martedì 24 dicembre 2019

BUON NATALE! Quante squallide figure attraversano il paese come è misera la vita negli abusi di potere (F. Battiato)

BUON NATALE!


QUANTI FINTI BABBO NATALE SI VEDONO IN GIRO

Siamo figli delle stelle e pronipoti di Sua Maestà il denaro

Quante squallide figure attraversano il paese come è misera la vita negli abusi di potere (F. Battiato)









Le SARDINE: la RABBIA CANINA e l' ODIO VISCERALE FUNZIONALI ALLA CLASSE DOMINANTE

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Immagine: VAMPIRO via Wikimedia Commons 

Una sintesi del video parere espresso, su "Il vaso di Pandora", da SIMONE LOMBARDINI dell’Università di Genova-Dipartimento Ricerca, esperto di politica internazionale, membro del “Comitato No guerra No NATO”.


Dicembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed  altro tipo pensieri miei o di altri |


"Le sardine stesse come ci hanno tenuto ad informarci sin dall'inizio, non vogliono cambiare il sistema, lo hanno detto proprio specificatamente, allora se non vogliono cambiare il sistema sono con il sistema.

Se non sono contro il sistema quindi sono con l'Unione europea, sono con l'Euro, sono con la Nato, sono con la società aperta di George Soros, sono cosmopoliti, sono aperti alla New green economy, eccetera.

E se però non sono contro il sistema, mi vien da dire, sono violentemente contro chi fuori da questo sistema si pone e infatti nel loro documento che hanno avuto il coraggio di pubblicare, è un'accozzaglia di ira buttata lì che dimostra soltanto la rabbia canina di una certa parte della popolazione italiana, perché non c'è uno straccio di programma, non c'è uno straccio di visione, non c'è uno straccio di analisi politica e geopolitica.

E' uno sproloquio di odio ed è abbastanza rilevante che proprio loro che si dichiarano contro l'odio abbiano pubblicato un documento di questo tipo.

E quindi cosa succede? Non si riesce più a incanalare l'odio e la rabbia legittima delle classi popolari che soffrono da decenni i colpi dell'austerità non si riesce più a incanalare questa rabbia in un progetto positivo e propositivo e quindi scoppia sporadicamente.
Come uno sciame di persone.

Nel momento in cui si materializzano esprimono una violenza viscerale incredibile che fa da valvola di sfogo psicologicamente parlando e una volta che ci si è sfogati e liberati si torna tutti a casa più sereni di prima ma questo non cambierà mai le cose, non cambierà mai il quadro delle cose,lascerà tutti nell'ignoranza politica e sarà pericolosissimo perché scaglieranno queste orde barbariche contro i veri nemici del sistema e questi che marceranno con alla testa il nemico penseranno di fare la rivoluzione saranno UTILI IDIOTI SOLTANTO ALLA CAUSA DELL'INTERNAZIONALE CAPITALISTICA

Questa è la situazione delle SARDINE e di tutti questi pseudo movimenti che SE NON SI DICHIARANO CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE, CONTRO IL CAPITALISMO, e contro il GLOBALISMO, SONO SORELLE E FRATELLI  DEL POTERE, VOLENTI O NOLENTI.

Le sardine sono funzionali alle classi dominanti."




Sardine, il fenomeno pop utile all’establishment - Simone Lombardini



Il Vaso di Pandora.Sardine, il fenomeno pop utile all’establishment - Simone Lombardini
"Appuntamento con i temi di geopolitica, i fatti internazionali e le breaking news più importanti del mese. Ospite di Carlo Savegnago SIMONE LOMBARDINI dell’Università di Genova-Dipartimento Ricerca, esperto di politica internazionale, membro del “Comitato No guerra No NATO”. Ti piace Il Vaso di Pandora? Metti like alla pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube." Il Vaso di Pandora lo potete trovare: 📹 In formato VIDEO su: 🔼 Facebook: http://bit.ly/Pandora_FB 🔼 Youtube: http://bit.ly/PandoraYTB













«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 

Si declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio delle immagini o non aggiornato delle notizie e delle informazioni.




