Cosimo Massaro: "Oggi la piramide è invertita. Oggi abbiamo una piramide dove c'è ilDIO DENAROsopra, questo Dio Denaro che gestisce laFINANZA, la finanza che gestisce l'ECONOMIA, l'economia che gestisce laPOLITICA, e la politica che gestisce ilPOPOLOcome meglio crede secondo gli scopi che stanno più in alto."
Febbraio 2020 |Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
Video Byoblu Cosimo Massaro Nato a Torino nel 1971, è originario del Salento,
Poliedrico autore , interior designer, artista, maestro di arti marziali.
Esperto di politiche monetarie e promotore della dottrina auritiana, da anni è impegnato nel diffondere la colossale truffa che si cela dietro la creazione della moneta.
Come opinionista è spesso invitato in vari programmi TV, radiofonici e webTV . Ama definirsi un divulgatore/facilitatore di Verità scomode ed in antitesi al pensiero unico dominante. Tantissime sono ormai le sue conferenze tenute su tutto il territorio nazionale. Da scrittore diffonde le tematiche trattate nei suoi libri attraverso il suo blog , vari social-web e scrivendo articoli per varie riviste cartacee e on-line.
I suoi scritti: “La moneta di Satana”, saggio sulla moneta e sul potere sotto forma di romanzo, la “La Caduta dell'Ultimo Impero”, "EuroDisastro-Una catastrofe annunciata", "Che Cos'è il Signoraggio Bancario" e "Attacco alla Civiltà Cristiana-Come difendere i Valori dell'Occidente".
"Usurocrazia Svelata" una raccolta dei suoi tre saggi.
GIACINTO AURITI: "IO NON INSINUO CHE VOI BANCHIERI SIETE DEI DELINQUENTI LO AFFERMO!" rivolto al direttore della Banca d'Italia di Rieti
Febbraio 2020 |Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
Il Prof. Giacinto Auriti fu un mio prof. universitario a Teramo, facoltà di giurisprudenza, cattedra di diritto della navigazione. Auriti era abruzzese.
Giacinto Auriti (Guardiagrele, ottobre 1923 – Roma, agosto 2006) è stato un giurista, saggista e politico italiano, noto per avere elaborato una personale teoria sulla moneta (da lui denominata teoria del valore indotto della moneta) Le sue tesi vengono oggi usate per sostenere gli argomenti propri delle teorie del complotto sul signoraggio.
Le teorie elaborate da Giacinto Auriti sono sempre più attuali e corrispondenti allo scenario attuale e alle criticità dell'euro moneta unica, del debito pubblico, del neoliberismo sfrenato.
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”.Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito.
Il professor Auritiha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Giacinto Auriti - E' giusto che quando uno ha capito si incazzi!!
Video di Toni Ferrara
"Estratto della trasmissione autogestita Moneta al Popolo, in onda su TeleMax negli anni 2002/2003. Conduce il Chiarissimo Professore Giacinto Auriti, già docente titolare di quattro cattedre di Giurisprudenza presso l'ateneo "Gabriele D'Annunzio" di Chieti e Pescara; direttore dell' Istituto di Teoria Generale del Diritto; cofondatore dell'Università di Teramo; autore di numerose pubblicazioni in materia giuridica; scopritore della Teoria del Valore Indotto della Moneta, frutto di 34 anni di studi; Segretario Generale del Sindacato Antiusura Nazionale; ideatore e realizzatore del SIMEC, la moneta proprietà del portatore, un esempio concreto di sociologia giuridica portato avanti con successo a Guardiagrele (CH) e applicabile in ogni comune come alternativa all'indebitamento e al taglio di servizi; coautore di diversi testi di legge a favore della Proprietà Popolare della Moneta e del Reddito di Cittadinanza"
Video di Toni Ferrara
Professore Giacinto Auriti: "Noi ci illudiamo che i soldi che abbiamo in tasca sono nostri: noi siamo i debitori di quei soldi che la banca centrale emette solo in un modo: prestandoci. Quando circola la moneta è una moneta gravata di debito e noi paghiamo il debito col fisco e con gli interessi bancari! Quando noi paghiamo le tasse dobbiamo capire che non è vero che le tasse vanno a finire per scopi sociali. Le tasse che noi paghiamo vanno a finire nelle tasche - in gran parte - degli azionisti della Banca d'Italia perché la Banca emette la moneta prestandola! E siccome la Banca d'Italia è una società privata, una società per azioni (che oltretutto paga le tasse)l'utile della Banca d'Italia sta nella differenza tra il costo tipografico e il valore nominale della moneta. Quando emette la Banca d'Italia è come se io prestassi delle nasse vuote, delle reti vuote ai pescatori indebitandoli non solo delle reti ma anche del pesce che sarà prestato! Ecco perché noi siamo degli schiavi monetari, con l'aggravante di non saperlo. Chi domina è Satana! Satana è principe di questo mondo e di queste cose deve cominciare a capire non solo l'ambiente politico ma anche l'ambiente religioso."
