giovedì 22 febbraio 2018

"IL MAL DI MOUSE" E' UN DISTURBO LEGATO ALL'USO DEL PC



QUANTO MALE CI FA IL PC? 
Ore ed ore davanti al computer, posizioni scorrette che causano dolori, scarso moto: la vita in ufficio o comunque al desk (scrivania) può minacciare la nostra salute: un disturbo diffuso legato all’uso del mouse.




Febbraio  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line








Non è di una fobia verso i topolini sic e simpliciter quella che gli americani hanno battezzato “mal di mouse”. È una malattia causata dall’innovazione tecnologica, in particolare computer e mouse. Inizia con un dolore alla mano, più o meno forte, se trascurato, come purtroppo spesso avviene, si infiamma e degenera. Il dott. Alberto Lazzerini, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Mano di Humanitas:

Cos’è il “il mal di mouse”?
"Il ‘mal di mouse’ è un disturbo causato dai continui e invariati movimenti per spostare il mouse. Questi movimenti a lungo andare causano una tensione muscolare che, in alcuni casi, può provocare infiammazione dei tendini in varie regioni della mano o una irritazione dei nervi che forniscono sensibilità alle dita”.

I sintomi
Il segnale d’allarme che porta a pensare al ‘mal di mouse’ è il dolore che aumenta con il movimento e diminuisce con il riposo.

Le cause
“Una delle cause è sicuramente il sovraccarico della parte interessata in una situazione di predisposizione. Superato il limite di tolleranza si manifesta la malattia. Non colpisce tutti indistintamente, quindi, solo alcune persone che sono già predisposte a soffrire della malattia, il movimento con il mouse scatena l’infiammazione”.

Chi colpisce
“Il ‘mal di mouse’ colpisce chi lavora per tante ore al computer, per lavoro o per hobby, facendo movimenti ripetuti non abituali per il polso, soprattutto se il gomito non è appoggiato bene al tavolo”.

Cosa si può fare
Il riposo assoluto in genere fa passare l’infiammazione. Per ridurre il dolore: farmaci antinfiammatori o cicli di fisioterapia strumentale. La fisioterapia aiuta a favorire la mobilità delle strutture della mano. Importante non sottovalutare l’infiammazione, perché se trascurata può degenerare.



SINTOMI
Il formicolio alle dita della mano è un sintomo spesso accompagnato da diversi fastidi come:
·                              – dolore alle dita 
·                              – intorpidimento della mano;
·                              – debolezza;
·                              – difficoltà a svolgere semplici gesti quotidiani (pettinarsi, prendere un barattolo, allacciarsi la camicia, ect.);
·                              – perdita della sensibilità.


Il disturbo può cronicizzarsi e può essere scatenato dall'assunzione di farmaci chimici dannosi.
Il disturbo neurologico viene spesso collegato a problematiche della cervicale. Può essere accompagnato da mal di testa e affaticamento alla vista.




Collo bloccato, mal di mouse | La mappa dei "tecno malanni"


L'uso prolungato del computer provoca danni fin dall'adolescenza. Prevenirli non è impossibile ma la regola è sempre la stessa: fare una pausa ogni tanto.


TRASCORRERE dalle 10 alle 12 ore davanti al computer  accade a moltissime persone,  spesso  il pc lo si usa sia a lavoro che a casa. Secondo una ricerca della Stellenbosch University di Tygerberg, in Sud Africa, uno stile di vita di questo tipo provoca dolore al collo e alla testa,  il disturbo non colpisce solo gli adulti ma anche i giovanissimi. 
Non è questo l'unico danno provocato da una vita in gran parte trascorsa davanti al videoterminale. 

Secondo uno studio dell'Istituto italiano di medicina sociale, quasi il 46% dei lavoratori dell'Unione europea lavora in posizioni dolorose o stancanti


I risultati di una ricerca  del dipartimento di Medicina del Lavoro dell'università degli studi di Bari e dal Centro Europeo Colonna Vertebrale (CECV): la postura lavorativa fissa al pc potrebbe provocare ipercifosi dorsale e l'uso prolungato del mouse l'epicondilite, un'infiammazione dei tendini dovuta a movimenti eccessivamente ripetuti o effettuati con troppa intensità (in Danimarca quattro casi di malattia del gomito del tennista sono stati recentemente dichiarati malattie professionali). C'è poi la sindrome del tunnel carpale, un dolore al polso che si irradia fino alla mano a causa dell'uso sbagliato del mouse. 



