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Disoccupazione: è colpa degli Italiani? Una "favola" a buon fine con Mauro Scardovelli e Marco Mori. Spero tanto che non arrivi il lupus in fabula.

Immagine: Jaguatirica na pintura "Evangelho nas Selvas"  | via Wikipedia



 Disoccupazione: è colpa degli Italiani? - Mauro Scardovelli e Marco Mori


Che carucci questi due insieme, mi piace la loro "favola". Spero solo che non arrivi il lupus in fabula. Propongo di togliere le accise sulla benzina in favore dello sviluppo dell'Africa, per ripararla dei danni del colonialismo di Mussolini (fascismo) che magari ci avvantaggiamo pure economicamente con la cooperazione. Non solo tasse a perdere.




Gennaio 2020 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed  altro tipo pensieri miei o di altri |




Video di Mauro Scardovelli











Chi è l'Avv. Marco Mori

Nato a Rapallo (GE) il 29.09.1978, iscritto all’albo degli Avvocati di Chiavari dall’anno 2007 (oggi Genova) spazio indifferentemente sia nel settore civile, che in quello penale. Abilitato al patrocinio a spese dello Stato.

Politicamente impegnato al fine di dare un futuro al nostro paese ormai soggiogato da un’imperante dittatura finanziaria.
E’ davvero insostenibile la concezione liberale in materia economica, in quanto vi è necessità di un controllo in funzione dell’ordinamento più completo dell’economia mondiale, anche e soprattutto per raggiungere il maggior benessere possibile – cit. Aldo Moro, 1947.

Fonte: 

Avv. Marco Mori






Lega: un quarto di secolo al servizio del liberismo.

di Marco Mori
Avv. Marco Mori – Vox Italia.

Fonte: 

Avv. Marco Mori




Biografia di Mauro Scardovelli

"Mauro Scardovelli, ricercatore, musico-terapeuta, trainer di PNL e fondatore di PNL Umanistica Integrata.
La precedente formazione e le esperienze vissute dal professor Scardovelli hanno fatto sì che la sua personalità poliedrica potesse avere libero sfogo in diverse dimensioni; tra le altre: musicoterapia con i bambini, insegnamento di musicoterapia e docenza di Diritto Pubblico e legislazione scolastica presso l’Università di Genova.
Scardovelli ha cominciato ad occuparsi a tempo pieno di formazione, meeting terapeutici, supervisione e ricercaLe sue terapie individuali e di gruppo sono improntate sul metodo della PNL (programmazione neuro-linguistica) e su alcune tecniche correlate, come ad esempio l’ipnosi ericksoniana.
Le sue esperienze si sono spesso tradotte in articoli e libri, che hanno coinvolto un pubblico vasto e interessato.
È fondatore di Aleph Biodinamica Umanistica PNL, un’associazione non lucrativa che ha come intento quello di diffondere una nuova cultura, in cui non c’è spazio per il nervosismo e lo stress che derivano dalla modernità.
I ritmi frenetici della vita attuale, il lavoro che impiega gran parte delle nostre giornate e gli affanni che ne conseguono, sono tutte cose che ci allontanano dal reale senso della vita, dai motivi principali per cui vale la pena di vivere. Attraverso la diffusione di una nuova cultura, questa scuola si prefigge come unico obiettivo, dunque, quello di aiutare le persone a ritrovare il benessere interiore e fisico, a godere della felicità e ad affrontare diversamente gli eventi della vita.
Nell’epoca neoliberista in cui viviamo, l’essere umano è più violento con sé stesso e con gli altri ed ha un solo fine: aumentare le proprie risorse economiche. Ciò però avviene in maniera incontrollata, ovvero rinunciando alla libertà e al tempo da trascorrere da soli con sé stessi o con i propri cari. Il lavoro in tal modo porta alla frustrazione delle persone, e la società, costruita su questo modello, a collassare.
L’uomo consapevole è in grado di realizzare una società sana. I metodi del professor Scardovelli servono proprio ad educare le coscienze, di migliorare tutta l’umanità."







