giovedì 9 agosto 2018

LAVORARE IN PROPRIO SENZA APRIRE PARTITA IVA SI PUO'






Lavorare in proprio è il sogno di molti, ma per fare questo è necessario aprirsi una partita IVA. Non sempre è facile ed immediato. L'avvio di un'attività in proprio non è semplice, ma porta a diversi vantaggi, come quello di non essere dipendente da nessuno e di poter svolgere un lavoro dinamico. I costi iniziali che si devono sostenere sono elevati ed i tempi per la costituzione di tale lavoro sono abbastanza lunghi. Che decide d'intraprendere un lavoro in proprio deve fare i conti con un regime di tasse previsto dalla legge. È proprio a causa di una stretta tassazione che molti tentano, legalmente, di aprire una propria attività senza la partita Iva. Il tentativo, come detto, è assolutamente legale. Di seguito vediamo come lavorare in proprio senza l'apertura di una partita Iva ed utili suggerimenti che  faciliteranno tutti i passaggi.




Agosto  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
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Lavoro autonomo occasionale

Il primo consiglio è  d'informarsi sulle prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Tramite questo metodo si è esenti dalla tassazione riservata ai lavoratori in proprio. 
Prestazioni di lavoro autonomo occasionale: si intendono tali tutte quelle prestazioni lavorative sporadiche e occasionali, non continuative o abituali. La legislazione in merito: le prestazioni devono essere sporadiche, l'attività non deve essere svolta con regolarità e il soggetto non deve avere nessun rapporto di subordinazione con il committente del lavoro. In questa tipologia legislativa di lavoro è previsto che il lavoratore autonomo rilasci una ricevuta "non fiscale" al termine della prestazione, su cui deve essere obbligatoriamente apposta la marca da bollo.



2        Costi della partita IVA

L'apertura di una partita Iva, in Italia, è costosa, per i costi dovuti alle prestazioni del commercialista e per le tasse da pagare in seguito. Motivi per cui molti decidono di non aprire la partita Iva, ma di lavorare tramite prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Due sono i limiti posti a questa forma di lavoro: I compensi, annualmente, non possono superare i 5000 euro, perché in tal caso è necessario versare contributi e tasse pari a quelle di un lavoratore in proprio, e che la durata della collaborazione con un committente, se esiste, non debba superare i 30 giorni.



3

Partita IVA con regime dei minimi

Altro modo per evitare la tassazione di chi apre una partita Iva vera e propria è l'apertura di una partita Iva con regime dei minimi.  
La partita Iva con regime dei minimi prevede che il soggetto che la sottoscrive stimi di avere guadagni non tali da giustificare una partita Iva normale, avendo così agevolazioni dal punto di vista fiscale.
Esistono diversi modi per evitare di aprire una partita IVA e rischiare cosi' di pagare più tasse rispetto ai guadagni effettivi che si hanno in un anno. I suggerimenti di questa guida sono un punto di partenza per il vostro obiettivo, si consiglia comunque di sentire un commercialista o altro esperto nel settore per ricevere più approfondite informazioni.


Aprire la partita IVA in regime forfetario (“dei contribuenti minimi) e usufruire di importanti agevolazioni fiscali e burocratiche. Grazie al regime forfetario non devi pagare né IVA, né IRPEF, né IRAP, né imposte comunali, ma solo un’imposta del 15% (detta imposta sostitutiva) calcolata sui guadagni.






Consigli




Conoscere perfettamente la legislazione in merito è di fondamentale importanza.


Dal momento in cui il lavoratore eserciterà una prestazione occasionale, non avrà l'obbligo di aprire la Partita Iva, non sarà inoltre necessaria nemmeno la stipulazione di un vero e proprio contratto di lavoro controfirmato dalle parti, ma il tutto avviene tramite una semplice lettere che dichiari l'assunzione.



    Alcuni link che potrebbero esserti utili:
    Fonte: Lavoro e finanza











    «La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accessoalla conoscenza» (Lev Tolstoj)





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