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CHI TRAE VANTAGGIO DAL TRAFFICO DI DROGA E CHI PERDE LA VITA? Fusaro: "La droga, alleata del potere tecnocapitalistico"


Diego FUSARO: "La droga, alleata del potere tecnocapitalistico"

Immagine: Asenath Waite (La cosa sulla soglia)  |
 via Wikipedia

Diego Fusaro: "Per chi è sveglio il mondo è comune mentre chi dorme si aliena in un mondo che è suo personale. 

La  condizione di chi è sotto effetti di stupefacenti, di chi si droga: chi si droga si trova in una condizione di ottundimento e di isolamento dal mondo che vive, diventa un mondo solo suo che lo isola sempre più dalla socialità, dalla condizione dell'essere insieme agli altri. 

Nell'essenziale, ritengo che per comprendere il fenomeno della sua diffusione capillare di massa a partire dagli anni '60,  occorre fare una domanda fondamentale. In caso di insoddisfazione rispetto all'ordine del mondo, con le sue ingiustizie, le sue storture, quelli che oggi vengono chiamati disagi in realtà non sono disagi. 

La parola disagio tende a ricondurre alla privatezza dell'individuo problemi che molto spesso sono di ordine sociale. In questa condizione in cui ci troviamo si possono seguire due vie diverse, o quella della protesta, dell'organizzazione della rabbia condivisa volta alla trasformazione delle geometrie dell'esistente oppure la via dell'adattamento ebete che può avvenire nella forma della droga, è una delle tante forme con cui ci si può adattare rinunziando a trasformare il mondo. Questa è stata la grande funzione della droga a partire dagli anni '60: un adattamento, cinico, ottuso all'ordine delle cose

Il potere si è servito e si è giovato della diffusione capillare delle droghe per disinnescare le energie critiche di un'intera generazione, per dirottare le energie critiche trasformative verso l'adattamento individualistico al mondo così com'era. Questa è stata la funzione della droga: la devitalizzazione dell'energia critica.

La mia libertà inizia dove finisce la tua dice una logora retorica liberal libertaria oggi la forma più volgare di libertà, pensare alla libertà come a una quota di possesso che deve estendersi sino ad un certo punto fino a non entrare in conflitto con quella dell'altro, inteso come se fosse un atomo a sé stante. La libertà è una relazione sociale che noi siamo, che struttura il nostro essere nella società e che implica una relazione, la libertà non è un possesso. La libertà è una relazione sociale in uno spazio in cui ci muoviamo e che implica il fatto che tutti noi siamo parte di una comunità organica che vive grazie all'esistenza di tutti noi dove tutti abbiamo, nelle nostre differenze specifiche di competenze, di aspirazioni, di visioni del mondo, tutti nondimeno, abbiamo pari dignità all'interno della società. Dignità dico non prezzo. La logica illogica della nostra contemporaneità è quella che invece non conosce la dignità ma solo il prezzo. Non conosce altro valore se non il valore di scambio. Tutto riduce all'assiomatica del do ut des  una relazione egoistica o come diceva Kant, socievolmente insocievole  mi relaziono addentro in società solo per tutelare meglio il mio interesse: il rapporto dello spacciatore con colui che acquista la merce. Non c'è un rapporto comunitario. Non mi importa assolutamente nulla della tua sorte. La mia libertà finisce dove inizia la tua. Io ho della merce da venderti tu la puoi acquistare liberamente. Entriamo in un rapporto socievolmente insocievole che è l'emblema della società di mercato e che è il rovesciamento esatto di uno stato  etico.










Settembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |










Ed ora alcune mie considerazioni. 
Negli anni '60 si faceva molto uso di eroina, la cd. droga dei poveri, la droga di sinistra. Nei giorni nostri si fa invece molto uso di cocaina, la cd. droga dei ricchi, la droga di destraoltre alle droghe sintetiche ed i mix, robe da "poveri" immagino, tanto per schiattare prima.

Sta di fatto che anche in Svizzera, la ricca e neutrale Svizzera, terra di banche, scorre cocaina a fiumi, quanto all'Italia hanno rilevato tramite analisi, così ho letto tempo fa, tracce di cocaina nei bagni della Camera, nei bagni dei nostri parlamentari, sarà per questo che sniffano tutti lo stile del NWO Nuovo Ordine Mondiale  conformandosi ad esso e divenendone schiavi? E' la droga dei figli di papà e dei rampanti al potere, agenti di borsa compresi, politici nostrani compresi.







Una notizia del 2017 pubblicata dal TG LA7
CRONACA 05.05.2017

Non incredibile, ma vero: a Montecitorio tracce di cocaina in tutti i bagni










La Camera se la tira, Coca nei bagni di Montecitorio, l'anteprima dell'inchiesta del FQ (video)

 pubblicato su You Tube  il 6 mag 2017

"Tracce di cocaina nei bagni maschili della Camera dei deputati. Più consistenti nelle giornate di voto. Le ha trovate un giornalista di FQ Millennium, il nuovo mensile dell’Editoriale Il Fatto, diretto da Peter Gomez e in edicola con una serie di inchieste e reportage. Come si vede nell’anticipazione video, il cronista ha condotto diversi test con salviettine Nark II, a base di cobalto tiocianato, acquistate in un negozio specializzato in dispositivi per indagini di polizia scientifica."

















#STOP #CocainaInParlamento #BOLDRINI

CIPRINI: COCAINA IN PARLAMENTO, IL MIO APPELLO ALLA SIG.RA PRESIDENTE BOLDRINI (10.05.2017)

720 visualizzazioni
Pubblicato il 10 mag 2017




#STOP #CocainaInParlamento Il mio APPELLO alla Sig.ra Presidente #BOLDRINI - Aiutatemi a diffonderlo!! #operazioneFiatosulCollo "Intervengo in merito all'inchiesta del mensile #Millennium "LA CAMERA SE LA TIRA" che ha documentato la presenza di tracce di cocaina nel bagno del Parlamento, adiacente l'aula, in un giorno di ordinaria votazione. Sottolineo come la risposta del portavoce della presidente BOLDRINI sia stata del tutto insufficiente, poiché si è limitata a precisare che l’accesso ai bagni di Montecitorio, non è riservato esclusivamente ai deputati. Circostanza senz'altro vera, ma scaricare la colpa su presunti "esterni" non mette al riparo l'istituzione Parlamento dal danno di credibilità e di onorabilità arrecato dal consumo di droghe pesanti al proprio interno. A mio avviso rimane un fatto grave che in un Parlamento super sorvegliato dalle forze dell'ordine, con addirittura piantone agli ingressi, riescano ad entrare sostanze stupefacenti. Sarebbe bastato approvare le mie proposte del 2015 e del 2016 di prevede drug test per i parlamentari e controlli con cani antidroga, dinanzi agli ingressi della Camera per evitare ogni imbarazzo. NON è accettabile continuate a offrire ai cittadini il quadro di un ramo del Parlamento con oltre la metà dei deputati che si oppongono a questo genere di controlli, peraltro già ampiamente previsti dalla legge per numerose categorie professionali. MI APPELLO ALLA SIGNORA PRESIDENTE BOLDRINI AFFINCHÉ INTERVENGA IN MANIERA FERMA PER STIGMATIZZARE E PREVENIRE IL CONSUMO DI DROGHE PESANTI ALL'INTERNO DEI LOCALI DEL PARLAMENTO, senza puerili arrampicate sugli specchi. Grazie." 10 Maggio 2017






