sabato 27 ottobre 2018

L'Avvocato Silvio Ulisse: "non ho nulla da cui dovermi difendere"


"Non ho nulla da cui dovermi difendere e/o di cui debba rammaricarmi e/o pentirmi, semmai soltanto ribadire che è mio “dovere” collaborare con le Istituzioni forensi per l’attuazione delle loro finalità, osservando scrupolosamente il dovere di verità."



Alba sul mare a Pescara | Foto di proprietà di Gabriella Filippone
L'Avvocato Silvio Ulisse in risposta, pone in evidenza:
"L'esposto di Luciano; Concetta Derrari, della Vigilanza Cassa; l'illiceita' di iscrivere a ruolo richieste di contributi anche quando sanno bene che l'obbligazione non puo' sorgere."
Fonte: https://www.ulisso.it/ULISSE%20-%20NUNZIO%20LUCIANO.pdf



OGGETTO: ESPOSTO DELL’ AVV. NUNZIO LUCIANO DI CASSA PREVIDENZIALE FORENSE E REGISTRAZIONI AUDIO INTEGRALI EX ART. 30 DELLO STATUTO DELL’ENTE PREVIDENZIALE MEDESIMO. CONTIENE FORMALI RICHIESTE. 











"Spett.li Autorità

Faccio seguito alla comunicazione Prot. n. 01783/2018 dell’Ente Pubblico Ordine degli Avvocati di Campobasso nonché quella dell’Ordine degli Avvocati di Pesaro Prot. n. 1483/2018 per significare quanto segue: Lo scrivente, iscritto al n. 900 dell’Albo ordinario dell’Ordine di Pesaro, non ha nulla da cui doversi difendere e/o di cui debba rammaricarsi e/o pentirsi, semmai soltanto ribadire che è mio “dovere”, ad esempio, e tra molteplici norme, ex art. 71 del Ncdf: “(…) collaborare con le Istituzioni forensi per l’attuazione delle loro finalità, osservando scrupolosamente il dovere di verità; a tal fine deve riferire fatti a sua conoscenza relativi alla vita forense o alla amministrazione della giustizia, che richiedano iniziative o interventi istituzionali.”. Allo stesso modo per quanto riguarda le Autorità, e le Istituzioni, diverse da quelle forensi (v. infra ed allegati).

E se da una parte è “mio precipuo dovere” effettuare denunce, segnalazioni ed esposti “documentati”, dall’altro è assolutamente deprecabile utilizzare la propria posizione e le proprie funzioni Apicali, per zittire e mettere a tacere. Non si gioca e non si scherza con l’arma deontologica, soprattutto quando si è il Presidente di una Istituzione forese. 

Per tali ragioni lo scrivente non appronterà alcuna specifica difesa e continuerà solo, da avvocato Libero, a denunciare le gestioni affaristiche di certe Istituzioni e benché le ritorsioni non facciano piacere a nessuno. Gli allegati parlano già da se. 

Il Presidente Luciano, tempo addietro mi disse, da vicino e sorridendo: “siamo amici o nemici?”; ed io continuerò a risponderle alla stessa maniera: “sicuramente non siamo amici”. Sicuramente ricorderà che mi sono rifiutato di darle la mano, vero? Ma come le dissi allora, magari gliela darò un giorno la mano, quando avrà fatto qualcosa di concreto e non solo di facciata per l’avvocatura in difficoltà e che Lei ben conosce “Chi” e “perché” è stata “artatamente” posta. Ma, seppure da considerarsi la mano dell’ultimo degli avvocati – la mia –, vedo che ancora non la merita." (...)