La prevenzione contro questi disturbi è quella indicata nel DM 2 ottobre 2000 che prevede le "Linee guida d'uso dei videoterminali". Importante assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando l'altezza della sedia e l'inclinazione dello schienale. 
Lo schermo va posizionato di fronte in maniera che lo spigolo superiore si trovi un po' più in basso dell'orizzontale che passa per gli occhi dell'operatore e a una distanza di circa 50-70 cm. La tastiera deve stare davanti allo schermo e il mouse vicino a questa, in modo che siano facilmente raggiungibili; gli avambracci vanno tenuti appoggiati sulla scrivania così da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle. Evitare posizioni fisse per tempi prolungati e nel caso in cui ciò sia impossibile è raccomandato di fare frequenti esercizi di rilassamento a collo, schiena, braccia e gambe


L'uso prolungato del video può provocare danni alla pelle: uno studio recente eseguito su 3000 lavoratori svedesi, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, ha dimostrato che chi lavora al computer è più soggetto di altri a disturbi come la rosacea, la dermatite seborroica, l'eritema aspecifico e l'acne. Provocate dall'esposizione ai campi elettromagnetici dei videoterminali, le "screen dermatitis" sono caratterizzate da sensazioni di prurito, bruciore, tensione cutanea e dolore. Il dottor Roberto Moccaldi, coordinatore di medicina del lavoro e radioprotezione del CNR, nel corso di un convegno ha rassicurato: "Quando un organismo interagisce con un campo elettromagnetico, il suo equilibrio viene perturbato, ma ciò non si traduce automaticamente in un danno. I dati scientifici finora disponibili non forniscono un'adeguata dimostrazione di un rapporto causa-effetto tra campi elettromagnetici e comparsa di "electricity hypersensitivity"". 



Per  la vista, gli oculisti ricordano che l'utilizzo del computer non provoca un peggioramento delle nostre capacità visive ma, semplicemente, affatica gli occhi e fa perdere al nervo ottico elasticità. Per combattere questi disturbi bisogna utilizzare un coprischermo anabbagliante, tenere la stanza ben illuminata e, se necessario, far uso di occhiali riposanti. Buona norma è anche quella di spegnere il pc o distogliere lo sguardo almeno ogni due ore, dando un po' di sollievo agli occhi con il cosiddetto palming: appoggiare i gomiti sulla scrivania a 10-15 centimetri di distanza l'uno dall'altro, chiudere le mani a conchiglia e appoggiarle sopra gli occhi, sostenendo leggermente la fronte con le dita.  Uscire fuori casa o dall'ufficio con una scusa qualsiasi e fare una passeggiata
Ipersensibilità elettromagnetica
L'ipersensibilità elettromagnetica ( EHS ) è una dichiarata sensibilità ai campi elettromagnetici a cui vengono attribuiti sintomi negativi. L'EHS non ha basi scientifiche e non è una diagnosi medica riconosciuta. E' caratterizzata da una "varietà di sintomi non specifici, che gli individui afflitti attribuiscono all'esposizione ai campi elettromagnetici ".  Coloro che si auto-descrivono con EHS riportano reazioni avverse ai campi elettromagnetici a intensità ben al di sotto dei livelli massimi consentiti dagli standard internazionali di sicurezza delle radiazioni.

