Ignazio Corrao | via Wikimedia |
"proviamo a fare delle azioni con i deputati che è più rapido, io ci sto provando a coinvolgerne altri"
@varionews @matteorenzi @LeggiOggi_it proviamo a fare delle azioni con i deputati che è più rapido, io ci sto provando a coinvolgerne altri
— Ignazio Corrao (@Igna84) 2 Aprile 2015
Lo sforzo comune di alcuni deputati M5S impegnati in questa battaglia è confermato dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni nei social network dal deputato M5S Andrea COLLETTI, avvocato e Componente dell'organo parlamentare: II COMMISSIONE GIUSTIZIA, dal 7 maggio 2013.
Andrea Colletti | via Wikimedia |
Andrea Colletti ha scritto il
1 aprile alle ore 20.49:
"Oggi ho parlato con due colleghi del partito democratico della Commissione Giustizia della Camera ed anche per loro il regolamento per la permanenza dell'albo deve essere modificato.
Sto cercando ovviamente di fare quadrato fuori dagli schieramenti politici contro la prima bozza di questo orrendo regolamento ministeriale.
Spero che alle parole seguano i fatti.
Io vi consiglio di fare pressioni nel vostro collegio sui vari deputati/senatori eletti."
RIFORMA FORENSE
Rammento a chi legge che l’eurodeputato siciliano M5S Ignazio Corrao ha recentemente presentato un'interrogazione all'Esecutivo di Bruxelles:
“Un insopportabile effetto discriminatorio che riduce la concorrenza e crea una casta professionale cui possono accedere tendenzialmente i più ricchi, non necessariamente i più bravi, spazzando via dalla professione migliaia di avvocati, soprattutto i più giovani, redditualmente più deboli”. L’eurodeputato M5S Ignazio Corrao ha così rappresentato il disappunto di tanti avvocati italiani, giovani e meno giovani, ponendo una apposita interrogazione alla Commissione Europea.
“L’articolo 21 commi 8-9 della Legge 247/2012 di tale riforma – precisa Corrao – ha stabilito che l’iscrizione all’Albo professionale comporti la contestuale iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense e l’obbligo di corrispondere i contributi previdenziali, a prescindere dalla capacità reddituale, pena la cancellazione dall’Albo stesso. Ciò comporta ad esempio che per i giovani avvocati, anche in assenza di guadagni, vi è l’obbligo di pagamento di circa 850 euro, a fronte del riconoscimento di soli sei mesi contributivi annui. L’Italia – come stigmatizza l’eurodeputato – applica norme che tutelano gli interessi di pochi ricchi e potenti, scavalcando il più elementare buon senso e le vigenti norme europee, considerando che in questo caso, tale riforma non solo scoraggia le giovani professionalità ad esercitare un mestiere nobile ed antico, ma agevola soltanto gli affermati professionisti che, sebbene abbiano raggiunto tale status per meriti acquisiti negli anni, avranno meno concorrenza considerando che molti avvocati rischiano di essere cancellati dall’albo professionale perché non hanno la possibilità di pagare tasse vuoto per pieno, a prescindere dal fatturato”. L'eurodeputato siciliano si rivolge all’esecutivo di Bruxelles chiedendo “se non ritenga che la normativa italiana violi il principio di libera concorrenza ex artt. 101 e 102 TFEU ed ostacoli l’accesso alla professione e libera circolazione dei servizi tutelata dagli artt. 106, 55 e ss. TFUE. Ed ancora – si legge nell’interrogazione – se non ritenga che la normativa violi l’art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata anche sul carattere patrimoniale ed infine se non ritenga utile uniformare la disciplina che regola l’accesso alla previdenza forense in tutti i Paesi UE”.
Fonte: Ignazio Corrao
The rainbow at the entrance of the European Parliament in Brussels | via Flickr |
Sull'argomento vedi:
- PETIZIONI on LINE e PROCEDURA di PETIZIONE davanti al PARLAMENTO EUROPEO
- RIFORMA FORENSE: PROGETTO LEGGE M5S 18.06.2014 di COLLETTI Andrea
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