In tanti mi dicono di lasciar perdere, anche perché lei pare essere – così mi dicono – una persona permalosa ed “orgogliosa”. Allora, se così è, perché non consegna di sua sponte, alle Autorità, tutte le registrazioni audio integrali che da sempre ho indicato e che più volte ho diffidato dal distruggere ed insieme ai verbali indicati sempre all’articolo di cui all’oggetto. Quale occasione ghiotta per ottenere la mia testa qualora in quelle registrazioni non si evidenziassero le omissioni, gli abusi, i conflitti di interesse e le gravi violazioni alle “norme di legge”, anche disciplinari, che ho da tempo denunciato. E magari capiremmo anche il perché ed il per come anche “altre” Istituzioni forensi, diverse da quella che lei gestisce, ed i suoi massimi esponenti, si guardano bene dall’esercitare i propri “poteri di controllo” unitamente ai ministeri compiacenti, ups! ...competenti."   (se ti va, se ne hai voglia e/o tempo, continua a leggere l'originale integrale in PDF, la fonte è appresso indicata)
Fonte: Ulisse - Nunzio Luciano




Una mappa delle Pleiadi indicante i nomi delle stelle secondo la tradizione greca.
Le Pleiadi (conosciute anche come le Sette sorelle, la Chioccetta o con la sigla M45 del catalogo di Charles Messier) sono un ammasso aperto visibile nella costellazione del Toro.[5] Questo ammasso, piuttosto vicino (440 anni luce),[2] conta diverse stelle visibili ad occhio nudo; anche se dagli ambienti cittadini solo cinque o sei delle stelle più brillanti sono visibili, da un luogo più buio se ne possono contare fino a dodici. Tutte le sue componenti sono circondate da leggere nebulose a riflessione, osservabili specialmente in fotografie a lunga esposizione prese con telescopi di dimensioni ragguardevoli.
I membri visibili delle Pleiadi sono stelle blu o bianche, molto luminose; l'ammasso conta in realtà centinaia di altre stelle, la gran parte delle quali sono troppo deboli per essere visibili ad occhio nudo. Le Pleiadi sono un ammasso giovane, con un'età stimata di circa 100 milioni di anni, e una vita prevista di soli altri 250 milioni di anni, a causa della sua bassa densità.[4]

A causa della loro brillantezza e vicinanza fra loro, le stelle delle Pleiadi sono note dall'antichità: Omero le citava, come pure Tolomeo ed altri autori dell'età classica.[6] Da quando fu noto che le stelle erano corpi celesti simili al Sole, si iniziò ad ipotizzare che fossero in qualche modo legate fra loro; con lo studio del moto proprio degli astri e la determinazione delle distanze, fu chiaro che le Pleiadi fossero realmente legate gravitazionalmente e che avessero un'origine comune.[7]



Lupo mannaro a Parigi | LA FORTUNA TI PRESE IN GIRO | In tema di diamanti stellari (alias diamanti delle stelle, non appartengono a Valeria Marini, la "star" del Brodo star è solo proprietaria dei suoi saluti  e baci stellari, e chi s'è visto s'è visto)



Cae la noche y amanece en paris,
en el dia en que todo ocurrió.
como un sueño de loco sin fin
la fortuna se ha reido de ti,
ja, ja, sorprendido espiando
el lobo escapa aullando
y es mordido, por el mago del siam.
La luna llena sobre paris
ha transformado en hombre a dennis.
rueda por los bares del bulevar
se ha alojado en un sucio hostal
Ja, ja, mientras esta cenando
junto a él se ha sentado
una joven, con la que irá a contemplar.
La luna llena sobre parís
algunos francos cobra dennis.
Auuuh lobo-hombre en parís
auuuh su nombre es dennis.
El hombre-lobo está en paris
su nombre dennis
La luna llena sobre parís
ha transformado en hombre a dennis.
Mientras esta cenando
junto a él se ha sentado
una joven ­con la que irá a contemplar!
La luna llena sobre parís
ha transformado en hombre a dennis
.
Artista: La Unión
Album: Tren de largo recorrido
Data di uscita: 1992
Genere: Rock spagnolo


https://lyricstranslate.com/it/lobo-hombre-en-par%C3%ADs-lupo-mannaro-parigi.html

traduzione in Italiano
L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, in piedi e spazio all'aperto
me in Paris a long human time ago | foto d proprietà di Gabriella Filippone

Lupo mannaro a Parigi

Finisce la notte e sorge il sole a Parigi,
il giorno in cui tutto accadde
come in un sogno folle senza fine
La fortuna ti prese in giro.
Sorpreso spiando,
il lupo scappa ululando e
viene morso
dal Mago del Siam




La luna piena su Parigi
ha trasformato Denis in uomo.
Girovaga tra i bar del boulevard.
Si è alloggiato in un ostello sporco.
Mentre stava cenando,
accanto a lui prese posto
una giovane
insieme alla quale contemplerà
la luna piena su Parigi
Alcuni franchi incassa Denis.
Lupo mannaro a Parigi;
il suo nome è Denis
Il lupo mannaro si trova a Parigi;
il suo nome è Denis.
La luna piena su Parigi
ha trasformato Denis in uomo.
Mentre stava cenando
accanto a lui prese posto
una giovane
insieme alla quale contemplerà...
...La luna piena su Parigi
ha trasformato Denis in uomo.
Lupo mannaro a Parigi...




