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IL MINISTRO DEL LAVORO DI MAIO: "Stiamo pensando che, così come accadeva 15 anni fa, almeno per i primi anni della professione, siano "sospesi i pagamenti dei giovani avvocati alla cassa forense".
Una considerazione dal blog a questo punto: questa regola però deve valere per tutti, nessuno può lavorare o permettersi di lavorare a perdere, esclusivamente per implementare le ricchezze di cassa forense (vedi ad esempio i cd.contribuenti silenti).
Bisogna evitare "nuovi schiavi" a prescindere dal dato anagrafico-lavorativo di coloro che, dall'alto, sono stati predestinati e costretti, da troppo tempo, volenti o nolenti, convenientemente o sconvenientemene, al ruolo di schiavi dei poteri forti e delle lobby.
L'ingiustizia purtroppo è generalizzata e non si ferma al mero dato anagrafico lavorativo, colpisce una platea molto più vasta di lavoratori nel settore forense, non solo i giovani.
L'ingiustizia purtroppo è generalizzata e non si ferma al mero dato anagrafico lavorativo, colpisce una platea molto più vasta di lavoratori nel settore forense, non solo i giovani.
Commentando on line la "giente", la gente mormora, la gente dice:
Antonino Garifo Ma 15 anni fa de che???
Gabriella Filippone
Gabriella Filippone prima chi voleva poteva iscriversi all'INPS e pagare solo sul guadagnato non a cazzo come ora è con la cassa, per esempio
Ulisse Io
Ulisse Io il lavoro che han fatto e' certosino. a partire dall'apertura della partita iva come requisito obbligatorio.
Mario Paolo Rossi Gabriella Filippone da questa risposta si comprende perché non fai più l'avvocato.
Sei totalmente estranea alla corporazione dove il 99% ma nei giovani è il 200%, pensa solo ai cavoli suoi.
Gabriella Filippone
Gabriella Filippone anch'io vorrei pensare serenamente solo ai cavoli miei mentre sono stata oberata massicciamente dai cavoli di cassa forense (cavoli di lobby di casta incostituzonali ed illegittimi), di cui me ne fregavo altamente ignorandola. ero felicemente iscritta all'inps. Sono avvocato, non sono più iscritta a cassa forense, è diverso. è però il motivo per cui mi viene impedito di esercitare in prima persona in trib ecc, dopo che hanno coercitivamente preteso (modalità mafiose?) per tutti gli avvocati l'iscrizione a cassa forense. si dice in certi casi: INCASTRARE LA GENTE. i sindacati forensi di fronte al predominio incontrastato di cassa forense non servono a niente, se non a creare ulteriori danni. hai mai sentito parlare di cannibalismo forense? di lucignano, di mga, di quelli che si pretendono rappresentanti degli avvocati medio bassi ed altri assurdi soggetti? ciao ciao.
Damien Saez - J'accuse (video clip)
MGA - Sindacato nazionale forense
20 novembre alle ore 19:22 ·
A Di Maio: il problema previdenziale non riguarda i giovani avvocati, ma gli avvocati poveri.
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Abbiamo ascoltato le dichiarazioni di Di Maio nel corso dell'evento di Napoli, e dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico era lecito attendersi un'analisi più approfondita dei temi che ha inteso affrontare.
Innanzitutto il problema previdenziale non riguarda i giovani avvocati ma gli avvocati poveri, molti dei quali si trovano al di sotto della soglia di povertà.
Sono questi gli unici avvocati, tantissimi, per i quali è possibile parlare di crisi reddituale, fiscale e previdenziale, non di certo per tutti quei pochissimi altri che detengono quasi il 50% del totale della "ricchezza forense", circa 4.100 milioni di euro su un totale di 8.500.
Ecco, Ministro, di questo avresti potuto e dovuto parlare, perché la questione previdenziale è connessa al calo dei redditi delle fasce più povere della categoria e alla concentrazione della ricchezza in quelle più abbienti.
Ora, è chiaro, Ministro, che "l'esenzione dal pagamento della Cassa Forense nei primi anni di vita di un professionista" non è una soluzione, sia perché non l'hai collegata al riconoscimento dell'anno contributivo, sia perché non affronta il vero problema che è costituito dall'iniquità dell'intero sistema previdenziale forense, e dalla sua incompatibilità con la vita di tutti quegli avvocati, giovani e vecchi, che si trovano nella fasce reddituali più basse.
