RUDOLPH STEINER era del segno dei pesci. E' l'unico pesci che sto a sentire. I restanti pesci puzzano.
Stampa giapponese del 1905 con diverse varietà di pesce rosso (Via Wikipedia) |
Vaccini : la profezia di Rudolf Steiner
I vaccini portano un notevole indebolimento della struttura fisico-vitale umana.
Tale struttura è fondamentale base della vita psichica.
Ostacolare la vitalità del corpo significa
creare un enorme problema all’evoluzione spirituale.
Si sta sviluppando un'onda di rifiuto dei vaccini, ancora minoritaria, nel mentre le strutture sanitarie, governative e internazionali, tendono a ipervaccinare.
Rudolf Steiner quasi 100 anni fa parlava
dello sviluppo di un vaccino particolare: un vaccino contro l’evoluzione spirituale, contro lo sviluppo dell’onda di
coscienza.
Steiner aveva una posizione molto critica verso i vaccini: metteva in guardia dall'uso dei vaccini ritenendoli dannosi se non supportati da un adeguato irrobustimento "spirituale", prevedendo che in un lontano futuro le vaccinazioni sarebbero pericolosamente diventate uno strumento di controllo delle masse.
Sosteneva che le malattie, in particolare quelle esantematiche, sono il modo che il bambino ha di riassestare il proprio corpo, per cercare di prevalere come individuo spirituale sulle leggi fisiche dell'ereditarietà.
Subendo le vaccinazioni, secondo Steiner, il bambino verrebbe privato del confronto con importanti occasioni di maturazione personale rappresentate dalle malattie infantili, restandone indebolito sia nella vitalità del proprio organismo, sia nella volontà del carattere. Crescendo senza forza di volontà, i giovani diventerebbero così sempre più simili ad automi, e secondo Steiner sarebbe proprio questo l'obiettivo occulto dei governanti[4].
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- «...gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla primissima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. [...] Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che, attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico. [...] Così, come dagli impulsi che la medicina ha tratto dall’inclinazione all’inganno – ops, scusate – ha tratto dalla tubercolosi (le due parole sono simili in tedesco, n.d.r.) oggi vaccina contro la tubercolosi, così domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità.».
Fonte: Wikipedia
Fonte: Wikipedia
Rudolf Steiner 100 anni fa, nel lontano 1917:
“Gli Spiriti delle tenebre sono in mezzo a noi, sono qua.
Dobbiamo restare in guardia in modo da accorgerci quando li incontriamo, in modo da comprendere dove si trovano.
Perché la cosa più pericolosa nel prossimo futuro sarà abbandonarsi inconsciamente a tali influssi, che realmente esistono intorno a noi.
Vi ho indicato che i corpi umani si svilupperanno in modo tale che vi potrà trovar posto una certa spiritualità, ma che il pensiero materialista, la cui diffusione è sempre più alimentata dalle indicazioni degli Spiriti delle tenebre, opereranno in modo da opporvisi con mezzi materiali.
Vi ho detto che gli Spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità.
(...) Tutto questo tende in ultima analisi a trovare il metodo con cui si potranno vaccinare i loro corpi in modo che essi NON POTRANNO SVILUPPARE INCLINAZIONI VERSO IDEE SPIRITUALI, ma crederanno per tutta la loro esistenza solo alla materia fisica.
Con ciò si intende solo dare un accenno a qualcosa di particolarmente paradossale tra le molte altre cose che accadranno in questo ambito in un futuro prossimo e anche più remoto, in modo di creare scompiglio in ciò che deve fluire sulla terra dai Mondi spirituali grazie alla vittoria degli Spiriti della luce.”
(Rudolf Steiner conferenza 27 Ottobre 1917)
Rudolf Steiner: il Fondatore dell' Antroposofia
Biografia Rudolf Steiner
Antroposofia
Rudolf Steiner -
Fondatore dell'antroposofia, nacque il 27 febbraio 1861 a Kraljevec, presso la frontiera austro-ungarica.
