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"SONO UN COSPIRAZIONISTA? SI, SONO UN PENSATORE" (Cit. Morris San)
SOLO UNA COSA VOGLIO DIRE. TRUMP SI E' MEZZO DI TRAVERSO ALLA FEDERAL RESERVE. RICORDATE CHE FINE HA FATTO KENNEDY PER LO STESSO IDENTICO MOTIVO?
Marzo 2020 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line nonché pensieri miei o di altri |
VIDEO DI MORRIS SAN
Le profezie dei Simpson - #virus e #vaccino: Conclave segreto dell'impero dei media d'America creano panico da sanità pubblica?
Le profezie dei Simpson - #virus e #vaccino
Le profezie dei Simpson - #virus e #vaccino
In una puntata dei Simpson, parole testuali:
"Vorrei richiamare all'ordine questo conclave segreto dell'impero dei media d'America.
Siamo qui per inventarci la prossima cacchio bufala crisi per far tornare gli americani al loro posto. Camere buie, spiaccicati alla tele, costretti a non saltare una pubblicità. Che ne dite del caro vecchio panico da sanità pubblica?
Una nuova malattia, nessuno ne è immune, come l'estate degli squali tranne che invece degli squali è un'epidemia, e invece dell'estate è per sempre (risate).
Noi abbiamo degli standard, non può essere una malattia inventata. L'unica cosa che si può fare moralmente è rilasciare un virus letale fra la popolazione.
Per puro caso ne abbiamo uno da parte ma non è stato ancora testato.
(viene iniettato di forza un virus a uno dei membri del conclave che cade a terra morto).
Oh si! E così abbiamo il nostro virus letale! Ora dobbiamo solo dare la colpa a qualcosa che è presente in ogni casa, qualcosa di cui la gente abbia già un pò di strizza.
Presentatore tv a questo punto annuncia: E' in arrivo l'influenza "miciora" gente (e appare sullo schermo un micio e la scritta APOCALYPSE MEOW)!
IL CENTRO DI DISINFORMAZIONE LE MALATTIE preannuncia con una certa probabilità che l'influenza micioria potrebbe diffondersi nel seguente ipotetico scheda di epidemia, perciò fate attenzione, quel corpo caldo sulle vostre gambe potrebbe distruggere le vostre tenere provviste!
La l quale, in allarme, si sta apprestando a dare fuoco alla loro provvista di cibo per gatti: Smettila Homer guarda che hanno detto che esiste un vaccino! Lui risponde: Eh va bene ci faremo il vaccino!"
Video di Tutto avra' senso
La famosa serie tv è incentrata sulla famiglia Simpson, composta da Homer, incarnante lo stereotipo dell'americano di classe media, pigro e pasticcione, ma capace di scatti di coraggio ed umanità; dalla moglie Marge, molto gentile e premurosa nei confronti della famiglia; e dai figli Bart, il classico combinaguai disobbediente; Lisa con la sua intelligenza; e la piccola Maggie che non fa altro che tenere il ciuccio. Essi vivono insieme a Springfield, città americana fittizia.
Enrico Montesano, recita le parole del filosofo Giorgio Agamben, sferrando un durissimo attacco a Conte: “Ci ha tolto la libertà con la complicità dei media che manipolano le notizie. Le parole di Conte hanno lo stesso peso di quelle di Adolf Hitler: dittatura”.
Enrico Montesano - “A che punto siamo!!”
I SIMPSON HAN moglie al marito iNO PREVISTO IL CORONAVIRUS !
Video di Famiglia Suricata
Famiglia Suricata
IL CARTONE ANIMATO SIMPSON AVEVA PREVISTO UN ASSALTO/incursione folkoristica DA PARTE DI QUALCUNO TRAVESTITO? O CHI SCRIVE I SIMPSON VEDE IL FUTURO O AMBEDUE HANNO UN SOLO REGISTA.
domenica 13 novembre 2016
Donald, un presidente americano tutto casa (bianca) e tribunale
Rassegna stampa | Le notizie on line
Donald Trump potrebbe dover passare più tempo in aule di tribunale che alla sede della Casa Bianca.
Dovrà dedicarsi alla scelta dei membri del suo esecutivo e alla programmazione delle prime azioni da presidente degli Stati Uniti e dovrà altresì difendersi nelle 75 cause legali ancora aperte delle oltre 4.000 in cui è stato coinvolto negli ultimi trent'anni.