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ESPOSTO DI NUNZIO LUCIANO PRES. DI CASSA FORENSE CONTRO L'AVV. ULISSE: #IOSTOCONULISSE

PUOI VISUALIZZARE L'ESPOSTO IN PDFhttps://www.ulisso.it/esposto-7.pdf


IL PRESIDENTE DI CASSA FORENSE, AL SECOLO UN CERTO AVV. NUNZIO LUCIANO, HA PRESENTATO ESPOSTO AL CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI PESARO  NEI CONFRONTI DELL'AVVOCATO SILVIO ULISSE, ASSUMENDO PRELIMINARMENTE QUANTO SEGUE:
#IOSTOCONULISSE

Ottobre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie on line




"Con reiterate comunicazioni, istanze segnalazioni - che si allegano al presente esposto - inviati a molteplici destinatari tra i quali, oltre alla Cassa Forense, il Consiglio Nazionale Forense, il Ministro del Lavoro e delle Politiche, la Procura della Repubblica l'Avv. Silvio Ulisse - nato a  (...) iscritto all'Albo degli Avvocati presso  

(...)-  muovendo dalla asserita illegittimità di un'imposizione contributiva minima dovuta alla Cassa Forense a prescindere dal reddito prodotto ha più volte contestato l'intero sistema previdenziale mediante redazione di lunghe memorie contenenti accuse ed attacchi diretti anche all'Ente ed ai suoi vertici.

L'Avv. Ulisse denuncia tra l'altro una "gestione affaristica" da parte di tutti gli organismi della categoria professionale mediante conniventi condotte abusive "una ristetta elite sulle spalle dei più deboli" [...]"dimenticando che la Costituzione pone in primo piano, e li riconosce a tutti la dignità della persona umana e insieme al diritto valore del lavoro". (...) 

Si rappresenta infine, che lo scrivente, sempre nella qualità sopra indicata, sta presentando alla competenteProcura della Repubblica atto di denuncia-querela nei confronti del suindicato avvocato in relazione ai sopra citati comportamenti, nonché azione civile di condanna al risarcimento del danno."





ciglia diamante di KatCarlin


CHI E' IL "DIAMANTE PAZZO" ORGOGLIOSO DEL SUO HIMSELF SOCIALE? 
ULISSE O NUNZIO LUCIANO?





Pink Floyd - Shine On You Crazy Diamond 1990 Live Video




File:Ulisse(film).JPG

VOI CHE NE PENSATE DELL'ESPOSTO DI NUNZIO LUCIANO? 

#IOSTOCON ULISSE     


E VOI?







SEGUONO ALCUNI COMMENTI "RACCATTATI" ON LINE: 


La Democrazia e la Democraticità delle Istituzioni e nelle Istituzioni, consiste, ogni giorno che il Signore ci consente di vivere, e in qualsiasi posizione personale ognuno di noi ricopra, nell' accettare le critiche ed il confronto, e, eventualmente, nel replicare con fatti.
#IOSTOCONULISSE
solidarietà e vicinanza al collega Silvio Ulisse ( Ulisse Io).