utti una vicenda controversa che rappresenta una minaccia seria per il mondo dell’informazione e del giornalismo investigativo.
Oggi l’Inghilterra sembra pronta a consegnare JULIAN ASSANGE, fondatore di WIKILEAKS, nelle mani degli Stati Uniti d’America dove, in assenza di colpi di scena, l’unico destino prevedibile per Assange è quello del carcere a vita. Una pena esemplare per un uomo ed un giornalista che ha permesso al mondo di venire a conoscenza di gravi crimini contro l’umanità e scandali taciuti, tutto ciò attraverso la pubblicazione degli innumerevoli documenti riservati che hanno mostrato il volto nascosto dei Governi oltre alle brutalità inaudite degli eserciti militari. Un archivio imponente e scottante al quale i lettori di tutto il mondo non avrebbero mai avuto accesso senza il lavoro dell’organizzazione di Wikileaks. In questa intervista STEFANIA MAURIZI ci aiuta a fare chiarezza su tutta la vicenda giudiziaria e umana di Julian Assange, con un’analisi chiara e approfondita riguardo alle ripercussioni che questa vicenda potrebbe avere sulla libertà di stampa e sul mondo del giornalismo."


Video di Casa del SoleTV   pubblicato su You Tube il 21 settembre 2020










Location: Punta Bianca, Agrigento | Giolì & Assia - #DiesisLive

 

Giolì & Assia - #DiesisLive @Punta Bianca, Agrigento


Video di Giolì & Assia

Giolì & Assia

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Paolo Barnard  ci spiega The Crisis of Democracy:  "La Democrazia va salvata, uccidiamola."


"La Commissione Trilaterale nacque nel 1973 come libera associazione di cittadini americani, europei e giapponesi con l’intento di “incoraggiare una stretta collaborazione fra queste tre regioni sui problemi comuni, e di migliorare la comprensione pubblica di questi problemi”. Naturalmente questo proclama è una baggianata. Essa è un club esclusivo di potenti personaggi decisi a tutelare i propri interessi, ma che, contrariamente a quanto si crede, non sono affatto un crocchio di autocrati mafiosi e complottisti. La Commissione Trilaterale è invece il volto più che pubblico delle destre economiche moderne, cioè pieni sostenitori della democrazia, intesa però come strumento liberamente consegnato a pochi da parte di molti affinché poi i molti possano fare l’interesse dei pochi. Infatti, una delle acquisizioni fondamentali delle destre moderne è stata che le dittature non sono più il mezzo migliore per spremere i cittadini; esse sono affari sporchi, incontrollabili, che finiscono sempre col creare imbarazzanti contraccolpi sui media. Meglio la democrazia, teleguidata naturalmente. Ed ecco che se fino a ieri le destre occidentali esportavano colpi di Stato (Iran, Cile, Grecia ecc.), oggi esportano democrazia (Iraq, Afghanistan, Pakistan ecc.). Ma la democrazia ha un brutto vizio: tende a riportare l’interesse dei molti in primo piano, a scapito degli interessi dei pochi. Tende cioè a essere istintivamente di sinistra. E allora bisognava intervenire. La Commissione Trilaterale ha fatto questo negli scorsi trentaquattro anni, con la gentile partecipazione di personaggi noti e meno noti, come Zbigniev  Brzezinski, Jimmy Carter, David Rockefeller, Giovanni Agnelli, Piero Bassetti, Francesco Forte, Arrigo Levi, Carlo Secchi, Edmond de Rothschild, George Bush padre, Dick Cheney, Bill Clinton, Alan Greenspan, Henry Kissinger e tantissimi altri.

Spiego: a pagina 157 di The Crisis of Democracy, dove si legge che “la storia del successo della democrazia… sta nell’assimilazione di grosse fette della popolazione all’interno dei valori, atteggiamenti e modelli di consumo della classe media”. Cosa vuol dire? Significa che se si vuole uccidere la democrazia partecipativa dei cittadini (quella che per definizione fa l’interesse dei molti a scapito dei pochi privilegiati - la Sinistra) mantenendo in vita l’involucro della democrazia (quella che ci fa votare i pochi privilegiati che poi ci spremono come limoni) bisogna farci diventare tutti consumatori, spettatori, piccoli investitori. Che è quello che ci hanno fatto. Così ci hanno fregati, ci hanno annientati come protagonisti della democrazia. E’ stata la loro idea suprema, di suprema genialità. La massa dei cittadini che in seguito a due secoli di lotte dal basso aveva appena imparato a divenire partecipativa, è stata ridotta a Spettatori inerti, appunto consumatori, spettatori, piccoli investitori. L’involucro della democrazia fu salvato, il suo contenuto fu annientato. I tre autori scrissero le istruzioni in termini chiarissimi, ed esse furono messe in pratica per oltre trent’anni in tutto l’Occidente: “Il funzionamento efficace di un sistema democratico necessita di un livello di apatia da parte di individui e gruppi. In passato (prima degli anni ’60 nda) ogni società democratica ha avuto una popolazione di dimensioni variabili che stava ai margini, che non partecipava alla politica. Ciò è intrinsecamente anti-democratico, ma è stato anche uno dei fattori che ha permesso alla democrazia di funzionare bene. Infatti, nel testo si legge che la minaccia alla democrazia americana proveniva “dalla dinamica stessa della democrazia in una società altamente istruita, mobilitata e partecipativa”, quella dove erano fioriti i “gruppi giovanili, etnici, e dove quei gruppi stavano assumendo una nuova consapevolezza”. Andavano disattivati, resi apatici, immobili, ed è accaduto precisamente questo ovunque, con il boom edonistico degli anni ’80 e con l’avvento della Tv commerciale."

Fonte: Paolo Barnard


DIEGO E DEI FARMACI, "DRUG" PER ECCELLENZA, NE VOGLIAMO PARLARE?



