martedì 9 ottobre 2018

Un antidoto a ingiustizia e infelicità: l'economia della felicità


Helena Norberg-Hodge è pioniera del movimento a favore dell'economia locale
"Un antidoto a ingiustizia e infelicità. "Bisogna produrre con ritmi più umani: ai nostri figli imponiamo una cultura stressante e consumista."

Ottobre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie on line



L' economia della felicità. La rinascita delle economie locali per una società più giusta

Helena Norberg-Hodge


Descrizione
"Sempre più insoddisfatti in una società pervasa dalla disoccupazione e dall'incertezza: le storture della globalizzazione, che aveva promesso un benessere e una felicità di massa, sono sempre più visibili. Anche se oggi tutto sembra compromesso, esistono altre vie. In ogni parte del mondo, persone comuni sono impegnate nella realizzazione di nuovi modelli di impresa e di economia in grado di rispondere ai bisogni reali della gente, rispettare l'ambiente e la dignità dei lavoratori e allo stesso tempo valorizzare le produzioni locali. L'economia della felicità, come viene definita dall'attivista Helena Norberg-Hodge, non è un sogno e neppure uno slogan, ma un percorso per raggiungere l'equità sociale e la sostenibilità ambientale. Dal cibo biologico a km zero agli istituti bancari etici, dai fornitori di energia elettrica condivisa ai media di comunità, dall'istruzione e le medicine non convenzionali fino ad arrivare all'abitare partecipativo, il libro comprende approfondimenti sulle più significative esperienze italiane, certamente utili a chi vuole acquisire maggiore consapevolezza e partecipare alla costruzione di una nuova umanità." (Fonte)

L'Economia della Felicità - trailer italiano





Aziende multinazionali come Amazon, Google, Facebook e molte altre, operano fuori da ogni controllo nazionale, esercitando un potere troppo forte sui nostri governi e sulle nostre società,  tragicamente sottomettessi alla loro influenza. Queste aziende hanno la libertà di muoversi come vogliono dentro le nostre economie locali, non rendono conto a nessuno e il loro impatto sulla democrazia e l’ambiente è largamente ignorato. Infine, non pagano le tasse, mentre il commercio nazionale e locale è oppresso dalle imposte. Ecco perché sono più ricche e potenti degli stati nazione. 

Ed è un problema democratico enorme”.











Il parere di Helena Norberg-Hodge
La tecnologia causa infelicità



Abbiamo perso di vista la possibilità di sviluppare tecnologie che operino entro strutture che siano su scala umana, tecnologie che servano e vadano a vantaggio degli esseri umani, senza distruggere l’ambiente. Ripensado la tecnologia abbiamo bisogno di guardare: produzioni diversificate con distanze più brevi, negozi meno grandi, legati a città e paesi più piccoli, che possano ridurre tutti i problemi associati al vasto sistema globalizzante. Più persone sui territori, più persone nei negozi, all’interno di sistemi autenticamente locali equivale a un modo di vita più umano e piacevole, ecologicamente più sostenibile.



In proposito, il governo italiano vorrebbe chiudere i negozi la domenica. C’è stato un ampio dibattito con posizioni contrapposte.
Le chiusure domenicali aiutano i piccoli negozi. Consentire a questi ultimi di prosperare significa avere un lavoro meno svuotato di significato. Ripartire il potere economico e la ricchezza verso le piccole aziende, e meno a favore di poche mega-aziende, è un modo strutturale per distribuire la ricchezza in maniera più equa nella società. Essere produttivi su un ritmo umano produce un maggior benessere generale. Ciò non significa che le grandi aziende debbano chiudere: dovremmo impedire a multinazionali che non devono rendere conto a nessuno di distruggere relazioni sociali e legami tra le persone, oltre che risorse naturali.

Restando sul tema della felicità: cresce nel Paese la convinzione che buona parte del nostro disagio sia dovuto all’immigrazione, in particolare incontrollata. Su questo fronte dobbiamo capire come funziona il sistema economico globale e il suo impatto sulle economie locali e nazionali nel mondo. La xenofobia, il razzismo e persino i conflitti violenti stanno crescendo in tutti i paesi.


Il motivo è il modo in cui questo sistema economico crea sconvolgimenti sociali e scarsità di lavoro, anche a causa del rimpiazzo delle persone attraverso la tecnologia. Permettere alle grandi corporazioni e banche di estrarre ricchezza dalle società nel mondo è la principale causa delle crisi che fronteggiamo e non c’è dubbio che la distruzione della nostra identità e delle economie locali stia portando a una paura crescente e al razzismo.

