È in atto quotidianamente ed ostentatamente un gravissimo attacco dei potentati italiani ed esteri, da un neoliberismo sfrenato in cui tutto gira intorno alla speculazione finanziaria e dei cd. globalisti, a mezzo di media pubblici e privati prezzolati e manipolati ad hoc, contro un legittimo governo e un Parlamento democraticamente eletto.
La Costituzione lo dice chiaramente, nell'articolo 60: "La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni".
È vero che il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere (articolo 88), deve trattarsi di ragioni gravi mentre nel caso di questa legislatura quelle addotte sono tutte pretestuose. Delle precedenti legislature solo quattro sono durate meno di quattro anni, e di queste quattro una è quella del sequestro Moro e dell'emergenza nazionale. Non c'è neanche un precedente di una legislatura che sia durata un solo anno e per la cui caduta abbiano così attivamente e impunemente lavorato potentati stranieri, attraverso le loro quinte colonne interne ma anche in prima persona; neanche al tempo della guerra fredda. E' evidente: la posta in gioco è altissima; la casta non solo non vuole rinunciare ai propri privilegi e neppure al diritto di continuare ad arricchirsi oscenamente, e gli speculatori internazionali non hanno ancora finito di spolpare l'osso dell'economia italiana e di privatizzare il nostro sistema pubblico.
Salvo circostanze davvero eccezionali, un Parlamento non può essere esautorato prima che abbia completato il suo mandato quinquennale; di certo non in nome di ciò che desiderano i governi esteri o le multinazionali e neppure sulla base dei risultati di una consultazione che storicamente non ha mai avuto alcuna importanza e che non riguarda il potere legislativo nazionale bensì quello europeo.
Proprio non si può fare quello che il fronte liberista e liberal chiede all'unisono, dagli aperti odiatori del M5S ai finti simpatizzanti alla Travaglio. Conferme queste di quanto sarebbe scomodo a certi potentati in specie ai neoliberisti. E lo dimostrano pesantemente, attaccando pesantemente al fianco.
Questi i tempi e questi i partiti e i potentati in questione; il M5S deve imparare la determinazione e l'organizzazione e la capacità di resistere alle pressioni esterne.
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BILDERBEG 2919: "Molti dei personaggi più potenti e più influenti del pianeta si riuniranno a porte chiuse in Svizzera per discutere delle sorti dell'economia e della politica globale.
Di che cosa parleranno? Parleranno di Europa, parleranno del futuro dell'Europa, parleranno della Brexit, parleranno della Russia e della Cina quindi di come porsi nei confronti dei due giganti asiatici, anche di spazio anche di mutamenti climatici, di intelligenza artificiale, insomma tutti i temi che condizioneranno la nostra esistenza nei prossimi decenni saranno trattati da questi uomini di potere in questa riunione esclusiva quanto riservata.
Ci sono anche dei nomi italiani, la solita Lilli Gruber che da anni fa parte del comitato esecutivo del Club Bilderberg ma anche di due new entry, uno è Matteo Renzi e l'altro è un giornalista, Feltri, ma non Vittorio, un certo Stefano che scrive su Il fatto quotidiano.
La presenza di Matteo Renzi può sembrare abbastanza anomala, parliamo di un politico sostanzialmente bollito che ormai ha visto la sua parabola politica."
Di che cosa parleranno? Parleranno di Europa, parleranno del futuro dell'Europa, parleranno della Brexit, parleranno della Russia e della Cina quindi di come porsi nei confronti dei due giganti asiatici, anche di spazio anche di mutamenti climatici, di intelligenza artificiale, insomma tutti i temi che condizioneranno la nostra esistenza nei prossimi decenni saranno trattati da questi uomini di potere in questa riunione esclusiva quanto riservata.
Ci sono anche dei nomi italiani, la solita Lilli Gruber che da anni fa parte del comitato esecutivo del Club Bilderberg ma anche di due new entry, uno è Matteo Renzi e l'altro è un giornalista, Feltri, ma non Vittorio, un certo Stefano che scrive su Il fatto quotidiano.
La presenza di Matteo Renzi può sembrare abbastanza anomala, parliamo di un politico sostanzialmente bollito che ormai ha visto la sua parabola politica."
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mercoledì 29 maggio 2019
IL VERTICE GLOBALISTA DEL BILDERBERG E LE NEW ENTRY 2019: Matteo Renzi ed il Vice Direttore del Il Fatto Quotidiano Stefano Feltri
IL VERTICE GLOBALISTA DEL BILDERBERG
Ottimo editoriale del giornalista e scrittore Francesco Amodeo, da ascoltare e ⭐CONDIVIDERE ASSOLUTAMENTE⭐, visto che tra gli invitati ci sono due nuove entrate: Matteo Renzi ed il Vice Direttore del Il Fatto Quotidiano Stefano Feltri
RIUNIONE BILDERBERG 2019: "Si svolgerà dal 30 maggio al 2 giugno in Svizzera, tra i nomi dei partecipanti a questo consesso internazionale che come sappiamo riunisce circa 120 uomini della finanza speculativa mondiale troviamo Matteo Renzi, quindi l'unico politico italiano, invitato per la prima volta.
