I riders non sono lavoratori subordinati perché non sono obbligati a effettuare le consegne.
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E' quanto si legge nelle motivazioni, depositate ieri, della sentenza del Tribunale di Torino sul caso Foodora.
La pronuncia riprende quanto già deciso trent'anni fa per i pony express. In appello e in Cassazione erano stati qualificati come lavoratori autonomi, sulla base essenzialmente del fatto che non avevano l'obbligo di rispondere alla chiamata via radio dell'agenzia, in sostanza potevano decidere se lavorare o meno.
La non obbligatorietà della prestazione, come dice la sentenza torinese, consente di escludere la subordinazione. Se non c'è obbligo di lavorare, non c'è assoggettamento al potere direttivo e neppure continuità del rapporto.
Per il Tribunale di Torino il rapporto di lavoro tra le parti è caratterizzato dal fatto che 'i ricorrenti non avevano l'obbligo di effettuare la prestazione lavorativa e il datore di lavoro non avevano l'obbligo di riceverla'. (puoi vedere Italia Oggi: 'Libero di lavorare? Non sei subordinato')
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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