Immagine | via Wikimedia
Trump è di antenati tedeschi per parte di suo padre e scozzese per parte di madre; tutti e quattro i suoi nonni nacquero in Europa, mentre suo padre nacque nei Queens e divenne uno dei più noti immobiliaristi di New York. Sua madre, Mary MacLeod, nacque in un villaggio in Scozia.
Il cognome originario della famiglia era Drumpf, mutatosi in Trump nel XVII secolo. Trump si è detto più volte orgoglioso delle sue origini tedesche.
Trump all'età di diciotto anni, giugno 1964 | Wikimedia |
Per problemi comportamentali Trump lasciò la scuola a tredici anni e si arruolò presso la New York Military Academy (NYMA), dove concluse tutti gli studi superiori. Nel 1983 Fred Trump dichiarò in un'intervista che Donald "era una piccola peste da bambino".
Trump frequentò la Fordham University nel Bronx per due anni, per trasferirsi poi alla Wharton School of Finance and Commerce dell'Università di Pennsylvania, dove frequentò uno dei migliori dipartimenti di economia delle università statunitensi. Durante gli studi iniziò a lavorare nell'industria di famiglia, la Elizabeth Trump & Son, che prendeva il nome da sua nonna paterna. Trump si diplomò a Wharton nel 1968.
Trump non venne arruolato per la guerra del Vietnam. Mentre era al college dal 1964 al 1968 ottenne di non essere arruolato in quanto stava completando gli studi. Nel 1966 venne ritenuto idoneo al servizio militare dopo la visita medica, ma ottenne una revisione del parere medico nell'ottobre del 1968. In un'intervista rilasciata nel 2015 per una sua biografia attribuì questa revisione medica alla presenza di una «spina calcaneare» di cui ha continuato a soffrire anche in seguito.
Trump non venne arruolato per la guerra del Vietnam. Mentre era al college dal 1964 al 1968 ottenne di non essere arruolato in quanto stava completando gli studi. Nel 1966 venne ritenuto idoneo al servizio militare dopo la visita medica, ma ottenne una revisione del parere medico nell'ottobre del 1968. In un'intervista rilasciata nel 2015 per una sua biografia attribuì questa revisione medica alla presenza di una «spina calcaneare» di cui ha continuato a soffrire anche in seguito.
Trump è un presbiteriano. Trump ha dichiarato di non aver mai fumato sigarette né tantomeno di aver fatto uso di droghe. Non beve alcool e nemmeno caffè. Trump è inoltre germofobico e preferisce non dare la mano in segno di saluto.
Il Trump Hotel Las Vegas le cui finestre esterne sono dorate con un finissimo strato trasparente di oro 24 carati | Wikipedia |
Controversie legali
Trump Tower |
Per quanto le contese legali nell'industria americana d'alto livello siano all'ordine del giorno, l'analisi condotta da USA Today ha evidenziato come Trump sia stato coinvolto in numerose dispute legali. Sono stati 500 i casi archiviati, mentre in un altro centinaio di cause le risoluzioni finali non sono state rese pubbliche. Nei casi in cui vi è stata una risoluzione chiara, Trump ha riportato 451 vittorie e 38 sconfitte.
Nell'immagine: Trump Tower, la facciata frastagliata della base dell'edificio. E' un 58 piani, un grattacielo situato sulla Fifth Avenue a Midtown Manhattan, New York City. Progettato da Der Scutt, Swanke, Hayden e Connell e sviluppato da Donald Trump e la Life Assurance societa. Trump Tower funge da quartier generale per l'Organizzazione Trump e ospita la residenza del presidente degli Stati Uniti eletto Donald Trump.
Matrimoni e figli
Trump ha cinque figli e si è sposato tre volte.
La sua prima moglie, la modella ceca Ivana Marie Zelníčková (Trump), nel 1977. Dal 1990 iniziarono a circolare voci circa un rapporto tra Trump e l'attrice Marla Maples. Ivana ottenne il divorzio nel 1992, asserendo che il marito l'aveva trattata "crudelmente e disumanamente". Nel 1992 Trump citò in giudizio Ivana violazione di una delle clausole del loro divorzio, ovvero il fatto che Ivana avesse pubblicato un libro nel quale riportava fatti personali della loro vita matrimoniale. Nel 2015 Ivana ha detto che lei e Donald sono "migliori amici" e "insieme abbiamo cresciuto tre figli che amiamo e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Non ho nulla contro Donald e gli auguro il meglio per la sua campagna elettorale". Malgrado questo atteggiamento conciliante, Ivana è coinvolta in una battaglia legale con l'ex marito per la possibilità di continuare a sfruttare il cognome Trump per i propri affari. Con Ivana ha avuto tre figli.