Da studente curò gli scritti scientifici di Goethe. Dal 1890 al '97 collaborò all'Archivio di Goethe e Schiller a Weimar.
Dal 1902 ebbe una intensa attività come scrittore e conferenziere, nell'ambito della Società Teosofica e di quella Antroposofica, da lui fondata nel 1913.
Sono rimasti una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico e i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere.
Rudolf Steiner morì di malattia, secondo alcuni avvelenato.[21] Negli ultimi anni si scontrò con i nazionalisti e i cattolici. Hitler attaccò pesantemente Steiner nel 1921, definendolo "agente dell'ebraismo", e il fondatore dell'antroposofia. Stener prima di morire avrebbe profetizzato che nel 1933 (sarà l'anno dell'ascesa di Hitler) si sarebbe manifestata la Bestia dell'Apocalisse, che molti steineriani identificarono appunto con il führer.[21]Nonostante la vicinanza all'esoterismo di molti gerarchi, nel 1935 Reinhard Heydrich chiuse le scuole fondate da Steiner in quanto considerate "incompatibili" con il nazismo.[22]
Steiner fu un instancabile conferenziere, tenendo più di seimila incontri pubblici in svariate città europee.
I suoi libri fondamentali: Filosofia della libertà, Teosofia, L'Iniziazione, La scienza occulta nelle sue linee generali, La mia vita, Calendario dell'Anima (1912-13).
Steiner fu un instancabile conferenziere, tenendo più di seimila incontri pubblici in svariate città europee.
I suoi libri fondamentali: Filosofia della libertà, Teosofia, L'Iniziazione, La scienza occulta nelle sue linee generali, La mia vita, Calendario dell'Anima (1912-13).
Il Goetheanum fu progettato da Steiner a Dornach
Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera) dove aveva edificato, prima in legno e poi in cemento, il Goetheanum, centro di attività scientifiche e artistiche fondate sull'antroposofia.
Rudolf Steiner descrive nella sua autobiografia come, durante questo periodo, il destino gli donasse ciò di cui aveva bisogno per il suo sviluppo. Egli era in grado di eseguire spontaneamente, per impulso proprio, quanto la vita gli richiedeva.
Steiner aveva circa sette anni, quando ebbe una esperienza decisiva: le prime sottili impressioni di un mondo che non è quello terreno, che però si può "udire" e "vedere" anche se con occhi ed orecchi diversi da quelli "fisici". Il fanciullo fu a contatto con gli alberi e le pietre e con gli esseri spirituali celati dietro ad essi, che a lui si rivelavano, non su un piano fisico, ma in uno "spazio animico interiore". Il piccolo sentiva che simili cose non sarebbero state comprese dal suo ambiente e preferì non farne parola ad alcuno.
Nell’estate 1879, superò l’esame di maturità con lode.
Steiner non aveva potuto parlare delle sue esperienze nel mondo spirituale sino a quando, nello stesso anno, fece la conoscenza di un semplice erborista. La devota, ingenua e profonda saggezza naturale di quell’uomo, permise a Steiner di scorgere una conoscenza spirituale istintiva, che aveva continuato a vivere nel silenzio attraverso secoli senza essere stata sfiorata dalla civiltà moderna.
"Con lui era possibile parlare del mondo spirituale come con qualcuno che ne aveva diretta esperienza". Rudolf Steiner scrive che, tramite lui, conobbe un "maestro spirituale": un uomo di semplice professione che gli dette profondi impulsi per la sua vita, tra cui quello di penetrare a fondo la mentalità materialistico-scientifica del tempo.
Steiner non riusciva a trovare un ponte tra le scienze naturali, come insegnate nelle università, e la visione spirituale che sperimentava nell’intimo della sua anima.
