La protesta degli Avvocati: un nuovo “metodo” di rivolta per dichiarare libertà.
Articolo di Gianmarco De Falco, giugno 2017, pubblicato su iusopaper.com
Giugno 2017 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie
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il "TAGLIA AVVOCATI" |
Il tutto è iniziato da una petizione promossa da un gruppo di avvocati di Catania che è stata destinata ad aprire un nuovo capitolo alla lotta tra Cassa Forense e avvocati ed è stata immediatamente seguita da una serie di ulteriori iniziative, finalizzate soprattutto all´abrogazione della legge “taglia avvocati” che, in 2 anni, ha costretto alla cancellazione forzata qualcosa come circa 30.000 avvocati italiani.
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Premessa necessaria: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato, nell´agosto 2014, il Regolamento attuativo dell´art. 21 della Legge Professionale n. 247 del 2012, che ha imposto a tutti gli avvocati, iscritti all'albo, l´iscrizione obbligatoria anche alla Cassa Forense, con versamento di un contributo di importo fisso indipendentemente dalle condizioni reddituali. La conseguenza immediata di tale provvedimento è stata quella di cancellare forzatamente, e quindi far sparire dagli albi professionali, circa trentamila avvocati italiani, soprattutto più giovani e meno abbienti. E se per gli studi legali, con giro d´affari multimilionario, il pagamento della quota di iscrizione è risultato insignificante, una schiera di professionisti ha avuto serie difficoltà a sostenere tale spesa: qualcosa come trentamila avvocati – coloro, cioè, che percepiscono un reddito inferiore ai 10.300 euro annui. Insomma un dramma per quei professionisti economicamente più deboli, per i quali, in caso di cancellazione dall'Albo, sarà complicato trovare un´alternativa alla disoccupazione, per l´età anagrafica e professionale non più giovanissima, vuoi per essere altamente specializzati in un settore del diritto e non in altri.
Puglia |
Problema meno sentito dalla opinione pubblica rispetto ad altri “drammi lavorativi” - come quello degli esodati, dei pensionati minimi e dei piccoli imprenditori costretti a chiudere per l´impossibilità di far fronte alle spese - tutto quanto sopra ha causato in questi ultimi 2 anni conseguenze catastrofiche soprattutto nei confronti di migliaia di giovani laureatisi ed abilitatisi alla professione forense con grande fatica e sacrifici umani ed economici.
Lo “spazzare via dal mercato del lavoro migliaia e migliaia di professionisti del diritto, è una grave ingiustizia sociale che rende l´attività forense una professione “censitaria”.
Per sensibilizzare l´attenzione dell´opinione pubblica sugli iniqui contributi previdenziali obbligatori richiesti dalla Cassa Forense a tutti gli avvocati, compresi quelli più giovani e meno abbienti, e sugli effetti prodotti in questi 2 anni dalla legge ribattezzata “taglia avvocati” , che ha prodotto una vera e propria mattanza di decine di migliaia di avvocati meno abbienti e con un reddito basso, che la protesta si è spostata dinanzi ai Palazzi di Giustizia italiani: martedì 25 aprile 2017, tutti coloro che potranno , ed in primis gli avvocati in città, si sono ritrovati dinanzi al Tribunale di Foggia, tutti uniti in un girotondo ,per un flash mob nazionale, proprio nel giorno della Festa della Liberazione come metafora della necessità, per molti avvocati italiani, di liberarsi e non essere più oppressi dai costosi ed onerosi contributi previdenziali obbligatori richiesti dalla Cassa di previdenza forense a tutti i legali italiani indipendentemente dal reddito effettivamente percepito.
Ideatore dell´originale forma di protesta è il legale foggiano, Eugenio Gargiulo, 46 anni, pugliese, avvocato dal 1996, già resosi protagonista di altrettanto originali forme di protesta sempre per lo stesso motivo, come quando ha organizzato un altro flash mob sulla spiaggia di Rodi Garganico coinvolgendo nella protesta anche numerosi bagnanti e turisti”.
Senza dire, però lo dico a questo punto, che tra i giovani e i disagiati economicamente di ogni età, c'è anche la classe media forense, la quale inizia ad annaspare, a causa dei costi di giustizia, della crisi, dai costi "previdenziali...ed altre storie a vostra conoscenza.
Poi c'è chi voleva esercitare tranquillamente senza dover rendere conto ai "cassaforensisti" sul quantum, e soprattutto sul quando. Once upon a time, vale a dire sino a pochi anni fa, erano fatti miei, purtroppo non più, devo o dovrei foraggiare coloro, invece di pensare a lavorare. O meglio, per lavorare dovrei versare a coloro, conditio sen qua non, un esoso pizzo contributivo, peraltro in crescendo con gli anni. Per garantire il loro costoso establishmment, i loro privilegi, i loro vantaggi, la loro stessa esistenza, non la mia. Per quanto mi riguarda, li lascio a loro stessi. Troppo invadenti. Al posto loro mi vergognerei. Arroccati come sono nelle loro posizioni e sordi, istituzionalmente sordi. Non ci credo nella loro buona fede. E' falsa.