Gabriella Filippone Blog | Giuridica News | Rassegna news giuridiche Avv. Gabriella Filippone




domenica 8 dicembre 2019

Siamo certi che il muro di Berlino fu fatto costruire dalla Russia e non dall'America sulla spinta dominante degli ebrei americani?


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Immagine: I carri armati sovietici T-55 al Checkpoint Charlie
 il 27 ottobre 1961 | via Wikipedia






GIULIETTO CHIESA: CHI HA COSTRUITO IL MURO DI BERLINO?





"In America subito dopo la vittoria, in America sto dicendo, la corrente prevalente era quella dominata dagli ebrei  americani" (vedi Rothschild etcetera etcetera), "i quali volevano la vendetta contro i tedeschi, il piano Morgenthau era un piano scritto, ci sono i documenti, che era destinato a trasformare la Germania, come poi disse in quei mesi lo stesso Goebels, in un campo di patate, doveva essere deindustrializzata totalmente doveva essere impedita qualunque - qualunque - capacità industriale di rimettere in piedi un esercito, la Germania doveva essere punita,  e fu punita.




Dicembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |


Video intervista di Margherita Furlan al giornalista Giulietto Chiesa


"Il Muro di Berlino costituisce la metafora e la sintesi dell'intera Guerra Fredda. E' uno dei principali fondamenti della sconfitta definitiva del socialismo reale, di fronte ala straordinaria capacità affabulatrice del capitalismo nella sua fase matura. Ma il muro segna anche, al tempo stesso, l'inizio della manipolazione di massa, in forme nuove rispetto al passato, e il mutamento radicale delle stesse forme della competizione geopolitica. #GiuliettoChiesa #MuroBerlino

INTERVISTA A GIULIETTO CHIESA a cura di Margherita Furlan"



giovedì 5 dicembre 2019

Quanto costa avere la partita IVA? Aprire la P.I. è gratuito, ci sono però spese salate di mantenimento






Aprire una partita IVA è gratuito: consiste nel comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio dell’attività, entro 30 giorni dal primo, mediante i modelli scaricabili dal sito. Tali documenti possono poi essere consegnati a mano all’ufficio dell’Agenzia, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno altrimenti inviati online, scaricando un apposito software.
Al momento dell’apertura, è necessario scegliere: Codice ATECO (in riferimento all’attività specifica); Regime contabile (forfettario o a contabilità ordinaria).

E' necessario poi recarsi all’Inps per aprire la posizione previdenziale. Dopodiché, chi registra una ditta individuale deve scrivere alla Camera di Commercio e al Comune di appartenenza per comunicare l’avvio dell’attività

Possono aprire la P.I. tutti i titolari di società e i professionisti autonomi.

Quanto costa mantenere la partita IVA? Aprire la P.I. è gratuito; tuttavia, ci sono una serie di spese di mantenimento da considerare. 


In regime a contabilità ordinaria, bisogna considerare circa 80-100€ annui da pagare alla Camera di Commercio, circa 1000€ annui per il commercialista, i contributi Inps, l’Irpef e l’Irap

In regime forfettario, questa tipologia ha l’esenzione dall’IVA e una tassazione ridotta per i primi cinque anni. Per contro, però, non è possibile dedurre né detrarre le spese sostenute.

Fonte: per leggere l'articolo integrale vai su: Economia Finanza Online / Guide / Partita IVA: come si apre e quanto costa



Novembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |


Aprire la Partita Iva senza pagare l’INPS è un sogno ricorrente di chi desidera mettersi in proprio.

