domenica 30 dicembre 2018

Alicudi, l’isola “delle donne che volano”: paranormale, misteri e spiegazioni scientifiche

File:Isola Alicudi by Figiu.jpgVOLANO CON LA SCOPA COME LE BEFANE sexy o non sexy che siano?

Alicudi è senza dubbio l’isola più selvaggia di tutto l’arcipelago Eoliano. Detiene questo “primato” insieme a Filicudi, con entrambe le due sorelle un po’ fuori dalle rotte più turistiche e mondane che appartengono di diritto a luoghi quali Lipari, Vulcano o Panarea. Rispetto a Filicudi, Alicudi è più isolata, assolutamente unica.
Sulla piccola isola non ci sono strade carreggiabili, tante mulattiere e innumerevoli gradini. E soprattutto, nonostante i pochissimi abitanti (circa 100), ci sono tante storie suggestive. Un intreccio tra fantastico e reale, paranormale e irrazionale che sicuramente contribuisce a donare al piccolo isolotto un’aura misteriosa e affascinante di un certo livello. Storie tramandate dal passato e ricordate con tutte le possibili discrepanze dovute a testimonianze passate ormai divenute quasi leggende o “sentito dire”.
Il mistero si riferisce attorno ai primi anni del Novecento. Allora Alicudi, che non era mica – a dispetto di ciò che può sembrare – un’isola dedita alla pesca, era a prevalenza agricola, ed era molto più abitata. Si coltivavano prevalentemente ulivi, viti, alberi, ortaggi e la segale, quest’ultima per trasformarla poi in pane. Ma qual è la storia? Dal 1902, e per qualche anno, la popolazione cominciò ad avvistare “donne che volavano”, che si trasformavano in corvi, oppure uomini in barca che tagliavano le trombe marine, ombre avvolte nella nebbia o animali che poi svanivano nel nulla. Una realtà parallela quindi, tra l’altro condivisa: tutti o quasi gli abitanti rivelavano di avere questo tipo di visioni “non razionali” all’epoca. Una vera e propria allucinazione collettiva, poi spiegata in maniera scientifica un bel po’ di anni dopo.
La segale con cui si era panificato in quegli anni infatti, dal 1902 al 1905 (il momento di allucinazione collettiva più massivo) aveva subito un’infestazione fungina, rendendola nera (segale cornuta). Gli arcudari la utilizzarono comunque, non sapendo che la segale cornuta contiene il principio attivo dell’LSD, potente allucinogeno. Si può sostenere che tutti gli abitanti sono stati inconsapevolmente sotto l’effetto di allucinogeni per circa 3 anni. Nonostante la spiegazione scientifica tutto questo non ha affatto smontato il mito e le storie rimangono nella testa delle persone, tramandate dai propri parenti e amici. Alicudi è rimasta l’isola “delle donne che volano”, e questo titolo non può che aumentarne l’alone mistico e di interesse.
Fonte: Siciliafan


sabato 29 dicembre 2018

AVV. MARCO MORI: "Luigi Di Maio? È un agente della disinformazione."

L'OPINIONE: IL PUNTO DI VISTA DELL'AVV. MARCO MORI SU LUIGI DI MAIO  (video 2016) ed altre interviste e video-argomenti politici.


VIDEO DI BYOBLU:


Il Movimento 5 Stelle può salvare il Paese, ma deve accantonare la linea Di Maio. Ecco la lettera aperta che Marco Mori ha inviato a tutti gli eletti del Movimento 5 Stelle: http://www.byoblu.com/post/notiziedal...
I documenti della Trilaterale (Crisys of Democracy) pubblicati su Byoblu, cui Mori fa riferimento verso la fine: http://www.byoblu.com/post/2011/11/13...


Fusaro e il fenomeno "glebalizzazione": gleba moderna prodotta dalla globalizzazione


Tra gli effetti più percepibili, ingombranti e devastanti della globalizzazione: povertà diffusa, perdità di diritti umani, persone come merci, malattie e morte crescenti, strapotere delle multinazionali del farmaco, ultraliberalismo, tirannia finanziaria.





Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.


"DUE LEGALI SU TRE FANNO LA FAME": DI MAIO LO SAI?