Segni e sintomi 

Non ci sono sintomi specifici associati a richieste di EHS e i sintomi riportati variano ampiamente tra gli individui. [1] Comprendono mal di testa, affaticamento, stress, disturbi del sonno, formicolio, bruciore ed eruzioni cutanee, dolore e dolore ai muscoli e molti altri problemi di saluteNei casi gravi tali sintomi possono essere un problema reale e talvolta disabilitante per la persona colpita, causando disagio psicologico. [9] 
Alcuni ritengono che la prevalenza dei  sintomi riportati dipende geograficamente o culturalmente e non implica "una relazione causale tra i sintomi e l'esposizione attribuita". Molti di questi sintomi riportati si sovrappongono ad altre sindromi, come condizioni sintomatichesindromi somatiche funzionali e IEI (intolleranza ambientale idiopatica ). 
Dal 2005 l'OMS ha raccomandato che le persone che presentano richieste di EHS siano valutate per determinare se hanno una condizione medica che potrebbe causare i sintomi che la persona sta attribuendo a EHS, che hanno una valutazione psicologica e che l'ambiente della persona sia valutato per problemi come l'inquinamento atmosferico o acustico che potrebbero causare problemi.
Coloro che riferiscono di ipersensibilità elettromagnetica descrivono diversi livelli di suscettibilità a campi elettricicampi magnetici e varie frequenze di onde elettromagnetiche.

I dispositivi implicati includono luci fluorescenti e a bassa energia, telefoni mobili , cordless / portatili e WiFi . [13] Un'indagine del 2001 ha rilevato che le persone che si autodiagnosticavano come EHS correlavano i loro sintomi più frequentemente alle stazioni radio base (74%), seguite da telefoni cellulari (36%), telefoni cordless (29%) e linee elettriche (27 %). 


Diagnosi 

L'ipersensibilità elettromagnetica non è una diagnosi accettata; dal punto di vista medico non esiste una definizione di caso o una linea guida per la pratica clinica e non esiste un test specifico per identificarlo, né esiste una definizione concordata con cui condurre la ricerca clinica. [28]
Alcune persone che ritengono di essere sensibili ai campi elettromagnetici si auto-trattano tentando di ridurre la loro esposizione a fonti elettromagnetiche evitando fonti di esposizione, scollegando o rimuovendo dispositivi elettrici, schermando o schermando se stessi o la residenza e medicine alternative. L'autorità sanitaria pubblica non riconosce l'EHS come una condizione medica reale.
La prevalenza di un'ipersensibilità elettromagnetica dichiarata è stata stimata tra pochi casi da un milione a un 5% della popolazione a seconda della posizione e della definizione della condizione.
Un gruppo di scienziati ha tentato di stimare il numero di persone che segnalano "sintomi soggettivi" da campi elettromagnetici per la Commissione europea .  Nelle parole di una recensione HPA, hanno concluso che "le differenze nella prevalenza erano almeno in parte dovute alle differenze di informazioni disponibili e all'attenzione dei media nei confronti dell'ipersensibilità elettromagnetica che esistono in diversi paesi".

Società e cultura 

Alcuni scienziati denunciano la giudizializzazione dell'ipersensibilità elettromagnetica, sottolineando il fatto che giudici e avvocati non hanno alcuna legittimità scientifica e che la verità scientifica non verrà mai da un'aula di tribunale[47]

Vedi sull'argomento:

Fonte: Wikipedia









In commercio esistono tappetini mouse poggia polsi.