ETIOPIA: MISERIA E SFRUTTAMENTO COLONIALE

video di PandoraTV pubblicato su You Tube

"In Etiopia, culla dell’umanità, venne scoperto lo scheletro più completo di un antenato umano antico, un australopiteco di oltre 3,2 milioni di anni. Lucy, conosciuto in Etiopia come Dinqinesh, in lingua amharica significa “sei meravigliosa”. Nel 2015 il FMI inserì l’Etiopia nella lista delle cinque economie con i tassi di crescita più elevati al mondo. Tuttavia, il PIL del Paese, nonostante la crescita tra il 2005 e il 2016 a tassi medi annui di oltre il 10%, oggi sfiora i soli 783 $ pro capite. L’obiettivo di Addis Abeba è attrarre investimenti stranieri per creare il “Made in Etiopia” e aumentare così il fatturato delle esportazioni di abbigliamento, grazie anche ai livelli salariali di base, inferiori a quelli di qualunque altro Paese produttore di abbigliamento. 80 le multinazionali che operano nel nuovo distretto tessile di Hawassa. Ma la maggioranza della popolazione nel Paese più grande del Corno d’Africa vive in contesti rurali. Qui sono i bambini a lavorare nei telai manuali, con le loro piccole mani, in abitazioni fatte di paglia e fango, mentre le madri vanno in cerca di cibo e di acqua. Dato l’alto tasso di povertà, la crescita demografica si associa al fenomeno dell’urbanizzazione, che alimenta marginalizzazione, discriminazioni e tensioni. I bambini di strada sono già parte integrante del processo di urbanizzazione. Qui Lucy, nel XXI-esimo secolo, dopo oltre tre milioni di anni, ha definitivamente perso la sua bellezza “meravigliosa”.
A cura di Margherita Furlan Editing Francesca Mallozzi Una produzione Cometa Associazione per PANDORA TV"
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"Ciò che nessuno ti dice sullo stato"
Mauro Scardovelli - UNIAleph




"L'assenza di Lavoro non è naturale, ma frutto di cause e scelte ben precise fra le istituzioni pubbliche e private, statali e apolidi.
Mauro ci spiega la struttura di questo colpo di stato in maniera comprensibile a chi non è esperto di economia finanza e giurisprudenza"

Tratto dalla seguente collanina: https://drive.google.com/…/1frhzejtm_K_DIll4V9Dg5m3DXpJuhqy…















mercoledì 26 febbraio 2020


GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!"


GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!" rivolto al direttore della Banca d'Italia di Rieti

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Febbraio 2020 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed  altro tipo pensieri miei o di altri |


Il Prof. Giacinto Auriti fu un mio prof. universitario a Teramo, facoltà di giurisprudenza, cattedra di diritto della navigazione. Auriti era abruzzese.

Giacinto Auriti (Guardiagrele, ottobre 1923 – Roma, agosto 2006) è stato un giurista, saggista e politico italiano, noto per avere elaborato una personale teoria sulla moneta (da lui denominata teoria del valore indotto della monetaLe sue tesi vengono oggi usate per sostenere gli argomenti propri delle teorie del complotto sul signoraggio.

Le teorie elaborate da Giacinto Auriti sono sempre più attuali e corrispondenti allo scenario attuale e alle criticità dell'euro moneta unica, del debito pubblico, del neoliberismo sfrenato.


Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euroDefiniva l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”. Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito.

Il professor Auriti ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che subordina la volontà popolareDopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.













Giacinto Auriti - E' giusto che quando uno ha capito si incazzi!!

Video di Toni Ferrara
"Estratto della trasmissione autogestita Moneta al Popolo, in onda su TeleMax negli anni 2002/2003. Conduce il Chiarissimo Professore Giacinto Auriti, già docente titolare di quattro cattedre di Giurisprudenza presso l'ateneo "Gabriele D'Annunzio" di Chieti e Pescara; direttore dell' Istituto di Teoria Generale del Diritto; cofondatore dell'Università di Teramo; autore di numerose pubblicazioni in materia giuridica; scopritore della Teoria del Valore Indotto della Moneta, frutto di 34 anni di studi; Segretario Generale del Sindacato Antiusura Nazionale; ideatore e realizzatore del SIMEC, la moneta proprietà del portatore, un esempio concreto di sociologia giuridica portato avanti con successo a Guardiagrele (CH) e applicabile in ogni comune come alternativa all'indebitamento e al taglio di servizi; coautore di diversi testi di legge a favore della Proprietà Popolare della Moneta e del Reddito di Cittadinanza"