...da Maurizio Reggibis :
Rivolgo un appello serio ed urgente a tutti gli avvocati che si definiscono donne ed uomini liberi e che lottano per i diritti e la sopravvivenza dell' avvocatura medio bassa.
Il collega Silvio Ulisse Io del foro di Pesaro ha dedicato mesi interi della sua fatica, del suo tempo e della sua salute A redigere ed inoltrare istanze, esposti, denunce a tutte le autorità competenti: Parlamento, magistratura, istituzioni forensi, amministrazione finanziaria, al fine di chiarire le contraddizioni, gli abusi, i soprusi e le ruberie poste in essere dagli apicali forensi, di cui il tragicomico congresso di Catania è stato l'apoteosi.
Cassa Forense, principale bersaglio delle sue iniziative di legalità e di trasparenza e di giustizia, anziché rispondere sul piano del diritto e della correttezza dei comportamenti e degli esempi, lo aggredisce con esposti disciplinari ed iniziative giudiziarie penali, ritenendosi resa dalla sua protesta civile.
A questo punto, se veramente vi ritenete avvocati liberi e non servi del Capobastone locale o nazionale, ciascuno di voi è chiamato a prendere le difese e a collaborare alla difesa in sede disciplinare ed in sede penale dell'avvocato Silvio Ulisse del foro di Pesaro.
Lui si è esposto e si è sacrificato per noi, non per sé stesso, non per arricchimento personale, non ha mai chiesto il rimborso di nulla, pur ponendosi spontaneamente e disinteressatamente a disposizione e a difesa dei più deboli e dei più poveri.
Adesso è giunto il momento di dimostrargli solidarietà E compattezza, poiché attaccando lui vogliono rieducare tutti quanti noi: si tratta di un metodo terroristico!
Pertanto, tutti coloro si che si riconoscono in questa battaglia di libertà, di democrazia e di civiltà del diritto e non si ritengono dei semplici passacarte ed impiegatucci di studio, sono chiamati a testimoniare solidarietà concretamente al collega Silvio Ulisse, facendo pervenire note di protesta contro cassa forense, rispetto a questa iniziativa e note di sostegno al Consiglio dell'Ordine di Pesaro da cui il collega dipende, nonché al consiglio di disciplina competente.


Silvio, se vorrai, sono pronto sin da adesso a venire a Pesaro per assumere la tua difesa innanzi al consiglio di disciplina




Commenti





Angela La Marca ha condiviso un post.



LE PROVE DI FORZA DI NUNZIO LUCIANO😅😅
Il nostro Ercole delle istituzioni forensi, prosegue la sua opera di "purificazione" dell'avvocatura a forza di esposti disciplinari. 
Dopo le "parolacce di Lucignano", si passa ad Ulisse io ( Silvio Ulisse ndr), reo di aver denunciato il sistema affaristico perpetrato da cassa forense ai danni dell'avvocatura e di averlo qualificato come sistema MAFIOSO, in una serie infinita di istanze ed esposti, in cui il Collega Ulisse, descrive i soprusi autorizzati compiuti dalle istituzioni forensi.
Orbene Colleghi, il tentativo di intimidazione posto in essere dal Presidente di CASSA forense, noncurante della libertà di critica politica, è ormai palese. Chi denuncia, chi parla, chi descrive le illegalità e le qualifica per quelle che sono, ossia azioni coordinate e autorizzate di stampo MAFIOSO, volte a favorire l'élite ed a sterminare, eludere, tacitare, escludere un'ampia fetta di avvocatura, viene esposto a procedimenti disciplinari, così da Lucignano ad Ulisse, ad altri che verranno, si compie sotto gli occhi di tutti un tentativo di censura e di intimidazione INACCETTABILE per un' Avvocatura che voglia dirsi libera.
Siamo alla mercé di omini che si fanno scudo delle Istituzioni in cui siedono per zittire le voci libere.
Ebbene se questa non è MAFIA?
Un avvocato libero non può accettare che ciò avvenga, un avvocato libero non può tacere. Continueremo a denunciare il sistema MAFIO-FASCISTA delle nostre istituzioni. Esponeteci pure, un AVVOCATO non tace. MAI!
Solidarietà ad Ulisse Io.
L'AVVOCATURA LIBERA non accetta censure!
Oh, quando mi esponete fatelo più bellino che so' , metteteci un po' di sentenze della Cassazione😊😊😊 ah no, quelle vi danno torto😅😅😅😅.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10216315795877774&id=1540445507oprusi autorizzati compiuti dalle istituzioni forensi.






















































L’obiettivo è chiaro: sottrarre reddito e risparmi (quei pochi rimasti) ai cittadini per trasferirli ai mercati finanziari. Una redistribuzione al contrario, per una società sempre più povera e diseguale.
Fonte: via Facebook




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giovedì 25 gennaio 2018


LA COSTITUZIONE FORZATA ad uso e abuso dei politici

Che ci insegnano a fare la Costituzione nelle scuole pubbliche medie e superiori, poi di seguito all'Universita,' se il primo pseudo "ducetto" che sbarca in politica la calpesta sistematicamente?



Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line






Immagine: Matteo Renzi via Wikipedia



Ciò non è accaduto ed accade da decenni con i "forzisti" italiani e col il "Fonzie" nostrano di origini fiorentine? Con comici ritrosi a governare e altri personaggi minori.
"Per la cassa è fondamentale annientare il dissenso della base e il nostro presidente è determinato, oltretutto ha ambizioni politiche" (cit. R. Garzia)



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E' NUNZIO LUCIANO IL MOLISANO DELL'ANNO 2018 | il Nunziatissimo nostro di noi avvocati


Titolo: Nunzio Luciano, molisano dell’anno
Autore: Enzo Di Gaetano

Immagine: Contado Di Molise e Principato Ultra | via Wikimedia

Dopo l'attore internazionale Robert De Niro e dopo il politico nostrano Antonio Di Pietro, arriva terzo Nunzio Luciano,  potrei dire, per notorietà e fama, nonché soldi
Suvvia gente, gentina, servi della gleba, schiavi più o meno emancipati e gentaglia, basta parlare di famE o di gavetta e tantomeno di vessazioni.
Acclamiamo piuttosto il nostro enfant prodige. 










Immagine: Shirley Temple - Wikipedia
Wikipedia | Shirley Temple ne La piccola principessa




Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line



"Tutti lo ricordano come il Golden boy di Forza Italia, agli albori del movimento in Molise, quandoa soli 29 anni, nel 1996, divenne coordinatore regionale del partito di Berlusconi, uno tra i più giovani d’Italia."
Resse cinque anni, da puro liberale – eredità di famiglia – e scelse di andar via. Una scelta, quella di abbandonare la politica dal suo ruolo di vertice, che lo avrebbe ripagato.








Oggi Nunzio Luciano, 55 anni, di Campobasso, avvocato civilista, è presidente della Cassa Forense Nazionale, un ente che amministra 12 miliardi di euro l’anno e che ha un attivo annuo consolidato superiore al miliardo
.
Tutto torna in ambito nazionale, l'ex cocco del Berlusca fa parte in qualche modo di quel folto gruppo di  "destresi" arruolati o comunque conclamati dal governo Renzi e dal PD. Gruppo in cui emerge quella che fa tante punture ai bambini con la scusa di vaccinarli, la Ministra della Salute Pubblica. Insomma quella tizia che prende il nome di Lorenzin. Tra gli avvocati ricordo poi il siculo Alfano e consorte, pure lei avvocato.




Come ha fatto un avvocato di provincia, un’etichetta d’origine di cui lui è comunque orgoglioso, proveniente da una regione derelittadel Sud d’Italia, ad arrivare ai vertici di un ente privato di previdenza che ha un bilancio superiore dieci volte a quello della Regione Molise?


"Abbiamo deciso di far sapere ai molisani come, uno di loro, ha scalato le vette di un ente importante come la Cassa Forense, restando praticamente nell’anonimato."
In politica, nel ’96 Nunzio Luciano comincia a farsi conoscere, perché Berlusconi ha scelto lui, un giovane avvocato di soli 29 anni, per guidare il suo partito in Molise. Una scelta sorprendente, certamente.
Luciano, giovane liberale, di famiglia liberale, rispondeva perfettamente ai requisiti berlusconiani di quel tempo. Ventinovenne, professionalmente autonomo, intraprendente.
"Per Nunzio Luciano, la scuola della politica nostrana: cinque anni a discutere e litigare con i ‘boss’ dell’inciucio da bar molisano, fu sufficiente a fargli a capire come funziona il mondo. Un percorso di ‘sofferenza’ utile come scuola di vita

.