La critica ai modelli che i giovani di tutto il mondo ricevono, verso il modo in cui i giovani sono spinti a conformarsi con modelli sempre più distanti da loroIl linguaggio locale, il cibo locale, il modo di vivere locale sono rimpiazzati da una cultura globale, universale, dominata e promossa da monopoli globali, tra l’altro, contribuiscono al cambiamento climatico e all’ecocidio, generando profitti per le banche e per le multinazionali e impoverendo la maggior parte delle persone sulla terra. Le persone si sentono insicure votano, sempre più per leader nazionalisti o persino fascisti che promettono di fare la propria nazione di nuovo grande, in realtà inseguono senza eccezioni un modello di crescita economica che aiuta pochi a dispetto di molti.



Lei critica aspramente i processi di “de-materializzazione” della nostra società. La digitalizzazione non ci unisce, al contrario, contribuisce alla nostra solitudine. Le statistiche sostengono che le persone si sentano sempre più isolate e sole e che il sentimento di isolamento cresce con l’uso dei social media. Gli incontri faccia a faccia stanno diminuendo, ed è incredibile che non abbiamo ancora scoperto la moltitudine di ragioni per cui gli umani hanno bisogno di un contatto profondo e continuo con gli altri esseri umani. Per sentirsi visti, apprezzati e amati. Ci siamo evoluti sulla terra attraverso relazioni umane quotidiane e interdipendenti, anche con piante e animali, profondamente immersi nella vita. Oggi ci sono molte terapie emergenti, ad esempio per persone con problemi mentali, dove viene incoraggiata proprio una riconnessione con la vita, piante, animali, una comunità umana. E poi c’è un altro aspetto legato all’uso dei social media.



Quando le persone comunicano sempre più attraverso gli schermi, la conseguenza è un aumento dell’invidia sociale. Le foto piacevoli dei vostri amici in vacanza per il weekend sul Facebook o Instagram fanno sentire chi le guarda sfortunato. I social media fanno oggi quello che la tv e la pubblicità facevano prima: sostenere modelli distanti che sembrano perfetti e affascinanti che per contrasto ti fanno seguire inadeguati. Quando stavo in Ladakh, ho incontrato persone rilassate e profondamente rispettose di sé. Nessuno pensava di essere indietro o povero. Oggi vedo l’effetto di modelli come Barbie o Rambo sui bambini di pochi anni. Quando sono tornata nel mio paese, in Svezia, c’erano ragazzine di sei anni che morivano di fame perché non si credevano magre abbastanza. Dalle mie esperienza in vari paesi, Ladakh e Bhutan, Italia, Svezia, Germania e America, si vede chiaramente una disintegrazione sociale, ovvero la rottura delle relazioni familiari, come di quelle tra vicini, che priva i bambini di modelli di confronto reali da cui ricevono la sensazione di essere apprezzati per come sono. I modelli sono distanti, fuggevoli, irreali, basati sul possesso materiale, aumentano le pressioni sui bambini e ragazzi perché vadano alla scuola migliore e riescano ad avere un lavoro. Purtroppo il modello di insegnare è diventato più impersonale, standardizzato e dipendente dalla tecnologia.



Helena Norberg-Hodge parla di un’importante perdita di capacità umane proprio a causa della tecnologia.

Per colpa della tecnologia, siamo allenati ad avere una sola funzione, a non ad essere multidimensionali. Le abilità multiple che la maggior parte delle persone avevano fino all’era industriale stanno morendo. Essere capaci di far crescere il cibo, di tenere a bada gli animali, di prendersi cura dei fratelli più piccoli, di aiutare a costruire qualcosa, fare da sé i vestiti, di cantare, ballare e creare musica. Questo portava a uno sviluppo olistico, non solo del lato sinistro del cervello ma del corpo intero; veniva favorita la coordinazione mano-occhio, il movimento, l’esercizio, e questo contribuiva a una diversa percezione di sé. Oggi ci sono sempre più evidenze sulle conseguenze di uno sviluppo squilibrato sul nostro cervello e sul nostro intero sistema ormonale.



Nei suoi interventi parla spesso dell’importanza di pratiche spirituali. Nella maggior parte delle culture prima della modernità c’era una forte comunità e una profonda connessione con la natura, che in sé garantisce una identità più felice e più salutare. Inoltre c’erano anche pratiche e tradizioni spirituali che incoraggiavano la meditazione e la calma della mente, così come insegnamenti religiosi o etici che ricordavano l’infelicità che deriva dall’avidità, dall’attaccamento, dalla mancanza di compassione verso gli altri.












L'economia della felicità

La comunità è un ingrediente chiave per la felicità. Le ricerche confermano in modo pressoché universale che li sentimento di connessione con gli altri è un bisogno umano fondamentale. Le economie locali, basate sulla comunità, sono cruciali anche per il benessere dei nostri bambini, poiché forniscono loro modelli di vita e un senso di identità sano. Studi recenti sull’infanzia rivelano l’importanza, nei primi anni di vita, di imparare il proprio ruolo in relazione ai genitori, ai fratelli e alla comunità in generale. Questi sono i veri modelli a cui rifarsi, non gli stereotipi artificiali che si possono rintracciare nei media.