Voglio ricordare che nel giugno del 2011 era presente Mario Monti che qualche mese dopo è diventato il Presidente del Consiglio tecnico e quindi non eletto in Italia. Tutto quello fu possibile grazie alle speculazioni effettuate sui mercati da quei potentati bancari i cui Presidenti che con erano con lui presenti a quella riunione. Nel 2012 sarà Enrico Letta a sostituire Monti alla riunione del Bilderberg in America e poi lo sostituirà, guarda caso, al governo del Paese qualche mese dopo.
Sono molto preoccupato. Incredibili analogie con quanto accadde nel il 2011.
Infatti ricordiamo che nel 2011 il Presidente della BCE Banca Centrale Europea presente nel direttivo della riunione del Bildeberg insieme Mario Monti inviò al Governo italiano una lettera che destabilizzò il Governo mentre gli altri potentati bancari effettuarono una serie di speculazioni sui mercati che causarono la crisi dello spread e quindi la caduta di Berlusconi e l'arrivo di Monti.
Sui mercati sta avvenendo in queste ore una dinamica molto simile. Lo spread sta cominciando a salire e sappiamo che la Commissione europea ha inviato una lettera al Governo. Addirittura non gli da neanche le canoniche due settimane ma 48 ore per rispondere. Resteremo a vedere cosa hanno in mente." (vedi video)
lunedì 16 luglio 2018
Neoliberismo e manipolazione di massa - Ilaria Bifarini (bocconiana redenta)
IL SISTEMA DEL PENSIERO UNICO DOMINANTE ECONOMICO
"IL NEOLIBERALISMO E' UNA DEGENERAZIONE DELLA IDEOLOGIA LIBERALE.
L'ESSENZA DEL NEOLIBERISMO: TUTTO GIRA INTORNO AL DEBITO."
"Tutto gira intorno alla SPECULAZIONE. Tutto gira intorno alla POVERTA' e alla MISERIA, che è diventata l'UNICA FONTE DI GUADAGNO di un'economia che HA PERSO il suo CONNOTATO DI ECONOMIA REALE. Siamo proprio all'ECONOMIA DELLA DISTRUZIONE, della SOFFERENZA, della POVERTA'.
Attraverso la GLOBALIZZAZIONE della POVERTA' questa economia, questo MODELLO PERVERSO e assolutamenteAUTODISTRUTTIVO - oltre che ANTISOCIALE - si sostiene in questo modo."
Attraverso la GLOBALIZZAZIONE della POVERTA' questa economia, questo MODELLO PERVERSO e assolutamenteAUTODISTRUTTIVO - oltre che ANTISOCIALE - si sostiene in questo modo."
Video pubblicato su You Tube il 18 luglio 2017
"NEL 1989 CON LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, CHE POSSIAMO FAR COINCIDERE CON LA CADUTA DEL COMUNISMO, IL NEOLIBERALISMO PRENDERA' PIEDE.
Viene data sempre più importanza alla finanza. Noi vediamo come all'aumentare della finanzarizzazione intorno agli anni '80 '90 aumentano le disuguaglianze e parallelamente vediamo proprio il reddito dell'1% della popolazione più ricca supera per la prima volta il reddito del 99% del resto della popolazione mondiale. Il neoliberismo crea disuguaglianza, crea ricchezza che però viene ridistribuita al contrario, dai più poveri ai più ricchi, però è funzionale a un élite."
Viene data sempre più importanza alla finanza. Noi vediamo come all'aumentare della finanzarizzazione intorno agli anni '80 '90 aumentano le disuguaglianze e parallelamente vediamo proprio il reddito dell'1% della popolazione più ricca supera per la prima volta il reddito del 99% del resto della popolazione mondiale. Il neoliberismo crea disuguaglianza, crea ricchezza che però viene ridistribuita al contrario, dai più poveri ai più ricchi, però è funzionale a un élite."
Immagine: via Facebook
martedì 2 aprile 2019
Giulietto Chiesa sui "maggiordomi prezzolati" di La7 ed altro (video)
Giulietto Chiesa sui "maggiordomi prezzolati" di La7 ed altro (video)
"Noi siamo dominati da un gruppo di maggiordomi o di commessi che stanno svolgendo un compito gravissimo di degenerazione culturale collettiva."