Magistralmente vendicativi se non versi ciò che chiedono. E' una cupola autistica di potere. Non guarda in faccia a nessuno. Lussuriosamente distruttiva.
IL LORO SENSO IN CIO' CHE FANNO E "IL NONSENSE", se non il gusto per il cattivo gusto autodistruttivo. E badate bene, iscrivendoci coattivamente alla loro Cassa hanno reso autodistruggenti anche noi, hanno scelto una stessa sorte per noi. Li detesto.
Verranno fagocitati dall'INPS, ma solo solo dopo averci danneggiati tutti e non poco.
Che aspettano a cancellarmi dal "club" di cassa forense? Non ne posso più di quella gente.
Non vogliono il mio lavoro. Vogliono la mia schiavitù. Assoggettarmi ad essa.
Non ci voglio stare nel loro "club".
Puoi vedere sull'argomento:
lunedì 29 maggio 2017
Come lo festeggeremo il ferragosto? State pensando ai preparativi? #avvocati
| Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna stampa notizie on line |
Quest'anno invece come lo festeggeremo il ferragosto? State pensando ai preparativi?
Fonte:
Rodi Garganico: flash mob di protesta degli Avvocati in costume da bagno a ferragosto contro i contributi previdenziali obbligatori
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mercoledì 6 agosto 2014
Rodi Garganico: flash mob di protesta degli Avvocati in costume da bagno a ferragosto contro i contributi previdenziali obbligatori
Immagine: Il Gargano fotografato dall'astronauta Paolo Nespoli dalla Stazione Spaziale Internazionale | via Wikipedia |
Scende in spiaggia la protesta contro gli iniqui contributi obbligatori richiesti da Cassa Forense, la protesta degli avvocati si organizza in un “flash mob” in costume da bagno a Rodi Garganico.
Per sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli iniqui contributi previdenziali obbligatori che Cassa Forense intende richiedere a tutti gli avvocati, compresi quelli più giovani e meno abbienti, la protesta scende in spiaggia.
Il Regolamento di Cassa Forense è attualmente al vaglio dei Ministeri Vigilanti, i quali decideranno se rigettarlo o meno.
A Ferragosto tutti coloro che vorranno partecipare alla protesta, ed in primis gli avvocati in vacanza sul posto, si ritroveranno presso il lungomare di Rodi Garganico, tutti in costume uniti da una corda, come metafora della situazione causata dall’impossibilità per molti avvocati di far fronte ai costosi ed onerosi contributi previdenziali obbligatori predisposti da Cassa di previdenza forense per tutti i legali italiani iscritti agli albi professionali, a seguito della nuova legge introdotta nel 2013. Contributi che, per l’appunto, rischiano di “lasciare in mutande” o costume, decine di migliaia di avvocati. La qual cosa in estate potrebbe non nuocere, diverso discorso sarebbe duranti i rigori dell'inverno italiano.
Immagine: panorama di Rodi Garganico | via Wikipedia |
Ideatore della vacanziera forma di protesta è Eugenio Gargiulo, il 44enne legale foggiano, conosciuto a livello nazionale per essere stato proclamato, diversi anni fa, dall’autorevole “Google Zeitgeist”, l’avvocato italiano “più cliccato sul web” (con circa 500.000 pagine web recensite a suo nome dal motore di ricerca Google) già resosi protagonista di altrettanto originali forme di protesta sempre per lo stesso motivo, come quando organizzò una manifestazione che vide alcuni avvocati incatenati dinanzi al Palazzo di Giustizia.
“L’obiettivo che intendiamo perseguire con questo originale evento– spiega l’avv. Eugenio Gargiulo – è sensibilizzare l’opinione pubblica sul “tema caldo” dell’impossibilità per molti avvocati, soprattutto quelli più giovani, di poter affrontare serenamente la propria attività professionale, attualmente messa seriamente a rischio dall’assenza di lavoro e, adesso, anche dall’obbligo per tutti di versare onerosi contributi previdenziali. Non è in questo modo – conclude l’avv. Eugenio Gargiulo- che si risolvono i problemi legati alla disoccupazione giovanile. Vogliamo un intervento serio del Governo nel settore dell’avvocatura.
L’appuntamento è , quindi, per il flash mob in costume, il 15 agosto presso il lungomare di Rodi Garganico. Tintarella e protesta a tutto iodio.
Immagine: "L'architiello" via Wikimedia |
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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cara collega, sono un'avvocato iscritto all'albo dal 2001.non ho mai esercitato con continuità,considerato che sono docente a tempo indeterminato in scuola secondaria di 2 grado.La Cassa Forense mi perseguita con i suoi pizzi contributivi da quattro anni.Io però verso già contributi all'INPS come pubblico dipendente.Equitalia ha iniziato la persecutio...sono disperata.Sapete se esiste qualche norma specifica per gli avvocati dipendenti pubblici?0ppure giurisprudenza di legittimità sul punto?Perchè non organizziamo una forma di protesta collettiva concreta?
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