Dott. Piero Mozzi: "La medicina non può essere il più grande business del pianeta, sta superando quello delle armi, quello della droga."



Immagine via Wikipedia A
Dott. Piero Mozzi "La medicina non può essere il grande business, il più grande business del pianeta,  sta superando quello delle armi, quello della droga, quello della  pornografia. E  me ne vergogno come medico."




(video pubblicato da Roberto Andreoli su You Tube )














venerdì 27 aprile 2018


IL BUSINESS DELLA MALATTIA

Copia di antichi strumenti chirurgici, XV secolo. | via Filmati di Mare
Roma oltre 2000 anni fa: si riteneva importante vivere con coscienza e con sobrietà. 

La medicina non era vietata ma semplicemente tollerata, in ogni caso Roma a quel tempo rappresentava uno stile di vita, salute significava sapersi mantenere in ottima forma, senza un'ossessione. 
La medicina moderna secondo Vaccaro: uno stile per farci star male, per farci ammalare, persino per farci scomparire o ridurre di numero, la malattia significa business.

Fonte: Valdo Vaccaro






CRIVEO : Valdo Vaccaro - Il perenne conflitto tra Igienismo e medicina Per un mondo basato sulla corretta alimentazione e non sui farmaci Conferenza di Valdo Vaccaro ad Ascoli Piceno presso la sala Docens del comune.  



"La medicina convenzionale è colonizzata in modo clamoroso. Su quali basi possono strombazzare che guariscono
La gente può solo guarire nonostante gli interventi medici. La gente guarisce per autoguarigione. Noi siamo esseri dotati di strumenti di autoguarigione
Uno che affida il suo corpo alla medicina corre dei rischi gravissimi
La gente che pensa di fare un salto nel buio lo fa quando affida se stesso alla medicina di oggi. 
La medicina di oggi è sballante, è invasiva."



"Non sono medico e mi vanto di non essere medico. Ho dei medici in famiglia. 
Chi è medico è molto condizionato. Si imbottisce di farmaci e di farmacologia. A livello di cure è negato
Immagine | via Wikimedia 
La medicina fa degli errori clamorosi, gravissimiSai perché non vanno in galera? Semplicemente perché sono difesi dalla leggeHanno l'esclusiva.
Non bisogna curare il sintomo ma  curare il fattore causante
Quando dico a livelli estremo: non bisogna curare il tumore ma la tumorosità del corpo, la tendenza del corpo a creare dei tumori che tutti noi abbiamo delle creazioni continue e anche delle remissioni spontanee. 
Sono leggi che la medicina non conosce. Sono ignorantantissimi in queste cose.
Ogni corpo  segue un percorso e tende a difendere se stesso.
Il corpo tende a guarire. Non va mai contro se stesso"





"Non viene il dubbio che dietro questa balla della prevenzione  ci sia l'ennesimo affare delle case farmaceutiche?  
Non esiste il fatto che ci sia fiducia nel nostro corpo e non ammalarsi. Esiste il fatto di dover credere di avvelenarsi e poi star male."




"La ricerca medica ha fatto tali e tanti passi avanti che quasi quasi non ci sono più persone sane (Aldous Huxley).






"Purtroppo NON esistono in commercio farmaci privi di effetti collaterali anche seri e le statistiche sulla mortalità parlano chiaro: le cause iatrogene (dovute a errori medici) sono una delle prime tre cause di morte nel mondo, assieme al cancro e alle malattie cardiovascolari!  
 
La ricerca statistica (basata su lavori scientifici) pubblicata nel 2003, dal titolo inequivocabile: "Death Medicine", denuncia negli Stati Uniti le seguenti cifre:

"Reazioni avverse da farmaci in ospedale" provocano ogni anno 106.000 morti;
- "Reazioni da farmaci non in ospedale" --> 199.000 morti;
- "Gli errori medici" --> 98.000 morti.

Le reazioni avverse di farmaci prescritti da dottori, provocano (negli Stati Uniti) oltre 300.000 morti ogni anno!
 
Quando andiamo a “farci guarire” dal dottore, invece di ringraziarlo con reverenza per il tempo dedicatoci, uscendo soddisfatti dallo studio stringendo nelle mani ricette miracolose, impariamo a fare domande e a pretendere delle risposteperché questo ci potrebbe salvare la vita."

Fonte:
I gravi effetti collaterali dei farmaci di uso comune | http://compressamente.blogspot.it/


QUANDO LA SALUTE DIVENTA BUSINESS -IPPOCRATE-









Aprile  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line





In Italia: medici operano pazienti sani per riscuotere tangenti.























Tangenti in due ospedali di Milano: operazioni inutili ai pazienti sani per intascare i soldi















La medicina a Roma – Breve storia della medicina 


La medicina a Roma –  Plinius Caecilius Secundus (Como 23 d.C.- Stabiae 25 agosto 79 d.C.), conosciuto  con il nome di Plinio il Vecchio, nella sua monumentale opera scientifica “Naturalis historia”, scrive che per i primi seicento anni della sua esistenza, Roma non ebbe medici
Anticamente, il “civis romanus” disprezzava l’arte medica come professione e chi la praticava, perché a pagamento. L’attività sanitaria veniva esercitata esclusivamente in privato dal “pater familiae” su tutti i componenti della sua famiglia allargata (moglie, figli, schiavi), con metodi empirico-naturali (uso di erbe, minerali e pratiche tradizionali), riti e formule magiche. A tali sistemi si affiancava anche una medicina teurgico-sacerdotale, professata nei templi dedicati alle divinità preposte alla salute.

Dipinto su vaso dell'antica Grecia, che mostra un medico (iatros) che salassa un paziente. | via Wikipedia 
Il salasso è una delle più antiche pratiche mediche, essendo stato praticato in diversi popoli antichi, tra cui gli abitanti della Mesopotamia, gli Egizi, i Greci, i Maya, e gli Aztechi. In Grecia, il salasso era in uso nel periodo di Ippocrate, che cita il salasso ma che in generale si affidava a tecniche dietetiche. Erasistrato, comunque, teorizzò che molte malattie fossero causate da pletore, cioè eccessi, nel sangue, e consigliò di trattare queste pletore inizialmente con l'esercizio, il sudore, la riduzione di alimentazione, e il vomitoErofilo era a favore del salasso. Arcagato, uno dei primi medici greci a praticare a Roma, utilizzò ampiamente il salasso.



A partire dal III sec. a.C. (con la corrente innovativa suscitata dall’Ellenismo) e con la conquista della Grecia (divenuta provincia romana dal 27 a.C.), si cominciarono a vedere in giro per Roma i primi medici di professione.

