mercoledì 13 febbraio 2019

Alessandro Di Battista: "Oltre l'80% della ricchezza globale prodotta è nelle mani nell'1% della popolazione".


Alessandro Di Battista: "Letta ha presentato dei dati sul prodotto interno lordo, tralatro una previsione della Commisione europea relativi al 2019. Non sempre la Commissione europera ci ha preso. 
Ora, forse sarà populismo però io ho proprio ho un'idea dell'Europa del tutto diversa. Quando presentiamo i dati sui milioni di poveri che vivono in Italia?
Vogliamo fare un discorso ben fatto sul prodotto interno lordo? 
E' uscito un dato incredibile, chiaramente tenuto nascosto, di una ricerca che ha fatto Oxfam, quindi non l'ha fatto il Movimento 5 stelle, relativa alla produzione di ricchezza a livello mondiale, Italia inclusa, nell'ultimo anno. Quello che dimostra Oxfam: in tutto il mondo nell'ultimo anno oltre l'80% della ricchezza prodotta  è finita nelle mani dell'1% della popolazione
Ragionare esclusivamente in base al PIL è un errore grande. "


Alessandro Di Battista - Ospite a diMARTEDI' 12/02/2019 (video)

OXFAM Italia: Alcuni dati sulla disuguaglianza

Il 50% più povero degli italiani possiede solo l'8,5% della ricchezza nazionale netta

L’82% dell’incremento di ricchezza globale registrato l’anno scorso è finito nelle casseforti dell’1% più ricca della popolazione, mentre la metà più povera del mondo (3,7 miliardi di persone) ha avuto lo 0%.
In Italia a metà 2017, il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta.
Nel periodo 2006-2016, il reddito nazionale disponibile lordo del 10% più povero degli italiani è diminuito del 23,1%.

Perché esiste la disuguaglianza?

Ogni due giorni nasce un nuovo miliardario: ma a fare le spese sono i più poveri e vulnerabili, molto spesso donne. Il costante incremento dei profitti di azionisti e top manager infatti corrisponde a un peggioramento altrettanto costante dei salari e delle condizioni dei lavoratori. Perché?
I colpevoli principali:
  • La forsennata corsa alla riduzione del costo del lavoro che porta all’erosione delle retribuzioni;
  • La colpevole negligenza verso i diritti dei lavoratori e la drastica limitazione del loro potere di contrattazione nel mercato globale;
  • I processi di esternalizzazione lungo le filiere globali di produzione;
  • La massimizzazione ‘ad ogni costo’ degli utili d’impresa a vantaggio di emolumenti e incentivi concessi ai top-manager;
  • La forte influenza esercitata da portatori di interessi privati, capace di condizionare le politiche.

I più poveri pagano il nostro benessere


Scarica e leggi il nuovo rapporto Oxfam



Fonte: OXFAM Italia









ILARIA BIFARINI:


L'inganno del debito      La speculazione sul debito dell'èlite finanziaria    Disuguaglianza crescente    Globalizzazione della povertà    Modello socio economica mondiale attuale    Russia post comunista    Gli stessi che hanno sfruttato l'Africa adesso stanno sfruttando l'Europa     Il conflitto tra popolo ed élite    Modello economico imposto assolutamente fallimentare    Neoliberismo     Collegamento tra economia e natura   Fuggire dal dibattito mediocre





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"NEL 1989 CON LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, CHE POSSIAMO FAR COINCIDERE CON LA CADUTA DEL COMUNISMO, IL NEOLIBERALISMO PRENDERA' PIEDE. 

Viene data sempre più importanza alla finanza. Noi vediamo come all'aumentare della finanzarizzazione  intorno agli anni '80 '90 aumentano le disuguaglianze e parallelamente vediamo proprio il reddito dell'1% della popolazione più ricca supera  per la prima volta il reddito del 99% del resto della popolazione mondiale. Il neoliberismo crea disuguaglianza, crea ricchezza che però viene ridistribuita al contrario, dai più poveri ai più ricchi, però è funzionale a un élite."





Immagine: via Facebook




Esattamente dopo la caduta del keynesismo (1973) e l’affermarsi incontrastato del neoliberismo, si arresta la crescita del reddito del 99% della popolazione più povera e inizia l’inarrestabile crescita dell’1% più ricco. Fino ad arrivare al paradosso di oggi.























«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accessoalla conoscenza» (Lev Tolstoj)

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