Rothschild : “Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interessa chi farà le sue leggi”.
Il professor Auriti non ha mai mollato, anzi ha speso gli ultimi anni della sua vita combattendo contro i poteri bancari e contro il regime dell’usurocrazia che a suo avviso subordina la volontà popolare. Dopo aver spiegato gli stessi concetti espressi in questo articolo ad uno studente, gli chiese: “e adesso che fai, ti incazzi?”. Lo studente quasi rassegnato disse di “no”, ed Auriti, con il suo tono tipicamente burbero, rispose “e allora io ti boccio”.
Roma. È la notte del 10 gennaio del 2013. “Prima del movimento, io ho lavorato con il Professor Auriti” afferma Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, pronunciando quel cognome quasi come fosse un lasciapassare. Ma chi è Giacinto Auriti?
IlProfessor Giacinto Auriti ci ha lasciati nel 2006. È stato prima di tutto un giurista, un professore di Diritto Internazionale, Diritto Privato e Diritto della navigazione. Non era solo un accademico. Giacinto Auriti, come tutte le personalità dotate di inventiva e genialità, è stato un uomo che si è posto delle domande. Delle domande semplici, quasi banali, come, per esempio, a chi appartiene la moneta? La domanda così posta è spiazzante. Percorriamo a ritroso le varie tappe che la moneta segue prima di giungere nelle nostre mani, consentendoci di acquistare un caffè. La moneta che tocchiamo ci arriva direttamente dalle banche, che la cedono alla collettività; più specificamente la prestano. L’utilizzo della cartamoneta nasce dal fatto che, al fine di regolarizzare gli scambi all’interno della società civile, servisse un’unità di valore facilmente gestibile. Un tempo gli scambi venivano fatti con metalli preziosi, principalmente oro e argento. Ciò comportava difficoltà nel quotidiano, basti pensare al peso o al problema del trasporto.
Le banche iniziarono dunque a stampare cartamoneta, utilizzandola come valore corrispettivo dell’oro detenuto nelle loro riserve. Ad ogni banconota corrispondeva una certa quantità di oro metallo. Un esempio concreto: sulle vecchie lire era possibile notare la scritta “pagabile vista al portatore”. Significava che, in qualsiasi momento, era possibile per il possessore della banconota recarsi in banca e scambiare la stessa con la quantità d’oro corrispondente detenenuta nelle giacenze. Perchè questo meccanismo ha smesso di funzionare. Quando? Il 15 Agosto 1971, con la fine degli accordi Bretton Woods, quando sotto la presidenza Nixon gli Stati Unitismisero di vincolare il dollaro alle riserve auree.
Di fatto, la Federal Reserve Bank cominciò a stampare moneta senza copertura aurea. La stessa cosa fu fatta dalle altre banche statali. Torniamo ora alla nostra domanda. A chi appartiene la proprietà della moneta? Alla luce dei fatti avvenuti nel 1971, la risposta del professor Auriti è: al popolo.
Il valore della moneta non corrisponde più alla quantità di oro presente nelle giacenze dato che quel corrispettivo non esiste più. Il suo valore è semplicemente pratico, commisurato ai meri costi di tipografia. Il che toglie la proprietà della moneta alle banche. Nonostante ciò le banche stampano banconote di grossa taglia e le prestano, pur sostenendo costi bassissimi (il costo di una banconota, che sia di 100 euro o di 100 pound è di pochi centesimi).