Lasciata la politica per scelta autonoma, dicendo anche no a uno come il coordinatore nazionale Scajola, Luciano si dedica all’avvocatura, come presidente dei giovani legali dell’Aiga di Campobasso, si candida nel 2005 come delegato del Molise alla Cassa Forense Nazionale, l’ente previdenziale privato degli avvocati. Viene eletto tra gli ottanta delegati nazionali, è il più giovane con i suoi 39 anni."
Dopo quattro anni, entra nel Consiglio d’amministrazione della Cassa e anche lì è il più giovane. Mai nessuno, alla sua età, era entrato nel Sancta Sanctorum di un ente che amministra dodici miliardi di euro annui, il bilancio di un ministero.
Luciano nel 2011 viene eletto vicepresidente, nel 2013 presidente nazionale, a soli 51 anni, con 56 voti su 80, un record mai conseguito da nessun presidente di Cassa Forense. Il più giovane mai eletto. Una scalata prodigiosa, nel giro di dieci anni, 2003-2013, Nunzio Luciano si è arrampicato sulla gerarchia previdenziale degli avvocati italiani, arrivando al vertice dell’ente che paga le pensioni, le prestazioni e l’assistenza sanitaria a tutti i 240mila legali del Paese.
Nel 2016 viene riconfermato per un altro quadriennio, fino al 2020, e viene eletto anche vicepresidente vicario dell’Adepp, l’Associazione degli enti di previdenza dei liberi professionisti, cui aderiscono 10 Casse di previdenza (medici, ingegneri ecc.) con un patrimonio complessivo di oltre 85 miliardi e oltre un milione e seicentomila iscritti. 
Una sorta di longa manus o un riconoscimento alle sue capacità?
L’avvocato Nunzio Luciano, 55 anni, molisano, di Campobasso, oggi è uno degli uomini più potenti d’Italia e in Molise lo sapevano quattro gatti. Qual è stato, a parte la freschezza generazionale, il segreto del successo di Nunzio Luciano?
Presto detto, le novità. Il futuro. Il Web. Prima del suo ingresso in Cassa, l’ente era una specie di gerontocrazia imbalsamata dalle carte. Tanto prestigio, tanti Principi del foro, una burocrazia ottocentesca. Luciano, appena arrivato, comincia subito a rinnovare uomini e mezzi. Punta molto sulla comunicazione, chiama ad aiutarlo Francesco Giorgino, volto bello del Tguno. Fa partire il sito Web della Cassa, si comunica con la Pec e attraverso il sito. 
Luciano è un infaticabile organizzatore di convegni, una cinquantina all’anno, in tutte le regioni, con l’obiettivo di essere vicino al territorio, vicino agli iscritti, ascoltare la loro voce, le loro richieste. Tutto viene ripreso e trasferito su YouTube. Nessun iscritto potrà mai affermare di non conoscere quello che fa la Cassa. 
Un’opera di modernizzazione e "trasparenza" guidata con metodi innovativi e partecipativi. 
Si, purtroppo, massicci metodi partecipativi imposti, come l'iscrizione coatta a Cassa forense cui è seguita, manifestandosi, la conseguente indignazione di tanti (ricordo, come una reazione allergica, come un effetto indesiderato, dal  2014 ad oggi, un mio personale spreco a perdere di energia e prostrazione dietro le gesta di Cassa forense).

L'articolo prosegue: "basta comunicare bene per guidare un ente come la Cassa? No, serve anche altro. Serve produrre utili." 


Serve creare ricchezza, perché se lo Stato tra poco non sarà più in grado di pagare le pensioni, la Cassa Forense non può permetterselo. Non è lo Stato, è un ente privato e deve garantire un futuro a tutti gli iscritti, in termini di assistenza, previdenza e rendite pensionistiche. Per questo motivo Nunzio Luciano chiama attorno a sé giovani professionisti della finanza. Bisogna investire il patrimonio della cassa e bisogna creare reddito, un guadagno che garantisca il futuro.
Luciano mette in piedi un Ufficio Finanziario, dove lavorano otto esperti di finanza e mercati, un pool di gente in gamba che deve scovare le opportunità e deve garantire redditività.
La Cassa di Nunzio Luciano si mette a caccia di opportunità, investe in F2I, il fondo infrastrutturale guidato da Vito Gamberale, che nell’ultimo anno ha generato un utile del 7% per gli investimenti fatti dall’ente. Investe anche in CdpReti, l’ente che gestisce le reti gas ed elettriche, e pure lì sono guadagni.
Investimenti anche su Eni, Enel, Telecom e Poste. Infine soldi alla Fei/Bei, il fondo europeo che investe sulle medie e piccole imprese. Luciano ci tiene a far sapere che la Cassa punta molto a sostenere il tessuto produttivo del Sud d’Italia perché il criterio che lo ispira è sempre stato lo stesso: “Se cresce il Sud, cresce il Paese e se cresce il Paese, crescono anche i redditi dei professionisti”. Un concetto elementare, ma sintomatico del modo di fare di Nunzio Luciano un avvocato  partito da Campobasso. 

