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La carenza di vitamina D è un livello insufficiente a mantenere in salute l’organismo umano, ne soffre chi trascorre quotidianamente poco tempo all’aria aperta e chi non assume un’adeguata quantità di fonti alimentari di vitamina D
Gennaio 2023 | Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie on line
La Vitamina D va riferita ad un gruppo di pro-ormoni liposolubili composto da 5 vitamine (D1, D2, D3, D4 e D5) veicolate nell’organismo attraverso i lipidi.
Le due forme più comuni e importanti sono:
- vitamina D2, di origine vegetale;
- vitamina D3, di origine animale e derivante dal colesterolo.
Proprietà della vitamina D
La vitamina D è nota anche come “vitamina del sole” in quanto la sua produzione a livello organico ed epidermico deriva dall’esposizione alla luce solare per effetto dei raggi UVB. Svolge funzioni molto importanti per l’organismo:
- regola l’assorbimento della vitamina A;
- regola i livelli del fosforo e del calcio, fondamentale per il mantenimento della compattezza e della salute delle ossa e dei denti;
- aiuta a mantenere la normale funzione dei muscoli;
- consente il buon funzionamento del sistema nervoso e il mantenimento delle funzioni cerebrali e del buon umore;
- contribuisce alla crescita sana delle cellule;
- favorisce il buon funzionamento del sistema immunitario;
- svolge un’azione antitumorale e protegge dalle infezioni;
- è utile contro il rachitismo, una malattia infantile con conseguenze gravi sulla crescita.
Carenza di vitamina D
Cosa succede in caso di carenza di vitamina D?
Le fonti principali da cui il nostro organismo può ottenere vitamina D sono essenzialmente l’alimentazione e l’esposizione al sole. Spesso si sottovaluta la possibilità di essere soggetti ad una possibile carenza di vitamina D fin quando essa non viene diagnosticata.
La carenza di vitamina D è misurabile attraverso le semplici analisi del sangue. Generalmente i valori normali vitamina D sono compresi fra 30 e 100 ng/mL.
Tra i sintomi più comuni che denotano mancanza di vitamina D ci sono:
- dolori alle ossa
- eccesso di sudorazione (mani e testa)
- stanchezza, debolezza muscolare
- cattivo umore, stato depressivo
La carenza di vitamina D può dipendere da un insieme di fattori:
- un’inadeguata esposizione solare
- un insufficiente apporto alimentare
- la presenza di malattie renali o epatiche
- un aumento del fabbisogno e l’assunzione di alcuni specifici farmaci.
I soggetti maggiormente esposti ad una carenza di vitamina D sono coloro che trascorrono quotidianamente poco tempo all’aria aperta e coloro che non assumono un’adeguata quantità di fonti alimentari di vitamina D.
La produzione di vitamina D da esposizione solare può essere influenzata da diversi fattori come ad esempio l’ora del giorno, il tempo di esposizione, le variazioni stagionali delle radiazioni UVB, altitudine e latitudine, la quantità di pelle esposta, la carnagione e l’eventuale utilizzo di creme solari.
Esporre al sole almeno il viso e le braccia per circa 15-20 minuti al giorno, naturalmente con le dovute cautele, è una delle indicazioni di base degli esperti per permettere al nostro organismo di sintetizzare vitamina D grazie alla luce naturale, non solo durante la stagione estiva e nelle giornate soleggiate, ma nel corso di tutto l’anno.
Conseguenze della carenza di vitamina D
- è utile contro il rachitismo, una malattia infantile con conseguenze gravi sulla crescita.
Carenza di vitamina D
Cosa succede in caso di carenza di vitamina D?
Conseguenze della carenza di vitamina D
La carenza consiste in un livello di vitamina D insufficiente a mantenere in salute l’organismo dell’essere umano.
In medicina, la carenza di vitamina D è anche nota come ipovitaminosi D.
Le principali conseguenze della carenza di vitamina D nell’essere umano sono il rachitismo, nei soggetti di giovani o molto giovani, e l’osteomalacia e l’osteoporosi, negli individui adulti.
Tuttavia, l’ipovitaminosi D non si limita a questo: di recente, infatti, gli esperti hanno evidenziato anche la connessione con problematiche cardiovascolari e la predisposizione a una serie di malattie gravi, quali diabete, ipertensione, dislipidemie, sindrome metabolica fino all’Alzheimer, all’asma o alla sclerosi multipla.
L'Osteomalacia è una patologia ossea caratterizzata da un difetto di mineralizzazione della matrice che rende l'osso privo di sufficienti quantitativi di minerali e di conseguenza fragile e suscettibile a fratture, malformazioni e dolori. L'osteomalacia è tipica degli adulti mentre nei bambini è chiamata rachitismo.
Gli studi scientifici hanno storicamente mostrato l’efficacia della vitamina D nella prevenzione e nel trattamento di rachitismo ed osteomalacia. Per diagnosticare la carenza di vitamina D, i medici ricorrono alla misurazione dei livelli sanguigni di calcidiolo, anche noto come 25(OH) D.
Il valore di 25(OH) D pari a 20 ng/ml (50 nmol/l) è ritenuto scientificamente il limite oltre il quale viene garantito un adeguato assorbimento intestinale di calcio e il controllo dei livelli di paratormone nella quasi totalità della popolazione.
Esso dunque rappresenta il livello sotto il quale iniziare una supplementazione (IOM 2011).
L’intervallo dei valori compresi tra 20 e 40 ng/mL viene considerato come “desirable range” in base a motivazioni di efficacia, garantita oltre i 20 ng/mL, e sicurezza, non essendovi rischi aggiuntivi al di sotto dei 40 ng/mL.
I rimedi
In caso di carenza è consigliato assumere integratori specifici, sempre sotto controllo medico. Il fabbisogno quotidiano fisiologico di vitamina D varia con l’età e il sesso. Queste quantità, quando si svolge una vita regolare che permette di vivere anche fuori casa, viene immagazzinata in maniera naturale attraverso l’esposizione ai raggi solari.
Tuttavia, oltre a una maggiore esposizione alla luce naturale, un ottimo rimedio per chi è carente di vitamina D è attingere a fonti alimentari quali:
- alimenti di origine animale, come fegato, uova, burro, latte, soprattutto il pesce e gli oli che contiene (salmone, pesce spada, sogliola, aringhe, merluzzo, anguilla, carpa, dentice, sgombro, trota, sardine, tonno, pesce persico, storione);
- alimenti di origine vegetale, come funghi secchi, latte di soia e di riso, piselli, ortaggi a foglia verde.
La maggior parte degli alimenti, tuttavia, contiene scarse quantità di vitamina D. Pertanto, la sola dieta non può essere considerata una fonte sufficiente.
FONTE notizie e articolo: BIO FARMEX | COSA FARE IN CASO DI CARENZA DI VITAMINA D http://biofarmex.it/cosa-fare-in-caso-di-carenza-di-vitamina-d/
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La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.
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