"Trickle-down economics": (gocciolamento dall'alto verso il basso") e "The Crisis of Democracy"
Tratto da un video di Paolo Barnard del 2009: Ecco come morimmo (Paolo Barnard)
Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi.
"Perché le cose non cambiano?
La risposta è semplicissima.
Le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere."
"Quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai veramente chi governa la tua vita combatti contro quelli che in realtà non governano la tua vita."
"Il potere, il vero potere è stato di un'astuzia e di una furbizia incredibile. E' riuscito negli ultimi 35 anni a rimanere completamente nascosto, a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosidette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere, i politici, i ministeri, i magistrati, gli amministratori, quello che volete, non sono per niente il potere.
Quindi, ci hanno proposto questa immagine nella quale noi crediamo fermamente. Siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere e tutta la nostra azione civica o meglio, l'azione civica di quelle persone che si stanno organizzando, va contro questo muro fasullo, falso. Questa ombra sul muro che non è il potere.
Sinistra, destra, centro sinistra, centro destra, non è mai cambiato niente."
"Il vero potere è soprattutto un'idea, così come è sempre stato nella storia.
Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente ciò: le élite devono ritornare ad avere la gestione di tutto concessagli dai cittadini, dalle masse, le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientamente che il bene gli coli addossi dall'alto del potere. L'idea è che il bene deve colare dall'alto verso il basso. Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni.
"Trickle-down economics": "(gocciolamento dall'alto verso il basso"), fu Regan che si inventò questo termine ma Regan non inventò niente di nuovo, diede semplicemente un nome a quello che ho appena detto.
Trickle-down vuol dire proprio "sgocciolare verso il basso", cioè le economie che colano dall'alto verso il basso dalle élite verso le masse che devono essere messi da parte, anche i governi, secondo questa idea che è di potere, devono stare da parte.
E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo.
I governi si sono ridotti sempre più di dimensione e di potere. Devono stare da parte e devono permettere che questo accada.
Non si creda che stiamo parlando di cose campate per aria, di fantasie politiche.
Stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni di persone, a partire dallavoro, a partire dagli alloggi, a partire dall'istruzione, a partire dalla sanità, dalla gestione dell'economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani, cioè praticamente tutto quello che è la nostra vita dipende da questo vero potere e non dalle marionette del potere.
Questa trattazione riguarda la nostra vita."*
La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo.
"Perché le cose non cambiano?
La risposta è semplicissima.
Le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere."
"Quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai veramente chi governa la tua vita combatti contro quelli che in realtà non governano la tua vita."
"Il potere, il vero potere è stato di un'astuzia e di una furbizia incredibile. E' riuscito negli ultimi 35 anni a rimanere completamente nascosto, a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosidette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere, i politici, i ministeri, i magistrati, gli amministratori, quello che volete, non sono per niente il potere.
Quindi, ci hanno proposto questa immagine nella quale noi crediamo fermamente. Siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere e tutta la nostra azione civica o meglio, l'azione civica di quelle persone che si stanno organizzando, va contro questo muro fasullo, falso. Questa ombra sul muro che non è il potere.
Sinistra, destra, centro sinistra, centro destra, non è mai cambiato niente."
"Il vero potere è soprattutto un'idea, così come è sempre stato nella storia.
Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente ciò: le élite devono ritornare ad avere la gestione di tutto concessagli dai cittadini, dalle masse, le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientamente che il bene gli coli addossi dall'alto del potere. L'idea è che il bene deve colare dall'alto verso il basso. Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni.
"Trickle-down economics": "(gocciolamento dall'alto verso il basso"), fu Regan che si inventò questo termine ma Regan non inventò niente di nuovo, diede semplicemente un nome a quello che ho appena detto.
Trickle-down vuol dire proprio "sgocciolare verso il basso", cioè le economie che colano dall'alto verso il basso dalle élite verso le masse che devono essere messi da parte, anche i governi, secondo questa idea che è di potere, devono stare da parte.
E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo.
I governi si sono ridotti sempre più di dimensione e di potere. Devono stare da parte e devono permettere che questo accada.
Non si creda che stiamo parlando di cose campate per aria, di fantasie politiche.
Stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni di persone, a partire dallavoro, a partire dagli alloggi, a partire dall'istruzione, a partire dalla sanità, dalla gestione dell'economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani, cioè praticamente tutto quello che è la nostra vita dipende da questo vero potere e non dalle marionette del potere.
