Australia | via pixels |
Mi ha autorizzata a pubblicare. Ho oscurato i riferimenti personali, in ossequio al diritto privacy.
Ritengo siano tanti i Colleghi nel mondo raggiunti dalle richieste di Cassa Forense.
"Buongiorno Gabriella,
sono una collega italiana che vive ed esercita in Australia. Purtroppo la Cassa Forense mi ha iscritto d'ufficio e quindi ora dovrei pagare i contributi sia in Italia che in Australia. Per farla breve ti dico che 2 anni fa ho fatto reclamo, un mese fa ho dovuto depositare ricorso davanti al Giudice del lavoro perché mi e' arrivata la cartella di pagamento. Dopo la notifica del ricorso, la Cassa Forense si e' degnata di rispondere al mio reclamo, rigettando ovviamente la mia istanza. Secondo la Cassa Forense io dovrei pagare doppiamente il contributo previdenziale sia in Italia che in Australia perche' la convenzione in materia previdenziale sottoscritta tra i due Stati non si applica ai liberi professionisti. A parte la evidente disparita' di trattamento tra cittadini italiani all'estero, sulla quale per ora sorvolo, la Cassa forense pero' non tiene in alcun conto della convenzione tra Italia ed Australia che impone l'espresso divieto della doppia tassazione. Io in base a questa convenzione pago le tasse solo in Australia e denuncio in Italia ogni anno, tramite modello 5, un reddito pari a zero.
Quindi, riassumendo,esercito e lavoro esclusivamente in Australia, pago le tasse ed i contributi in Australia, ma in piu' dovrei pagare anche i contributi previdenziali italiani "imposti" dalla Cassa forense.
Se hai tempo e voglia mi puoi cortesemente dire cosa ne pensi."
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