Come fa uno strato di filigrana costato così poco ad assumere un valore ed un potere di acquisto mille volte maggiore?Chi è il responsabile di un tale incremento di valore? I responsabili siamo noi. Noi popolo che “mettendoci d’accordo” attribuiamo alla moneta un certo valore per convenzione. Ciò fa di noi i legittimi proprietari della moneta.
Intervista a Michela Auriti (la figlia)
Video di Robert Ank
Il professor Auriti amava fare un esempio. Immaginate un’isola deserta, abitata da un solo uomo. Se quell’uomo inizia a stampare moneta, quale sarà il valore di quest’ultima? La risposta è zero. Ma se improvvisamente l’isola si popolasse, e quella moneta potesse essere utilizzata per scambi di beni e servizi, inizierebbe ad assumere un valore. L’acquisizione di valore da parte della moneta, avviene solamente dal momento in cui essa è accettata dalla collettività, che ne diviene di fatto la proprietaria. Naturalmente adesso sorge spontanea un’altra domanda: perchè le banche prestano,e soprattutto chiedono interessi su qualcosa di cui siamo noi stessi i proprietari? Il fenomeno appena descritto è quello del “signoraggio bancario”, definito come la differenza fra il valore nominale della moneta e quello reale (ovvero quello tipografico). Il valore di questa differenza diviene interamente profitto per le banche e per l’oligopolio dei banchieri. Fu proprio Auriti uno dei primi, almeno in Italia, a denunciare questo fenomeno. Il verbo denunciare non è scelto a caso, dato che arrivò a denunciare fisicamente agli organi competenti l’allora governatore della Banca D’Italia Antonio Fazio ed il Ministro del Tesoro, successivamente divenuto Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conquistandosi così il consenso di molti cittadini. “La moneta, all’atto dell’emissione, è di proprietà dei cittadini italiani, ed è illegittimo l’attuale sistema di emissione monetaria che trasforma la Banca Centrale da ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari”; così rispondeva Auriti quando gli si chiedeva a proposito delle accuse rivolte alla Banca D’Italia.
Consenso che gli è arrivato anche da gruppi politici eterogenei, dalla cosiddetta estrema sinistra e dalla cosiddetta estrema destra. Non a caso,fu proprio Ezra Pound a fare riferimento al signoraggio ancor prima del Professor Auriti. Ma se la moneta appartiene al popolo, come la mettiamo adesso con il debito?Già undici mesi prima dell’entrata in vigore della moneta unica, Auriti esprimeva le sue perplessità a riguardo. La BCE, così come le altre banche centrali, stampa moneta con lo stesso meccanismo prima descritto.
La leggenda di Giacinto Auriti e del Simec - Speciale Byoblu
Video Trasmesso il giorno 29 mag 2019
VIDEO BYOBLU
"Nell'estate del 2000 la piccola città di Guardiagrele, in Abruzzo, fu testimone di una vera e propria rivoluzione: l'emissione e la diffusione del Simec, una moneta alternativa coniata dal Professor Giacinto Auriti in base alla sua teoria del valore indotto della moneta. L'esperimento fu un successo, una dimostrazione di come i cittadini possano esercitare la sovranità monetaria e liberarsi dalla morsa del debito e dell'usura bancaria perché il valore della moneta, come ci spiega il Professore, è puramente convenzionale.
Il Simec venne stroncato poco tempo dopo dall'intervento della Procura di Chieti, ma a distanza di quasi vent'anni l'eco delle gesta di Giacinto Auriti, il primo a parlare di Reddito di Cittadinanza, ancora risuona in Italia e nel mondo, a testimonianza che alla "moneta di Satana", come la chiamava l'ideatore del Simec, si può disubbidire. È la leggenda di Giacinto Auriti, e Byoblu è andato a Guardiagrele per voi, a grande richiesta, per raccontarvela in esclusiva."
Auriti evidenziava un vuoto di giurisprudenza nel trattato di Maastricht: nessuna norma del trattato infatti legifera sulla proprietà dell’euro. Definiva poi l’euro la “Moneta avvelenata”, una “Moneta di debito”. Affermazioni che mai quanto oggi appaiono profetiche, e alla base delle ideologie politiche che proclamano il ripudio del debito. Auriti tentò anche di far circolare nella cittadina di Guardiagrele, in provincia di Chieti, una moneta chiamata SIMECparallelamente alle lire. I SIMEC venivano ceduti alla pari in cambio di lire, e ritirati al doppio del valore originario. L’esperimento fu subito interrotto a causa del sequestro della nuova moneta da parte della Guardia di Finanza.