Medici provenienti principalmente da quella regione del Mediterraneo, che svolgevano a pagamento la loro arte con metodi razionali e che avevano un bagaglio di esperienza e di nozioni frutto di anni di lavoro e di studio.
La loro attività non ebbe vita facile: a stento, e solo col tempo, riuscì ad essere accettata e a penetrare nelle abitudini dei romani. Furono soprattutto i più ricchi, che iniziarono a rivolgersi ai professionisti, anche perché avevano i mezzi per pagare gli onorari di quelli più bravi. In genere però la medicina, intesa come arte basata sulla scienza, convivesse lungamente con il disprezzo e ladiffidenza della gente comune. Nell'antica Roma, le pratiche curative di carattere religioso, magico, empirico e domestico,  costituivano il bagaglio culturale e cultuale della comunità.
E' proprio a Roma che, in particolare, si evidenziò con la medicina  la grande dicotomia sempre esistita tra le sue classi economico-sociali. 


Per tutti i secoli della durata del suo Impero,  mentre i nobili e i più abbienti finirono col convincersi della migliore efficacia dei servigi offerti dai medici razionali (alcune famiglie arrivarono ad acquistare schiavi medici, o a provvedere all’istruzione di quei servi che mostravano di possederne le capacità; altre affrontavano senza batter ciglio onorari spesso proibitivi di professionisti famosi), alla gente più povera o meno colta restava solo il rivolgersi a quei terapisti improvvisati, praticoni e ciarlatani, senza preparazione e attendibilità di cui Roma era piena (era facile a Roma millantarsi medico e, con un’istruzione inesistente o approssimativa, aprire una “taberna medica”, cioè un ambulatorio), oppure rivolgersi alle divinità in attesa speranzosa e fatalistica di una grazia miracolosa.

I numerosi “ex voto” provenienti dalle favisse (depositi dei templi dedicati agli dei preposti alla salute, quali Esculapio, Minerva Medica, Giunone, Apollo, per nominarne alcuni), che riempiono molte delle vetrine dei musei archeologici moderni, dimostrano la grande diffusione culturale di tale atteggiamento fideistico. Va precisato che l’importanza data all’intervento divino in tutti i fenomeni della vita era una caratteristica comune e presente in tutte le classi sociali dei romani (assai religiosi e anche superstiziosi): pertanto, anche per ciò che riguardava la salute e malgrado la maggiore razionalità propria dei ceti più elevati, esisteva, in tutti e sempre, uno spazio di rispetto e credibilità destinato a poteri religiosi o arcani.
I primi medici che arrivarono a Roma non erano uomini liberi: con la conquista della Grecia, molti medici stranieri (uomini e donne) vennero presi prigionieri per essere venduti come schiavi. Inoltre, data la crisi economica determinatasi nelle loro regioni originarie a causa del cambiamento politico epocale, molti medici stranieri si vendevano, di loro iniziativa, per poter raggiungere Roma con la prospettiva di riuscire a guadagnare molto danaro e, in seguito, essere in grado di ricomperare la propria libertà. I primi medici furono, perciò, “servi medici”: cioè schiavi che possedevano quel particolare bagaglio di conoscenze e capacità che li distinguevano dagli altri servi, e in virtù del quale riuscivano ad acquisire privilegi, indipendenza e libertà di movimento. Si trattava di schiavi particolarmente preziosi, con cui di frequente i padroni finivano con lo stabilire rapporti affettivi e di fiducia e spesso accadeva che provvedessero essi stessi, spontaneamente, alla loro emancipazione.

L’attività medica in Roma, quindi, anche se inizialmente disprezzata proprio perché esercitata da persone di condizione servile, dimostrò di fruttare danaro a chi l’esercitava, e la possibilità di fare fortuna a chi riusciva a crearsi notorietà e prestigio professionali.

La crescente consapevolezza nella società della migliore attendibilità dei metodi scientifici rispetto a quelli tradizionali, indusse Giulio Cesare a favorire l’immigrazione dei medici, concedendo la cittadinanza romana a tutti coloro che esercitavano in Roma.

Anche Augusto diede a tali professionisti particolari privilegi, ed assicurò a se stesso e alla sua famiglia la presenza continuativa di un sanitario, con il titolo di “medico della casa di Augusto”. 

Gli Imperatori che seguirono, attribuirono loro molti altri vantaggi, tra i quali l’esenzione dalle imposte e dal servizio militare; assunsero anche medici personali, creando la figura dell’ “Archiater Sacri Palatii” e, col tempo, valutarono politicamente utile assegnare medici ad ogni regione, per assicurare un servizio pubblico di assistenza sanitaria anche alle persone più povere. Ebbero pure medici propri le imprese pubbliche: come i teatri, le palestre dei gladiatori.

La medicina a Roma – Un medico, venuto a Roma ai tempi di Pompeo Magno e divenuto celeberrimo fu Asclepiade, i cui scritti sono citati da Plinio, Celso, Galeno e Celio Aureliano. Egli fu medico di Crasso e di Cicerone. Accumulò un’enorme fortuna con i proventi della sua professione. Si racconta che sia divenuto famoso quando durante un funerale seppe riconoscere nel defunto un caso di catalessi e riuscì a risvegliarlo. La gente gridò al miracolo e il clamore di tale episodio ebbe vastissima eco.

I metodi curativi di Asclepiade, seguace di Epicuro, si basavano sul principio di una condotta di vita salutare: diete, ginnastica, passeggiate, corse, idroterapia e movimento del corpo in genere all’aria aperta. Con lui ebbe inizio la fortuna delle palestre, delle terme e dei bagni in acque termali. Fu anche un medico di grande finezza clinica e pratica, che, con un’intuizione che lo avvicina molto a concetti propri dell’epoca attuale, fondava le sue terapie non solo sulla base dell’osservazione attenta dei sintomi, ma anche sullo studio delle circostanze ambientali del malato, considerando parte integrante della cura il favorire situazioni di benessere e felicità psico-fisica quali il godimento della musica o di altre cose gradevoli e rasserenanti.


Famosissimo divenne Claudio Galeno (Pergamo 129 d.C.- Roma 200 circa). Egli studiò a Smirne, a Corinto e ad Alessandria nella scuola di anatomia. Fu nominato medico dei gladiatori. L’Imperatore Marco Aurelio lo chiamò a corte nel 169. A Roma ebbe modo anche di affermarsi con grande successo. Fondò una scuola di anatomia.

Galeno impose la sua autorità scientifica su tutte le specializzazioni mediche. Le sue teorie furono considerate una base dogmatica e indiscutibile almeno fino al VII secolo.

