Mon terroriste
Damien Saez
Versione italiana di Daniele Bellucci
Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Non è arabo né maghrebino
Né pachistano né indiano
Il mio terrorista
Non è un senza documenti dalla pelle scura
Né un nord irlandese
Il mio terrorista
Non è un sudamericano
Non è di Barbès o di Pantin
Il mio terrorista
È purtroppo maledettamente francese
Del tipo finanziere o banchiere in completo
Il mio terrorista
Non è l’operaio che impicca
Il padrone per i piedi penzolanti
Il mio terrorista
E ci saranno duemila disoccupati
Con i loro vent’anni di fabbrica per unico bagaglio
Grazie al mio terrorista
Non è nato in una casa popolare
Nell’insalubrità umana
Il mio terrorista
Sorge piuttosto da quelle parigine
Da quelle insalubrità mondane
Il mio terrorista
Non è un dimostrante in sciopero
Non è contro il dio Mammona
Il mio terrorista
Non è un contadino del Larzac
Non brucia i Mac Donald’s dei Big Mac
Il mio terrorista
Non credo paghi spesso l’affitto
Non bussa l’ufficiale giudiziario alla porta
Del mio terrorista
Se il suo quartiere è l’Eliseo
Poiché alla Francia piace votare
Per dei terroristi
Non è un cubano solidale
Non è un anarchico algerino
Il terrorista
Non fa parte della riserva Indiana
Non è figlio del Che argentino
Il terrorista
Lo si vede piuttosto in tivù
Che si prostituisce per quelle teste di cazzo
Il mio terrorista
Non credo paghi molte tasse
Vive in Svizzera o a Monaco
Il mio terrorista
Non fa parte del popolo zingaro
Non è rumeno il presidente
Dei terroristi
Non è un senza denti, un senza lavoro,
Un senza tetto, un barbone
Il terrorista
Non è un buddhista del Nepal
Non cammina con i sandali
Il mio terrorista
Col suo sorriso da becchino
Credimi che non c’ha proprio la faccia
Del terrorista
Non è di questi bar arabi
Non è di quelli che stanno in cella
Il mio terrorista
Oh no, amico mio, puoi star certo
Che non ha mai visto un parlatorio
Questo terrorista
Lavora piuttosto nei mass media
È un re della propaganda
Quel terrorista
Fa i bocchini alla finanza
Credo sia piuttosto re della Francia
Il terrorista
Ad ogni bimbo che nasce sulla terra
Ad ogni respiro, fratello mio,
Il loro terrorismo
Io lo sento come una cartucciera
Ad ogni fine mese sulla mia busta paga
Il terrorismo
Non è l’attentato nella metropolitana
È l’attentato nel tuo cervello
Il loro terrorismo
L’umanesimo messo a morte
La pornocrazia ovunque
Che mi terrorizza
Allora fratello, dimmi quando
Andremo su ad ammazzare i padri
Del terrorismo
Per insegnar loro le buone maniere
Poiché d’argento sono i cucchiai
Del terrorismo
Poiché dopo tutto, siam tutti fratelli
Per insegnar loro un po’ la terra
Degli umanisti
La ghigliottina nel ministero
Poiché sembra necessario far la guerra
Al terrorismo
Damien Saez - Mon terroriste (Bataclan, Paris - 2016)(Soir #1)
Damien Saez - Mon terroriste (dédicace à Macron!)
Damien Saez (San Giovanni di Moriana, 1º agosto 1977) è un cantante francese nato da madre algerina e padre spagnolo.
Nel paese natio fino a 3-4 anni, andò a vivere a Marsiglia, quindi, a 8 anni, a Digione. In questa città iniziò gli studi musicali, in particolare dedicandosi al pianoforte; nel frattempo aveva cominciato ad interessarsi alla chitarra. Quando, nel 1995, si staccò da gruppi cover dei Pink Floyd, dette principio alla sua carriera musicale vera e propria, e sempre durante questo anno si trasferì a Parigi, dove ha incontrato Marcus Bell; questi compone con Saez il complesso attuale. La sua musica risente delle influenze di diversi gruppi rock: i già citati Pink Floyd, i Led Zeppelin, i Doors, ed i più recenti U2, Blur e Radiohead; in realtà Saez è un artista alquanto eclettico che svari tra diversi generi musicali. Questo artista è particolarmente rinomato per la qualità dei testi, che risentono della ammirazione che Saez ha per il maggiore cantautore francese, Georges Brassens; le canzoni trasmettono spesso messaggi di sferzante critica sociale.
Discografia
Fonte: Wikipedia
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