Fonte: L'esperienza Auriti: il professore che spiegò il signoraggio profetizzando il debito | diKirios Di Sante | l'INTELLETTUALE DISSIDENTE
Prescrizione e notifica via posta – Vale la data di Spedizione o di Consegna?
La notificazione effettuata a mezzo del servizio postale si intende effettuata per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all’agente postale mentre per il soggetto che riceve la notifica, gli effetti decorreranno unicamente dalla data della ricezione
Fonti: Avvocato Mastrantoni | Avvocato Giorgio Seminara su Alalex | La Repubblica | Tributi locali
Febbraio 2020 |Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
A fine anno i responsabili dell’Ufficio Tributi cercano di evitare la prescrizione dei tributi locali. Molti enti devono fare i conti con l’anno in prescrizione, distinguendo tra omesso versamento e omessa denuncia. Capita talvolta che gli avvisi vengano recapitati ai contribuenti oltre la data del 31 dicembre e, a questo punto, il problema si capovolge: è il contribuente che affannosamente prova a capire se l’avviso di accertamento è valido oppure no.
In linea generale i tributi locali si prescrivono in 5 anni. In particolare, la normativa in materia prevede che l’avviso di accertamento per omesso o parziale versamento debba essere notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il versamento. Mentre nel caso dell’avviso di accertamento per omessa denuncia, l’avviso di accertamento deve essere notificato entro il 31 dicembre del 5 anno successivo a quello in cui doveva essere presentata la dichiarazione.
Per intenderci, un avviso di accertamento per omesso o parziale versamento relativo all’anno d’imposta 2014 andava essere notificato entro il 31 dicembre 2019; un avviso di accertamento per omessa denuncia relativo all’anno d’imposta 2014, invece, potrà essere notificato entro il 31 dicembre 2020. La differenza tra le due ipotesi è da rintracciare nella data ultima dell’adempimento posto a carico del contribuente. Mentre nel primo caso l’obbligazione tributaria è riferibile all’anno d’imposta (il versamento IMU per l’anno 2014 andava effettuato in acconto entro il 16 giugno e a saldo entro il 16 dicembre), nel secondo caso invece la dichiarazione andava presentata entro il 30 giugno 2015.
Accertamento e rimborso: le stesse regole previste per l’avviso di accertamento valgono per l’istanza di rimborso. Il contribuente che verifichi l’errato versamento del tributo e intenda presentare l’istanza di rimborso soggiacerà agli stessi limiti di prescrizione previsti per l’avviso di accertamento. L’istanza andrà
presentata al comune entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello
per il quale si richiede il rimborso. Prescrizione dei tributi, la normativa di riferimento: in generale il contribuente dovrà fare riferimento al principio generale
previsto dall’art. 1 comma 161 della Legge 296 del 2006 secondo cui: “gli enti
locali, relativamente ai tributi di propria competenza, procedono alla rettifica
delle dichiarazioni incomplete o infedeli o parziali o dei ritardati versamenti,
nonché all’accertamento d’ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti, notificando al contribuente, anche a mezzo posta con
raccomandata con avviso di ricevimento, un apposito avviso motivato. Gli
avvisi di accertamento in rettifica o d’ufficio devono essere notificati a pena di
decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la
dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati.” Prescrizione dei tributi, lo sdoppiamento degli effetti
della notifica
Il contribuente che affronta la questione della prescrizione
dei tributi locali deve fare i conti con un altro importante aspetto in materia di notifica degli atti tributari: lo
sdoppiamento degli effetti della notifica, fondamentale per gli avvisi di
accertamento sui tributi locali.
La scissione degli effetti della notifica discende da quanto previsto dal terzo
comma dell’art. 149 del codice di procedura civile: “La notifica si perfeziona,
per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all’ufficiale
giudiziario e, per il destinatario, dal momento in cui lo stesso ha la legale
conoscenza dell’atto.” Il principio che sarebbepacifico ormai in giurisprudenza, risulta di contro difficilmente comprensibile per i contribuenti.