Video pubblicato su You Tube da
"I CENTRI DEL POTERE FINANZIARIO MONDIALE CI RACCONTANO OGNI GIORNO STORIE NON VERIFICABILI, FALSE, RIPORTATE SISTEMATICAMENTE DAI MEDIA."
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accessoalla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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Gabriella Filippone Blog | Giuridica News | Rassegna news giuridiche Avv. Gabriella Filippone
"Urbano CAIRO chi è? E' il proprietariodi LA7.
E' maggiore azionista del CORRIERE DELLA SERA,
proprietario della Cairo Communication,
proprietario della squadra del TORINO.
Adesso lo sapete pure voi chi vi propina quotidianamente porcherie dalla sua emittente.
Un personaggio poco visibile che sta manovrando molto molto pericolosamente il sistema
della comunicazione in Italia.
Abbiamo già il nano di Arcore che ci pressa, che ci da fastidio, abbiamo De Benedetti.
Potevamo farci mancare Cairo? "
Urbano CAIRO, il mini Nano di Arcore (video)
giovedì 21 febbraio 2019
Paolo Barnard: "Ecco come morimmo." Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi.
Tratto da un video di Paolo Barnard del 2009: Ecco come morimmo (Paolo Barnard)
"Perché le cose non cambiano?
La risposta è semplicissima.
Le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere."
"Quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai veramente chi governa la tua vita combatti contro quelli che in realtà non governano la tua vita."
"Il potere, il vero potere è stato di un'astuzia e di una furbizia incredibile. E' riuscito negli ultimi 35 anni a rimanere completamente nascosto, a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosidette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere, i politici, i ministeri, i magistrati, gli amministratori, quello che volete, non sono per niente il potere.
Quindi, ci hanno proposto questa immagine nella quale noi crediamo fermamente. Siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere e tutta la nostra azione civica o meglio, l'azione civica di quelle persone che si stanno organizzando, va contro questo muro fasullo, falso. Questa ombra sul muro che non è il potere.
Sinistra, destra, centro sinistra, centro destra, non è mai cambiato niente."
"Il vero potere è soprattutto un'idea, così come è sempre stato nella storia.
Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente ciò: le élite devono ritornare ad avere la gestione di tutto concessagli dai cittadini, dalle masse, le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientamente che il bene gli coli addossi dall'alto del potere. L'idea è che il bene deve colare dall'alto verso il basso. Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni.
"Trickle-down economics": "(gocciolamento dall'alto verso il basso"), fu Regan che si inventò questo termine ma Regan non inventò niente di nuovo, diede semplicemente un nome a quello che ho appena detto.
Trickle-down vuol dire proprio "sgocciolare verso il basso", cioè le economie che colano dall'alto verso il basso dalle élite verso le masse che devono essere messi da parte, anche i governi, secondo questa idea che è di potere, devono stare da parte.
E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo.
I governi si sono ridotti sempre più di dimensione e di potere. Devono stare da parte e devono permettere che questo accada.
Non si creda che stiamo parlando di cose campate per aria, di fantasie politiche.
Stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni di persone, a partire dallavoro, a partire dagli alloggi, a partire dall'istruzione, a partire dalla sanità, dalla gestione dell'economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani, cioè praticamente tutto quello che è la nostra vita dipende da questo vero potere e non dalle marionette del potere.
Questa trattazione riguarda la nostra vita."*
La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.
* La teoria del trickle-down
Immagine: Fenditura del Cigno | Nebulosa oscura | La Fenditura del Cigno in tutta la sua lunghezza | via Wikipedia |
Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi.
"Perché le cose non cambiano?
La risposta è semplicissima.
Le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere."
"Quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai veramente chi governa la tua vita combatti contro quelli che in realtà non governano la tua vita."
"Il potere, il vero potere è stato di un'astuzia e di una furbizia incredibile. E' riuscito negli ultimi 35 anni a rimanere completamente nascosto, a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosidette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere, i politici, i ministeri, i magistrati, gli amministratori, quello che volete, non sono per niente il potere.
Quindi, ci hanno proposto questa immagine nella quale noi crediamo fermamente. Siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere e tutta la nostra azione civica o meglio, l'azione civica di quelle persone che si stanno organizzando, va contro questo muro fasullo, falso. Questa ombra sul muro che non è il potere.
Sinistra, destra, centro sinistra, centro destra, non è mai cambiato niente."
"Il vero potere è soprattutto un'idea, così come è sempre stato nella storia.
Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente ciò: le élite devono ritornare ad avere la gestione di tutto concessagli dai cittadini, dalle masse, le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientamente che il bene gli coli addossi dall'alto del potere. L'idea è che il bene deve colare dall'alto verso il basso. Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni.
"Trickle-down economics": "(gocciolamento dall'alto verso il basso"), fu Regan che si inventò questo termine ma Regan non inventò niente di nuovo, diede semplicemente un nome a quello che ho appena detto.