Questa trattazione riguarda la nostra vita."*
"E' importante dare qui il background.
Come nasce questo potere, come si afferma. Importantissimo capire da dove viene. Come sono arrivati dove sono arrivati oggi.
Negli anni '70 il mondo aveva raggiunto un'epoca inaudita nella storia dell'Umanità.
Dopo tre millenni di assolutismi, li possiamo calcolare, dove una minoranza esigua di esseri umani ha sempre per migliaia di anni gestito una massa enorme di persone alla disperazione, dopo tremila anni di questa storia, finalmente, con duecento anni di lotta dal basso, del potere delle idee, si è riuscito a ribaltare questa situazione.
All'inizio degli anni '70, dopo la decade degli anni '60, l'idea di sinistra, attenzione non i partiti, sto parlado dell'idea di sinistra, cioè idea che dice il bene comune va rimesso nelle mani dei tanti e gestito da pochi per conto di tanti e nell'interesse di tanti. Questa idea che questa è l'idea di sinistra, è la sinistra, dopo duecento anni di rivoluzioni, era riuscita ad arrivare al suo compimento storico maggiore. L' America - è una storia è poco raccontata - era a quei tempi uno dei Paesi più di sinistra forse del mondo occidentale.
In America, in Europa, gli stati sociali, il welfare, il trionfio del socialismo, anche nel il terzo mondo - di questo non se ne parla molto - Nixon e Kissinger sapevano benissimo che c'era una ventata di socialismo democratico, quindi anche nel terzo mondo questa idea di sinistra si stava affermando in maniera strepitosa. Questa idea di sinistra di all'inizio degli anni '70 stava veramente per dichiarare di aver conquistato la Storia.
Questo andava fermato."**
"Le élite che per tremila anni avevano dominato, e che per duecento anni avevano progressivamente subito delle perdite sempre maggiori, negli anni '70 decidono in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero precisamente, in una data precisa, in un momento preciso.
Siamo nell'agosto del 1971 quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d'America decide che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali e distruggere per sempre la sinistra dopo duecento anni di vittoria.
Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell.
Gli dicono di scrivere un memorandum.
"Le élite che per tremila anni avevano dominato, e che per duecento anni avevano progressivamente subito delle perdite sempre maggiori, negli anni '70 decidono in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero precisamente, in una data precisa, in un momento preciso.
Siamo nell'agosto del 1971 quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d'America decide che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali e distruggere per sempre la sinistra dopo duecento anni di vittoria.
Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell.
Gli dicono di scrivere un memorandum.
Il memorandum di Lewis Powell è un memorandum di ventitre pagine che questo avvocato - un legale esperto di corporazioni - scrive con un linguaggio di una semplicità eccezionale e conia in questo modo la prima grande arma della riscossa delle destre ecomomiche, la semplicità: la comunicazione semplice.
Guardate che, vi leggerò le frasi,questo uomo in ventitre pagine, con delle frasi che potrebbero essere scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell'Umanità, nientemeno.
Putroppo le sinistre, e questa volta mi riferisco non più all'idea di sinistra ma alle sinistre come partito, come movimenti, non sono mai state capaci di capire questa cosa.
Guardate che, vi leggerò le frasi,questo uomo in ventitre pagine, con delle frasi che potrebbero essere scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell'Umanità, nientemeno.
Putroppo le sinistre, e questa volta mi riferisco non più all'idea di sinistra ma alle sinistre come partito, come movimenti, non sono mai state capaci di capire questa cosa.
Quello che conquista è la forza delle idee e la semplicità delle idee.
Il Memorandum di Lewis Powell inizia immediatamente con una diagnosi:
"Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici, piuttosto l'attacco al sistema delle corporation è sistematico e condiviso.
C'è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale.
E' arrivata l'ora per il business americano internazionale di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere."
Come lo fa? E chi era il nemico?
"Certamente la sinistra estrema che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mia stata di prima nella storia."
"Le più voci più preoccupanti - continua l'avvocato - provengono da elementi perfettamente rispettabili come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare perchè quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione dell'industria americana fondamentale."
Lewis Powell fa una chiamata alle armi."
Il Memorandum di Lewis Powell inizia immediatamente con una diagnosi:
"Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici, piuttosto l'attacco al sistema delle corporation è sistematico e condiviso.
C'è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale.
E' arrivata l'ora per il business americano internazionale di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere."