File:Carina Nebula by ESO.jpg
Immagine: Carena nebulosa (costellazione) | via Wikipedia



Dicembre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone

I dati emergono dall'ultimo rapporto di Cassa forense sui numeri dell'avvocatura 2017, che conferma una volta di più la proletarizzazione della professione forense.

Giuseppe Stanisci: " È così da anni e comunque bisogna vedere chi fattura o meno, ci sono gioiellieri che dichiarano 15.000 euro annue"

Di Maio è il Ministro del Lavoro. 
Il reddito di cittadinanza potrebbe riguardare una vasta platea di avvocati, non solo i disoccupati conclamati in quanto tali. Non solo i Centri per  l'Impiego dovranno riformarsi al loro interno ed all'esterno, anche gli enti apicali forensi, Cassa Forense e Consiglio Nazionale Forense, io credo. Detti apicali non possono continuare per la loro strada e pretendere dagli avvocati come nulla fosse. Devono  tornare costituzionali e non incostituzionali come di fatto sono.



"Due legali su tre fanno la fame"


Due avvocati su tre hanno un reddito da fame. Quasi 145 mila i legali che non superano i 20 mila euro l'anno, il 60% dei 242.227 iscritti all'albo: nel dettaglio, oltre 20 mila non hanno inviato modello 5 alla Cassa di previdenza, in quasi 60 mila sono nella fascia di reddito tra uno e 10.300 euro e in 45 mila dichiarano tra 10.300 e 20.107 euro
Di contro, gli avvocati «benestanti» con reddito annuo superiore a 50 mila euro non sono neanche il 20% del totale: poco più di 41 mila. I dati emergono dall'ultimo rapporto di Cassa forense sui numeri dell'avvocatura 2017, che conferma una volta di più la proletarizzazione della professione forense.



Le pensioni. Nel documento sono indicati anche il numero e l'importo medio delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2017. Per le donne, le pensioni in media sono da 18.583, per gli uomini da 33.937 euro e in totale la media è di 27.403 euro. Nel dettaglio della distribuzione per classi di importo e sesso, circa un terzo dei pensionati, ovvero 8.594 sui 28.520 totali, è nella fascia che va tra i 10 mila e i 15 mila euro di pensione. Di questi, oltre 6 mila sono donne, ossia la metà delle 12.137 pensionate totali. Osservando la distribuzione per tipo di pensione: l'importo medio della pensione di vecchiaia è pari a 38.200 euro e riguarda 13.945 avvocati, quella di anzianità vale 36.038 euro, per 1.329 avvocati, quella di invalidità e inabilità è invece pari a 11.603 euro e ne usufruiscono 1.285 avvocati. Le pensioni contributive sono da 5.345 euro (1.620 avvocati), quelle indirette sono da 15.235 euro (2.896 avvocati) e quelle di reversibilità hanno un importo medio pari a 17.898 euro (7.445 avvocati).



La densità e i redditi. Il rapporto, come ogni anno, riguarda sul numero di avvocati ogni mille abitanti distribuiti per regione. La Calabria conferma un doppio primato: è la regione con il maggior numero di avvocati e con il minor reddito medio. Gli avvocati della regione sono infatti 6,8 ogni mille abitanti e hanno un reddito medio pari a 17.587 euro. La seconda regione per densità di avvocati è la Campania (5,9 ogni mille abitanti), seguita da Lazio (5,7/1.000), Puglia (5,4/1.000), Molise (5,1/1.000), Basilicata (5,0/1.000), Sicilia (4,6/1.000). 

Le regioni dove gli avvocati guadagnano di meno, troviamo una forte correlazione inversa tra numero di avvocati e i redditi dichiarati: dopo la Calabria troviamo il Molise (19.501 euro), la Basilicata (20.691 euro), la Sicilia (22.131 euro), la Puglia (22.630 euro), la Campania (24.967 euro), l'Abruzzo (26.143 euro)
Le regioni dove c'è meno densità di avvocati sono: Valle d'Aosta (1,4 ogni mille abitanti), Trentino-Alto Adige (1,8/1.000), Friuli Venezia Giulia (2,1/1.000), Piemonte (2,3/1.000), Veneto (2,5/1.000). 
Le regioni dove gli avvocati guadagnano di più sono: Lombardia (67.382 euro) e Trentino Alto Adige (63.576 euro), poi c'è un salto di 15 mila euro circa e si passa al Veneto (48.123 euro), alla Valle d'Aosta (47.673 euro), al Lazio (47.155 euro), al Friuli Venezia Giulia (46.862 euro). In generale, il reddito medio degli avvocati del Nord Italia è pari a 55.632 euro, al Centro è di 42.403 euro e al Sud e isole è pari a 22.982 euro.