Trickle-down vuol dire proprio "sgocciolare verso il basso", cioè le economie che colano dall'alto verso il basso dalle élite verso le masse che devono essere messi da parte, anche i governi, secondo questa idea che è di potere, devono stare da parte.
E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo.
I governi si sono ridotti sempre più di dimensione e di potere. Devono stare da parte e devono permettere che questo accada.
Non si creda che stiamo parlando di cose campate per aria, di fantasie politiche.
Stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni di persone, a partire dallavoro, a partire dagli alloggi, a partire dall'istruzione, a partire dalla sanità, dalla gestione dell'economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani, cioè praticamente tutto quello che è la nostra vita dipende da questo vero potere e non dalle marionette del potere.
Questa trattazione riguarda la nostra vita."*
"E' importante dare qui il background.
Come nasce questo potere, come si afferma. Importantissimo capire da dove viene. Come sono arrivati dove sono arrivati oggi.
Negli anni '70 il mondo aveva raggiunto un'epoca inaudita nella storia dell'Umanità.
Dopo tre millenni di assolutismi, li possiamo calcolare, dove una minoranza esigua di esseri umani ha sempre per migliaia di anni gestito una massa enorme di persone alla disperazione, dopo tremila anni di questa storia, finalmente, con duecento anni di lotta dal basso, del potere delle idee, si è riuscito a ribaltare questa situazione.
All'inizio degli anni '70, dopo la decade degli anni '60, l'idea di sinistra, attenzione non i partiti, sto parlado dell'idea di sinistra, cioè idea che dice il bene comune va rimesso nelle mani dei tanti e gestito da pochi per conto di tanti e nell'interesse di tanti. Questa idea che questa è l'idea di sinistra, è la sinistra, dopo duecento anni di rivoluzioni, era riuscita ad arrivare al suo compimento storico maggiore. L' America - è una storia è poco raccontata - era a quei tempi uno dei Paesi più di sinistra forse del mondo occidentale.
In America, in Europa, gli stati sociali, il welfare, il trionfio del socialismo, anche nel il terzo mondo - di questo non se ne parla molto - Nixon e Kissinger sapevano benissimo che c'era una ventata di socialismo democratico, quindi anche nel terzo mondo questa idea di sinistra si stava affermando in maniera strepitosa. Questa idea di sinistra di all'inizio degli anni '70 stava veramente per dichiarare di aver conquistato la Storia.
Questo andava fermato."**
"Le élite che per tremila anni avevano dominato, e che per duecento anni avevano progressivamente subito delle perdite sempre maggiori, negli anni '70 decidono in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero precisamente, in una data precisa, in un momento preciso.
Siamo nell'agosto del 1971 quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d'America decide che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali e distruggere per sempre la sinistra dopo duecento anni di vittoria.
Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell.
Gli dicono di scrivere un memorandum.
"Le élite che per tremila anni avevano dominato, e che per duecento anni avevano progressivamente subito delle perdite sempre maggiori, negli anni '70 decidono in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero precisamente, in una data precisa, in un momento preciso.
Siamo nell'agosto del 1971 quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d'America decide che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali e distruggere per sempre la sinistra dopo duecento anni di vittoria.
Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell.
Gli dicono di scrivere un memorandum.
Il memorandum di Lewis Powell è un memorandum di ventitre pagine che questo avvocato - un legale esperto di corporazioni - scrive con un linguaggio di una semplicità eccezionale e conia in questo modo la prima grande arma della riscossa delle destre ecomomiche, la semplicità: la comunicazione semplice.
Guardate che, vi leggerò le frasi,questo uomo in ventitre pagine, con delle frasi che potrebbero essere scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell'Umanità, nientemeno.
Putroppo le sinistre, e questa volta mi riferisco non più all'idea di sinistra ma alle sinistre come partito, come movimenti, non sono mai state capaci di capire questa cosa.
Guardate che, vi leggerò le frasi,questo uomo in ventitre pagine, con delle frasi che potrebbero essere scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell'Umanità, nientemeno.
Putroppo le sinistre, e questa volta mi riferisco non più all'idea di sinistra ma alle sinistre come partito, come movimenti, non sono mai state capaci di capire questa cosa.
Quello che conquista è la forza delle idee e la semplicità delle idee.
Il Memorandum di Lewis Powell inizia immediatamente con una diagnosi:
"Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici, piuttosto l'attacco al sistema delle corporation è sistematico e condiviso.
C'è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale.
E' arrivata l'ora per il business americano internazionale di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere."
Come lo fa? E chi era il nemico?
"Certamente la sinistra estrema che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mia stata di prima nella storia."
"Le più voci più preoccupanti - continua l'avvocato - provengono da elementi perfettamente rispettabili come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare perchè quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione dell'industria americana fondamentale."
