"I biscotti della gioia" di Santa Ildegarda, la ricetta risale al XII secolo, per celebrare il 10 aprile, Giornata Mondiale dell'Omeopatia (video ricetta)
"I biscotti della gioia" di Santa Ildegarda, la ricetta risale al XII secolo, per celebrare il 10 aprile la Giornata Mondiale dell'Omeopatia (video ricetta)
MARIANNA GIGLIO TOS, nella Giornata Mondiale dell'Omeopatia, che ricade il 10 aprile, celebra questa ricorrenza con la ricetta dei biscotti della felicità o energetici di Santa Ildegarda
Video pubblicato il 10 aprile 2022 da MARIANNA GIGLIO TOS
"Oggi 10 aprile è la Giornata Mondiale dell'Omeopatia e quale modo migliore per celebrarla se non con una sana lettura (i libri sono, con le erbe, la mia cura favorita), una buona tazza di tè e qualche biscotto... magari cucinato secondo un'antica ricetta? La lettura tratta da "L'antica fiamma" vi aspetta in un altro video, in questo vi mostro passo passo la ricetta per preparare questi portentosi dolcetti ideati da Santa Ildegarda, straordinaria donna del XII secolo, un'anima profonda dalle mille virtù il cui sapere è prezioso ancor oggi. I biscotti della felicità o energetici sono un po' grezzi ma il loro sapore speziato saprà giovare al vostro cuore e vi evocherà le atmosfere di un tempo lontano, tempo in cui la Natura era ancora considerata madre, musa ispiratrice e guaritrice. E allora via... chiodi di garofano, cinnamomo, noce moscata, mandorle, farina di farro e... si parte per un lungo viaggio!"
Sapor di Medioevo: "I biscotti della gioia" di Santa Ildegarda celebrano la "Viriditas", la gioia di vivere
Aprile 2022 |Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line e pensieri e commenti miei o di altri
Chi era Ildegarda da Bingen? Fu Badessa di un convento e non solo, fu tanto ma tanto di più, mistica, profeta, veggente, naturopata, esperta di erbe, alimentazione, cristalli, medicina, nominata da Papa Benedetto XVI Dottore della Chiesa Universale (doctora ecclesiastica universali).
A Santa Ildegarda dobbiamo un patrimonio di oltre 2000 farmaci naturali che a oggi non trovano impiego in campo medico. Chissà perché?!
Studiare e leggere i testi di Ildegarda è scoprire un mondo, ancora oggi attuale e applicabile nei più svariati campi.
Ildegarda scriveva che "alcuni alimenti portano gioia e altri tristezza." Una ricetta di Ildegarda che porta Gioia, i suoi famosissimi biscotti della Gioia ;)
Ecco la ricetta:
90 grammi di burro 70 grammi di zucchero di canna 35 grammi di miele 2 tuorli d’uovo 250 grammi di farina di farro bio 6 grammi di noce moscata 6 grammi di cannella 24 chiodi di garofano
In una terrina, mescolare spezie e farina. Far fondere il burro, poi aggiungere lo zucchero, il miele e i tuorli d’uovo. Mescolare fino a quando si ottiene un impasto omogeneo. Versare l’impasto nella terrina con la farina, poi mescolare il tutto fino a che si ottiene un amalgama che si stacchi dal bordo della terrina.
Se l’impasto si attacca, aggiungere farina quanto basta. Stendere l’impasto, poi tagliarlo in forme a piacere. Far cuocere per 10-15 minuti a 180°.
Fonte: Stefania Gangemini
"Mangiale spesso e soffocheranno tutta l'amarezza del tuo cuore e del tuo spirito e apriranno i tuoi sensi spenti, allieteranno il tuo spirito e diminuiranno tutti i tuoi umori dannosi". È questo ciò che disse Santa Ildegarda di Bingen in merito ai suoi deliziosi Biscotti della Gioia, che, grazie al loro essere costituiti da elementi g genuini e speziati, si propongono di aiutare il benessere di mente e corpo. Buona visione" ❤️
Biscotti della gioia | SAPOR DI MEDIOEVO - Regia Medievalis (Projekt Lazarus Sicilia)
Video pubblicato da Regia Medievalis Projekt Lazarus
Tutto il pensiero di Ildegarda di Bingen è volto alla Gioia, alla celebrazione della Viriditas. Gli ingredienti dei suoi "Biscotti della Gioia" aprono il cuore e la mente e ci riconducono verso la gioia di vivere. La gioia è il motore della vita e Ildegarda ci insegna tanti modi per vivere con gioia. Guardate i bambini piccoli come sono gioiosi di natura.
I biscotti della gioia sono in realtà terapeutici, sono fragranti, pieni di spezie, aprono il cuore come ci dice Ildegarda. Ecco quello che lei ha scritto al riguardo: "I biscotti della gioia dissolvono l'amarezza del cuore, lo calmano e lo dischiudono ma spalancano pure i cinque sensi, rendono l'uomo gioioso. Purificano gli organi sensoriali, riducono gli umori nocivi e danno al sangue una buona composizione, rendono l'uomo robusto, gioioso ed efficace nel lavoro."
Marie Noelle Urech, relatrice Counselor transpersonale e formatrice (www.lacura.org):
Il mondo della cura e il processo di guarigione, lo spirito.
Lo spirito, una cosa molto importante di cui la medicina si è dimenticata. Noi tendiamo a pensare che lo spirito sia una cosa astratta, che abbia a che fare con la religione e che sia lontano da noi, che sia una conquista, una meta da conquistare.
In realtà, lo spirito è uno stato di coscienza, è naturale, è insito nell'essere umano. E' uno stato di coscienza che noi conosciamo molto bene, che sperimentiamo tutti i giorni nel momento in cui siamo in amore, nella vibrazione dell'amore. Dal momento in cui noi ci apriamo a nuove conoscenza, dal momento in cui noi ci relazioniamo con gentilezza con gli altri esseri umani, con l'ambiente noi viviamo. Dal momento in cui sperimentiamo la gioia, l'amore per la vita, ecco, sono tutte manifestazioni dello spirito, quello spirito è già in azione dentro di noi, solo che siamo stati educati a lasciarlo da parte perché la nostra cultura ha scisso lo spirito, come ha scisso la mente dal corpo. L'essere umano è stato settorializzato, è stato frammentato e sono intervenuti degli specialisti, per occuparsi ognuno del suo pezzetto. Noi paghiamo lo scotto elevatissimo di questa frammentazione dell'essere umano, che ancora vige nella medicina così detta ufficiale.
Marie Noelle Urech, nel suo intervento video, parla di un personaggio emblematico, di una donna che è stata medico, un dottore della Chiesa, anche se in Germania, all'epoca, nell'XII secolo, non esisteva lo status di medico. Lo stato di medico viene ratificato da Federico II nel XIII secolo, però già si praticava l'arte della cura e la Urech ci parla di "un personaggio che praticava l'arte della cura ma praticava anche la riconnessione allo spirito e questo personaggio è ILDEGARDA DI BINGEN,una monaca medioevale del XII secolo, nata in Germania,che ci ha lasciato un'eredità straordinaria, a livello non solo di conoscenze scientifiche e spirituali ma anche, direi, una filosofia di vita. La medicina non può prescindere da una cultura e da un modo di vedere la realtà, di vedere l'essere umano. Quindi, un buon medico è anche un filosofo."
Marie Noelle Urech - Dall'antica arte medica di Hildegard von Bingen alla nuove visione
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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