Fonte: ComeDonChisciotte








Video pubblicato su You Tube da M5sParlamento: Stefano Bartolini - Economia della felicità
"La crescità economica è l'unica strada per renderci felici? O è una spirale distruttiva che trasforma in merce e distrugge tutto quanto, comprese le relazioni umane che rendono la vita degna di essere vissuta?"


Le attività del M5S in Parlamento: http://www.parlamentari5stelle.it









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Neoliberismo e manipolazione di massa - Ilaria Bifarini (bocconiana redenta)




IL SISTEMA DEL PENSIERO UNICO DOMINANTE ECONOMICO
"IL NEOLIBERALISMO E' UNA DEGENERAZIONE DELLA IDEOLOGIA LIBERALE. 
L'ESSENZA DEL NEOLIBERISMO: TUTTO GIRA INTORNO AL DEBITO."

"Tutto gira intorno alla SPECULAZIONE. Tutto gira intorno alla POVERTA' e alla MISERIA, che è diventata l'UNICA FONTE DI GUADAGNO di un'economia che HA PERSO il suo CONNOTATO DI ECONOMIA REALE. Siamo proprio all'ECONOMIA DELLA DISTRUZIONE, della SOFFERENZA, della POVERTA'
Attraverso la GLOBALIZZAZIONE della POVERTA' questa economia, questo MODELLO PERVERSO e assolutamenteAUTODISTRUTTIVO - oltre che ANTISOCIALE -  si sostiene in questo modo."



"NEL 1989 CON LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, CHE POSSIAMO FAR COINCIDERE CON LA CADUTA DEL COMUNISMO, IL NEOLIBERALISMO PRENDERA' PIEDE. 

Viene data sempre più importanza alla finanza. Noi vediamo come all'aumentare della finanzarizzazione  intorno agli anni '80 '90 aumentano le disuguaglianze e parallelamente vediamo proprio il reddito dell'1% della popolazione più ricca supera  per la prima volta il reddito del 99% del resto della popolazione mondiale. Il neoliberismo crea disuguaglianza, crea ricchezza che però viene ridistribuita al contrario, dai più poveri ai più ricchi, però è funzionale a un élite."





Immagine: via Facebook





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Il tema comune nelle teorie cospirazioniste su un Nuovo Ordine Mondiale è 

con un'agenda globalista sta cospirando per governare il mondo attraverso 
un governo mondiale autoritario
- che sostituirà gli stati nazionali sovrani -
e una propaganda onnicomprensiva la cui ideologia saluta l'istituzione del Nuovo Ordine Mondiale come il culmine dei progressi della storia. 
Molte influenti personalità storiche e contemporanee sono state quindi dichiarate parte di una cabala che opera attraverso molte organizzazioni di facciata che orchestrano eventi politici e finanziari significativi, che vanno dal provocare crisi sistemiche a spingere attraverso politiche controverse, a livello nazionale e internazionale, come in una trama per ottenere il dominio del mondo. 




"Si credono i padroni del mondo. Si muovono nella scacchiera della vita. Giocano con le pedine bianche e poi passano alle pedine nere. Così non perdono mai. Per questo è più facile che ci controllino e che ci dominino in diversi modi. Mezzi di controllo di massa in tutti i campi

Siamo le loro percore ammaestrate-catturate e valiamo molto per i loro convenienti e distruttivi propositi che hanno ben fatto su di noi. Solo interessa che viviamo nei viziIncoscienti, assopiti, avvelenati, malati, depressi. Cosi in questa maniera ci terranno per sempre controllati, vigilati, sottomessi. Sia attraverso le telecamere di viglianza, che per l'alimentazionele medicine, le crisi, la disoccupazione, miserie, conflitti. 


Lo scopo è che ci sia una inibizione-retrazione delle nostre facoltà, così che in questo modo continueranno a maneggiare senza nessun ostacolo il nostro cervello,debilitando le nostre emozioni e distruggendo le nostre virtù morali, etiche e spirituali. 

Come risultato di questi impedimenti inibitori e di inabilitazione fisica-psichica ci avvisano solo alcuni specialisti in psicologia, psichiatria, medicina, neurologia, così come solo certi nutrizionisti, dietologi, che dovremmo stare attenti ai soppressivi mentali e  del sistema nervoso.

E perché fanno tutto questo? 
Per paura che ci solleviamo in massa come è successo in altre epoche


Egualmente un altro obiettivo che hanno di inibizione-neutralizzazione sono i vaccinigli impianti, i microchips ed un lungo eccetera di veleni alla carta. La questione è di farci diventare più ottusi di cervello, deboli e servili a tutto quello che essi promuovono nel mondo."

Tratto dal video: Nuovo Ordine Mondiale - La Cospirazione




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