Video di Toni Ferrara



Professore Giacinto Auriti: "Noi ci illudiamo che i soldi che abbiamo in tasca sono nostri: noi siamo i debitori di quei soldi che la banca centrale emette solo in un modo: prestandoci. Quando circola la moneta è una moneta gravata di debito e noi paghiamo il debito col fisco e con gli interessi bancari! Quando noi paghiamo le tasse dobbiamo capire che non è vero che le tasse vanno a finire per scopi sociali. Le tasse che noi paghiamo vanno a finire nelle tasche - in gran parte - degli azionisti della Banca d'Italia perché la Banca emette la moneta prestandola! E siccome la Banca d'Italia è una società privata, una società per azioni (che oltretutto paga le tasse) l'utile della Banca d'Italia sta nella differenza tra il costo tipografico e il valore nominale della moneta. Quando emette la Banca d'Italia è come se io prestassi delle nasse vuote, delle reti vuote ai pescatori indebitandoli non solo delle reti ma anche del pesce che sarà prestato! Ecco perché noi siamo degli schiavi monetari, con l'aggravante di non saperlo. Chi domina è Satana! Satana è principe di questo mondo e di queste cose deve cominciare a capire non solo l'ambiente politico ma anche l'ambiente religioso."






Risultato immagini per Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.


Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.















Il professor Auriti non ha mai mollato, anzi ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che a suo avviso subordina la volontà popolareDopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.

Roma. È la notte del 10 gennaio del 2013. “Prima del movimento, io ho lavorato con il Professor Auriti” afferma Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, pronunciando quel cognome quasi come fosse un lasciapassare. Ma chi è Giacinto Auriti?

Il Professor Giacinto Auriti ci ha lasciati nel 2006. È stato prima di tutto un giurista, un professore di Diritto Internazionale, Diritto Privato e Diritto della navigazione. Non era solo un accademico. Giacinto Auriti, come tutte le personalità dotate di inventiva e genialità, è stato un uomo che si è posto delle domande. Delle domande semplici, quasi banali, come, per esempio, a chi appartiene la moneta? La domanda così  posta è spiazzante. Percorriamo a ritroso le varie tappe che la moneta segue prima di giungere nelle nostre mani, consentendoci di acquistare un caffè. La moneta che tocchiamo ci arriva direttamente dalle banche, che la cedono alla collettività; più specificamente la prestano. L’utilizzo della cartamoneta nasce dal fatto che, al fine di regolarizzare gli scambi all’interno della società civile, servisse un’unità di valore facilmente gestibile. Un tempo gli scambi venivano fatti con metalli preziosi, principalmente oro e argento. Ciò comportava difficoltà nel quotidiano, basti pensare al peso o al problema del trasporto.
Le banche iniziarono dunque a stampare cartamoneta, utilizzandola come valore corrispettivo dell’oro detenuto nelle loro riserve. Ad ogni banconota corrispondeva una certa quantità di oro metallo. Un esempio concreto: sulle vecchie lire era possibile notare la scritta “pagabile vista al portatore”Significava che, in qualsiasi momento, era possibile per il possessore della banconota recarsi in banca e scambiare la stessa con la quantità d’oro corrispondente detenenuta nelle giacenze. Perchè questo meccanismo ha smesso di funzionare. Quando? Il 15 Agosto 1971, con la fine degli accordi Bretton Woods, quando sotto la presidenza Nixon gli Stati Uniti smisero di vincolare il dollaro alle riserve auree. 
Di fatto, la Federal Reserve Bank cominciò a stampare moneta senza copertura aurea. La stessa cosa fu fatta dalle altre banche statali. Torniamo ora alla nostra domanda. A chi appartiene la proprietà della moneta? Alla luce dei fatti avvenuti nel 1971, la risposta del professor Auriti è: al popolo.
Il valore della moneta non corrisponde più alla quantità di oro presente nelle giacenze dato che quel corrispettivo non esiste più. Il suo valore è semplicemente  pratico, commisurato ai meri costi di tipografia. Il che toglie la proprietà della moneta alle banche. Nonostante ciò le banche stampano banconote di grossa taglia e le prestano, pur sostenendo costi bassissimi (il costo di una banconota, che sia di 100 euro o di 100 pound è di pochi centesimi)
Come fa uno strato di filigrana costato così poco ad assumere un valore ed un potere di acquisto mille volte maggiore? Chi è il responsabile di un tale incremento di valore? I responsabili siamo noi. Noi popolo che “mettendoci d’accordo” attribuiamo alla moneta un certo valore per convenzione. Ciò fa di noi i legittimi proprietari della moneta.