Lewis Powell fa una chiamata alle armi."
Il Memorandum di Lewis Powell inizia immediatamente con una diagnosi:
"Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici, piuttosto l'attacco al sistema delle corporation è sistematico e condiviso.
C'è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale.
E' arrivata l'ora per il business americano internazionale di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere."
Come lo fa? E chi era il nemico?
"Certamente la sinistra estrema che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mia stata di prima nella storia."
"Le più voci più preoccupanti - continua l'avvocato - provengono da elementi perfettamente rispettabili come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare perchè quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione dell'industria americana fondamentale."
Lewis Powell fa una chiamata alle armi."
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"Scrivono in seguito un rapporto chiamato LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA (The Crisis of Democracy) e non perdono tempo, identificano immediatamente il punto.
Guardate, sono arrivati al veleno per uccidere la democrazia partecipativa in pochi istanti, in una frase molto semplice, è questa:
Guardate, sono arrivati al veleno per uccidere la democrazia partecipativa in pochi istanti, in una frase molto semplice, è questa:
"La storia del successo della democrazia sta nella assimilizione di grosse fette della popolazione all'interno dei valori, atteggiamenti e modelli di consumo della classe media."
Che cosa significa questo: per uccidere la democrazia partecipativa dei cittadini, quella che è arrivata al trionfio di due secoli di storia negli anni '60 e '70, bisogna prendere grandi masse di cittadini e farli diventare consumatori, spettatori, cioè buttarli a capofitto nell'esistenza commerciale e nella cultura della visibilità massmediatica.
Questo dissero in una frase di poche parole ed è esattamente quello che è successo.
Fa venire i brividi."
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale | |
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Titolo originale | The Crisis of Democracy: On the Governability of Democracies |
Autore | Michel Crozier, Samuel P. Huntington, Joji Watanuki |
1ª ed. originale | 1975 |
Genere | saggio |
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale (The Crisis of Democracy: On the Governability of Democracies) fu uno studio del 1975 scritto da Michel Crozier, Samuel P. Huntington e Joji Watanuki ecommissionato dalla Commissione Trilaterale e pubblicato nello stesso anno come libro.
L'edizione italiana fu curata nel 1977 e pubblicata con la prefazione di Gianni Agnelli.
Contenuti e tesi
Lo studio osservava la condizione politica degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone, affermando chenegli Stati Uniti i problemi di governabilità "nascono da un eccesso di democrazia" e sostenendo "il ripristino del prestigio e dell'autorità delle istituzioni del governo centrale"[3]. In realtà "già Schumpeter stabiliva che tra le condizioni per il funzionamento corretto della democrazia vi fosse l’«autocontrollo democratico», cioè la rinuncia, da parte dei cittadini elettori, a tentare di influire attraverso manifestazioni, petizioni o pressioni di altro tipo, sull’operato degli eletti"[6].
Questo report fu un punto di partenza per tutti gli studi successivi che mettono in evidenza una supposta crisi contemporanea delle democrazie da risolvere con l'introduzione di tecnocrazie[7].
Europa
Incredibile dichiarazione di M. Monti sulla Grecia e risposta di P. Barnard
Paolo Barnard: «Monti è un criminale e un bugiardo» (L'ultimaParola 25Mag2012)
Lo studio sostiene che negli anni '60 i governi dell'Europa occidentale erano "stracarichi di partecipanti e richieste" che i sistemi burocratico-politici erano incapaci di gestire, con la conseguenza di rendere le loro società ingovernabili. Questo generò una decisione politica presa dalla Francia in "semisegreto, senza un dibattito politico aperto, ma con una quantità tremenda di incitamento e di conflitto intrabureaucratico"[8].
Ne è discesa la tesi della necessaria inerenza del segreto alla politica, di cui l’uomo, animale politico, deve accettare le leggi essenziali[9]; anche il rafforzamento dell'Esecutivo era un insegnamento frequente in quel tipo di approccio. In realtà, "il predominio dell’esecutivo, grazie al surplus di sovranità di cui esso strutturalmente dispone grazie al potere di segretazione, sposta in suo favore quell’equilibrio che, nella forma di governo parlamentare, dovrebbe sempre sussistere tra Parlamento e Governo, e quindi tra rappresentatività e governabilità "[11].
Stati Uniti
Lo studio sostiene che i problemi dagli Stati Uniti negli anni '60 derivavano dall'"impulso della democrazia ... che rendeva il governo meno potente e più dinamico, per un aumento delle sue funzioni ed una diminuzione della sua autorità" concludendo che tali richieste erano contraddittorie.
