Immagine | via Pixabay |
“Questo libro mi ha salvato la vita.” Durante la cerimonia per le consegne della medaglie in occasione della Festa della Repubblica, Raffaele Arcella, classe 1920, presidente dell’Associazione nazionale ex internati nei lager nazisti, mostra un vecchio libro. È un volume su Lenin scritto in russo. L’avvocato, nato a Napoli nel 1920, laurea in giurisprudenza e in lingue e letterature slave e istituzioni europee orientali, racconta di essere vivo grazie a quel libro dove è ancora evidente il segno di un proiettile. Arcella aveva il libro all’altezza del petto quando un cecchino, durante la seconda guerra mondiale, gli sparò contro. “Il proiettile si è fermato proprio dove c’è una foto di Lenin – dice l’avvocato -, avevo appena tirato fuori il libro dalla bisaccia del cavallo, per questo dico che la lettura e Lenin mi hanno salvato la vita”.
Fonte: La Repubblica.it
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