La soluzione, Ministro, l'unica che può migliorare le condizioni di lavoro e di vita di questi lavoratori, non può che essere una riforma di sistema, con l'adozione un criterio di calcolo progressivo in modo tale da aumentare la pressione previdenziale sugli avvocati più ricchi e ridurla a quelli più poveri.
Ministro, ci sarebbe pure da ridistribuire la ricchezza forense, e da sradicare dagli studi legali lo sfruttamento del lavoro nero e grigio degli "avvocati monocommessi", ma questa, come diciamo noi del sindacato, è la lotta di classe.
Gabriella Filippone tutto bene, tutto condivisibile, tranne il fatto che "poveri" tanti avvocati li ha resi proprio cassa forense. togliendo di forza ogni spazio a chi lavora per vivere e non vive per lavorare. una cassa forense distruttiva ha preteso dal 2014, questo anno è la loro pietra miliare, comunque si imponevano drasticamente anche prima, di dettare tempi di lavoro e di guadagno, a fini loro speculativi, di cassa forense e dei suoi addetti.
Vincenzo De Rosa Esatto Gabriella Filippone. La causa della "fuga dall'avvocatura" (cioè cassaforense) e dell'impoverimento reddituale non "osa", ovviamente, autocitarsi per l'appunto come "causa", ma si limita soltanto a riportare freddamente i drammatici dati reddituali in suo possesso ed ad esaltare quella sua specie di assistenza alla categoria chiamandola "welfare". Un po insomma ricorda i famosi "report" annuali basati sulle interviste ad un campione dell' avvocatura italiana, ove tutto si dice tranne (nessuno degli intervistati se ne lamenta!) qualcosa sull'insostenibile pressione previdenziale (e il fatto che quei report siano commissionati proprio da cassaforense non significa nulla ovviamente.....). Il 2014 "pietra miliare" di cassaforense? direi anche prima, 2012, ovvero con quel famigerato articolo 21 della legge 247 (appunto del 2012) che trascinando tutti gli avvocati nelle avide mani di cassaforense ha di fatto trasformato una piccola cassa previdenziale privata con pochissimi iscritti (allora neppure il 10% degli avvocati) in una piccola cassa imbottita di soldi e di iscritti ("coatti" ovviamente!).
"I contributi fissi sganciati dal reddito effettivo violano il principio della capacità contributiva, ergo, a mio sommesso avviso, sono incostituzionali. Posso pagare all'ente previdenziale una cifra superiore a quella che guadagno? E' assurdo. Nessuno ha mai veramente posto all'attenzione della Corte Costituzionale tale problematica.
E come la mettiamo inoltre con quei colleghi che oggi hanno 50/ 55 anni di età e che pur iniziando a pagare la Cassa da oggi non vedranno mai un centesimo di pensione? (visto che ci vogliono 35/40 anni di contributi per acquisire il diritto a percepirla) e un reddito dichiarato maggiore di 10.300 euro all'anno? A che titolo Cassa Forense chiede soldi a questi soggetti giuridicamente spogli di qualunque tutela? Io pago i contributi per avere una pensione, ma se tu Cassa la pensione non me la dai a che titolo mi chiedi questi soldi? Perché dovrei pagare i contributi se non mi darai mai una pensione? Dove sta il rapporto sinallagmatico?