Attraverso Karl Julius Schröer, suo professore di storia della letteratura, ebbe occasione di conoscere Goethe come poeta. Grazie ai precedenti studi di ottica, botanica e anatomia, effettuati durante il tempo libero, arrivò anche a "scoprire" Goethe come scienziato.
Crebbe in lui la convinzione che la scienza moderna, negatrice dello spirito, può solamente afferrare ciò che nella natura è morto; mai l’elemento vitale. Egli vide anche come Goethe, nei suoi scritti scientifici, avesse mostrato una via all’indagine dell’organico e quindi anche un ponte tra la natura e lo spirito. Nel 1885, da parte del Prof. J. Kürschner, lo raggiunse l’invito a curare l’edizione delle opere scientifiche di Goethe per la "Letteratura Nazionale Tedesca". L’invito offrì la possibilità al giovane studente di approfondire notevolmente i suoi studi scientifici. Tuttavia dovette proseguire nel suo lavoro pedagogico per guadagnarsi da vivere.
Il suo allievo, affetto da idrocefalia, aveva dieci anni, ed era talmente ritardato nel suo sviluppo intellettuale che si dubitava di poterlo educare. Attraverso un lavoro di dedizione, Rudolf Steiner lo porto così avanti che il ragazzo poté essere accettato al ginnasio, tra compagni della sua stessa età. Diventò poi medico e cadde nella prima guerra mondiale. Dopo aver portato a termine con successo questo delicato e veramente difficile compito, che era durato sei anni, Steiner fu in grado di porre le basi di quella antropologia pratica che troveremo nella sua opera (quando ad esempio, creerà una nuova pedagogia). Così racconta Rudolf Steiner: "Allora feci i miei veri e propri studi di fisiologia e di psicologia".
In quegli anni Rudolf Steiner scoprì che mai il mondo esterno avrebbe potuto dargli quanto egli cercava dal più profondo dell’ anima. Dovette imparare attraverso sforzi interiori a raggiungere in sé stesso l’armonia tra "volere" e "dovere".
I continui rapporti con poeti, filologi, artisti ed altre personalità del mondo della cultura, accrebbero la sua conoscenza degli uomini e di sé stesso. Diventò più consapevole della peculiarità della propria natura animica. "Nei momenti in cui mi isolavo, sentivo sempre di più che solo un mondo mi era familiare: quello spirituale che vedevo in me. Con quel mondo potevo facilmente unirmi. Spesso mi dicevo, seguendo il corso dei miei pensieri, quanto mi fosse stato difficile, durante tutta la mia infanzia e la mia giovinezza, l’accesso al mondo esteriore mediante i sensi". Al contrario, l’attività del pensiero gli era facile; era quello il suo vero e proprio elemento: "...Senza il minimo sforzo, ero in grado di afferrare spiritualmente grandi connessioni scientifiche..." All’archivio di Goethe, le sue non comuni capacità di ricerca venivano incontestabilmente riconosciute. Bisogna pensare alla sua superiorità nell’esperienza spirituale, non ad una sua inferiorità in campo scientifico, quando Rudolf Steiner confessa ne "La mia vita" le difficoltà del proprio lavoro all’archivio: "Ho sempre durato molta fatica ad imprimere nella memoria quei dati che è necessario conoscere nell’ambito della scienza. Dovevo vedere più volte un oggetto per ricordarmi il suo nome, a quale classe esso appartenesse, ecc. ecc. Posso dire che il mondo dei sensi aveva per me carattere d’ombra, di mere immagini che vedevo scorrere davanti alla mia anima, mentre il mio rapporto con lo spirito aveva assolutamente carattere di realtà".
Intorno ai 35 anni un cambiamento decisivo. "Un interesse, mai provato prima, per ciò che è sensibile, percettibile, si destò in me. Assunsero importanza alcuni particolari cui prima non avevo prestato debita attenzione. Ebbi l’impressione che il mondo sensibile avesse qualcosa da svelarmi, qualche cosa che esso soltanto potesse svelarmi. Entrai così, per la precisione e la forza dell’osservazione compiuta mediante i sensi, in un dominio sino allora sconosciuto". La nuova facoltà si ripercosse sulle sue esperienze spirituali. "Quando si osserva il mondo fisico si esce completamente da se stessi e si può ritornare nel mondo spirituale con accresciuta penetrazione".