Fu, inoltre, un grande farmacologo: la sua farmacopea comprendeva 473 piante medicinali, che egli raccoglieva personalmente, e che scopriva, specie durante i suoi viaggi. Preparava da sé i farmaci. Studiò le proprietà delle piante e le sue osservazioni costituiscono ancora la base dell’odierna farmacologia galenica.




I medici di quell’epoca avevano a loro disposizione solo le conoscenze scientifiche e le teorie degli studiosi che li avevano preceduti, il proprio intuito e una meticolosa attenzione nell’osservare i sintomi del paziente. Non disponevano delle certezze fornite dalle tecnologie moderne. Malgrado ciò, furono capaci di diagnosticare un numero notevole di malattie e trovare valide terapie.

Si crearono molte specializzazioni, sulla base degli studi a cui i medici indirizzavano il loro particolare interesse.

Vi furono medici specializzati nelle malattie infettive, che a Roma costituivano una delle più ricorrenti cause di morte, specie nelle classi più umili della società. Polmonite, meningite, difterite, tifo, le varie forme di tubercolosi, malattie contagiose in genere, trovavano nelle condizioni ambientali (abitazioni inidonee e sovraffollate, scarsa disponibilità di acqua e, quindi, di igiene, alimentazione inadeguata) terreno fertile per diffondersi, trasformandosi spesso in epidemie.

Numerosi furono in tutto l’Impero gli oculisti, i disturbi e le malattie degli occhi erano molto frequenti.
Vi furono chirurghi odontoiatri, la cui scienza e capacità derivavano dalle scuole e dalle esperienze degli Egizi, dei Fenici, dei Greci, e degli Etruschi, e vi furono anche medici chirurghi di ogni altro tipo. L’attività di tutti costoro, in assenza degli anestetici e dei metodi meno invasivi odierni, era sinonimo di tortura e di macelleria. Gli strumenti da essi utilizzati sono in mostra  nei musei archeologici e, al solo vederli, non si può fare a meno di rivolgere un pensiero di umana commiserazione nei confronti dei malcapitati che ne dovettero provare l’uso su di sé.
Ad una potenza sostanzialmente militare come quella di Roma, non potevano mancare, assegnati ad ogni unità organizzativa dell’esercito, medici e chirurghi specializzati che ne dovevano assicurare la necessaria efficienza e, in particolar modo, il superamento delle inevitabili emergenze causate dai combattimenti.

Numerose furono le donne che si occuparono di attività sanitarie. Molte a livello empirico: persone che conoscevano le virtù delle erbe e le somministravano ai loro clienti; altre esercitavano nel campo specifico della ginecologia, come le levatrici e le ostetriche che assistevano le donne nella gravidanza e nel parto.

Vi fu anche un gran numero di donne medico, specializzate principalmente in ginecologia e ostetricia. Ma se ne possono annoverare pure molte altre che si dedicarono a campi scientifici diversi. Plinio il Vecchio riporta i nomi di Salpe di Lemno come valente oculista e Olimpia di Tebe, come nota ginecologa. Famosa fu una certa Cleopatra (II sec.d.C., vissuta a Roma), che scrisse un trattato “De Geneticis” sulla ginecologia, sulla dermatologia e sulla cosmesi, molto utilizzato almeno fino al VI secolo. Però tale opera, essendo stata più volte ricopiata, in seguito finì con l’essere confusa con altre e attribuita ad autori diversi da lei, ovviamente uomini.

Lo stesso accadde ad Aspasia, che scrisse un testo sulle malattie femminili, ormai perduto, e che, col tempo, fu invece attribuito ad un uomo di nome Aspasio.


L’attribuzione a uomini di alcune opere di valore: mediche, scientifiche o altro, nei sistemi patriarcali non è un fatto così eccezionale o accidentale. Una spiegazione nella logica del loro “indiscutibile” assioma sull’inferiorità femminile, il quale crea grande difficoltà e, spesso, il rifiuto a riconoscere in genere intelligenza, capacità e meriti alle donne; in modo particolare, poi, quando questi si dimostrano molto elevati, come negli ambiti di maggiore prestigio ed eccellenza, quali possono essere le varie branche della scienza e della ricerca o di coraggio nel caso di altre imprese.

Le società patriarcali, in simili riconoscimenti vedono vacillare l’impalcatura dei pregiudizi accumulati col tempo a giustificazione della loro misoginia e, quindi, messa in discussione l’esclusività dei valori da esse posti a base dell’identità e del prepotere maschile e ciò si verifica ancora in troppi Paesi.
Nella cultura occidentale questo fenomeno “sembra” far parte in buona parte del passato, ma per millenni è stata una storica, pesante realtà, sino a tempi recenti.

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sabato 18 agosto 2018


"Una volta era Dio a farci ammalare non una multinazionale del cazzo" (cit. Beppe Grillo)










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LO STRAPOTERE DELLA CLASSE MEDICA


LO STRAPOTERE DELLA CLASSE MEDICA


Non è questione di fragilità È giustissimo non essere preparati mentalmente a una asportazione decisa dal primo che arriva, pronto  a distruggere delicatissimi equilibri. Una medicina degna di rispetto è quella che punta al ripristino intelligente di tali equilibri, e non a un semplicistico ricorso al bisturi.

La medicina ignora deliberatamente le funzioni autoguarenti del corpo umano. L’inquietudine, il panico e le paure ingenerati dalle pressioni mediche aggrava le condizioni .

STARE ALLA LARGA DAL BISTURI È GIUSTO, LOGICO E NORMALE
Solitamente la classe medica ritiene un organo guaribile (quando lo ritiene guaribile) mediante asportazione, secondo i vezzi, le decisioni e i verdetti di un qualsiasi medico, sia egli mediocre, bravo o anche premio Nobel del settore. Stiamo attenti a difendere con le unghie e coi denti l’integrità inviolabile del nostro corpo.

I METODI SBRIGATIVI DELLA MEDICINA NON RAPPRESENTANO AFFATTO UNA SOLUZIONE IDEALE
I problemi  di sovente sono inguaribili coi mezzi della disinvolti ed invasivi della medicina, la quale nulla fa contro il disordine organico o mentale che sta alla base causativa della alterazione in corso, ma si limita a intervenire chirurgicamente.
VIVERE DA PERSONE MUTILATE NON È AFFATTO UNA CONDIZIONE INVIDIABILE
Vivere mutilati non è affatto una condizione invidiabile, come quella di vivere da persona medicalizzata e costretta ad assumere farmaci a vita.

Fonte: Valdo Vaccaro










Stiamo entrando in una società di controllo

Si sta sta abbandonando il modello dell'uomo come animale politico, socievole, razionale. (FUSARO)


DIEGO FUSARO: "Stiamo entrandoè bene averne coscienzain una società di controllo

Sta finendo l'era della società disciplinare e stiamo entrando in una fase di società di controllo.


