giovedì 25 gennaio 2018

METODI PSYCO DI BELLOMO: CONTAMINAZIONI CON SCIENTOLOGY?




VIENE DA PENSARE AL FILM "PSYCO" | 
 SCIENTOLOGY  o altra subspecies di  "SETTA" | 
ad una mitomania 
 MITOMANIA EGOCENTRICA e POSSESSIVA



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Francesco Bellomo era un magistrato del Consiglio di stato, il supremo organo della giustizia amministrativa, quello a cui ci si appella contro le decisione dei famosi TAR, per intendersi. Bellomo vinse il concorso nel 2005 ed è descritto da alcuni giornali come una sorta di celebrità. Il Mattino, in un articolo scritto in sua difesa, lo ha definito “un magistrato tra i più brillanti e autorevoli in Italia”.



Bellomo ha o aveva un’altissima opinione di sé. Nel suo curriculum pubblicato sul sito della scuola scriveva di sé: «[Bellomo] È accreditato […] di un Q.I. = 188 (media umana = 100)». Bellomo si definisce anche «studioso delle discipline a carattere scientifico, nel cui ambito ha conseguito titoli internazionali». Il suo principale traguardo sarebbe l’applicazione della «teoria della relatività generale nel diritto (il cd. “agente superiore”)»: una teoria al centro di alcune delle accuse di molestie.
Oltre a svolgere il ruolo di magistrato del Consiglio di stato, Bellomo ricevette il permesso di tenere corsi privati agli aspiranti magistrati (una pratica molto diffusa all’interno della magistratura e spesso criticata). In poco tempo divenne direttore della scuola di formazione per magistrati in diritto amministrativo “Diritto e scienza”, che organizza corsi a Roma, Milano e Bari. Nel suo ruolo di direttore, Bellomo avrebbe commesso molestie e abusi. Bellomo è accusato di aver usato le borse di studio assegnate a studenti meritevoli per avvicinarsi alle allieve che riteneva più interessanti.
Bellomo mostrava alle studentesse selezionate un contratto da firmare per accedere alla borsa. Il contratto conteneva alcune condizioni comprensibili, come la scrittura di articoli per la rivista “Diritto e Scienza”, la partecipazione a studi e convegni, la promozione dell’immagine della società. È qui le principali stranezze: in un allegato al contratto veniva specificato l’abbigliamento che le borsiste avrebbero dovuto adottare durante le occasioni formali: una descrizione dettagliata al punto da specificare il tipo di scarpa (con tacchi alti), di trucco, di calze e la lunghezza della gonna (voluta particolarmente corta).
Tra queste condizioni c’erano altre che sembrano uscite da uno scherzo venuto male. Una clausola del contratto prevedeva la revoca della la borsa di studio se il borsista si fosse sposato. Il fidanzamento del o della borsista era consentito solo in seguito all’approvazione personale di Bellomo, che avrebbe dovuto valutare il quoziente intellettivo del potenziale compagno o compagna. Questo ruolo di autorità di Bellomo nei confronti del borsista raggiunge il culmine quando nel contratto si definisce «l’agente superiore» a cui il borsista deve «fedeltà» (l'”agente superiore” è la figura prodotta dalla filosofia di Bellomo, che prevede di mischiare diritto e teoria della relatività). Nel contratto era scritto «i risultati dell’attività di addestramento possono essere oggetto di analisi nella rivista». Significa che, in alcuni casi, le relazioni di Bellomo con studentesse e le relazioni di queste con i loro compagni sono state discusse da Bellomo sulla dispensa online a cui avevano accesso gli studenti del suo corso.
Almeno otto studentesse hanno raccontato a giornali e magistrati cosa significassero in pratica queste istruzioni. Rosa Calvi, 28 anni, ha raccontato al Corriere della Sera che – dopo essere stata selezionata per ricevere la famosa borsa di studio – Bellomo la incontrò in privato: «Mi chiese subito della mia vita privata: quanti fidanzati avevo avuto e cosa facevano. E poi disse che se decidevo di accettare, avrei dovuto perdere cinque chili entro marzo. Poi mi guardò in viso e mi disse: “Hai le borse sotto gli occhi, con un paio di punturine risolviamo la situazione”». Pochi istanti dopo «provò a baciarmi. In un attimo mi sfiorò le labbra e io lo evitai. Rimasi pietrificata». Nei giorni successivi Bellomo continuò a contattarla, invitandola a un corso a Milano. Per partecipare, però, Calvi avrebbe dovuto affrontare una serie di prove: «Andare in Ferrari con lui ad alta velocità oppure passeggiare in una via di locali e scegliere il migliore. Mi sembrarono delle cose assurde e decisi che era il caso di restare a Roma».
Il caso è quello di una studentessa di Piacenza che, con la denuncia presentata dai suoi genitori, ha dato avvio all’intera vicenda. Una giornalista del Corriere della Sera, Virginia Picolillo, ha intervistato il padre della ragazza, che ha preferito restare anonimo. Sua figlia, a quanto emerge dal racconto, ha avuto una relazione con Bellomo, anche se il padre sospetta che sia stata in qualche maniera costretta. Quando però la studentessa ha deciso di terminare la relazione, Bellomo avrebbe iniziato a perseguitarla, pubblicando dettagli intimi della loro relazione sulla rivista web che era accessibile a tutti gli studenti della scuola, sempre raccontati attraverso la bizzarra metafora dell'”agente superiore”. Il padre ha raccontato al Corriere:
«Lui ha denunciato anche me. È la sua tecnica, fa terra bruciata. Ma io devo difendere mia figlia. Lei — spiega — era stata insieme con Bellomo (a questo punto non so quanto volontariamente o per contratto). Com’era successo anche ad altre, lui poi raccontava particolari intimi delle sue relazioni sulla rivista a disposizione degli studenti. Peggio della gogna del web, perché poi i tuoi compagni sanno se hai dormito con questo o l’altro, se sei stata brava, se il tuo fidanzato è un deficiente. Era obbligata al segreto. Sapeva che lui fa causa e le vince tutte e la clausola era da 100mila euro. Quando non voleva più andare è stata denunciata anche lei. Ma una borsa di studio non dovrebbe essere un premio a cui poter rinunciare? Invece lui l’ha fatta cercare dai carabinieri. Noi non sapevamo nulla. La vedevamo deperire. È alta 1,72 era arrivata a 41 chili. Un giorno, all’arrivo dei carabinieri, è svenuta. L’abbiamo dovuta ricoverare. A quel punto ho cominciato a investigare».