Età e reddito. L'analisi di Cassa forense sulla distribuzione del reddito professionale per classi di età. Emerge che gli avvocati sotto i 30 anni guadagnano in media 11.334 euro, tra i 30 e i 34 il reddito è di 14.306 euro, tra i 35 e i 39 anni sale a 20.989 e tra i 40 e i 44 anni è pari, in media, a 29.344 euro. 
Per un reddito superiore ai 40 mila euro, quindi, gli avvocati devono aspettare di compiere i 45 anni (41.683 euro), mentre tra i 50 e i 54 il guadagno sale a 53.208 euro. La punta massima (72.960 euro) si ha nella fascia di età tra i 65 e i 69 anni. 
Rispetto all'anno scorso, sono aumentati i redditi degli under 30 (8,8%), degli avvocati tra i 30 e i 34 anni (29%), tra i 35 e i 39 anni (1,9%). Sono diminuiti, invece, i redditi di tutti gli altri, ovvero: -0,8% per gli avvocati tra i 40 e i 44 anni, -3,5% tra i 45 e i 49 anni, -5,1% per la fascia di età tra i 50 e i 54 anni, -2,2% tra i 55 e i 59 anni, -3,6% tra i 60 e i 64 anni, -4,9% tra i 65 e i 69 anni. In totale, il reddito medio degli avvocati per il 2016 è pari a 38.437 euro, in linea con i 38.385 euro riferiti al 2015. Infine, l'analisi di Cassa forense si focalizza sulla distribuzione per classi di età. Il maggior numero di avvocati (51.785) ha tra i 40 e i 44 anni, seguita dalla fascia di età tra i 45 e i 49 anni (42.577), tra i 35 e i 39 anni (36.958) e tra i 50 e i 54 anni (32.356). Gli avvocati under 30 sono invece 5.966 e l'età media delle donne avvocato è di 43,3 anni, degli uomini di 49,4 anni e in totale è pari a 46,5 anni. 
Continua la crescita delle donne avvocato, che hanno raggiunto il 47,8 per cento del totale degli avvocati iscritti alla Cassa. Nel 2016 erano il 47,6% mentre nel 2010 il 41,4%, nel 2005 il 36,5% e nel 2000 il 29%."




Ulisse Io: "(...) Caro Ministro del Lavoro, e qui mi rivolgo anche a lei. Ci si vanta proprio in questi giorni del pacchetto di norme anticorruzione di prossima approvazione. Da un certo punto di vista mi verrebbe anche da sorridere, perché mi domando se ci saranno anche gli “avvocati infiltrati” negli enti istituzionali – Pubblici – forensi di ogni tipo e livello e quanti ad essi collegati e/o in qualche modo dipendenti. Inoltre mi chiedo, ed è per me un vero grattacapo, se il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali il quale, a mezzo del proprio Dirigente, ha persino avuto persino il coraggio, ed in modo assolutamente vergognoso, di affermare che gli avvocati che non trattano da mercanzia i Cittadini che gli si parano davanti non hanno i requisiti di permanenza professionale (v. allegato):

È a conoscenza detto Ministero di come sono effettivamente organizzate le Casse dei professionisti ed in particolare la Cassa Forense?

– È a conoscenza detto Ministero di come sono organizzati “I COA” nazionali e gli altri enti istituzionali in rappresentanza degli Avvocati?

Sono mai oggetto di indagine le singole disposizioni finanziarie quotidiane di questi enti? È stata mai ricostruita la gestione economica patrimoniale e finanziaria di ogni singolo ente come coincidente con “I bilanci” presentati nell’ultimo decennio? È stata mai ricostruita la dinamica dei versamenti degli Avvocati come esattamente corrispondenti all’esecuzione dei principi di legge e della carta costituzionale? Sono state le spese di questi enti verificate se effettuate secondo la previsione delle leggi della Repubblica e per la Previdenza ed assistenza degli Avvocati? Sono stati controllati “I regimi” di spesa e dei rimborsi che lucrano gli amministratori e gli eletti se corrispondenti alle “finalità” delle norme in vigore? È stato controllato il regime di spese con “I fornitori” se adeguato alle finalità dell’ente stesso? È stato verificato se gli assunti non siano in conflitto di interessi con gli amministratori ed eletti? È stato verificato se il numero degli assunti è proporzionato alle incombenze necessarie? 