Quello che sta avvenendo molto evidentemente è il fatto che si sta sta abbandonando il modello dell'uomo  come animale politico, socievole, razionale.



Si sta imponendo, in coerenza con le logiche della tecnicizzazione capitalistica, il paradigma dell'uomo come animale tecnicizzato che sempre più diventa mero supporto della tecnica, un mero giocattolo nelle mani della tecnica, un mero apparato, una mera protesi di questo sistema che ha come fine non certo quello di valorizzare la vita umana rendendola migliore, semplicemente  l'unico valore è la nichilistica crescita autoreferenziale della tecnica stessa."















lunedì 14 agosto 2017


Burnout dottori drogati | Bisturi e cocaina: oltre 40mila i medici che fanno uso di sostanze


Bisturi e cocaina: oltre 40mila medici coinvolti
Dalla sala operatoria al pronto soccorso. Il dieci per cento dei medici ha problemi di droga e alcol. La fatica e i turni più lunghi aggravano il problema. A Torino è nato un centro per far fronte alla situazione

Droghe e alcol negli ospedali italiani sono molto più diffusi di quanto si pensi, il problema sembra in aumento con i turni massacranti ai quali sono sottoposti i medici dopo il blocco delle assunzioni e i tagli alla sanità.

I più colpiti dalle dipendenze sono chirurghi, anestesisti, medici di pronto soccorso, psichiatri e ginecologi.
In Germania, il medico Kalus Lieb in uno studio condotto a Magonza ha scoperto che un chirurgo su cinque assumeva sostanze psicoattive legali o illegali, mentre il 15% consumava antidepressivi.

Fonte: L'inchiesta/





FARMACI E CRIMINI


"I FARMACI CHE UCCIDONO E I CRIMINI DELLA BAYER"

Pubblicato il giugno 11, 2017 sul sito di Valdo Vaccaro
































Giugno 2017 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna on line

"I CRIMINI DELLA BAYER" (documento inviato dalla AVA di Franco Libero Manco)

GLI AFFARI DELLE MAGGIORI CASE FARMACEUTICHE INCLUDONO AZIONI DA CRIMINE ORGANIZZATO

Peter Gøtzschedirettore del Nordic Cochrane Center e autore di “Farmaci che uccidono e crimine organizzato. Come Big Pharma ha corrotto il sistema sanitario”, paragona l’industria farmaceutica al “crimine organizzato” perché il modo di fare affari delle 10 maggiori case farmaceutiche includerebbe azioni da crimine organizzato.

Immagine via Wikipedia


PROF. GOTZSCHE:
"Gli imbrogli sui test e i silenzi sui pericoli dei farmaci sono molto comuni. E i soldi dell’industria farmaceutica arrivano dappertutto. L’industria farmaceutica cerca di comprare chiunque abbia influenza nel settore della sanità ed è riuscita a corrompere persone di ogni tipo, anche ministri della sanità. La pubblicità dei farmaci è particolarmente dannosa e le bugie sono spesso così sfacciate che le compagnie sostengono esattamente l’opposto della verità sui loro prodotti."
DATI MANIPOLATI E DIVERSI PER I TEST PUBBLICI E QUELLI DELLE MULTINAZIONALI
Non è salutare che una compagnia che ha la possibilità di guadagnare milioni di dollari interpretando tutto in chiave favorevole sia, di solito l’unica, ad avere a disposizione i dati degli studi. Le compagnie farmaceutiche sono giudici delle medesime. Cosa molto strana. In altri ambiti non viene accettata. Il sistema: la stessa industria fa gli studi sui suoi farmaci. "Spesso li manipola a un livello orribile e dunque sappiamo di non poterci fidare di quello che pubblica l’industria farmaceutica nelle nostre più prestigiose riviste mediche. Lo sappiamo da molto tempo."
200 MILA PERSONE ALL’ANNO MUOIONO PER COLPA DEI FARMACI ASSUNTI IN USA
Nei soli Stati Uniti si stima che muoiano circa 200.000 persone all’anno a causa dei farmaci che prendono. Nella metà dei casi ifarmaci sono presi secondo le istruzioni del medico. Nell’altra metà dei casi la morte è dovuta ad errore, per esempio una quantità eccessiva, oppure il medico non era al corrente di interazioni pericolose con altre sostanze. Ma non possiamo prendercela troppo con i medici. Ogni farmaco porta con sé 20 o più avvertimenti e controindicazioni. È assolutamente impossibile essere a conoscenza di tutto.
IL 95% DEI FARMACI POTREBBE ESSERE TRANQUILLAMENTE ELIMINATO
Potremmo eliminare il 95% delle nostre spese per i farmaci e avere oltretutto una popolazione più sana.  E molto spesso sarebbe meglio non prescrivere un farmaco, perché tutte le medicine procurano qualche danno e, messe assieme, producono un orribile costo in vite umane. Si usano troppi antidolorifici. I farmaci psichiatrici che usiamo oggi, sono in generale dannosi quando usati per più di poche settimane.
10 MILIARDI ALL’ANNO DI PUBBLICITÀ DEVIANTE DA PARTE DELLA BAYER
La BAYER spende circa 10 miliardi di euro all’anno in pubblicità, considerando i campioni gratuiti, i corsi di aggiornamento per medici, le spese dei rappresentanti, le donazioni ad associazioni mediche. La Compagnia si rifiuta di fornire i dati in dettaglio. Si dovrebbe bandire completamente la pubblicità sui farmaci, proprio come si è fatto per il tabacco. La pubblicità sui farmaci causa gli stessi danni della pubblicità sul tabacco. Se ci sono farmaci validi, si può star certi che i medici li useranno. I farmaci buoni, non hanno bisogno di pubblicità per essere accettati. Se il marketing venisse messo al bando non ci sarebbero più i rappresentanti a corrompere i medici, e i direttori delle riviste mediche non avrebbero paura di pubblicare articoli che vanno contro l’interesse delle case farmaceutiche. Con questa riforma si potrebbero liberare le riviste mediche dalle grinfie dell’industria farmaceutica.


RISCHI DI EMBOLIA PER LE PILLOLE CONTRACCETTIVE BAYER

Le pillole contraccettive Yaz/Yasmin, sono associate a un rischio di embolia che è almeno doppio rispetto a quello dei vecchi prodotti. Queste pillole non sono state ancora bandite malgrado la BAYER abbia pagato quasi due miliardi di dollari di indennizzi.