Da anni Steiner praticava la meditazione. Intensificò quella pratica. Si sviluppò in lui "la coscienza di un uomo spirituale interiore che può svilupparsi nella natura umana e che, liberato totalmente dall’organismo fisico, può vivere, percepire, muoversi nel mondo spirituale. Questo uomo spirituale autonomo entrò nella mia esperienza per effetto della meditazione". Rudolf Steiner acquistò così il diritto di dirsi cittadino di due mondi, il fisico e lo spirituale. Fu in quell’epoca che Steiner incontrò nel mondo dello spirito quelle potenze demoniache che dalla conoscenza della natura non vogliono portare alla visione dello spirito, ma fanno del pensiero un meccanismo. "Per quelle entità è assolutamente vero che il mondo è una macchina". Doveva ora condurre in piena consapevolezza una dura lotta interiore: "Dovetti salvare la mia vista spirituale tra le tempeste che si svolsero nella mia anima". "Durante tali prove, riuscii ad andare avanti solo evocando in me, con la mia vista interiore, lo sviluppo del cristianesimo".
Rudolf Steiner indica con queste parole l’avvenimento più importante della sua vita. Da fanciullo, Steiner aveva servito la Messa nella chiesa del villaggio. Il culto cattolico fu una esperienza, la sua infantile devozione non aveva nulla di confessionale. Il catechismo non ebbe presa sulla sua anima. Il padre era un "libero pensatore" e non si diede cura di fargli fare la prima comunione. Negli ultimi anni dell’Ottocento, la sete di conoscenza diresse Steiner verso alcune concezioni che non erano quelle delle confessioni religiose, il cui insegnamento ufficiale "concerne un mondo dell’aldilà che l’uomo non può raggiungere sviluppando le proprie forze spirituali.
"Ciò che la religione insegna, ciò che essa dà come legge morale, proviene da rivelazioni esterne all’uomo. A questo si opponeva la mia concezione dello spirito con l’affermazione che il mondo spirituale è altrettanto percepibile quanto il mondo che si manifesta ai sensi. E vi si opponeva anche il mio principio di individualismo etico, per cui la morale non va ricevuta dall’esterno, sotto forma di legge, ma deriva dallo sviluppo dell’entità animico-spirituale dell’uomo, in cui vive un elemento divino. Non riuscii a trovare il cristianesimo che cercavo in nessuna delle confessioni esistenti. Così che, dopo dure lotte animiche, dovetti immergermi io stesso nel cristianesimo, e precisamente in quel mondo soprasensibile, nel quale lo spirito stesso ne parla."
Nel 1902, Steiner in occasione di una conferenza dichiarò apertamente, per la prima volta, quale sarebbe stato lo scopo di tutta la sua attività futura: "trovare nuovi metodi per lo studio dell’anima su base scientifica". "Quella conferenza" egli disse "fu la mia conferenza antroposofica fondamentale". "Il punto di partenza di tutto il mio futuro lavoro". Si può dunque dire che la sera dell’8 ottobre 1902 segnò l’origine dell’antroposofia.
Da quel momento la biografia di Rudolf Steiner è unita all’impulso spirituale che chiamò spesso "teosofia", ma che ben presto denominerà "antroposofia" (dal greco "anthropos", uomo, e "sophia" saggezza). Questa definizione voleva significare una forte e più ampia coscienza interiore, grazie alla quale l’uomo può sperimentare se stesso come cittadino di due mondi. A tale definizione aggiunse le parole: "è la coscienza della propria umanità". Ciò che Rudolf Steiner aveva da dare, non era una nuova visione sociale, una dottrina morale o una nuova religione, nel qual caso avrebbe dovuto fare della propaganda o predicare. Egli aveva da trasmettere delle conoscenze, e questo non poteva accadere che attraverso concetti e idee, cioè attraverso una tale comunicazione di fatti che potesse venir compresa dalla sana ragione umana. In questa maniera la libertà interiore dei lettori e degli ascoltatori era pienamente rispettata.