Come lo fa? E chi era il nemico?
"Certamente la sinistra estrema che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mia stata di prima nella storia."
"Le più voci più preoccupanti - continua l'avvocato - provengono da elementi perfettamente rispettabili come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare perchè quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione dell'industria americana fondamentale."
Lewis Powell fa una chiamata alle armi."
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"Scrivono un rapporto chiamato LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA (The Crisis of Democracy) e non perdono tempo, identificano immediatamente il punto.
Guardate, sono arrivati al veleno per uccidere la democrazia partecipativa in pochi istanti, in una frase molto semplice, è questa:
Guardate, sono arrivati al veleno per uccidere la democrazia partecipativa in pochi istanti, in una frase molto semplice, è questa:
"La storia del successo della democrazia sta nella assimilizione di grosse fette della popolazione all'interno dei valori, atteggiamenti e modelli di consumo della classe media."
Che cosa significa questo: per uccidere la democrazia partecipativa dei cittadini, quella che è arrivata al trionfio di due secoli di storia negli anni '60 e '70, bisogna prendere grandi masse di cittadini e farli diventare consumatori, spettatori, cioè buttarli a capofitto nell'esistenza commerciale e nella cultura della visibilità massmediatica.
Questo dissero in una frase di poche parole ed è esattamente quello che è successo.
Fa venire i brividi."
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale | |
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Titolo originale | The Crisis of Democracy: On the Governability of Democracies |
Autore | Michel Crozier, Samuel P. Huntington, Joji Watanuki |
1ª ed. originale | 1975 |
Genere | saggio |
La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale (The Crisis of Democracy: On the Governability of Democracies) fu uno studio del 1975 scritto da Michel Crozier, Samuel P. Huntington e Joji Watanuki ecommissionato dalla Commissione Trilaterale e pubblicato nello stesso anno come libro.
L'edizione italiana fu curata nel 1977 e pubblicata con la prefazione di Gianni Agnelli.
Contenuti e tesi
Lo studio osservava la condizione politica degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone, affermando chenegli Stati Uniti i problemi di governabilità "nascono da un eccesso di democrazia" e sostenendo "il ripristino del prestigio e dell'autorità delle istituzioni del governo centrale"[3]. In realtà "già Schumpeter stabiliva che tra le condizioni per il funzionamento corretto della democrazia vi fosse l’«autocontrollo democratico», cioè la rinuncia, da parte dei cittadini elettori, a tentare di influire attraverso manifestazioni, petizioni o pressioni di altro tipo, sull’operato degli eletti"[6].
Questo report fu un punto di partenza per tutti gli studi successivi che mettono in evidenza una supposta crisi contemporanea delle democrazie da risolvere con l'introduzione di tecnocrazie[7].
Incredibile dichiarazione di M. Monti sulla Grecia e risposta di P. Barnard
Paolo Barnard: «Monti è un criminale e un bugiardo» (L'ultimaParola 25Mag2012)
Europa
Lo studio sostiene che negli anni '60 i governi dell'Europa occidentale erano "stracarichi di partecipanti e richieste" che i sistemi burocratico-politici erano incapaci di gestire, con la conseguenza di rendere le loro società ingovernabili. Questo generò una decisione politica presa dalla Francia in "semisegreto, senza un dibattito politico aperto, ma con una quantità tremenda di incitamento e di conflitto intrabureaucratico"[8].
Ne è discesa la tesi della necessaria inerenza del segreto alla politica, di cui l’uomo, animale politico, deve accettare le leggi essenziali[9]; anche il rafforzamento dell'Esecutivo era un insegnamento frequente in quel tipo di approccio. In realtà, "il predominio dell’esecutivo, grazie al surplus di sovranità di cui esso strutturalmente dispone grazie al potere di segretazione, sposta in suo favore quell’equilibrio che, nella forma di governo parlamentare, dovrebbe sempre sussistere tra Parlamento e Governo, e quindi tra rappresentatività e governabilità "[11].
Stati Uniti
Lo studio sostiene che i problemi dagli Stati Uniti negli anni '60 derivavano dall'"impulso della democrazia ... che rendeva il governo meno potente e più dinamico, per un aumento delle sue funzioni ed una diminuzione della sua autorità" concludendo che tali richieste erano contraddittorie.