In sostanza, semplificando, basterà pensare che qualsiasi
notificazione effettuata a mezzo del servizio postale si intende effettuata, per il
soggetto notificante, al momento della consegna del plico all’agente postale
mentre per il soggetto che riceve la notifica, gli effetti decorreranno unicamente
dalla data della ricezione. Per il Comune che procede
all’emissione degli avvisi di accertamento la data che interrompe, di fatto, la
prescrizione è quella in cui l’avviso è consegnato all’agente postale (quindi a
quella del timbro postale) mentre per il contribuente i sessanta giorni decorreranno dalla data di ricezione (ovvero dalla data di notifica dell’avviso di accertamento. Fonte notizia:Tributi locali
_____________________________
Parecchi contribuenti hanno ricevuto nel mese di gennaio 2020 un accertamento da parte del Comune, in cui viene richiesto il pagamento Imu relativo all’anno 2014 con le seguente motivazioni:
- parziale versamento dell'imposta;
- tardivo versamento dell'imposta.
Con applicazione di relative salatissime sanzioni, di interessi e spese di notifica, il tutto trasmesso con raccomandata pervenuta ai riceventi nel mese di gennaio 2020.
Questo tipo di accertamento va in prescrizione dopo 5 anni e quindi doveva essere notificato entro il 31 dicembre 2019, motivo per cui in molti si sono recati in Comune per fare reclamo.
E 'stato quindi risposto a questa "moltitudine di reclamanti" da parte di dipendenti allo sportello/bureau che l’atto di accertamento è valido in quanto da loro consegnato alle Poste Italiane entro il 31/12 e quindi poco importa se è stato notificato nel mese di gennaio 2020. L'impiegato di turno, istruito in tal senso al riguardo, risponde loro che vale la data della consegna all’ufficio postale.
In molti quindi si chiedono se è effettivamente corretta questa che appare prima facie come una frettolosa e saccente nonché imperativa teoria impiegatizia (da pugno allo stomaco per chi la ascolta) o invece è valida la prescrizione?
Come ci si dovrebbe poi comportare nel caso in cui il pagamento non fosse dovuto?
Tucorrimaestosamente, da quando avevi 20 anni, dietro ai soldi di potere - non importa se e quanto siano sporchi -non importa di chi siano? Dunc n'importe quoi? O semplicementemarci, magaricon anfibi neri di memoria mussoliniana/peggio ancora hitleriana o con attuali tacchi scenografici da ospite di talk show - non sei fisicamente attrezzata per correre, anni e anni di poltrone in Parlamento ti hanno comodamente anchilosata? Brava signoraMelona fai bene, questo è saper vivere, è ambizione, è starci dentro al sistema(a qualsiasi costo, al limite alleata al male riconducibile a Berlusconi). E' starci dentro ben corazzata, non subirlo, quello di subire il potere, il lavoro sporco di subire, l'hai lasciato fare, anzi subire, ad altri, tu stavi a cavallo col cavaliere, ti ottimizzavi tutto persino il conto in banca a spese degli italiani che ti abbiamo pagato lo stipendio da parlamentare.Che te ne fotteva alloraa te della sorte dei cd.latu sunsu fratelli italiani - cazzi loro no?-
GIORGIA MELONI - LA PARODIA: 5 minuti con Giorgia & Giorgio
Non ti aspettare però che ora io stia appresso a quel che dici, sei una banderiola segnavento, effige del tuo partito, cinica e spietata, la tua pseudo mutazione politica (è solo autoaffermazione mentre continui a seguire, con alleanze blasfeme, il potere che ti ha fatto emergere dal tuo anonimo nulla sociale). Quando ti sei stufata di fare la giovane servile sguattera di Berlusconi (affettuosamente presentata con l'epiteto di "zoccola"alla ristretta platea amica dell'anziano faccendiere e politico dei cazzi suoi privati), quando non ti conveniva più politicamente il vecchio logoro decadente simbolo berlusconiano stampato in faccia (o sul culo, si dice faccia da culo, mi pare, no?) hai deciso di farti un tuo proprio partito e di dedicarti a spron battuto alla fratellanza patriottica di bandiera e fittizia. Signora Melona rappresenti il vecchio riciclato che avanza, l'usato sicuro politichese, con accento borgataro romano caput mundi da tenere a caro come un gingillo, come un enfant prodige della politica di destra/centro destra, che ha però all'anagrafe la modica età di circa 40 anni suonati. No, non hai politicamente la coscienza pulita. Le tue autorevoli parole da donna self made rampante le lascio a chi ci crede nel tuo sistema per stare al mondo carica di soldi e di potere. Spiegalo in dettaglio il tuo sistema perfetto ed infallibile alle tue seguaci e ai tuoi seguaci. Abbindola loro, non me.
