ETICA SOSTENIBILE NELLA MODA: "WHO MADE MY CLOTHES?"
"DOMANDA: MI SERVE DAVVERO?"
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Cosa c'è dietro al mondo della moda? Sostanze tossiche e sfruttamento | La globalizzazione quando è devastante | video
Cosa c'è dietro al mondo della moda? Quali sono i costi della moda? Per l'economia italiana, l'industria della moda vale 62 miliardi di euro, il 4% del PIL, ma cosa c'è davvero dietro al mondo della moda?
Denuncia globale | Globalizzazione che sta portando devastazione nel nostro mondo
Lidia Firth:
"La fast fashion vuole produrre velocemente a basso costo e l'operaio si deve adeguare.
Ci sono queste grandi aziende che piazzano ordini in Bangladesh per un milione e mezzo di jeans per 30 centesimi l'uno, 50 centesimi l'uno.
Come fa tutto questo ad essere eticamente giusto, moralmente accettabile? Ci stanno facendo credere che siamo ricchi e benestanti e possiamo comperare molte cose, ma ci stanno rendendo più poveri.
"La fast fashion vuole produrre velocemente a basso costo e l'operaio si deve adeguare.
Ci sono queste grandi aziende che piazzano ordini in Bangladesh per un milione e mezzo di jeans per 30 centesimi l'uno, 50 centesimi l'uno.
Come fa tutto questo ad essere eticamente giusto, moralmente accettabile? Ci stanno facendo credere che siamo ricchi e benestanti e possiamo comperare molte cose, ma ci stanno rendendo più poveri.
Le sola persona che sta diventano ricca è il proprietario di queste grandissime aziende della fast fashion, tutto questo mi fa arrabbiare.
Guido Maria Brera finanziere:
"Nel 2000 tutto è cambiato. Nel 2000 parte la globalizzazione, quindi l'arbitraggio sul costo dal lavoro, tutti possono de localizzare.
Infatti in Europa sono arrivate tonnellate, centinaia di tonnellate di quelle magliette che spesso addirittura compriamo sin troppo. E' aumentato enormemente il volume di cose che compriamo.
Assolutamente. In Germania è aumento il 60% il consumo.
La maglietta è un bene consolatorio, però a fronte della maglietta noi perdiamo molti altri beni.
Quello lo scambio politico che abbiamo dovuto subire.
Ci sentiamo ricchi perché possiamo comprare cose, merce, a basso prezzo.
E' un'illusione.
Tutele contro diritti.
Noi abbiamo venduto le tutele.
Diritto all'istruzione, diritto alla sanità, ad avere una cura, diritto a una casa, diritto ad avere un lavoro e a abbiamo acquistato beni consolatori.
La tecnologia è molto molto economica, ci possiamo comprare tutte le magliette che vogliamo a due euro e possiamo mangiare con pochi soldi
Questo è lo scambio ha portato tutto in frantumi e ha rotto un patto sociale e generazionale "
______________
"I lavoratori che confezionano gli abiti che ogni giorno compriamo e indossiamo non hanno di fatto accesso a cibo, alloggi, istruzione e cure primarie.
Tra le aziende coinvolte in quella che è una vera e propria violazione dei diritti umani Adidas, Nike, Amazon, Fruit of the Loom, GAP, Puma, H&M, Primark, Zalando.
Le retribuzioni nell’industria dell’abbigliamento
In Bangladesh i salari minimi sono meno di un quarto del salario che consente la sussistenza. La situazione appare simile in Etiopia e addirittura peggiore in Romania e in numerosi altri paesi dell’Europa orientale, dove gli stipendi sono pari a un sesto del salario di sussistenza. Retribuzioni così basse non sono assolutamente in grado di coprire le esigenze minime di una persona o di una famiglia e non consentono una vita dignitosa.
In Bangladesh i salari minimi sono meno di un quarto del salario che consente la sussistenza. La situazione appare simile in Etiopia e addirittura peggiore in Romania e in numerosi altri paesi dell’Europa orientale, dove gli stipendi sono pari a un sesto del salario di sussistenza. Retribuzioni così basse non sono assolutamente in grado di coprire le esigenze minime di una persona o di una famiglia e non consentono una vita dignitosa.
La lista dei marchi che non garantiscono salari minimi:
Adidas,
Amazon,
C&A,
Decathlon,
Fruit of the Loom,
Gap,
G-Star RAW,
H&M,
Hugo Boss,
Inditex,
Levi’s,
Nike,
Primark,
Puma,
PVH,
Tchibo,
Under Armour,
Uniqlo (Fast retailing),
Zalando
Unica eccezione è rappresentata da Gucci: un lavoratore presso questo marchio può permettersi di vivere in alcune aree del Sud e del Centro grazie allo stipendio percepito."
Adidas,
Amazon,
C&A,
Decathlon,
Fruit of the Loom,
Gap,
G-Star RAW,
H&M,
Hugo Boss,
Inditex,
Levi’s,
Nike,
Primark,
Puma,
PVH,
Tchibo,
Under Armour,
Uniqlo (Fast retailing),
Zalando
Unica eccezione è rappresentata da Gucci: un lavoratore presso questo marchio può permettersi di vivere in alcune aree del Sud e del Centro grazie allo stipendio percepito."
Giuridica News | Avv. Gabriella Filippone
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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