Nell'articolo non viene fatta menzione dell'attività di legale in senso proprio dell'avvocato Luciano, non ci è quindi dato di conoscere alcunché circa il suo studio legale ed eventuali meriti.

Pare ora che abbia in programma per il 2018 di candidarsi per il Senato. Con l'arzillo Berlusconi?












martedì 4 giugno 2013


Insultare i politici è reato? Non sempre.

Fonte immagine: http://webgossip.myblog.it/media/02/02/1040025562.jpg
Fonte immagine:http://webgossip.myblog.it/media/02/02/1040025562.jpg
Avv. Gabriella Filippone - Il premier Enrico Letta - come anche altri politici - ha chiesto pubblicamente un abbassamento dei toni ed una riconciliazione, considerando la possibile rilevanza penale di certe esternazioni, giudicate dal premier inaccettabili.
In questi tempi di antipolitica e d'indignazione prét-à- poter, il Procuratore Generale di Trento, nella redazione di una richiesta di archiviazione di un procedimento penale per diffamazione, ha affermato un interessante principio di diritto, inerente all'ipotesi di insulto nei confronti di un soggetto politico.
Il Procuratore, nella redazione della richiesta di archiviazione, ha considerato che nella polemica politica si assiste ad una vera e propria "desensibilizzazione" del significato  ingiurioso e della portata di determinate parole,  ha quindi ritenuto che il reato non può dirsi realizzato.


Avv. Gabriella Filippone
Se la magistratura seguirà questa interpretazione, essa sarà dirompente in moltlepici casi analoghi, con la conseguente liceità dal punto di vista penale delle offese rivolte in ambito politico; di contro si inizia ad avvertire in più ambiti istituzionali e nella gente comune una forte insofferenza al clima pesante degli insulti mediatici tra personaggi politici.
Sono altresì diffuse negli elettori logiche di questo tipo: i politici sono tutti uguali, i politici sono ladri. Vediamo quali sono stati gli orientamenti della giurisprudenza negli anni passati. 
La Cassazione, sul punto della scriminante, non è unanime.
Con la sentenza  20 dicembre 2011, n.47037, ha rilevato che non è corretto; la critica politica, per quanto aspra, deve avere a fondamento fatti reali. Diversamente accusare un politico diventa un fatto criminale e configura il reato d'ingiuria.
Questa, in sintesi,la massima contenuta in sentenza:  il diritto di critica è un diritto fondamentale collegato al diritto costituzionale, alla libera manifestazione del pensiero che spetta ai cittadini, e la critica essendo espressione di una valutazione personale, non necessariamente deve essere obiettiva e può essere molto aspra ed essere rappresentata in modo suggestivo anche per catturare l'attenzione di chi ascolta. Tuttavia deve essere sempre espressa in modo continente, non può trasformarsi in un puro attacco personale e deve poggiare su un dato fattuale vero. In difetto di tali requisiti l'autore della condotta non può ritenersi scriminato e risponde penalmente delle proprie affermazioni.  L'ingiuria rientra nella categoria dei delitti che offendono l'onore di una persona, inteso come  valore sociale della stessa ed è rappresentato sia dall'apprezzamento dell'individuo su di sé, sia dal giudizio degli altri sullo stesso individuo; si riferisce alla reputazione, alla considerazione del soggetto nella comunità.
Il reato d'ingiuria è una manifestazione di pensiero, per realizzarsi è necessario che l'espressione offensiva pervenga a conoscenza dell'offeso o di una terza persona, ma in questo ultimo caso si configura la diffamazione.
La manifestazione offensiva ha un significato che non è sentito nello stesso modo dalle persone; tuttavia, esiste  un onore ed un decoro minimo che è comune ad ogni persona e che merita rispetto da parte di ogni uomo.