J'accuse amore mio le mie mani non stringono più | Faust'o Rossi
Faust'O cover
J'accuse, amore mio
le mie mani non stringono più
muovono lenti metalli nell'erba
e un grido si spezza tra noi
elettrico
viola
autostrada
merda al mattino
(tienimi, tienimi)
È un bacio un po' strano
lasciarsi ammazzare
sabato 15 febbraio 2020
Giorgia Meloni: l'usato sicuro della politica italiana, la "zoccola" del partito di Berlusconi, così la etichettava pubblicamente in un evento | "dov'è la zoccola?" (cit. il nano)
Giorgia Meloni: l'usato sicuro della politica italiana, l'ex "zoccola" di Berlusconi, così la etichettava pubblicamente in un evento di diverso anni fa
"dov'è la zoccola?" (cit. il nano)TEATRINO/CIRCO meloni berlusconi
Febbraio 2020 |Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
Giorgia Meloni: l'usato sicuro della politica italiana
Video di LA FINANZA SUL WEB
«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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La Meloni ha fondato Fratelli d'Italia senza avere fratelli bensì una sorella ed un padre che a suo tempo scelse di scappare alle Canarie. Di figure maschili in famiglia d'origine non sa una mazza.
La melon-chihuaua ha fondato Fratelli d'Italia senza avere fratelli bensì una sorella ed un padre che pensò bene a suo tempo di scappare alle Canarie. Di figure maschili in famiglia d'origine la tizia non sa una mazza.
Condivido solo la censura a Di Maio per la sua richiesta GLOBALISTA di tagliare il numero dei parlamentari per risparmiare e dare soldi alle scuole etc. . cmq vada non mi piacete voi e grillo per questo azzardo mentre Salvini è un caso clinico di persona disturbata da narcisismo ad oltranza come pure Renzi e Berlusconi e la melon-chihuaua che ha fondato Fratelli d'Italia senza avere fratelli bensì una sorella ed un padre che pensò bene a suo tempo di scappare alle Canarie. Di figure maschili in famiglia d'origine la tizia non sa una mazza. Giorgia Meloni è nata a Roma il 15 gennaio 1977 (Capricorno), anche se nelle sue vene scorre sangue sardo da parte di padre che però abbandonò lei e la famiglia per andare alle Canarie quando Giorgia aveva solo 12 anni ,e siciliane da parte di madre. Giorgia è cresciuta tra i palazzi del quartiere la Garbatella a Roma e dopo il diploma al liceo linguistico ha fatto pratica per diventare una giornalista pubblicista. Continua su: popcorntv .
FRATELLI D'ITALIA O MASSONI D'ITALIA: I massoni tra loro si chiamano fratelli. E' un caso patriottico che la Meloni abbia fondato Fratelli d'Italia o è in un certo qual senso un richiamo ai MASSONI D'ITALIA?
L'inno nazionale italiano è massonico, come rivendicano i massoni: "Scritto dal massone Goffredo Mameli e musicato dal fratello Michele Novaro, esso fa vibrare da sempre l’animo dei liberi muratori e dei cittadini italiani. In un periodo oscuro della nostra Nazione, in cui si tende a dimenticare il passato e qualcuno vuol mettere in discussione pure la Storia, e i principi di libertà della Libera Muratoria, quello dell’approvazione definitiva del Canto degli Italiani è un atto dall’alto contenuto e valore simbolico" https://www.grandeoriente.it/mameli-ufficialmente-inno-nazionale-gran-maestro-ora-ci-sentiamo-ancor-piu-fratelli-ditalia/
"Georgia MELONI e' la chihuahua della politica Italiana. Lo scendiletto del nano di Arcore. Fa finta"
Immagine: chihuahua standard | autore Caterina Rufo | via Wikimedia Commons
IL GREG 3 - Lo spianatore: "Georgia Meloni e' la chihuahua della politica Italiana. La Meloni è la cagnolina del nano. Lo scendiletto del nano di Arcore. Fa finta."