La sua prima moglie, la modella ceca Ivana Marie Zelníčková (Trump), nel 1977. Dal 1990 iniziarono a circolare voci circa un rapporto tra Trump e l'attrice Marla Maples. Ivana ottenne il divorzio nel 1992, asserendo che il marito l'aveva trattata "crudelmente e disumanamente". Nel 1992 Trump citò in giudizio Ivana violazione di una delle clausole del loro divorzio, ovvero il fatto che Ivana avesse pubblicato un libro nel quale riportava fatti personali della loro vita matrimoniale. Nel 2015 Ivana ha detto che lei e Donald sono "migliori amici" e "insieme abbiamo cresciuto tre figli che amiamo e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Non ho nulla contro Donald e gli auguro il meglio per la sua campagna elettorale". Malgrado questo atteggiamento conciliante, Ivana è coinvolta in una battaglia legale con l'ex marito per la possibilità di continuare a sfruttare il cognome Trump per i propri affari. Con Ivana ha avuto tre figli.
Con Marla Maples si è sposato nel 1993 sino al 1999. La coppia formalmente si era già separata dal maggio del 1997, ma il divorzio venne finalizzato solo nel giugno del 1999. Da questa relazione è nata una figlia.
In seguito Trump ha iniziato una relazione con la modella slovena Melania Knauss, con cui si è poi sposato il 22 gennaio del 2005 e che è tuttora la sua consorte. Da questa relazione è nato un figlio.
Rassegna news giuridiche Avv. Gabriella Filippone
VIDEO DI "IL GREG"
Donald Trump parla del Nuovo Ordine Mondiale (traduzione in italiano)
Un articolo su Eqsuire che tratta il fenomeno Qanon in America
Che cos’è QAnon, la spaventosa teoria del complotto
Donald Trump è sul punto di svelare al mondo tutte le malefatte compiute dalle élite liberal, sataniste e pedofile che manovrano gli Stati Uniti, per poi spedire tutti a Guantamano. Perché, non lo sapevate?
Fonte immagine |
QUANON PATRIOTI AMERICANI:
"Decidete per conto vostro (siate liberi dall'opinione esterna).
"Decidete per conto vostro (siate liberi dall'opinione esterna).
>Decidete per conto vostro (siate obiettivi nelle vostre conclusioni).
>Decidete per conto vostro (siate sinceri nelle vostre convinzioni).
>Decidete per conto vostro (siate aperti a seguire i fatti).
>Decidete per conto vostro (siate forti nel difendere le vostre convinzioni).
>Decidete per conto vostro (siate restii ad accettare ciecamente dichiarazioni senza fatti)
Coloro che vi attaccano.
Coloro che vi prendono in giro.
Coloro che si abbattono su di voi.
Coloro che vi controllano.
Coloro che vi etichettano.
Vi rappresentano?
Oppure, rappresentano loro stessi (in qualche modo)?
Schiavitu' Mentale.
Il Grande Risveglio ('Liberta' di pensiero’), fu progettato e creato non solo come canale di comunicazione secondaria per il pubblico (lontano dal controllo 'mentale' di lunga data dei media corrotti e fortemente di parte) per sopportare gli eventi futuri attraverso la trasparenza e la rigenerazione del pensiero individuale (spezzando le catene del 'pensiero di gruppo'), ma, cosa più importante, come aiuto nella costruzione di un veicolo (una 'barca') che fornisca ai dispersi ('liberi pensatori') una nuova piattaforma di partenza che permetta la libertà di pensiero, di espressione, di patriottismo e di orgoglio nazionale (il sentimento di amore, di devozione e di attaccamento ad una patria e di alleanza con altri cittadini che condividono lo stesso sentimento).
Quando le informazioni 'non dogmatiche' sono LIBERE E TRASPARENTI diventano una minaccia per coloro che tentano di controllare la narrativa e/o la stalla.
Quando si e' svegli, si sta al di fuori della stalla (‘pensiero di gruppo’ collettivo), e si ha il ‘pensiero libero’.
"Pensiero libero" è un punto di vista filosofico che sostiene che le posizioni sulla verità dovrebbero essere formate sulla base della logica, della ragione e dell'empirismo, piuttosto che dell'autorità, della tradizione, della rivelazione o del dogma.
Quando si e' svegli, si e' capaci di vedere chiaramente.
La scelta e' vostra, e vostra soltanto.