È una paradigma "che riflette tendenze più generali (la crisi del keynesismo e del welfare state nel nuovo contesto definito dai processi di globalizzazione) e che al tempo stesso rappresenta l’esito di quel “conflitto di cittadinanza” che negli anni settanta aveva visto contrapporsi da un lato spinte all’inclusione sociale e alla redistribuzione di poteri e risorse materiali e, dall’altro, la denuncia dell’eccesso di domanda proveniente dalla società, del sovraccarico della democrazia e della crisi della governabilità"[12].
** Memorandum di Powell
Il Memorandum di Powell è una lettera inviata dal giudice della Corte Suprema degli Usa, Lewis Franklin Powell, Jr. (19 settembre 1907 – 25 agosto 1998) il 23 agosto 1971 all'amico E.B. Sydnor jr., presidente della Commissione per l'educazione della Camera di Commercio statunitense.[1]
Storia
Il Memorandum è basato in parte sull'esperienza di Powell come avvocato d'azienda e come rappresentante per industrie di tabacco presso il parlamento della Virginia.
Con esso si chiese ai gruppi aziendali statunitensi di diventare più aggressivi nel plasmare le policies e la legge negli Usa e può aver ispirato negli anni e decenni a venire la formazione di vari ed influenti think-tank ed organizzazioni lobbistiche conservatrici, così come ha probabilmente spronato la Camera di Commercio Usa nel divenire ben più attiva politicamente.
Contenuto
Prima di accettare la richiesta del presidente Nixon a divenire Associate Justice alla Corte Suprema, Powell ha spedito il "Confidential Memorandum" con il titolo "Attack on the American Free Enterprise System".
Powell argomenta, "Le più inquietanti voci che si uniscono al coro dei critici sono giunte da parte di elementi della società assolutamente rispettabili: dai campus dei College, dai pulpiti delle chiese, dai media, da riviste intellettuali e ricercate, dalle arti, dalle scienze e dai politici"
Nel memorandum, Powell esorta a una "sorveglianza costante" dei libri di testo e dei contenuti televisivi, così come ad epurare politicamente gli elementi vicini a idee di sinistra. Powell indica il difensore dei consumatori Ralph Nader come principale nemico dell'impresa statunitense.
Analisi
Questo Memorandum ha presagito un certo numero di giudizi espressi della Corte in cui era presente Powell come giudice: e impresse un cambio in direzione "imprenditoriale" dell'interpretazione del Primo Emendamento della Costituzione Usa.
Sebbene scritto confidenzialmente per Eugene Syndor alla Camera di Commercio, il Memorandum fu scoperto dall'editorialista del Washington Post, Jack Anderson, che fece un report sui contenuti dello stesso un anno più tardi (Powell era già entrato come giudice nella Corte Suprema).
Anderson focalizzò gli sforzi di Powell di indebolire il processo democratico. Il Memorandum convogliò il pensiero di molti imprenditori e persone del business del tempo.
Il vero impatto del Memorandum era nel suo enfatizzare la costruzione di istituzioni, in specie aggiornando gli sforzi della Camera di Commercio nell'influenzare la policy federale. Il Memorandum si rivelò seriamente influente nello spingere la Camera e altri gruppi a modernizzare i loro sforzi lobbistici verso il governo federale.
Le critiche degli studiosi
Luciano Gallino ha citato nella sua introduzione al volume Il colpo di stato di banche e governi. L'attacco alla democrazia in Europa il Memorandum di Powell indicando in questo l'inizio forse più palese e manifesto del tentativo (ad oggi riuscito e trionfante nelle opinioni del sociologo) da parte dell'ideologia economica neoliberale di permeare la società non solo o tanto attraverso gli strumenti legittimi della cultura accademica e della dialettica, ma attraverso canali di pressioni politici e simbolici in grado di bypassare le difese delle collettività in quanto il Memorandum forniva indicazioni per quanto riguarda la televisione, la radio, la stampa, le riviste scientifiche, la pubblicità. Il testo proponeva persino di intervenire sulle edicole, perché queste esponevano ogni sorta di libri e riviste "inneggianti a tutto, dalla rivoluzione al libero amore, mentre non si trova quasi nessun libro o rivista attraente e ben scritto che stia dalla nostra parte"
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.
Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.
Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi. Date uno sguardo a quello che ha detto Barnard nel 2009, ben dieci anni fa
Ecco come morimmo (Paolo Barnard)
Video pubblicato su You Tube da SpAvsApS il 29 feb 2012
* La teoria del trickle-down
La teoria del trickle-down (abbreviato anche in trickle-down; in italiano: "gocciolamento dall'alto verso il basso"), o anche effetto trickle-down, o teoria della goccia, indica un'idea di sviluppo economico, in voga soprattutto negli Stati Uniti, che si basa sull'assunto secondo il quale i benefici economici elargiti a vantaggio dei ceti abbienti (in termini di alleggerimento dell'imposizione fiscale) favoriscono necessariamente, e ipso facto, l'intera società, comprese la middle class e le fasce di popolazione marginali e disagiate.