Penso siano tutte domande legittime.......ciò che invece è illegittimo, a mio avviso, è il comportamento e il regolamento di Cassa Forense." (cit. Avv. Fabio Scarnati)
I MAIO ALLA CAMERA SULLA PROFESSIONE DI AVVOCATO
"Ascoltate Bene Luigi Di Maio sulla professione di Avvocato." VIDEO
Mon terroriste di Damien Saez: "il mio terrorista è francese tipo finanziere o banchiere in completo
Mon terroriste
Damien Saez
Versione italiana di Daniele Bellucci
Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Non è arabo né maghrebino
Né pachistano né indiano
Il mio terrorista
Non è un senza documenti dalla pelle scura
Né un nord irlandese
Il mio terrorista
Non è un sudamericano
Non è di Barbès o di Pantin
Il mio terrorista
È purtroppo maledettamente francese
Del tipo finanziere o banchiere in completo
Il mio terrorista
Non è l’operaio che impicca
Il padrone per i piedi penzolanti
Il mio terrorista
E ci saranno duemila disoccupati
Con i loro vent’anni di fabbrica per unico bagaglio
Grazie al mio terrorista
Non è nato in una casa popolare
Nell’insalubrità umana
Il mio terrorista
Sorge piuttosto da quelle parigine
Da quelle insalubrità mondane
Il mio terrorista
Non è un dimostrante in sciopero
Non è contro il dio Mammona
Il mio terrorista
Non è un contadino del Larzac
Non brucia i Mac Donald’s dei Big Mac
Il mio terrorista
Non credo paghi spesso l’affitto
Non bussa l’ufficiale giudiziario alla porta
Del mio terrorista
Se il suo quartiere è l’Eliseo
Poiché alla Francia piace votare
Per dei terroristi
Non è un cubano solidale
Non è un anarchico algerino
Il terrorista
Non fa parte della riserva Indiana
Non è figlio del Che argentino
Il terrorista
Lo si vede piuttosto in tivù
Che si prostituisce per quelle teste di cazzo
Il mio terrorista
Non credo paghi molte tasse
Vive in Svizzera o a Monaco
Il mio terrorista
Non fa parte del popolo zingaro
Non è rumeno il presidente
Dei terroristi
Non è un senza denti, un senza lavoro,
Un senza tetto, un barbone
Il terrorista
Non è un buddhista del Nepal
Non cammina con i sandali
Il mio terrorista
Col suo sorriso da becchino
Credimi che non c’ha proprio la faccia
Del terrorista
Non è di questi bar arabi
Non è di quelli che stanno in cella
Il mio terrorista
Oh no, amico mio, puoi star certo
Che non ha mai visto un parlatorio
Questo terrorista
Lavora piuttosto nei mass media
È un re della propaganda
Quel terrorista
Fa i bocchini alla finanza
Credo sia piuttosto re della Francia
Il terrorista
Ad ogni bimbo che nasce sulla terra
Ad ogni respiro, fratello mio,
Il loro terrorismo
Io lo sento come una cartucciera
Ad ogni fine mese sulla mia busta paga
Il terrorismo
Non è l’attentato nella metropolitana
È l’attentato nel tuo cervello
Il loro terrorismo
L’umanesimo messo a morte
La pornocrazia ovunque
Che mi terrorizza
Allora fratello, dimmi quando
Andremo su ad ammazzare i padri
Del terrorismo
Per insegnar loro le buone maniere
Poiché d’argento sono i cucchiai
Del terrorismo
Poiché dopo tutto, siam tutti fratelli
Per insegnar loro un po’ la terra
Degli umanisti
La ghigliottina nel ministero
Poiché sembra necessario far la guerra
Al terrorismo
La ghigliottina nel ministero
Poiché sembra necessario far la guerra
Al terrorismo
Damien Saez (San Giovanni di Moriana, 1º agosto 1977) è un cantante francese nato da madre algerina e padre spagnolo.
Nel paese natio fino a 3-4 anni, andò a vivere a Marsiglia, quindi, a 8 anni, a Digione. In questa città iniziò gli studi musicali, in particolare dedicandosi al pianoforte; nel frattempo aveva cominciato ad interessarsi alla chitarra. Quando, nel 1995, si staccò da gruppi cover dei Pink Floyd, dette principio alla sua carriera musicale vera e propria, e sempre durante questo anno si trasferì a Parigi, dove ha incontrato Marcus Bell; questi compone con Saez il complesso attuale. La sua musica risente delle influenze di diversi gruppi rock: i già citati Pink Floyd, i Led Zeppelin, i Doors, ed i più recenti U2, Blur e Radiohead; in realtà Saez è un artista alquanto eclettico che svari tra diversi generi musicali. Questo artista è particolarmente rinomato per la qualità dei testi, che risentono della ammirazione che Saez ha per il maggiore cantautore francese, Georges Brassens; le canzoni trasmettono spesso messaggi di sferzante critica sociale.
Discografia
Fonte: Wikipedia
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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