Marò, la russa, fontana, il vecchio sporcaccione che vuole ... come cats si chiama quella? Ah, ecco la ronzulli, cioè LA SUA SEGRETARIA DI FIDUCIA CHE GLI ORGANIZZAVA LE CENE ELEGANTI, ossia i BUNGA BUNGA, appunto la RONZULLI, STENDIAMO UN VELO PIETOSO SU QUESTA EX INFERMIERA ed EX FISIOTERAPISTA che possiamo immaginare in base a quale dote personale sia entrata nelle grazie del vecchio sporcaccione. LA RONZULLI, QUEL MOSTRO A FAVORE DEL GREEN PASS OBBLIGATORIO, favorevole a negare così il lavoro a tanta gente, Ronzulli, una esaltata, un'odiatrice istigatrice, un'aggressiva maldicente.
"Kiss me Licia" fuori dal governo - Il Controcanto - Rassegna stampa del 14 Ottobre 2022
DAI VACCINI AI MINISTERI, I GIORNI NERI DI LICIA RONZULLI
"Da settimane, il suo nome divide il centrodestra nel totoministri del nuovo governo. Amatissima da Silvio Berlusconi, tanto da farlo impuntare per dargli a tutti i costi un ministero. Poco tollerata dagli altri partiti della coalizione, che hanno tentato in qualsiasi modo di impedire la sua nomina, probabilmente riuscendoci. Odiata dai non vaccinati, quelle persone che lei aveva definito “parassiti” da escludere.
Lei è Licia Ronzulli, la quasi damigella di Berlusconi che sogna ogni notte di sedersi su una comoda poltrona di un Ministero. Della Salute? L’ipotesi è tramontata. Certo, il suo passato da infermiera è certamente sinonimo di competenza. E allora, forse, c’è il ministero del Turismo? L’opinione di chi osserva gli eventi da fuori è questa: gli alleati la vorrebbero vedere in un dicastero di poco peso, senza portafogli, dove possa fare meno danni possibili. Oppure, come ha detto Berlusconi, purtroppo per lei non ci sarà proprio “nessun ministero“.
Ronzulli e la politica
Ma come ha fatto Licia Ronzulli a diventare “un soldato nelle mani di Silvio Berlusconi”, come ha dichiarato lei stessa? La sua carriera inizia come infermiera e fisioterapista a Milano. Da qui, l’idea che il ministero della Salute potesse essere adatto a lei. Nel 2008, l’ingresso in politica nel Pdl e, appena un anno dopo, l’elezione all’Europarlamento. Un avvio di carriera sfavillante. Poi, una serie di cariche all’interno di diverse commissioni. Nel 2016, diventa la prima assistente del Cavaliere o, come dice lui stesso, “segretaria”.
Per parlare con Berlusconi, tutti devono passare da lei. Se ne lamenta anche Nicole Minetti in alcune intercettazioni legate all’organizzazione delle “cene eleganti” con le giovani ragazze a Villa Certosa. Anche in Forza Italia, entra in contrasto come altre donne del partito come Maria Stella Gelmini. Uno degli obiettivi di Ronzulli è sempre stata la tutela delle donne lavoratrici. Ma, nell’ultimo anno, non sembra essere stata particolarmente vicina ai lavoratori.
La battaglia contro i non vaccinati
L’ombra di Berlusconi si è sempre distinta per le sue dichiarazioni a favore del vaccino contro il Covid. Fervente sostenitrice delle inoculazioni, ha sempre mostrato un atteggiamento particolarmente aggressivo verso chi non aveva intenzione di vaccinarsi.
“Chi non si vaccina è un parassita”. Questa la definizione di Ronzulli verso i non vaccinati: “Loro – aveva detto – possono permettersi di stare in piazza grazie a noi che siamo vaccinati. Io non voglio che rischiamo di ammalarci per colpa loro, che introdurranno le varianti”. Ronzulli ha sempre visto i non vaccinati come appestatori, dunque.
Non solo: è stata una sostenitrice dell’obbligo vaccinale per accedere sul posto di lavoro: “Va reso obbligatorio – aveva scritto in un post su Facebook – per forze dell’ordine, insegnanti, personale scolastico e per tutti i lavoratori a contatto con il pubblico. Io lo avrei già messo fin dall’inizio”.
Non importa la discriminazione che si è venuta a creare, lasciando a casa e senza stipendio persone che non potevano o volevano vaccinarsi. Non importa che queste persone siano state private di uno dei diritti previsti dalla Costituzione, ovvero quello del lavoro. No, anzi: imponiamo a tutti di vaccinarsi, pena l’esclusione dalla vita sociale.
E ancora: “Questa è l’epidemia dei non vaccinati – aveva sempre sostenuto Ronzulli – Giusto escludere chi non è vaccinato da tutte le attività al chiuso”. Una vera e propria discriminazione, dunque, sostenendo, tra l’altro, che solo i non vaccinati potessero trasmettere il virus.
Pfizer smentisce Ronzulli e co.
Peccato, però, che la stessa casa farmaceutica Pfizer ha ammesso ieri all’Europarlamento di non aver mai fatto test sulla trasmissibilità, quindi non è dimostrabile che il vaccino impedisca il contagio. Il problema è che nell’ultimo anno è stato fatto credere il contrario, imponendo poi le misure restrittive sostenute da Ronzulli e compagnia.
Cosa diranno ora, oltre a lei, altri sostenitori dei vari obblighi di vaccino e green pass come, per esempio, Roberto Burioni che, rivolgendosi ai non vaccinati, disse: “Verranno messi ai domiciliari. Chiusi in casa come sorci”. Oppure, il presidente del Consiglio Mario Draghi che con una semplificazione estrema disse: “Non ti vaccini, ti ammali, contagi, muori”?
È certo che una frase come “abbiamo sbagliato” non arriverà mai, così come è quasi certo che, se Ronzulli non dovesse ottenere un Ministero, avrà comunque un’ennesima commissione che, comunque, probabilmente non la accontenterebbe più."
Fonte: ByoBlu
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