Abbiate fiducia in voi stessi.
https://www.oltre12.net/2020/03/qanon-in-italiano-siate-forti-nel.html
2 settembre 2019
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mercoledì 26 febbraio 2020
GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!"
GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!" rivolto al direttore della Banca d'Italia di Rieti
Febbraio 2020 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
Il Prof. Giacinto Auriti fu un mio prof. universitario a Teramo, facoltà di giurisprudenza, cattedra di diritto della navigazione. Auriti era abruzzese.
Giacinto Auriti (Guardiagrele, ottobre 1923 – Roma, agosto 2006) è stato un giurista, saggista e politico italiano, noto per avere elaborato una personale teoria sulla moneta (da lui denominata teoria del valore indotto della moneta) Le sue tesi vengono oggi usate per sostenere gli argomenti propri delle teorie del complotto sul signoraggio.
Le teorie elaborate da Giacinto Auriti sono sempre più attuali e corrispondenti allo scenario attuale e alle criticità dell'euro moneta unica, del debito pubblico, del neoliberismo sfrenato.
Il professor Auriti ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
"Estratto della trasmissione autogestita Moneta al Popolo, in onda su TeleMax negli anni 2002/2003. Conduce il Chiarissimo Professore Giacinto Auriti, già docente titolare di quattro cattedre di Giurisprudenza presso l'ateneo "Gabriele D'Annunzio" di Chieti e Pescara; direttore dell' Istituto di Teoria Generale del Diritto; cofondatore dell'Università di Teramo; autore di numerose pubblicazioni in materia giuridica; scopritore della Teoria del Valore Indotto della Moneta, frutto di 34 anni di studi; Segretario Generale del Sindacato Antiusura Nazionale; ideatore e realizzatore del SIMEC, la moneta proprietà del portatore, un esempio concreto di sociologia giuridica portato avanti con successo a Guardiagrele (CH) e applicabile in ogni comune come alternativa all'indebitamento e al taglio di servizi; coautore di diversi testi di legge a favore della Proprietà Popolare della Moneta e del Reddito di Cittadinanza"
Video di Toni Ferrara
Professore Giacinto Auriti: "Noi ci illudiamo che i soldi che abbiamo in tasca sono nostri: noi siamo i debitori di quei soldi che la banca centrale emette solo in un modo: prestandoci. Quando circola la moneta è una moneta gravata di debito e noi paghiamo il debito col fisco e con gli interessi bancari! Quando noi paghiamo le tasse dobbiamo capire che non è vero che le tasse vanno a finire per scopi sociali. Le tasse che noi paghiamo vanno a finire nelle tasche - in gran parte - degli azionisti della Banca d'Italia perché la Banca emette la moneta prestandola! E siccome la Banca d'Italia è una società privata, una società per azioni (che oltretutto paga le tasse) l'utile della Banca d'Italia sta nella differenza tra il costo tipografico e il valore nominale della moneta. Quando emette la Banca d'Italia è come se io prestassi delle nasse vuote, delle reti vuote ai pescatori indebitandoli non solo delle reti ma anche del pesce che sarà prestato! Ecco perché noi siamo degli schiavi monetari, con l'aggravante di non saperlo. Chi domina è Satana! Satana è principe di questo mondo e di queste cose deve cominciare a capire non solo l'ambiente politico ma anche l'ambiente religioso."
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”. Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito.
Il professor Auriti ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Giacinto Auriti - E' giusto che quando uno ha capito si incazzi!!
Video di Toni Ferrara
Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
Il professor Auriti non ha mai mollato, anzi ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che a suo avviso subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Roma. È la notte del 10 gennaio del 2013. “Prima del movimento, io ho lavorato con il Professor Auriti” afferma Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, pronunciando quel cognome quasi come fosse un lasciapassare. Ma chi è Giacinto Auriti?
Il Professor Giacinto Auriti ci ha lasciati nel 2006. È stato prima di tutto un giurista, un professore di Diritto Internazionale, Diritto Privato e Diritto della navigazione. Non era solo un accademico. Giacinto Auriti, come tutte le personalità dotate di inventiva e genialità, è stato un uomo che si è posto delle domande. Delle domande semplici, quasi banali, come, per esempio, a chi appartiene la moneta? La domanda così posta è spiazzante. Percorriamo a ritroso le varie tappe che la moneta segue prima di giungere nelle nostre mani, consentendoci di acquistare un caffè. La moneta che tocchiamo ci arriva direttamente dalle banche, che la cedono alla collettività; più specificamente la prestano. L’utilizzo della cartamoneta nasce dal fatto che, al fine di regolarizzare gli scambi all’interno della società civile, servisse un’unità di valore facilmente gestibile. Un tempo gli scambi venivano fatti con metalli preziosi, principalmente oro e argento. Ciò comportava difficoltà nel quotidiano, basti pensare al peso o al problema del trasporto.