– Sono state mai oggetto di indagini le carriere e le relazioni dei singoli amministratori ed eletti? È stato verificato se vi sia stato incremento di relazioni e di pratiche di studio dopo l’insediamento degli eletti? 

– Sono state mai verificati “I comportamenti” e le azioni finanziarie dei singoli eletti al fine della verifica della loro legittimità e delle violazioni delle norme sul passaggio di somme in nero tra professionisti e del riciclaggio di capitali?

– Sono stati mai oggetto di indagini “I benefici” concessi e le pensioni liquidate, se tutte erogati nel rispetto dell’art. 97 della Costituzione?

– Quando ultimo controllo di spese dei singoli COA e degli altri enti?

– Quando ultimo controllo dei casi di effettivo intervento in aiuto dei colleghi bisognosi se corrispondono a realtà non equivoche?

– Quando ultimo controllo sulle spese e gli investimenti a tutela del patrimonio e dei capitali liquidi a disposizione della Cassa e degli altri enti?

– Quanto alla Cassa conosce se il Collegio dei sindaci, a seguito delle adunanze, ha sempre ossequiato l’obbligo dovere della verifica immediata della legittimità delle delibere medesime? E se, e quando, non arrivano a “Chi” di dovere i verbali del Collegio dei sindaci che denuncino una criticità, o non arrivano alla Corte dei conti o all'Ispettorato generale di finanza, cosa accade a quelle delibere “illegittime”? Possiamo forse considerarsi legittime e lecite per il solo fatto che “nessuno” degli addetti alla “catena di montaggio” azioni il “pulsante rosso” e tutti lasciano passare tempo su tempo nel silenzio generale??!

Mi chiedo cosa stia a fare il Collegio, visto che non sono lì solamente per assistere alle delibere in cui si decidono sugli aumenti dei propri compensi, ma presenti per verificare che l'andamento della Cassa avvenga “sempre” secondo i princìpi di buon andamento dell’azione secondo le finalità e la mission istituzionale dell'Istituto e nel rispetto di tutti quei principi che lo stesso ente ben racchiude in due incisi della sua regolamentazione: operare “(…) imprescindibilmente nel rispetto dei principi della Costituzione della Repubblica Italiana” nonché quello che parimenti ed inequivocabilmente statuisce che “(…) Cassa Forense non tollera comportamenti illeciti, di qualsiasi tipo ed indipendentemente da qualsiasi finalità” (v. gli allegati).

E’ a conoscenza il Ministro del Lavoro di tutte le istanze le segnalazioni e le denunce che sono state fatte da questo avvocato quasi da quando si è abilitato ed ha avuto contezza delle porcherie e contradizioni Istituzionali e che appena qualche settimana fa sono state liquidate da un collaboratore del suo ministero come “corrispondenza di pari tenore”; tra l’altro incaricati ed addetti proprio alla vigilanza ed ai controlli, ma nessuno dei quali, mi risulta, e per quanto di grave avvenuto sia stato rimosso o abbia anche solo fatto accenno a delle “doverose scuse” all’intera avvocatura prima ancora che allo scrivente per quanto dichiarato in un atto formale ed ufficiale della Repubblica (v. allegato con richiesta di destituzione del DG previdenza).

Le tante istanze non le replico neppure, ma le intendo qui per integralmente trascritte sempre in che qualcuno si azioni. Rinviando il medesimo Ministero e Ministro del Lavoro, che dice di essere dalla parte del Cittadino “e non dei corrotti”, e che allora gioco forza dovrebbe stare dalla parte della avvocatura irreprensibile anche quando economicamente in difficoltà, (...)"



Fonte: Ulisse Io | via Facebook |ITALIAOGGI







DI MAIO ALLA CAMERA SULLA PROFESSIONE DI AVVOCATO

"Ascoltate Bene Luigi Di Maio sulla professione di Avvocato." VIDEO





mercoledì 19 dicembre 2018

CEDOLARE SECCA 2019: aliquota ridotta al 10% sugli affitti a canone concordato (video)


 
Immagine: Eurodisney La nave dei pirati | Wikimedia Commons


Cedolare secca: aliquota ridotta fino al 2019 per i canoni concordati


Dicembre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie


La Legge di Bilancio 2018 ha confermato l'aliquota ridotta al 10% per la cedolare secca sugli affitti a canone concordato, per il biennio 2018-2019.