Bellomo è stato destituito dalla sua posizione. Secondo l’accusa formulata dal Consiglio, Bellomo avrebbe costretto i suoi borsisti a firmare un contratto che «non rispetta la libertà e la dignità della persona». Con il suo comportamento avrebbe «violato il prestigio della magistratura». 
Il Consiglio Superiore della Magistratura, l’ordine di autogoverno della magistratura ordinaria, avrebbe inoltre deciso  su Davide Nalin, pubblico ministero di Rovigo, accusato di essere un complice di Bellomo, usato spesso come “tramite” per convincere alcune ragazze ad accettare il corteggiamento del consigliere. Bellomo si è difeso dalle accuse in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha detto: «Tutti i geni, anche Einstein, si sono dovuti difendere dagli attacchi di chi non ne conosceva le idee».
Fonte: Il Post (vedi articolo integrale)



Un inconsueto show  pubblico in di un eterno "efebo" in coerenza con se stesso. Un "porco" (come lo ha definito Mentana )? "Un porco efebo agente superiore"? Like a special race.

La decontribuzione per i giovani diventa "mercuriale"




Titolo:  Arriva la decontribuzione 'portabile'
Autore:  Claudio Tucci
Fonte:  II Sole 24 Ore


Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line



Parola chiave: "decontribuzione"
La decontribuzione per la stabilizzazione dei giovani è portabile: eventuali 'residui' potranno essere fruiti da altri datori privati che assumono a tempo indeterminato la medesima persona. 



Dunque, il lavoratore che ha usufruito di due mesi di esonero, potrà portarsi nella nuova impresa la dote dei residui 34. 



Il requisito previsto dalla legge per ottenere l'incentivo e cioè l'assenza di 'precedenti rapporti stabili' sarà validato dall'Inps al momento di inoltro della domanda. 