Georgia MELONI e' la chihuahua della politica Italiana(video pubblicato su You Tube da
Giorgia Meloni, di origini sarde da parte del padre Francesco (un commercialista che abbandonò la famiglia emigrando nelle Canarie quando la Meloni aveva dodici anni) e siciliane da parte della madre Anna, è nata e cresciuta nel quartiere popolare della Garbatella, a Roma. Ha conseguito il diploma di liceo linguistico. Dal 2006 è giornalista professionista.
Inizia il suo impegno politico nel 1992 a 15 anni aderendo al Fronte della Gioventù. Fonda il coordinamento studentesco Gli Antenati, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dal ministro Rosa Russo Iervolino. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale, rappresentando tale movimento . Contemporaneamente alla militanza politica, Giorgia Meloni, per mantenersi agli studi, lavora come bambinaia, cameriera e barista al Piper.
Consigliere provinciale e deputata AN
Nel 1998, dopo aver vinto le primarie di Alleanza Nazionale per l'XI Municipio di Roma, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale.
Nel 2000 diviene dirigente nazionale di Azione Giovani. Nel febbraio 2001Gianfranco Fini, di Alleanza Nazionale, la nomina coordinatrice del comitato di reggenza di Azione Giovani. Nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani, a capo della lista “Figli d'Italia”, diventando la prima presidente donna di un'organizzazione giovanile di destra.
Nel 2006, a 29 anni, viene eletta alla Camera dei deputati nella lista di Alleanza Nazionale, divenendo la più giovane donna parlamentare della XV Legislatura. Dal 2006 al 2008 è una dei vicepresidenti della Camera dei deputati.
Nel 2006 ha dichiarato di avere un «rapporto sereno con il fascismo»; ha in seguito sostenuto che Mussolini «è un personaggio complesso, va storicizzato»; sulle leggi ad personam ha sostenuto che «bisogna contestualizzarle. Sono delle leggi che Berlusconi ha fatto per se stesso. Ma sono leggi perfettamente giuste».
Ministero della Gioventù (2008-2011)
Nel 2008, poco dopo l'insediamento della XVI Legislatura, diventa, a soli 31 anni, Ministro per la gioventù del Governo Berlusconi IV, mantenendo la presidenza di Azione Giovani.
Nell'agosto 2008 il ministro Meloni ha invitato gli atleti italiani a boicottare la cerimonia d'apertura dei Giochi olimpici di Pechino in dissenso verso la politica cinese attuata nei confronti del Tibet. L'invito non è stato condiviso dal premier Silvio Berlusconi né dal ministro degli esteri, designato a rappresentare l'Italia a Pechino. Meloni ha quindi affermato di non aver mai chiesto di non gareggiare, ma solo un gesto di solidarietà.
Nello stesso anno, circa una polemica sull'antifascismo all'interno di Alleanza Nazionale, dichiara: «Basta con questa storia del fascismo e dell'antifascismo. Siamo nati a ridosso degli anni ottanta e novanta, siamo tutti protesi nel nuovo millennio»; «difenderemo i valori sui quali si fonda la Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo».
Nel novembre 2010 presenta, per conto del ministero, un pacchetto da 300 milioni di euro chiamato Diritto al Futuro, mirante a investire sui giovani e contenente nel complesso cinque iniziative, tra cui agevolazioni per i neo-imprenditori, bonus a favore dei precari, prestiti per gli studenti meritevoli.
Nonostante lei stessa avesse votato a favore di tale riforma come deputata PdL, Giorgia Meloni si è in seguito dichiarata contraria alla riforma pensionistica Fornero.
Leader di Fratelli d'Italia
Nel novembre 2012 annuncia la propria candidatura alle primarie del Popolo della Libertà.
A seguito della rinuncia di Berlusconi a fare le primarie, il 20 dicembre 2012 lascia il PdL (confermando però l'alleanza di coalizione) e crea assieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa il nuovo movimento politico di centrodestraFratelli d'Italia. Eletta alla camera dei deputati nel febbraio 2013, diventa capogruppo alla Camera.