Cedolare secca: Legge di Bilancio 2018


La Legge di Bilancio 2018, legge n. 205/2017, con l'art. 1 prolunga l'efficacia dell'aliquota ridotta al 10% per la cedolare secca sugli affitti a canone concordato, stabilita con la legge 80/2014 per il quadriennio 2014-2017, al biennio 2018-2019.



Locazione a canone concordato: di cosa si tratta esattamente? Quali sono i vantaggi?
Il contratto di locazione a canone concordato è caratterizzato da un canone calmierato. Per tale ragione che questo tipo di contratto di affitto si differenzia da quello a canone libero, nel quale il canone è di mercato.
Nella locazione a canone concordato il canone non può superare un tetto massimo stabilito da accordi territoriali tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini.
La tipologia del contratto di locazione a canone concordato si utilizza per i contratti a uso abitativo, a uso transitorio e per gli studenti universitari. Riguarda le abitazioni di proprietà dei privati concesse in locazione a privati, studenti e cooperative/enti senza scopi di lucro.
La durata del contratto di locazione a canone concordato può essere di 3 anni + 2 di rinnovo (o 3) per le abitazioni; di 6 mesi fino a 3 anni per gli studenti universitari; di 1 mese fino a 18 mesi per i contratti transitori.
I vantaggi del contratto di locazione a canone concordato:  gli inquilini pagano un affitto inferiore a quello di mercato e usufruiscono di detrazioni fiscali ai fini Irpef nel caso in cui l’immobile diventi residenza principale; i locatori beneficiano di agevolazioni fiscali utilizzando la cedolare secca al 10% anziché quella al 21% prevista per i canoni liberi.




I contratti di affitto a canone concordato sono stati introdotti nel 1998. Chiamati anche contratti di locazione 3+2 per le loro caratteristiche: è prevista una durata minima di 3 anni e l'affitto dell'immobile viene rinnovato in maniera automatica per altri 2 anni alla scadenza. Il rinnovo automatico può anche essere di 3 anni in base agli accordi stilati tra locatario e locatore. Questa modalità locativa è concordata in quanto l'importo del canone viene stabilito sulla base degli indicatori dell’Accordo territoriale.


La negoziazione è tra le associazioni dei proprietari a livello provinciale e i sindacati degli inquilini nella stessa area territoriale con il supporto del Comune. I canoni concordati vengono fissati stabilendo le modalità di valutazione degli immobili e all'interno della fascia compresa tra il canone massimo e quello minimo definiti per ogni tipologia individuata e per ogni quartiere. L'importo in questione risulta  più basso di quelli di mercato. I contratti durano meno e adottano una cedolare secca al 10%, tuttavia riguardano solo il territorio rappresentato dalle associazioni coinvolte. Gli affitti a canone concordato sono diffusi e prevedano canoni differenti a seconda della città di riferimento. 

La diffusione dei contratti a canone concordato
Numerosi i proprietari di abitazioni che decidono di optare per questa formula in quanto possono godere di vari vantaggi, tra i quali specifiche agevolazioni fiscali. Sfruttando i rinnovi delle intese locali nel 2016 si è registrato un aumento del 28,8% per quanto riguarda i contribuenti che hanno scelto di attivare la cd. "flat tax ridotta". Numeri in linea con il trend degli ultimi anni: dal 2011 al 2016 i locatori che aderiscono al canale agevolato si sono decuplicati. Nel 2016, a Genova i contratti a canone concordato hanno rappresentato il 74% delle locazioni a lungo termine che sono stati registrati. La percentuale scende al 48% per le città di Torino e Firenze e al 52% di Bologna. Una percentuale simile è stata registrata anche a Roma. A Milano la percentuale di contratti di affitto 3+2 nel 2016 è rimasta ferma al 6%.
La diffusione nazionale del canone concordato è stata favorita dalla revisione degli accordi locali. Nel 2017 sono state rinnovate quasi 100 intese locali per di 500 Comuni sparsi sull'intero territorio italiano. Gli li accordi possono riguardare tutti i centri di una Provincia e molte associazioni di proprietari e inquilini scelgono di adottare un'unica intesa valida per più enti territoriali.