Le banche iniziarono dunque a stampare cartamoneta, utilizzandola come valore corrispettivo dell’oro detenuto nelle loro riserve. Ad ogni banconota corrispondeva una certa quantità di oro metallo. Un esempio concreto: sulle vecchie lire era possibile notare la scritta “pagabile vista al portatore”. Significava che, in qualsiasi momento, era possibile per il possessore della banconota recarsi in banca e scambiare la stessa con la quantità d’oro corrispondente detenenuta nelle giacenze. Perchè questo meccanismo ha smesso di funzionare. Quando? Il 15 Agosto 1971, con la fine degli accordi Bretton Woods, quando sotto la presidenza Nixon gli Stati Uniti smisero di vincolare il dollaro alle riserve auree.
Di fatto, la Federal Reserve Bank cominciò a stampare moneta senza copertura aurea. La stessa cosa fu fatta dalle altre banche statali. Torniamo ora alla nostra domanda. A chi appartiene la proprietà della moneta? Alla luce dei fatti avvenuti nel 1971, la risposta del professor Auriti è: al popolo.
Il valore della moneta non corrisponde più alla quantità di oro presente nelle giacenze dato che quel corrispettivo non esiste più. Il suo valore è semplicemente pratico, commisurato ai meri costi di tipografia. Il che toglie la proprietà della moneta alle banche. Nonostante ciò le banche stampano banconote di grossa taglia e le prestano, pur sostenendo costi bassissimi (il costo di una banconota, che sia di 100 euro o di 100 pound è di pochi centesimi).
Come fa uno strato di filigrana costato così poco ad assumere un valore ed un potere di acquisto mille volte maggiore? Chi è il responsabile di un tale incremento di valore? I responsabili siamo noi. Noi popolo che “mettendoci d’accordo” attribuiamo alla moneta un certo valore per convenzione. Ciò fa di noi i legittimi proprietari della moneta.
Intervista a Michela Auriti (la figlia)
Il professor Auriti amava fare un esempio. Immaginate un’isola deserta, abitata da un solo uomo. Se quell’uomo inizia a stampare moneta, quale sarà il valore di quest’ultima? La risposta è zero. Ma se improvvisamente l’isola si popolasse, e quella moneta potesse essere utilizzata per scambi di beni e servizi, inizierebbe ad assumere un valore. L’acquisizione di valore da parte della moneta, avviene solamente dal momento in cui essa è accettata dalla collettività, che ne diviene di fatto la proprietaria. Naturalmente adesso sorge spontanea un’altra domanda: perchè le banche prestano,e soprattutto chiedono interessi su qualcosa di cui siamo noi stessi i proprietari? Il fenomeno appena descritto è quello del “signoraggio bancario”, definito come la differenza fra il valore nominale della moneta e quello reale (ovvero quello tipografico). Il valore di questa differenza diviene interamente profitto per le banche e per l’oligopolio dei banchieri. Fu proprio Auriti uno dei primi, almeno in Italia, a denunciare questo fenomeno. Il verbo denunciare non è scelto a caso, dato che arrivò a denunciare fisicamente agli organi competenti l’allora governatore della Banca D’Italia Antonio Fazio ed il Ministro del Tesoro, successivamente divenuto Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conquistandosi così il consenso di molti cittadini. “La moneta, all’atto dell’emissione, è di proprietà dei cittadini italiani, ed è illegittimo l’attuale sistema di emissione monetaria che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari”; così rispondeva Auriti quando gli si chiedeva a proposito delle accuse rivolte alla Banca D’Italia.
Consenso che gli è arrivato anche da gruppi politici eterogenei, dalla cosiddetta estrema sinistra e dalla cosiddetta estrema destra. Non a caso,fu proprio Ezra Pound a fare riferimento al signoraggio ancor prima del Professor Auriti. Ma se la moneta appartiene al popolo, come la mettiamo adesso con il debito? Già undici mesi prima dell’entrata in vigore della moneta unica, Auriti esprimeva le sue perplessità a riguardo. La BCE, così come le altre banche centrali, stampa moneta con lo stesso meccanismo prima descritto.