Intervista a Michela Auriti (la figlia)

Video di Robert Ank


Il professor Auriti amava fare un esempio. Immaginate un’isola deserta, abitata da un solo uomo. Se quell’uomo inizia a stampare moneta, quale sarà il valore di quest’ultima? La risposta è zero. Ma se improvvisamente l’isola si popolasse, e quella moneta potesse essere utilizzata per scambi di beni e servizi, inizierebbe ad assumere un valore. L’acquisizione di valore da parte della moneta, avviene solamente dal momento in cui essa è accettata dalla collettività, che ne diviene di fatto la proprietaria. Naturalmente adesso sorge spontanea un’altra domanda: perchè le banche prestano,e soprattutto chiedono interessi su qualcosa di cui siamo noi stessi i proprietari? Il fenomeno appena descritto è quello del “signoraggio bancario”, definito come la differenza fra il valore nominale della moneta e quello reale (ovvero quello tipografico)Il valore di questa differenza diviene interamente profitto per le banche e per l’oligopolio dei banchieri. Fu proprio Auriti uno dei primi, almeno in Italia, a denunciare questo fenomeno. Il verbo denunciare non è scelto a caso, dato che arrivò a denunciare fisicamente agli organi competenti l’allora governatore della Banca D’Italia Antonio Fazio ed il Ministro del Tesoro, successivamente divenuto Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conquistandosi così il consenso di molti cittadini. “La moneta, all’atto dell’emissione, è di proprietà dei cittadini italiani, ed è illegittimo l’attuale sistema di emissione monetaria che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari”; così rispondeva Auriti quando gli si chiedeva a proposito delle accuse rivolte alla Banca D’Italia.
Consenso che gli è arrivato anche da gruppi politici eterogenei, dalla cosiddetta estrema sinistra e dalla cosiddetta estrema destra. Non a caso,fu proprio Ezra Pound a fare riferimento al signoraggio ancor prima del Professor Auriti. Ma se la moneta appartiene al popolo, come la mettiamo adesso con il debito? Già undici mesi prima dell’entrata in vigore della moneta unicaAuriti esprimeva le sue perplessità a riguardo. La BCE, così come le altre banche centrali, stampa moneta con lo stesso meccanismo prima descritto.


La leggenda di Giacinto Auriti e del Simec - Speciale Byoblu

Video Trasmesso il giorno 29 mag 2019
VIDEO BYOBLU "Nell'estate del 2000 la piccola città di Guardiagrele, in Abruzzo, fu testimone di una vera e propria rivoluzione: l'emissione e la diffusione del Simec, una moneta alternativa coniata dal Professor Giacinto Auriti in base alla sua teoria del valore indotto della moneta. L'esperimento fu un successo, una dimostrazione di come i cittadini possano esercitare la sovranità monetaria e liberarsi dalla morsa del debito e dell'usura bancaria perché il valore della moneta, come ci spiega il Professore, è puramente convenzionale. Il Simec venne stroncato poco tempo dopo dall'intervento della Procura di Chieti, ma a distanza di quasi vent'anni l'eco delle gesta di Giacinto Auriti, il primo a parlare di Reddito di Cittadinanza, ancora risuona in Italia e nel mondo, a testimonianza che alla "moneta di Satana", come la chiamava l'ideatore del Simec, si può disubbidire. È la leggenda di Giacinto Auriti, e Byoblu è andato a Guardiagrele per voi, a grande richiesta, per raccontarvela in esclusiva."


Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva poi l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito. Auriti tentò anche di far circolare nella cittadina di Guardiagrele, in provincia di Chieti, una moneta chiamata SIMEC parallelamente alle lire. I SIMEC venivano ceduti alla pari in cambio di lire, e ritirati  al doppio del valore originario. L’esperimento fu subito interrotto a causa del sequestro della nuova moneta da parte della Guardia di Finanza.
Fonte: L'esperienza Auriti: il professore che spiegò il signoraggio profetizzando il debito | di Kirios Di Sante | l'INTELLETTUALE DISSIDENTE
















«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)


Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 


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