FARMACI DA BANCO E INTEGRATORI INUTILI TRA I BEST-SELLER


La BAYER è tra i leader di mercato nei farmaci da banco e integratori alimentari. Principali problemi in questo campo: la gran parte non serve a niente se non ad alleggerire le tasche di chi li compra.


L’ASPIRINA CONTINUA SEMPLICEMENTE A PROVOCARE DANNI ALLA POPOLAZIONE MONDIALE
Gli sforzi costanti per promuovere l’Aspirina come prevenzione quotidiana contro i disturbi di cuore o certi tipi di cancro, anche per la popolazione sana.  Pochissimi beneficeranno della profilassi mentre molti ne avranno un danno. 
"Non mi sembra una buona idea quella di trattare tutti per il beneficio di pochiIl trattamento eccessivo delle persone sane è uno dei problemi maggiori nella sanità odierna ed è anche una delle maggiori fonti di lucro per l’industria farmaceutica".

LA BAYER È SEMPRE AL CENTRO DEI MAGGIORI SCANDALI FARMACEUTICI
Hanno monitorato la BAYER per oltre 30 anni. Dall’Eroina al Baycol, la compagnia si è resa responsabile di molti scandali farmaceutici. Come le altre grandi compagnie farmaceutiche, la BAYER è impegnata nel crimine organizzato, che include corrompere i medici e commettere frodi come quella dei prezzi eccessivi praticati a Medicaid.

ESPERIMENTI ORRIBILI PRESSO IL LAGER DI AUSCHWITZ
Durante la seconda guerra mondiale la BAYER faceva esperimenti sui prigionieri dei campi di concentramento. Una lettera del tempo testimonia che il lager di Auschwitz vendette 150 donne prigioniere alla BAYER per 170 Marchi l’una. La BAYER scrisse poi al comandante del lager: “Gli esperimenti sono stati completati e tutte le persone sono morte. Torneremo presto a rivolgerci a voi per un altra consegna”. Alcuni esperimenti sui prigionieri dei campi di concentramento dalle compagnie farmaceutiche tedesche, consistevano nell’iniettare loro il tifo per via intravenosa e poi usare vari farmaci per vedere se funzionavano.

RICERCHE MEDICHE DETTATE SOLTANTO DAL PROFITTO
Nel 2008, la BAYER e l’Ospedale Universitario di Colonia, iniziarono una stretta collaborazione. Abbiamo cercato di ottenere una copia dell’accordo, ma entrambe le parti si sono rifiutate di mostrarcela. 

ACCORDI SEGRETI NELLA SANITÀ E MORTALITÀ AD ALTISSIMI LIVELLI
"Sono molto contrario a questi accordi di collaborazione. È forse accettabile fare accordi con un’industria le cui azioni sono spesso criminali e che, per puro profitto, causa la morte di un così grande numero di pazienti? La ricerca clinica dovrebbe essere fatta del tutto indipendentemente dall’industria farmaceutica, non in collaborazione con essa. Nella sanità non dovrebbero esistere gli accordi segreti."

I MEDICI NON DOVREBBERO STARE SUI LIBRI PAGA DELLE INDUSTRIE FARMACEUTICHE
L’industria farmaceutica non pubblica i dati dei suoi studi. Dovremmo chiedere che vengano fatti degli studi pubblici sui farmaci. I medici non dovrebbero essere pagati dall’industria farmaceutica. Sfortunatamente molti medici accettano che il loro nome sia aggiunto ad articoli scritti dalle compagnie farmaceutiche anche se è stato loro negato l’accesso ai dati generati da loro stessi e dai loro pazienti, senza i quali gli articoli non avrebbero potuto essere scritti. Corruzione di integrità accademica e tradimento della fiducia dei pazienti nella ricerca. I medici e le associazioni dei pazienti dovrebbero semplicemente dire di no al denaro proveniente da un’industria così corrotta.

REFERENZE DEL PROF PETER CHRISTIAN GOTZSCHE
Il Professor Peter Christian Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Centre, è specialista in medicina interna. Ha lavorato su test clinici e sulle regolamentazioni nell’industria farmaceutica (1975-1983) e negli ospedali di Copenhagen (1984-1995). Nel 1993 è stato co-fondatore di The Cochrane Collaboration. Nel 2010 è diventato professore di Progettazione e analisi della ricerca medica, all’Università di Copenhagen.


Video: "Dr. Peter Gøtzsche: la industria farmacéutica es crimen organizado"








VALDO VACCARO

Il report del prof Gotzsche  regala uno spaccato interno sanitario e nelle maggiori industrie farmaceutiche. Informazioni che fanno letteralmente a pugni con quanto ci propinano giornalmente i media televisivi italiani, collusi mani e piedi coi giganti di Big Pharma.

MEDICI SEMIDEI
Non passa giorno che qualsiasi caso critico, spesso opportunamente manipolato, venga utilizzato dalla sanità nazionale per mantenere la gente nell’ansia e nel panico, e per tentare di portarla o di riportarla in un modo o nell’altro all’ovile medico. Tutto deve passare tramite la tramoggia medica, unica ed esclusiva a poter decidere sulle sorti dell’umanità, con medici che impartiscono lezioni e codici di comportamento con presunzione ed arroganza sconfinate, quasi si trattasse di semidei e di unici possessori di verità e di metodi infallibili ed ultra-efficienti, e sempre in assenza totale di confronto con delle controparti.
CURE MEDICHE SUL SINTOMO PRIVE DI STABILI MIGLIORAMENTI E DI ESITI RISOLUTIVI
Raccogliessero almeno dei risultati positivi. A un metodo vincente si bada al sodo e si dimenticano le eventuali scabrosità. Qui non esiste nemmeno questo alibi, le cure mediche sono, il più delle volte, tutt’altro che rimediali e risolutive, tutt’altro che prive di risultati contraddittori e tutt’altro che prive di sofferenze e di accanimenti terapeutici.
TOTALE MANCANZA DI OBIETTIVITÀ

Se succede che un paziente muoia nelle mani di qualche terapeuta alternativo si dilatano le critiche a dismisura, scordando del tutto le migliaia di vittime che ogni giorno cadono malamente per colpa di metodi curativi insensati ed aberranti praticati a norma di legge ed in totale monopolio ed esclusività dalla medicina convenzionale. Le curomanie sul sintomo e le immaginarie prevenzioni vaccinali.

INSOSTENIBILE INVADENZA MEDICA
"La popolazione in realtà è da anni ormai che ne ha le tasche piene della materia medica e di un potere sanitario che insegue, persegue, perseguita, soffoca, e rende invivibile il clima sociale per la gente, praticando il più delle volte come suosistema tipico una politica indegna ed ignobile basata sull’ansia, sull’invadenza, sul panico e sulla paura, condizioni indispensabili per rendere i pazienti obbedienti, arrendevoli, sottomessi e remissivi."