Durante la prima fase di sviluppo dell’antroposofia, Rudolf Steiner operò, quasi esclusivamente, con la parola e con la penna.
Il primo libro: "Teosofia". Opera apparsa nel 1904, Steiner compie il primo tentativo di descrivere la natura soprasensibile dell’uomo e i suoi legami col mondo dello spirito. L’autore fa appello al lettore di servirsi della propria cosciente facoltà di percezione e di esercitare il proprio pensiero libero da pregiudizi.
Un esempio della sua maniera di esporre le cose ci viene dato nella seconda parte del libro dove Steiner percorre pazientemente con il lettore, passo per passo, ardui nessi di pensieri e lo porta ad ammettere, almeno come possibile, una grande prospettiva: che lo spirito umano ha bisogno per la sua stessa evoluzione di ripetute vite terrene, e che porta con sé, in ogni incarnazione, i frutti delle vite precedenti. Innanzitutto Rudolf Steiner espone le idee della "reincarnazione" dello spirito e del "karma" (cioè legge del destino) come possibili a comprendersi, poi accenna all’indagine spirituale che gli ha fornito prove innegabili della loro realtà.
Nell’altro libro: "Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori" viene descritto, con la massima precisione ed efficacia, il metodo con cui si possono raggiungere i medesimi risultati da lui conseguiti nel corso della sua vita. Ma quel libro dà molto di più che una simile relazione. Nelle scuole misteriosofiche dell’antichità, i principi dello sviluppo spirituale venivano comunicati oralmente dal maestro ai discepoli, che erano poco numerosi e scelti con cura. Tale consuetudine fu mantenuta per molto tempo anche dopo l’era antica. Rudolf Steiner si assunse la responsabilità di rendere pubblico ciò che era stato così lungamente "occulto". Si rivolge a tutti gli uomini: "In ogni uomo sono latenti quelle facoltà che possono portare alla conoscenza dei mondi superiori". Alla fine del libro possiamo leggere: "Si consideri questo libro come un colloquio tra l’autore e il lettore". Il "colloquio" si appella alla libera capacità di discernimento dell’uomo e sostituisce le antiche forme di istruzione orale che tenevano il discepolo subordinato al maestro ("Guru").
L’antroposofia non è esclusiva somma di idee: è una forza vivente che concerne tutto l’essere umano, non soltanto il pensiero. Rudolf Steiner non ha mai voluto intendere questo appello a tutte le forze umane come un’azione suggestiva o che violi, in qualche modo, la libertà del singolo. Esiste una sola forma d’espressione che può parlare direttamente alla vita affettiva dell’uomo senza privarlo del suo libero giudizio: Questa forma è l’arte.
Un’altra "figlia" dell’antroposofia: la pedagogia steineriana, che si affermò in tutto il mondo. Nel 1907 aveva trattato in una esposizione importantissima la "educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito", che venne poi pubblicata in opuscolo. Steiner mostrò come una giusta comprensione delle leggi che governano il divenire del fanciullo e dell’adolescente dovesse per forza propria sfociare in una pedagogia completamente nuova. Rudolf Steiner mostra come l’essere umano in divenire avanzi per un difficile cammino le cui tappe faticose sono ben riconoscibili: esse corrispondono al successivo sorgere di necessità materiali e morali determinate. Il piano di studi e il metodo da adoperare furono concepiti per corrispondere, per quanto possibile, a queste necessità. La sua pedagogia traccia ad ogni educatore il cammino per una severa educazione di se stesso. A colui che segue tale via con perseveranza i fanciulli stessi insegnano a poco a poco come egli debba insegnare.