La leggenda di Giacinto Auriti e del Simec - Speciale Byoblu
Video Trasmesso il giorno 29 mag 2019
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva poi l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”. Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito. Auriti tentò anche di far circolare nella cittadina di Guardiagrele, in provincia di Chieti, una moneta chiamata SIMEC parallelamente alle lire. I SIMEC venivano ceduti alla pari in cambio di lire, e ritirati al doppio del valore originario. L’esperimento fu subito interrotto a causa del sequestro della nuova moneta da parte della Guardia di Finanza.
Fonte: L'esperienza Auriti: il professore che spiegò il signoraggio profetizzando il debito | di Kirios Di Sante | l'INTELLETTUALE DISSIDENTE
Biografia da Wikipedia
Laureatosi in giurisprudenza a Roma, nella Capitale insegnò diritto della navigazione, diritto internazionale, diritto privato comparato e teoria generale del diritto. Nel 1977, mentre era Presidente del Centro studi politici e costituzionali, diede alle stampe il pamphlet Principi ed orientamenti per una moneta europea, in cui descrisse le linee guida per l'adesione ad una moneta unica europea. Nel 1993 è tra i docenti fondatori della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Teramo, della quale è stato anche preside. È autore di alcuni testi di diritto della navigazione.
Nel 2004 si candidò alle elezioni del Parlamento europeo con la lista Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini nella circoscrizione Sud: ottenne 873 voti e pertanto non fu eletto Auriti si definiva "apartitico".[5]
Teoria economica
Nell'ultimo periodo della sua vita, pur senza aver mai compiuto studi di teoria economica ma partendo dagli argomenti trattati dal poeta statunitense Ezra Pound[6], fonda la scuola di Teramo nel campo del diritto monetario, sviluppando una teoria economica che intende la moneta come unità di misura del valore e come tale accettata convenzionalmente da chi la usa come mezzo di scambio, divenendo così uno "strumento" dello scambio di beni (teoria del valore indotto della moneta).
Nel suo carattere convenzionale risiederebbe il diritto di chi ne accetta la convenzione, ossia il popolo, di esigerne la proprietà (proprietà popolare della moneta). In questo senso, le banche centrali che sono delle società per azioni private, secondo Auriti ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sull'emissione di cartamoneta, assumendo una importante responsabilità nell'origine del debito pubblico. La teoria trarrebbe ancora più forza dall'abolizione del rapporto diretto fra moneta (convertibile in oro) e riserva aurea, già stabilita dagli accordi di Bretton Woods, avvenuta su iniziativa di Richard Nixon il 15 agosto 1971, che avrebbe trasformato l'attività dell'emissione della moneta in un puro esercizio tipografico, sottolineando il carattere convenzionale del valore monetario creato dall'accettazione del popolo di tale convenzione.
Auriti esponeva questo aspetto della sua teoria con una suggestiva metafora: «Immaginate che Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia, sia in volo sul Pacifico. L'aereo precipita e lui si lancia con il paracadute atterrando su un'isola abitata solo da indigeni. Fazio porta con sé una valigetta con 100 milioni di lire. Va dagli indigeni, chiede da mangiare, un alloggio e propone di pagare con le banconote che ha al seguito. Gli indigeni lo guardano e si mettono a ridere. Ovviamente essi non riconoscono il valore convenzionale di quei pezzi di carta. Perciò dove sta il loro valore? Nel popolo che l'accetta!»[10].
Le teorie di Giacinto Auriti non hanno mai trovato accoglimento in ambito economico, né alcun suo articolo è mai stato pubblicato su riviste scientifiche di rilievo e ricadono tra quelle catalogabili come teorie del complotto. In particolare le teorie di Auriti vengono usate per sostenere le tesi relative alle teorie del complotto sul signoraggio diffuse attraverso Internet, in particolar modo all'interno di siti che si occupano di sovranità popolare della moneta. Nel 1998 ha collaborato con Beppe Grillo alla realizzazione dello spettacolo Apocalisse morbida.
Auriti esponeva questo aspetto della sua teoria con una suggestiva metafora: «Immaginate che Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia, sia in volo sul Pacifico. L'aereo precipita e lui si lancia con il paracadute atterrando su un'isola abitata solo da indigeni. Fazio porta con sé una valigetta con 100 milioni di lire. Va dagli indigeni, chiede da mangiare, un alloggio e propone di pagare con le banconote che ha al seguito. Gli indigeni lo guardano e si mettono a ridere. Ovviamente essi non riconoscono il valore convenzionale di quei pezzi di carta. Perciò dove sta il loro valore? Nel popolo che l'accetta!»[10].