È una paradigma "che riflette tendenze più generali (la crisi del keynesismo e del welfare state nel nuovo contesto definito dai processi di globalizzazione) e che al tempo stesso rappresenta l’esito di quel “conflitto di cittadinanza” che negli anni settanta aveva visto contrapporsi da un lato spinte all’inclusione sociale e alla redistribuzione di poteri e risorse materiali e, dall’altro, la denuncia dell’eccesso di domanda proveniente dalla società, del sovraccarico della democrazia e della crisi della governabilità"[12].
** Memorandum di Powell
Il Memorandum di Powell è una lettera inviata dal giudice della Corte Suprema degli Usa, Lewis Franklin Powell, Jr. (19 settembre 1907 – 25 agosto 1998) il 23 agosto 1971 all'amico E.B. Sydnor jr., presidente della Commissione per l'educazione della Camera di Commercio statunitense.[1]
Storia
Il Memorandum è basato in parte sull'esperienza di Powell come avvocato d'azienda e come rappresentante per industrie di tabacco presso il parlamento della Virginia.
Con esso si chiese ai gruppi aziendali statunitensi di diventare più aggressivi nel plasmare le policies e la legge negli Usa e può aver ispirato negli anni e decenni a venire la formazione di vari ed influenti think-tank ed organizzazioni lobbistiche conservatrici, così come ha probabilmente spronato la Camera di Commercio Usa nel divenire ben più attiva politicamente.
Contenuto
Prima di accettare la richiesta del presidente Nixon a divenire Associate Justice alla Corte Suprema, Powell ha spedito il "Confidential Memorandum" con il titolo "Attack on the American Free Enterprise System".
Powell argomenta, "Le più inquietanti voci che si uniscono al coro dei critici sono giunte da parte di elementi della società assolutamente rispettabili: dai campus dei College, dai pulpiti delle chiese, dai media, da riviste intellettuali e ricercate, dalle arti, dalle scienze e dai politici"
Nel memorandum, Powell esorta a una "sorveglianza costante" dei libri di testo e dei contenuti televisivi, così come ad epurare politicamente gli elementi vicini a idee di sinistra. Powell indica il difensore dei consumatori Ralph Nader come principale nemico dell'impresa statunitense.
Analisi
Questo Memorandum ha presagito un certo numero di giudizi espressi della Corte in cui era presente Powell come giudice: e impresse un cambio in direzione "imprenditoriale" dell'interpretazione del Primo Emendamento della Costituzione Usa.
Sebbene scritto confidenzialmente per Eugene Syndor alla Camera di Commercio, il Memorandum fu scoperto dall'editorialista del Washington Post, Jack Anderson, che fece un report sui contenuti dello stesso un anno più tardi (Powell era già entrato come giudice nella Corte Suprema).
Anderson mise a fuoco gli sforzi di Powell di indebolire il processo democratico (come da Anderson inteso). Il Memorandum convogliò il pensiero di molti imprenditori e persone del business del tempo.
Il vero impatto del Memorandum era nel suo enfatizzare la costruzione di istituzioni, in specie aggiornando gli sforzi della Camera di Commercio nell'influenzare la policy federale. In questo il Memorandum si sarebbe rivelato seriamente influente nello spingere la Camera e altri gruppi a modernizzare i loro sforzi lobbistici verso il governo federale.
Le critiche degli studiosi
Luciano Gallino ha citato nella sua introduzione al volume Il colpo di stato di banche e governi. L'attacco alla democrazia in Europa il Memorandum di Powell indicando in questo l'inizio forse più palese e manifesto del tentativo (ad oggi riuscito e trionfante nelle opinioni del sociologo) da parte dell'ideologia economica neoliberale di permeare la società non solo o tanto attraverso gli strumenti legittimi della cultura accademica e della dialettica, ma attraverso canali di pressioni politici e simbolici in grado di bypassare le difese delle collettività in quanto il Memorandum forniva indicazioni per quanto riguarda la televisione, la radio, la stampa, le riviste scientifiche, la pubblicità. Il testo proponeva persino di intervenire sulle edicole, perché queste esponevano ogni sorta di libri e riviste "inneggianti a tutto, dalla rivoluzione al libero amore, mentre non si trova quasi nessun libro o rivista attraente e ben scritto che stia dalla nostra parte"
Come è andata in Italia dagli anni 70' in poi. Date uno sguardo a quello che ha detto Barnard nel 2009, ben dieci anni fa
Ecco come morimmo (Paolo Barnard)
Video pubblicato su You Tube da SpAvsApS il 29 feb 2012
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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