
Ci sono queste grandi aziende che piazzano ordini in Bangladesh per un milione e mezzo di jeans per 30 centesimi l'uno, 50 centesimi l'uno.
Come fa tutto questo ad essere eticamente giusto, moralmente accettabile? Ci stanno facendo credere che siamo ricchi e benestanti e possiamo comperare molte cose, ma ci stanno rendendo più poveri.
Le sola persona che sta diventano ricca è il proprietario di queste grandissime aziende della fast fashion, tutto questo mi fa arrabbiare.
Guido Maria Brera finanziere:
"Nel 2000 tutto è cambiato. Nel 2000 parte la globalizzazione, quindi l'arbitraggio sul costo dal lavoro, tutti possono de localizzare.
Infatti in Europa sono arrivate tonnellate, centinaia di tonnellate di quelle magliette che spesso addirittura compriamo sin troppo. E' aumentato enormemente il volume di cose che compriamo.
Assolutamente. In Germania è aumento il 60% il consumo.
La maglietta è un bene consolatorio, però a fronte della maglietta noi perdiamo molti altri beni.
Quello lo scambio politico che abbiamo dovuto subire.
Ci sentiamo ricchi perché possiamo comprare cose, merce, a basso prezzo.
E' un'illusione.
Tutele contro diritti.
Noi abbiamo venduto le tutele.
Diritto all'istruzione, diritto alla sanità, ad avere una cura, diritto a una casa, diritto ad avere un lavoro e a abbiamo acquistato beni consolatori.
La tecnologia è molto molto economica, ci possiamo comprare tutte le magliette che vogliamo a due euro e possiamo mangiare con pochi soldi.
Questo è lo scambio ha portato tutto in frantumi e ha rotto un patto sociale e generazionale "
Immagine: Kofetarica (la bevitrice di caffè) del 1888 di Ivana Kobilca (1861-1926). | via Wikipedia |
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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Gabriella Filippone Blog | Giuridica News | Rassegna news giuridiche Avv. Gabriella Filippone
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