Le teorie di Giacinto Auriti non hanno mai trovato accoglimento in ambito economico, né alcun suo articolo è mai stato pubblicato su riviste scientifiche di rilievo e ricadono tra quelle catalogabili come teorie del complotto. In particolare le teorie di Auriti vengono usate per sostenere le tesi relative alle teorie del complotto sul signoraggio diffuse attraverso Internet, in particolar modo all'interno di siti che si occupano di sovranità popolare della moneta. Nel 1998 ha collaborato con Beppe Grillo alla realizzazione dello spettacolo Apocalisse morbida.
le chiacchiere di Grillo! e la verità di Giacinto Auriti
Video di Gabry Auritiano
Il SAUS e la Banca d'Italia
Negli anni Novanta Giacinto Auriti conduce una serie di iniziative come segretario generale del "Sindacato Antiusura" ("SAUS") e come legale rappresentante dell'associazione culturale "Alternativa sociale per la proprietà di popolo". Tra queste chiede al Tribunale di Roma di dichiarare "la moneta, all'atto della emissione, di proprietà dei cittadini italiani ed illegittimo l'attuale sistema dell'emissione monetaria, che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari".
La Banca d'Italia, opponendosi alla richiesta di Auriti, scrive: "La visione della moneta e delle funzioni monetarie che l'attore intende accreditare è palesemente distorta e completamente infondata" ... "l'accettazione da parte della collettività, lungi dall'essere causa del valore della moneta, ne rappresenta in realtà solo l'effetto, sicché il sillogismo deve essere rovesciato: non è vero che la moneta vale in quanto è accettata, ma semmai, come la storia e la cronaca stanno a dimostrare, che essa è accettata solo in quanto abbia un valore. Di qui la necessità che tale valore, rispondendo ad un fondamentale interesse pubblico, sia difeso e garantito dalle Pubbliche Autorità, funzione nei moderni stati affidata alle banche centrali."
Il batter moneta, continua la Banca d'Italia è espressione della sovranità statale, e quindi "il valore della moneta trae il proprio fondamento solo ed unicamente da norme dell'ordinamento statale, che, per solito, disciplinano minutamente la creazione e la circolazione della moneta, ne sanciscono l'efficacia liberatoria, ne sanzionano la mancata accettazione in pagamento e tutelano la fede pubblica contro la sua falsificazione ed alterazione." A proposito della questione della proprietà della moneta, sollevata da Auriti nell'ambito dello stesso procedimento, la Banca d'Italia sostiene: "La domanda attorea è poi, anche nel merito, destituita del benché minimo fondamento." perché si basa sulla "premessa, completamente errata" che manchi "nel nostro ordinamento una norma di legge che indichi il proprietario della moneta all'atto dell'emissione". L'appropriazione della moneta da parte della Banca d'Italia, continua il ragionamento della Banca, secondo Auriti "si baserebbe su una consuetudine interpretativa contra legem."
Fa notare la Banca, "i biglietti appena prodotti dall'officina fabbricazione biglietti della Banca d'Italia costituiscono una semplice merce di proprietà della Banca centrale, che ne cura direttamente la stampa e ne assume le relative spese (art. 4, comma 5, del T.U n. 204/1910)." Acquistano la funzione e il valore di moneta solo quando la Banca d'Italia li immette nel mercato e ne trasferisce la proprietà ai percettori. L'immissione dei biglietti avviene con operazioni che la Banca in autonomia conclude "con il Tesoro, con il sistema bancario, con l'estero e con i mercati monetari e finanziari, operazioni tutte previste e compiutamente disciplinate dalla legge e dallo statuto della Banca d'Italia (artt. 25 - 42 del T.U. n. 204/1910 e artt. 41 - 53 dello Statuto)".
La difesa della Banca d'Italia definisce "abnorme e campata in aria" la teoria di Auriti per la quale "esisterebbe una consuetudine interpretativa contra legem, in base alla quale la Banca centrale all'atto dell'emissione mutua allo Stato italiano ed alla Collettività Nazionale, tutto il denaro che pone in circolazione". La moneta è immessa nel mercato in base ad operazioni previste e disciplinate dalla legge, con le quali la Banca d'Italia cede la proprietà dei biglietti. Questi come circolante vengono registrati nel passivo nella contabilità della Banca che acquista in contropartita o riceve in pegno beni o valori mobiliari (titoli, valute, ecc.) che vanno nell'attivo della Banca. La Gazzetta Ufficiale, come prescrive la legge, riporta mensilmente tali operazioni.