Con il codice fiscale del lavoratore l'Inps dirà all'azienda se l'interessato ha avuto o meno precedenti contratti a tempo indeterminato. E' questa la direzione presa dal Governo. 

A breve l'Inps pubblicherà la circolare che darà il via al nuovo incentivo per chi assume in modo permanente under 35 quest'anno e under 30 dal 2019.









Legge di Bilancio 2018: sgravio contributivo per le imprese che assumono i giovani



Sono agevolabili le assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti di lavoratori che non hanno compiuto il 35° anno di età nella misura del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. L’incentivo è riconosciuto nel limite massimo di importo pari a 3.000 euro annui. Non sono ammessi all’agevolazione i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato professionalizzante, qualificante o di alta formazione. Se il lavoratore usufruisce di una parte dell’esonero, in caso di una nuova assunzione può avvalersi del beneficio per il periodo residuo utile.




Portabilità dell’agevolazione contributiva


Specifiche dell’incentivo, nelle ipotesi in cui il lavoratore abbia usufruito di un parziale esonero, può avvalersi del beneficio in caso di una nuova assunzione a tempo indeterminato da parte di altri datori di lavoro privati, per il periodo residuo utile alla piena fruizione, indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore alla data delle nuove assunzioni. Si forma una sorta di portabilità dell’agevolazione contributiva in capo al lavoratore.
Qualora il rapporto di lavoro agevolato, termini prima dei 36 mesi, il lavoratore potrà portare in eredità al nuovo datore di lavoro i mesi di decontribuzione non usufruiti dal precedente datore.





Fonte: Ipsoa







«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)



La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 



Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.




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LA COSTITUZIONE FORZATA ad uso e abuso dei politici

Che ci insegnano a fare la Costituzione nelle scuole pubbliche medie e superiori, poi di seguito all'Universita,' se il primo pseudo "ducetto" che sbarca in politica la calpesta sistematicamente?



Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
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Immagine: Matteo Renzi via Wikipedia



Ciò non è accaduto ed accade da decenni con i "forzisti" italiani e col il "Fonzie" nostrano di origini fiorentine? Con comici ritrosi a governare e altri personaggi minori.









L’obiettivo è chiaro: sottrarre reddito e risparmi (quei pochi rimasti) ai cittadini per trasferirli ai mercati finanziari. Una redistribuzione al contrario, per una società sempre più povera e diseguale.
Fonte: via Facebook





"Per la cassa è fondamentale annientare il dissenso della base e il nostro presidente è determinato, oltretutto ha ambizioni politiche" (cit. R. Garzia)




E' NUNZIO LUCIANO IL MOLISANO DELL'ANNO 2018 | il Nunziatissimo nostro di noi avvocati


Titolo: Nunzio Luciano, molisano dell’anno
Autore: Enzo Di Gaetano

Immagine: Contado Di Molise e Principato Ultra | via Wikimedia

Dopo l'attore internazionale Robert De Niro e dopo il politico nostrano Antonio Di Pietro, arriva terzo Nunzio Luciano,  potrei dire, per notorietà e fama, nonché soldi
Suvvia gente, gentina, servi della gleba, schiavi più o meno emancipati e gentaglia, basta parlare di famE o di gavetta e tantomeno di vessazioni.
Acclamiamo piuttosto il nostro enfant prodige. 










Immagine: Shirley Temple - Wikipedia
Wikipedia | Shirley Temple ne La piccola principessa




Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
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"Tutti lo ricordano come il Golden boy di Forza Italia, agli albori del movimento in Molise, quandoa soli 29 anni, nel 1996, divenne coordinatore regionale del partito di Berlusconi, uno tra i più giovani d’Italia."
Resse cinque anni, da puro liberale – eredità di famiglia – e scelse di andar via. Una scelta, quella di abbandonare la politica dal suo ruolo di vertice, che lo avrebbe ripagato.