Video:Tendinite da mouse; come nasce questa patologia


Gli esercizi di stretching da fare in ufficio per la schiena e per la postura
Lavorando spesso alla scrivania e passando la maggior parte del giorno seduti, può capitare di arrivare a soffrire di piccoli dolori. Bisognerebbe trovare il tempo giusto per mantenersi in esercizio, magari affidandosi ad un centro specializzato, che possa consigliare delle tecniche di rilassamento muscolare. Non sempre questo è possibile, specialmente per il poco tempo che a volte si ha. Per questo motivo può essere utile adottare delle strategie quotidiane, degli efficaci esercizi da eseguire anche mentre si sta seduti al proprio tavolo di lavoro. Ti proponiamo qualche suggerimento per sentirsi riposati e per mantenere la giusta postura, attraverso unostretching praticato in ufficio.
1. Collo e spalle
Curvati sopra la scrivania, irrigidendo le spalle e mantenendo la schiena inarcata. Distendi le braccia all’indietro e unisci le mani incastrando le dita tra di loro. Dovresti sentire tirare il petto e la schiena.
2. Gambe distese
Se non ti siedi in modo corretto, puoi correre anche il pericolo di ridurre la capacità di circolazione sanguigna, soprattutto a livello delle gambe. Rimanendo seduto, distendi le gambe e inarca la schiena, portando la testa a livello delle ginocchia, cercando di toccare con le mani le dita dei piedi.
3. Braccia distese
Questo esercizio dovrebbe risultare abbastanza facile, perché si tratta di assumere una posizione naturale che tutti noi tendiamo ad eseguire quando ci sentiamo un po’ rigidi e stanchi.
Solleva le braccia sopra la testa, intreccia le dita e spingi verso l’alto, in una direzione lontana dal tuo corpo.
4. Flessibilità
Quando passi gran parte del giorno seduto, tendi a diventare più rigido e si assottiglia anche la capacità di mantenere l’equilibrio. Utilizza la scrivania come supporto, alzati in piedi e solleva la gamba dietro di te, afferrando la caviglia. Solleva la gamba più in alto, mantenendo il ginocchio piegato ad angolo retto. Tieni questa posizione per qualche secondo e poi ripeti sull’altra gamba.
5. Affondi bassi
Mettiti in ginocchio tenendo una gamba piegata ad angolo retto in avanti. Allunga l’altra gamba all’indietro, tieni questa posizione per qualche secondo e poi ripeti con l’altra gamba.
6. Piegamenti con la sedia
Mettiti con la schiena distesa e le braccia in avanti poggiate sullo schienale della tua sedia. Mantieni tesi imuscoli delle braccia e della schiena per qualche secondo. Poi risali con la schiena a poco a poco, fino a rimetterti in una posizione dritta.
















domenica 12 febbraio 2017


Zona TUNNEL CARPALE ed altri DISTURBI: esercizi per ridurre il dolore dell'infiammazione al polso e a alle mani causato da un eccessivo utilizzo della tecnologia


Il dolore è avvertito quando si produce un’infiammazione nella zona dell’articolazione del polso e alla base del pollice e può essere dovuta al tipo di lavoro che si svolge, a movimenti ripetuti che forzano molto l’articolazione o allo stress. È dolorosae impedisce una mobilità adeguata.


Febbraio 2017 | Gabriella Filippone  | Rassegna  Le notizie on line


Sintomatologie: formicolio e intorpidimento delle dita, debolezza nell'atto di afferrare alcuni oggetti, perdita della motricità fine (tenere in mano o manipolare cose piccole).


La sindrome del tunnel metacarpale può essere causata dall’aver lavorato lungo tempo su una tastiera o ad azioni ripetute che portino a schiacciare continuamente la mano o a muovere molto le dita. Più frequente nei soggetti che utilizzano le mani per lavori di precisione e tipicamente ripetitivi. Viene spesso relazionata all’usura delle articolazioni. Colpisce in particolare le donne, vulnerabili alla sindrome dopo i 40 anni.
La sindrome si manifesta più spesso nei soggetti femminili ultraquarantenni (ma anche agli uomini trentenni che fanno sforzi, come muovere ripetutamente il mouse, usare il martello pneumatico, suonare la batteria o le percussioni), con disturbi della sensibilità(doloreparestesia) e ipostenia che colpiscono particolarmente le prime 3 dita (polliceindice e medio). 

Porta difficoltà a eseguire lavori con le dita, come stappare una bottiglia o lavorare a maglia. Nelle fasi iniziali il paziente lamenta parestesie a scossa.


Prevenzione e postura

La posizione corretta nell'uso della tastiera riduce la sindrome del tunnel carpale. In Italia l'uso professionale delle tastiere, l'altezza, le caratteristiche della corretta posizione seduta e altre indicazioni sono stabilite dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro)


Zona TUNNEL CARPALE ed altri DISTURBI | video

Esercizi per aiutarti e a prevenire o a ridurre il dolore dell'infiammazione al polso e a alle mani spesso causato da un eccessivo utilizzo della tecnologia. Passiamo molto tempo nel corso della giornata digitando col telefono, con il tablet o col computer.



esercizi per rinforzare i polsi e le mani






yoga per i polsi e l'infiammazione del tunnel carpale











«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)



La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 



Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.




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