La Banca ha considerato che essa stessa si assume le spese di fabbricazione dei biglietti e l'imposta di bollo, mentre gli utili annuali, effettuati i prelevamenti e le distribuzioni di cui parla l'art. 54 dello Statuto vengono devoluti allo Stato ai sensi dell'art. 23 del T.U. n. 204/1910, evidenziando quindi "l'assoluta inconsistenza ed insensatezza delle tesi" di Auriti, secondo il quale "l'erogazione della moneta sarebbe effettuata dalla Banca d'Italia addebitandone allo Stato ed alla collettività l'intero ammontare senza corrispettivo". Pertanto, conclude la Banca, "non è dato riscontrare alcunché di arbitrario o di illegittimo nelle prerogative esercitate in campo monetario dalla Banca centrale, perché, contrariamente a quanto preteso dall'attore, l'intera materia è compiutamente disciplinata dal legislatore, in modo tale che nessun aspetto attinente all'attribuzione o all'esercizio della funzione di emissione può dirsi regolamentato da consuetudini interpretative e, meno che mai, da consuetudini contra legem."
La richiesta non venne accolta.
In seguito due progetti di legge, il n. 1282 dell'11 gennaio 1995, presentato dal senatore Luigi Natali e sottoscritto da altri 17 Senatori della Repubblica facenti parte di 5 diversi partiti, che andavano da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale[12] e il n. 1889 dell'11 febbraio 1997 del senatore Antonino Monteleone di AN, ripropongono le tesi di Auriti. In Senato i progetti di legge non verranno mai discussi.
In seguito due progetti di legge, il n. 1282 dell'11 gennaio 1995, presentato dal senatore Luigi Natali e sottoscritto da altri 17 Senatori della Repubblica facenti parte di 5 diversi partiti, che andavano da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale[12] e il n. 1889 dell'11 febbraio 1997 del senatore Antonino Monteleone di AN, ripropongono le tesi di Auriti. In Senato i progetti di legge non verranno mai discussi.
L'esperimento del SIMEC
Auriti nel 2000, con l'aiuto dell'allora sindaco Mario Palmerio (l'Ulivo), condusse un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele emettendo il SIMEC, con lo scopo di provare le sue teorie sulla creazione di valore della moneta da parte della cittadinanza.
L'esperimento si sviluppò in due fasi: l'avviamento servì per immettere il SIMEC negli usi della comunità quel valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di proprietà del portatore diventando così una moneta parallela, la seconda consistette nella creazione di un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza per promuovere l'iniziativa che ebbe un discreto successo, perché i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. Auriti affermò in un'intervista che i costi relativi all'operazione economica furono sostenuti da lui stesso. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Chieti, i SIMEC in circolazione vennero però sequestrati, ai sensi dell'articolo 321 del Codice Penale; nonostante il successivo dissequestro, l'esperimento fu interrotto.
L'esperimento si sviluppò in due fasi: l'avviamento servì per immettere il SIMEC negli usi della comunità quel valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di proprietà del portatore diventando così una moneta parallela, la seconda consistette nella creazione di un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza per promuovere l'iniziativa che ebbe un discreto successo, perché i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. Auriti affermò in un'intervista che i costi relativi all'operazione economica furono sostenuti da lui stesso. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Chieti, i SIMEC in circolazione vennero però sequestrati, ai sensi dell'articolo 321 del Codice Penale; nonostante il successivo dissequestro, l'esperimento fu interrotto.
Il Sindacato antiusura nel 2001 promuove un disegno di legge di iniziativa popolare ("Accettazione dell'EURO: reddito di cittadinanza proprietà del portatore"), che però non raccoglie le firme necessarie.
In una interrogazione alla Camera dei deputati nel dicembre 2005, il deputato Antonio Serena, dopo aver sostenuto al Senato l'attività di Auriti, chiedeva l'intervento del governo in materia di abolizione del signoraggio bancario. Il 30 maggio 2011 le teorie di Auriti sul signoraggio vengono ribadite in un'interpellanza parlamentare da Antonio Di Pietro, che chiede interventi nelle sedi competenti europee.
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Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
Fonte immagine: Illuminati: il party surreale della baronessa Rothschild
"In un mondo dove non c’era il problema dei soldi e l’unico limite era quello della fantasia, i camerieri vennero vestiti da gatti, l’attrice Jacqueline Delubac era vestita da quadro di Magritte, Audrey Hepburn si presentò con una gabbia per uccelli sulla testa, anche Salvador Dali presenziò alla festa e la baronessa Rothschild in persona apparve indossando un copricapo a forma di cervo con diamanti a forma di lacrime."
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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