Nel 2013, si è schierata contro le adozioni gay. Nel marzo 2014 diviene presidente di Fratelli d'Italia e ad aprile viene candidata alle Elezioni europee del 2014 come capolista di Fratelli d'Italia, il suo partito ottiene solo il 3,7% dei voti non superando la soglia di sbarramento del 4%, quindi, nonostante le preferenzeavute, non diventa europarlamentare.
A giugno 2014 lascia l'incarico di capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati.
Da presidente del partito decide l'alleanza con la Lega Nord di Matteo Salvini, e gli stessi iniziano delle campagne politiche contro il governo Renzi, attestando FdI su posizioni euroscettiche.
In seguito alle dimissioni di Giorgio Napolitano, sempre insieme alla Lega Nord candida Vittorio Feltri alla carica di presidente della Repubblica Italiana, nell'elezione che sarà poi vinta da Sergio Mattarella.
Nel 2015 fonda il movimento "Terra Nostra - Italiani con Giorgia Meloni", successivamente, insieme al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, partecipa ad una manifestazione a Bologna promossa dall'intera coalizione.
Il 30 gennaio 2016 partecipa al Family Day, dichiarandosi contro il ddl Cirinnà e i diritti delle coppie omosessuali. Allo stesso Family Day la Meloni dichiara di essere incinta del compagno Andrea Giambruno.
Nel 2016 si candida a sindaco di Roma, sostenuta da una coalizione composta da Fratelli d'Italia, Noi con Salvini (emanazione leghista nel centro e sud Italia), Partito Liberale Italiano e due liste civiche: Con Giorgia Meloni Sindaco e Federazione Popolare per la Libertà. Ottiene il 20,7% dei consensi, piazzandosi terza dietro a Virginia Raggi e Roberto Giachetti, non riuscendo ad accedere al ballottaggio, la Meloni accede comunque al consiglio comunale dove si iscrive al gruppo consiliare "Con Giorgia".
In occasione del Referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi, Meloni ha fondato i comitati NO, GRAZIE, partecipando anche a numerosi dibattiti televisivi tra cui uno contro lo stesso Matteo Renzi. Alla vittoria del no (con il 60% dei voti), Meloni ha chiesto le elezioni anticipate e ha negato la fiducia al governo Gentiloni.
Il 2 e il 3 dicembre 2017 a Trieste, si tiene il congresso di Fratelli d'Italia, che vede la riconferma della Meloni a Presidente del partito, un rinnovo del logo del partito stesso, e l'adesione a FdI da parte di Daniela Santanchè.
GIORGIA MELONI - LA PARODIA: 5 minuti con Giorgia & Giorgio
In occasione delle elezioni politiche del 2018, è stata candidata premier per Fratelli d'Italia, nella coalizione di centro-destra, portando il partito a triplicare i propri voti rispetto alle precedenti elezioni politiche, passando così dal 1,9% ad un complessivo 4,3%; divenendo così terzo partito della coalizione di centro destra, e quinto dal punto di vista nazionale. Alle consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella, ha chiesto che l'incarico di formare un nuovo governo sia conferito a Matteo Salvini che in quanto leader del partito che all'interno del centro destra (in quanto prima forza politica del paese) ha ottenuto più voti, ha diritto a divenire il nuovo primo ministro, sebbene la coalizione non abbia la maggioranza assoluta all'interno del Parlamento.
Controversie
Giorgia Meloni sostiene che esista un piano per diffondere la teoria del gender, e attacca le politiche di sensibilizzazione scolastica sulle discriminazioni verso gay e lesbiche che diffonderebbero tale ideologia e darebbe ai più giovani "un'interpretazione fuorviante della propria identità sessuale".
Posizioni politiche
Si dichiara favorevole alla rimozione del Patto di bilancio europeo (Fiscal Compact) dalla costituzione. È favorevole alla modifica della Legge Fornero per cancellarne gli "effetti degenerativi" (sebbene abbia votato favorevolmente all'approvazione della legge).
Tra le sue proposte di legge: l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, norme per limitare la diffusione del gioco d'azzardo, l'impignorabilità della prima casa e la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadini italiani.