In un ambito sociologico l'espressione definisce la diffusione di abitudini comportamentali (quali la moda) dalle classi più elevate alle classi meno abbienti, oppure da un centro geografico di irradiazione ad aree periferiche.
Storia del pensiero economico
In economia, un concetto simile era stato già concepito nel pensiero di Adam Smith sotto la metafora della mano invisibile: la ricerca egoistica dell'interesse individuale, all'interno della gabbia d'acciaio capitalistica ( un'espressione cara a Max Weber), gioverebbe tendenzialmente all'intera società. "Vizi privati, pubbliche virtù" può servire a riassumere il paradigma economico di una società in cui il libero mercato conferisce la possibilità di un arricchimento individuale che può arrecare vantaggi all'intero organismo economico (per una sorta di eterogenesi dei fini). Già Bernard de Mandeville ne La favola delle api, attraverso l'allegoria dell'alveare, aveva sostenuto che i vizi umani (espressi in lusso e scialo), derivanti dal naturale egoismo umano, non dovessero essere impediti, poiché ogni prosperità sociale derivava dall'affermazione degli interessi individuali.
«Abbandonate dunque le vostre lamentele, o mortali insensati! Invano cercate di accoppiare la grandezza di una nazione con la probità. Non vi sono che dei folli, che possono illudersi di gioire dei piaceri e delle comodità della terra, di esser famosi in guerra, di vivere bene a loro agio, e nello stesso tempo di essere virtuosi. Abbandonate queste vane chimere! Occorre che esistano la frode, il lusso e la vanità, se noi vogliamo fruirne i frutti. La fame è senza dubbio un terribile inconveniente. Ma come si potrebbe senza di essa fare la digestione, da cui dipendono la nostra nutrizione e la nostra crescita? Non dobbiamo forse il vino, questo liquore eccellente, a una pianta il cui legno è magro, brutto e tortuoso? Finché i suoi pampini sono lasciati abbandonati sulla pianta, si soffocano l’uno con l’altro, e diventano dei tralci inutili. Ma se invece i suoi rami sono tagliati, tosto essi, divenuti fecondi, fanno parte dei frutti più eccellenti.
È così che si scopre vantaggioso il vizio, quando la giustizia lo epura, eliminandone l’eccesso e la feccia. Anzi, il vizio è tanto necessario in uno stato fiorente quanto la fame è necessaria per obbligarci a mangiare. È impossibile che la virtù da sola renda mai una nazione celebre e gloriosa. Per far rivivere la felice età dell’oro, bisogna assolutamente, oltre all’onestà riprendere la ghianda che serviva di nutrimento ai nostri progenitori.» |
(B. de Mandeville, La favola delle api, in Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XIV) |
Ricusava inoltre l'idea della carità, ritenendo ineluttabile destino quello dello sfruttamento di milioni di poveri al servizio della nascente industrializzazione inglese.
Smith, tuttavia, diversamente da Mandeville, nutriva una concezione della ricchezza collegata al soddisfacimento del bisogno, dal momento che, superato un certo limite, il ricco tenderebbe naturalmente a sperperare risorse. In seguito il processo accumulativo del capitale privato ha cambiato questa concezione, tanto che oggi si pone la questione dell'illimmitatezza dell'arricchimento privato (della necessità di porre limite, un equilibrio all'arricchimento, per dirla con Aristotele), che richiama la necessità di un'equa distribuzione delle risorse che possano soddisfare i bisogni dell'intera società e non solo dei singoli.
La celebre frase attribuita a Kennedy - ma, in realtà, vista per la prima volta da colui che scriveva i discorsi di Kennedy, Ted Sorensen, nel New England Council - l'alta marea solleva tutte le barche (a rising tide lifts all the boats), anche le più piccole, esprime lo stesso concetto della teoria delle gocce .
Economia
La teoria del trickle-down associa direttamente la crescita economica, l'aumento della produzione industriale (l'incremento del Prodotto interno lordo) e lo sviluppo, a un contemporaneo miglioramento della condizione economica dell'intera popolazione, senza valutare eventuali squilibri nella distribuzione dei redditi e della ricchezza. Tale teoria trascura di valutare l'abbattimento dei fenomeni di povertà e disoccupazione legati a una percentuale di crescita dell'economia anche elevata, tale da indurre l'idea di un supposto miglioramento complessivo della situazione economica di un paese.