MONOPOLIO ESCLUSIVO SULLE SORTI DELL’UMANITÀ, SENZA POSSEDERE LE DOTI NECESSARIE
In tutte le professioni esiste il dibattito ed il confronto. Il geometra, l’architetto e l’ingegnere civile sono soggetti ai controlli e alle obiezioni dei periti contrari. Chi sa di essere soggetto a confronto non si sogna nemmeno di permettersi comportamenti arroganti e dogmatici. In medicina no. Siamo di fronte all’unica professione dove vige il divieto totale di contestazione, per cui il paziente ottiene non di rado un grande premio di consolazione: quello di peggiorare e morire a norma di legge.
Vedi articolo integrale su Valdo Vaccaro

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LA STRATEGIA ROTHSCHILD PER DOMINARE IL MONDO IN 25 PUNTI
















#Rothschild #citazioni #sistema #banche #guerre
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LA STRATEGIA ROTHSCHILD PER DOMINARE IL MONDO IN 25 PUNTI

Autore anonimo. "Amschel Mayer Rothschild, banchiere ebreo tedesco della dinastia finanziaria Rothschild (rinominato dagli ebrei dell'Europa orientale come "il pio Rothschild") nel 1773 riunì 12 influenti banchieri per presentare un piano, in 25 punti, per "dominare le ricchezze, le risorse naturali e la forza lavoro di tutto il mondo".
Egli svelò "come la Rivoluzione Inglese (1640-60) fosse stata organizzata e mise in risalto gli errori commessi: il periodo rivoluzionario era stato troppo lungo, l'eliminazione dei reazionari non era stata eseguita con sufficienta rapidità e spietatezza e il programmato "regno del terrore", col quale si doveva ottenere la rapida sottomissione delle masse, non era stato messo in pratica in modo efficace.
Malgrado questi errori, i banchieri, che avevano istigato la rivoluzione, avevano stabilito il loro controllo sull'economia e sul debito pubblico inglese".
Rothschild mostrò che questi risultati finanziari non erano da paragonare a quelli che si potevano ottenere con la Rivoluzione Francese, a condizione che i 12 presenti si unissero per mettere in pratica il piano rivoluzionario che egli aveva studiato.







Questi 25 punti sono:

1. Usare la violenza e il terrorismo, piuttosto che le discussioni accademiche.
2. Predicare il "Liberalismo" per usurpare il potere politico.
3. Avviare la lotta di classe.
4. I politici devono essere astuti e ingannevoli, qualsiasi codice morale lascia un politico vulnerabile.
5. Smantellare le esistenti forze dell'ordine e i regolamenti. Ricostruzione di tutte le istituzioni esistenti.
6. Rimanere invisibili fino al momento in cui si è acquisita una forza tale che nessun'altra forza o astuzia può più minarla.
7. Usare la Psicologia di massa per controllare le folle. "Senza il dispotismo assoluto non si può governare in modo efficiente."
8. Sostenere l'uso di liquori, droga, corruzione morale e ogni forma di vizio, utilizzati sistematicamente da "agenti" per corrompere la gioventù.
9. Impadronirsi delle proprietà con ogni mezzo per assicurarsi sottomissione e sovranità.
10. Fomentare le guerre e controllare le conferenze di pace in modo che nessuno dei combattenti guadagni territorio, mettendo loro in uno stato di debito ulteriore e quindi in nostro potere.
11. Scegliere i candidati alle cariche pubbliche tra chi sarà "servile e obbediente ai nostri comandi, in modo da poter essere facilmente utilizzabile come pedina nel nostro gioco".
12. Utilizzare la stampa per la propaganda al fine di controllare tutti i punti di uscita di informazioni al pubblico, pur rimanendo nell'ombra, liberi da colpa.
13. Far si che le masse credano di essere state preda di criminali. Quindi ripristinare l'ordine e apparire come salvatori.
14. Creare panico finanziario. La fame viene usata per controllare e soggiogare le masse.
15. Infiltrare la massoneria per sfruttare le logge del Grande Oriente come mantello alla vera natura del loro lavoro nella filantropia. Diffondere la loro ideologia ateo-materialista tra i "goyim" (gentili).
16. Quando batte l'ora dell'incoronamento per il nostro signore sovrano del Mondo intero, la loro influenza bandirà tutto ciò che potrebbe ostacolare la sua strada.
17. Uso sistematico di inganno, frasi altisonanti e slogan popolari. "Il contrario di quanto è stato promesso si può fare sempre dopo...Questo è senza conseguenze".
18. Un Regno del Terrore è il modo più economico per portare rapidamente sottomissione.
19. Mascherarsi da politici, consulenti finanziari ed economici per svolgere il nostro mandato con la diplomazia e senza timore di esporre "il potere segreto dietro gli affari nazionali e internazionali."
20. L'obiettivo è il supremo governo mondiale. Sarà necessario stabilire grandi monopoli, quindi, anche la più grande fortuna dei Goyim dipenderà da noi a tal punto che essi andranno a fondo insieme al credito dei dei loro governi il giorno dopo la grande bancarotta politica.
21. Usa la guerra economica. Deruba i "Goyim" delle loro proprietà terriere e delle industrie con una combinazione di alte tasse e concorrenza sleale.
22. Fai si che il "Goyim" distrugga ognuno degli altri; così nel mondo sarà lasciato solo il proletariato, con pochi milionari devoti alla nostra causa e polizia e soldati sufficienti per proteggere i loro interessi.
23. Chiamatelo il Nuovo Ordine. Nominate un Dittatore.
24. Istupidire, confondere e corrompere i membri più giovani della società, insegnando loro teorie e principi che sappiamo essere falsi.
25. Piegare le leggi nazionali e internazionali all'interno di una contraddizione che innanzi tutto maschera la legge e dopo la nasconde del tutto. Sostituire l'arbitrato alla legge."



G.P.Pucciarelli: i 25 punti di Meyer Amschel Rothschild










______________

"I Rothschild e gli altri - Dal governo del mondo all'indebitamento delle nazioni, i segreti delle famiglie più potenti del mondo", è il libro di Pietro Ratto, scrittore e filosofo, che racconta dell'influenza enorme esercitata dalla famiglia Rothschild, e dalle altre dinastie con le quali si è imparentata, sulla storia degli ultimi secoli.


Una storia che, mettendo a nudo la stirpe dei grandi banchieri, si dipana dalle speculazioni sui conflitti bellici per mostrare come nasce storicamente il debito pubblico. Una storia che, curiosamente, passa anche per il Titanic."









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