Per il reato di ingiuria è sufficiente un dolo generico, inteso come volontà di utilizzare espressioni offensive con la consapevolezza dell'attitudine oltraggiosa ed ingiuriosa delle parole stesse.
Ne consegue che il dolo è sempre configurabile a prescindere da particolari dimostrazioni, quando l'espressione usata, ha il significato, e non necessariamente il fine, di offendere la dignità della persona.
L'art. 594 c.p. deve limitarsi ad un "minimum", per accertare se sia stato leso il bene giuridico, protetto dalla norma, occorre  una media convenzionale in rapporto alla personalità dell'offeso e dell'offensore.

Ciò premesso, appare clamorosa, la sentenza della Suprema Corte Penale, Sezione V, del 28 febbraio 2008 n. 9084 che ha stilato una sorta di elenco di "epiteti" che, in alcuni casi, è ammissibile, o comunque non punibile,rivolgere agli uomini di governo e ai politici in genere.
La Cassazione ha ritenuto che dare del "Giuda" è legittimo se un politico si è macchiato di alto tradimento,ovvero "buffone" può rappresentare una legittima critica, così come "idiota" nell'ipotesi in cui chi governa ha sollevato una vera e propria indignazione popolare.
Non  si tratta di una sorta di  licenza d'insultare i politici, in quanto il diritto di critica ha necessariamente connotazioni soggettive ed opinabili quando si svolge in ambito politico, e risulta preminente, nell'animus,  l'interesse generale del libero svolgimento della vita democratica. Pertanto la Corte ha valutato la condotta dell'imputato alla luce della scriminante prevista dall'art. 51 c.p.
Per cui, se il Giudice ritiene che l'operato di un politico merita di essere apostrofato con un epiteto che in un diverso contesto risulterebbe ingiurioso, l'autore dello sfogo potrà essere assolto dal reato di ingiuria o diffamazione, per aver esercitarto mera  libertà di "critica politica".

Nella sentenza in esame, i giudici hanno ritenuto che la definizione delle persone offese come "Giuda" non fosse da intendere come attacco personale, ma come atto politico dell'imputato, il quale "aveva inteso portare a conoscenza degli elettori la scelta, altrettanto politica delle parti civili, di dissociarsi dalla linea ufficiale del gruppo", ponendosi anche nelle condizioni di una  espulsione dal partito. In tale assetto  "la comunicazione riguardava un tradimento a connotato chiaramente politico e del tutto scevro da profili di corruttela, dai quali Giuda nell'uso comune, è ormai disancorato".

Un'anticipazione della tendenza in questo senso, si è avuta con la sentenza della Corte di Cassazione della stessa Sez. V penale del 7 giugno 2006 n. 19509, con cui la Corte  ammette la sussistenza della scriminante dell'esercizio del diritto di critica politica nell'uso dell'espressione "buffone" rivolta ad un soggetto politico pubblico, quando detta espressione, per il contesto nel quale è inserita e per le circostanze di tempo e di luogo nelle quali si colloca, non presenti il carattere di una gratuita aggressione alla persona, ma assuma il significato di una forte critica, speculare, per intensità, al livello di dissenso originato nell'ambito politico e nell'opinione pubblica dalla delicatezza dei problemi posti ed affrontati dalla persona offesa. 
E' opportuno però registrare che l'attuale dilagante violenta polemica politica, dei giorni nostri, porta nell'opinione pubblica conseguenze, sentori, umori, stati d'animo, in ultimo un pessismo incontrollato dalla stessa opinione pubblica, con conseguenze dannose non solo per il politico "offeso" ma anche per la gente comune, quando, come sta accadendo, la violenza verbale si innesca in un periodo di crisi nazionale, quale quello che ci troviamo costretti a subire in modo massiccio, ad affrontare e constatare da politici ed economisti attraverso i media: tv, giornali, social network, web.
Articolo pubblicato anche su StudioCataldi.it: Insultare i politici è reato? No

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