Oggi la teoria del trickle-down è normalmente associata alla reaganomics e al liberismo laissez-faire più integrale, al cliché marginalista della supply-side economics (politica dell'offerta), molto in voga negli anni ottanta proprio ai tempi delle politiche di riduzione della tassazione e di privatizzazione dei settori pubblici dell'economia attuate dall'amministrazione Reagan. Legata allo sviluppo trickle-down è anche la curva di Kuznets, una ipotesi di sviluppo industrialista che associa l'idea di crescita economica a un allargamento dei benefici all'intero corpo sociale (alle élite imprenditoriali come alle classi povere).
Sociologia
La definizione trickle-down (dall'alto verso il basso) fu utilizzata anche da Georg Simmel nei suoi studi sui fenomeni sociali legati alla diffusione delle mode, per definire il recepimento delle abitudini e dei modelli comportamentali (in particolare della moda) nelle moderne società di massa dalle classi più alte a quelle più basse.
Lo studio della diffusione spazio-temporale delle innovazioni fu poi affrontato da Torsten Hägerstrand. La distribuzione delle abitudini segue, secondo Hägerstrand, un ordine gerarchico (a cascata), affermandosi dapprima ai livelli più elevati della compagine sociale, o dai centri urbani di rango superiore, e poi convergendo verso i ceti via via meno abbienti o i livelli periferici di una rete urbana, sino a configurarsi come fenomeno di massa. Un altro esempio di diffusione trickle-down di fenomeni e innovazioni tecnologiche è quello del possesso dei prodotti tecnologici (della televisione in particolare, un tempo prodotto delle élite), il cui uso si è allargato poco alla volta alla quasi totalità della popolazione.
Fonte: Wikipedia |Trickle-down
** Memorandum di Powell
Il Memorandum di Powell è una lettera inviata dal giudice della Corte Suprema degli Usa, Lewis Franklin Powell, Jr. (19 settembre 1907 – 25 agosto 1998) il 23 agosto 1971 all'amico E.B. Sydnor jr., presidente della Commissione per l'educazione della Camera di Commercio statunitense.[1]
Storia
Il Memorandum è basato in parte sull'esperienza di Powell come avvocato .
Con esso si chiese ai gruppi aziendali statunitensi di diventare più aggressivi nel plasmare le policies e la legge negli Usa e può aver ispirato negli anni e decenni a venire organizzazioni lobbistiche conservatrici, così come ha spronato la Camera di Commercio Usa nel divenire ben più attiva politicamente.
Contenuto
Powell ha spedito il "Confidential Memorandum" con il titolo "Attack on the American Free Enterprise System".
Powell argomenta, "Le più inquietanti voci che si uniscono al coro dei critici sono giunte da parte di elementi della società assolutamente rispettabili: dai campus dei College, dai pulpiti delle chiese, dai media, da riviste intellettuali e ricercate, dalle arti, dalle scienze e dai politici"
Nel memorandum, Powell esorta a una "sorveglianza costante" dei libri di testo e dei contenuti televisivi, così come ad epurare politicamente gli elementi vicini a idee di sinistra. Powell definisce il difensore dei consumatori Ralph Nader come il principale nemico dell'impresa statunitense.
Analisi
Sebbene scritto confidenzialmente per Eugene Syndor alla Camera di Commercio, il Memorandum fu scoperto dall'editorialista del Washington Post, Jack Anderson, che fece un report sui contenuti dello stesso un anno più tardi (dopo che Powell era già entrato come giudice nella Corte Suprema).
Anderson mise a fuoco gli sforzi di Powell di indebolire il processo democratico (almeno per come da Anderson inteso). Il Memorandum convogliò il pensiero di molti imprenditori e persone del business del tempo.
Il vero impatto del Memorandum era nel suo enfatizzare la costruzione di istituzioni, in specie aggiornando gli sforzi della Camera di Commercio nell'influenzare la policy federale. In questo insomma, il Memorandum si sarebbe rivelato seriamente influente nello spingere la Camera e altri gruppi a modernizzare i loro sforzi lobbistici verso il governo federale.
Le critiche degli studiosi
Luciano Gallino ha citato nella sua introduzione al volume Il colpo di stato di banche e governi. L'attacco alla democrazia in Europa il Memorandum di Powell in chiave totalmente distopica indicando in questo l'inizio forse più palese e manifesto del tentativo (ad oggi riuscito e trionfante nelle opinioni del sociologo) da parte dell'ideologia economica neoliberale di permeare la società non solo o tanto attraverso gli strumenti legittimi della cultura accademica e della dialettica, ma attraverso canali di pressioni politici e simbolici in grado di bypassare le difese delle collettività in quanto il Memorandum forniva indicazioni
per quanto riguarda la televisione, la radio, la stampa, le riviste scientifiche, la pubblicità. Il testo proponeva persino di intervenire sulle edicole, perché queste esponevano ogni sorta di libri e riviste "inneggianti a tutto, dalla rivoluzione al libero amore, mentre non si trova quasi nessun libro o rivista attraente e ben scritto che stia dalla nostra parte"
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