venerdì 14 dicembre 2018

POVERTA' IN ITALIA : «la povertà sta prevalendo in tutti i ceti sociali e metà dell’avvocatura è vicino alla soglia della povertà»

Immagine: Sullo sfondo è visibile una rete recintata per il felino




Dicembre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie


«Dobbiamo metterci in gioco, non dobbiamo aver paura di dire “facciamo politica”, non dobbiamo permettere a nessuno di giocare a dadi con il nostro Paese». Andrea Mascherin chiude così la sua lunga relazione “politica” per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio nazionale forense, di cui è il presidente, con questa sorta di chiamata alle armi. 

Fonte: Il Sole 24 ore




Vanna Renella Ma ad oggi la politica fatta dagli incapaci ci ha distrutti del tutto.



Vanna Renella Compresi i colleghi al governo sia in passato sia oggi.
Gestire



Gabriella Filippone     vedi l'ex ministro dell'interno, avvocato ed ex "capuzzello" di forza Italia

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Ulisse IoE allora: la prima «verità» è che in Italia «la povertà sta prevalendo in tutti i ceti sociali e metà dell’avvocatura è vicino alla soglia della povertà» - Andrea Mascherin




Ulisse Io PERCHÉ MACRON SCOPRISSE I POVERI, C'È VOLUTA LA RIVOLTA DEI GILET GIALLI


Fonte: Facebook | Ulisse Io | Avvocati riformisti napoletani 










giovedì 13 dicembre 2018

DOTT. MOZZI: I FARMACI QUANDO SCATENANO MALATTIE NEURODEGENERATIVE



Fonte immagine: Storia della neurologia | via Wikipedia


DOTT. MOZZI: "I FARMACI  POSSONO SCATENENARE  MALATTIE NEURODEGENERATIVE."

Questo dato scientificamente dimostrato ci può portare ad interpretare diversamente, da un'altra visuale, l'abbassamento mondiale dell' età in cui insorgono problemi neurologici nella popolazione: alcuni farmaci scatenano nell'individuo umano diversi problemi neurologici gravi.









I consigli del Dott. Mozzi: eliminare o ridurre drasticamente latte e derivati (formaggi yogurt),  eliminare o ridurre i cereali,  bere al mattino a digiuno tre o quattro bicchieri di acqua calda quasi bollente (video You Tube)

)








giovedì 22 novembre 2018

LA RETE TI INGUAIA: DI MAIO, LA CASSA FORENSE e GLI AVVOCATI

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
LA RETE TI INGUAIA | Foto di mia proprietà

IL MINISTRO DEL LAVORO DI MAIO: "Stiamo pensando che, così come accadeva 15 anni fa, almeno per i primi anni della professione, siano "sospesi i pagamenti dei giovani avvocati alla cassa forense".









IL MINISTRO DEL LAVORO DI MAIO: "Stiamo pensando che, così come accadeva 15 anni fa, almeno per i primi anni della professione, siano "sospesi i pagamenti dei giovani avvocati alla cassa forense".

Novembre 2018 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna e commenti notizie




Una considerazione dal blog a questo punto: questa regola però deve valere per tutti, nessuno può lavorare o permettersi di lavorare a perdere, esclusivamente per implementare le ricchezze di cassa forense (vedi ad esempio i cd.contribuenti silenti).

Bisogna evitare "nuovi schiavi" a prescindere dal dato anagrafico-lavorativo  di coloro che, dall'alto, sono stati predestinati e costretti, da troppo tempo, volenti o nolenti, convenientemente o sconvenientemene, al ruolo di schiavi dei poteri forti e delle lobby. 

L'ingiustizia purtroppo è generalizzata e non si ferma al mero dato anagrafico lavorativo, colpisce una platea molto più vasta di lavoratori nel settore forense, non solo i giovani.







Commentando on line la "giente", la gente mormora, la gente dice:


Antonino Garifo Ma 15 anni fa de che???


Gabriella Filippone
Gabriella Filippone prima chi voleva poteva iscriversi all'INPS e pagare solo sul guadagnato non a cazzo come ora è con la cassa, per esempio

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