Oggi Nunzio Luciano, 55 anni, di Campobasso, avvocato civilista, è presidente della Cassa Forense Nazionale, un ente che amministra 12 miliardi di euro l’anno e che ha un attivo annuo consolidato superiore al miliardo
.
Tutto torna in ambito nazionale, l'ex cocco del Berlusca fa parte in qualche modo di quel folto gruppo di  "destresi" arruolati o comunque conclamati dal governo Renzi e dal PD. Gruppo in cui emerge quella che fa tante punture ai bambini con la scusa di vaccinarli, la Ministra della Salute Pubblica. Insomma quella tizia che prende il nome di Lorenzin. Tra gli avvocati ricordo poi il siculo Alfano e consorte, pure lei avvocato.

mercoledì 24 gennaio 2018

AVVOCATI RICORRENTI CONTRO CASSA FORENSE: Avvocati ricorrenti contro la cartella esattoriale di Cassa forense per i contributi minimi e nel merito della cartella esattoriale.


Nessun testo alternativo automatico disponibile.

E' appena nato un nuovo gruppo su fb:

AVVOCATI RICORRENTI CONTRO CASSA FORENSE:
Avvocati ricorrenti contro la cartella esattoriale di Cassa forense per i contributi minimi anno 2014 e nel merito della cartella esattoriale.


Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
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Iscrivetevi in tanti!

Il gruppo chiuso nasce con lo scopo di creare fronte comune tra tutti i Ricorsisti contro Cassa, per aprire un confronto ed un supporto costante. 



Fonte: Facebook







«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)



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giovedì 18 gennaio 2018

Whatsapp e mail: documenti, i messaggi, sms e mail conservate sul telefono non sono garantiti


Titolo:  Whatsapp e mail acquisiti senza garanzie particolari
Autore:  Patrizia Maciocchi
Fonte:  II Sole 24 Ore  

Corte di Cassazione: documenti, messaggi, sms e mail conservate sul telefono non sono garantiti e possono essere acquisiti nell'ambito di un'indagine senza la particolare procedura prevista per le intercettazioni o il sequestro della corrispondenza.



Gennaio 2018 | Avvocato Gabriella Filippone |

Rassegna e commenti notizie on line







La Corte di cassazione, con la sentenza 1822, considera documenti i messaggi whatsapp, gli sms e le mail conservate sul telefono. 

Documenti, che possono essere acquisiti nell'ambito di un'indagine senza la particolare procedura prevista per le intercettazioni o il sequestro della corrispondenza

I giudici di legittimità respingono il ricorso contro l'ordinanza con la quale i giudici d'appello confermavano la legittimità del sequestro probatorio di mail e di uno smartphone, nel corso di un'inchiesta per reati fallimentari

L'indagata contestava la modalità seguita per l'acquisizione dei dati, attraverso la c.d. copia forense. Secondo la ricorrente gli inquirenti, per entrare in possesso dei messaggi e delle mail, avrebbero dovuto adottare la procedura prevista dagli articoli 266 e seguenti del codice penale. 


Secondo la difesa, inoltre, era stato violato il principio di proporzionalità e adeguatezza. Nessuna delle due contestazioni è stata però accolta.







«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)



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domenica 14 gennaio 2018

La legge 210/92 | LESIONI DA VACCINO


Studio Legale Busetto

"Quali sono i criteri che devono sussistere in ambito giudiziario per ottenere il riconoscimento della lesione da vaccino.
Perché le pronunce giudiziarie in questa materia non possono essere generalizzate alla massa."
http://www.studiolegalebusetto.it/

"La legge n. 210/1992 riconosce il diritto del paziente di vedersi corrispondere un indennizzo nel caso di danno permanente da vaccinazione. La Corte Costituzionale con la sentenza n. 27 nel 2008 statuiva che “se il rilievo costituzionale della salute come interesse della collettività (art. 32 della Costituzione) giustifica l’imposizione per legge di trattamenti sanitari obbligatori, esso non postula il sacrifico della salute individuale a quella collettiva. Cosicché, ove tali trattamenti obbligatori comportino il rischio di conseguenze negative sulla salute di chi a essi è stato sottoposto, il dovere di solidarietà previsto dall’art. 2 della Costituzione impone alla collettività, e per essa allo Stato, di predisporre in suo favore i mezzi di una protezione specifica consistente in una “equa indennità”, fermo restando, ove ne realizzino i presupposti, il diritto al risarcimento del danno”."

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