I medici, oltre che degli insegnanti, scoprirono che gli insegnamenti di Rudolf Steiner erano in grado di arricchire notevolmente le loro conoscenze professionali.
Steiner aveva rivolto la sua attenzione a questioni inerenti la medicina. Aveva dimostrato come la scienza dello spirito (antroposofia) possa aprire nuovi orizzonti su quanto concerne l’organismo umano. La caratteristica tutta particolare della medicina ampliata antroposoficamente (vedi: Medicina alternativa), consiste specialmente nell’includere, in base all’indagine soprasensibile, la natura psichica e spirituale del malato nello studio della sua malattia.
Steiner illustrava dei casi patologici servendosi di moltissimi esempi e poté sviluppare, dalle sue conoscenze sull’azione reciproca che avviene fra l’organismo umano e i regni della natura, una terapia razionale.
All'inizio della sua attivita in campo medico, dichiarò: "Non interverrò mai in alcun modo in un trattamento qualsiasi; non l’ho mai fatto. Curare le malattie è compito di medici professionisti". Per essere un vero medico nel senso antroposofico della parola bisogna, Steiner diceva, esser prima di tutto medico nel senso della medicina ufficiale.
I suoi contributi, nell’ambito della medicina, non avevano altro scopo se non quello di ampliare la medicina generalmente praticata, non di sostituirla.
Rudolf Steiner era arrivato già da studente alla convinzione che la maniera di osservazione della scienza naturale moderna altro non può afferrare, in fondo, che il lato morto della natura. Attraverso la propria osservazione egli vide che le forze, le quali stanno alla base dei fenomeni organici, provengono da regioni soprasensibili.
Steiner chiamò spesso queste forze come "forze formative eteriche" e mostrò come sia possibile studiare esattamente la loro attività in base a diversi fenomeni fisici. Alcuni scienziati decisero di effettuare un tentativo: dimostrare sperimentalmente l’azione delle "forze eteriche. Dopo esperimenti effettuati con la maggiore cura e attenzione si stabilì che non soltanto queste sostanze, ma che anche un gran numero di malattie creano la loro "immagine parlante"; inoltre fu possibile rilevare che i colori e le forme delle immagini dipendono dall’ora in cui è stato compiuto l’esperimento. Ci si trovò così di fronte ad una grande quantità di fenomeni che non si potevano far risalire a processi chimici, ma permisero di riconoscere l’azione di forze "non-chimiche": di forze "soprasensibil". Già ai tempi di Rudolf Steiner erano stati pubblicati i primi risultati di simili ricerche.
Dopo la sua morte, in specie dopo la seconda guerra mondiale, il numero delle pubblicazioni aumentò considerevolmente. I due metodi di analisi si sono rivelati di utilità pratica: per esaminare la qualità di alimenti e per la diagnosi precoce di diverse malattie.
In numerosi paesi esistono oggi dei laboratori dove si lavora secondo le indicazioni di Rudolf Steiner.
Rudolf Steiner tenne molte conferenze dimostrando come la scienza dello spirito possa incrementare ogni conoscenza e rendere in generale più conscia ed efficiente la vita umana. La sua opera da lui lasciata all'umanità, sia nel genere che nella quantità, non ha uguali nella storia dell’occidente.
Su questo argomento connesso puoi vedere:
Riflessioni sull'Antroposofia. La Scienza dello Spirito di Tiziano Bellucci
Fonte: articolo integrale su Riflessioni.it
Il video - "A cento cinquant'anni dalla nascita di Rudolf Steiner, nel 2011, venne girato questo film-documentario che ripercorre i nodi biografici, le tappe del suo cammino spirituale e al tempo stesso testimonia la vitalità degli impulsi dati ad ambiti primari nella vita dell'uomo: l'educazione, la medicina, l'agricoltura, l'arte, la socialità."
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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