Molti rinunciano ad una nuova attività in proprio, pur avendone un forte desiderio forte di dedicarsene, perché spaventati dai contributi INPS da pagare. In Italia c’è una cosa che preoccupa tutti coloro che decidono di aprire la Partita Iva: i contributi INPSIl motivo è che chi decide di aprire la Partita Iva non conosce con certezza quanto guadagnerà con la sua nuova attività. Purtroppo, sino a quando non inizi, non sai esattamente. Di certo c’è solo una cosa: le spese
La più pesante ed indigesta riguarda i contributi INPS. La cosa peggiore è che spesso si pagano in ogni caso, anche se non si guadagna nulla durante l’anno. Si inizia a pagarli praticamente da subito. In media dopo solo 3 mesi da quando si è aperto la Partita Iva, motivo a sentirti intimorito.
Due casi, in cui si può avviare un’attività senza l’obbligo di versare dei contributi all’INPS, sono una realtà. Esistono due casi molto diffusi per cui è possibile “evitare” del tutto legalmente il pagamento dei contributi. 
Aprire la Partita Iva senza pagare l’INPS: il dipendente
Molte persone vorrebbero incrementare le loro entrate da dipendente avviando un’attività in proprio, in questa peculiare situazione è possibile aprire la Partita Iva senza versare contributi all’INPS.
I dipendenti con contratto di lavoro full-time, con orario pieno e non parziale, possono beneficiare di una legge che li esonera dal pagamento dei contributi INPS in caso di apertura della Partita Iva. Il motivo di questa agevolazione è semplice. Lo Stato italiano obbliga chiunque lavori a pagare i contributi all’INPS: questi sono fondamentali per andare in pensione in futuro. 
Non è possibile rinunciare alla pensione e non pagare i contributi.


Sei un dipendente i contributi te li paga il tuo datore di lavoro; se invece sei un imprenditore, li devi pagare tu.

Nel caso in cui tu sia entrambe le cose, cioè un dipendente che apre la Partita Iva, puoi chiedere all’INPS l’esonero dai contributi per quanto guadagni con la Partita Iva.

E' normale che sia così: i contributi INPS li stai già pagando come dipendente, perché pagarli due volte?

In pratica, devi presentare una semplice domanda all’INPS nel momento in cui apri la Partita Iva in cui dichiari di essere lavoratore a tempo pieno e pertanto chiedi di essere esonerato dal versamento dei contributi previdenziali, allegando quindi copia della busta paga ed il contratto di lavoro subordinato.
Le eccezioni: questa norma non vale per tutti coloro che aprono la Partita Iva, riguarda solo gli artigiani e i commercianti e non i lavoratori autonomi. Se poi hai un contratto part-time le cose si “complicano” un pochino, sono considerati part-time tutti i contratti con orario di lavoro ridotto. Se il tempo pieno nel tuo settore di attività è di 40 ore settimanali e tu hai un contratto da 38 ore, sei considerato part-time.
Le cose si complicano perché non esiste una regola unica. E' lasciato tutto a discrezione dell’INPS, che decide caso per caso, e ogni sede ha regole diverse, c’è almeno una sede per provincia.
Col contratto full-time,  la domanda verrà accettata. Col contratto part-time, la certezza non c’è.  E' consigliato presentare in ogni caso la domanda e lasciare che siano loro a risponderti.
Aprire la Partita Iva senza pagare l’INPS: i lavoratori autonomi.
L’esonero dai contributi non riguarda i lavoratori autonomi.
Se apri la Partita Iva scegliendo questa categoria hai un vantaggio importante rispetto agli artigiani e ai commercianti.
I lavoratori autonomi pagano - ma solo quelli NON iscritti ad  una specifica Cassa previdenziale di settore, ad esempio i free lance, gli amministratori condominiali, etcetera - i contributi all’INPS in percentuale rispetto al loro guadagno.
Non ci sono contributi fissi da pagare ma è tutto in proporzione.
Se non guadagni nulla, non avrai nulla da pagare.
E non solo, il pagamento avverrà l’anno dopo l’apertura della Partita Iva e non subito, come accade per gli artigiani e i commercianti.
I due casi illustrati sono gli unici in cui è possibile aprire la Partita Iva e non pagare l’INPS in modo trasparente e legale. Fuori dai casi di legge attualmente previsti  puoi rischiare di prendere delle multe colossali.

Fonte: Avviare un'impresa | Il Commercialista al fianco di chi inizia.






Regime forfettario 2020, le novità per le partite IVA

In attesa del testo ufficiale della Legge di Bilancio, quali sono le ultime novità sul Regime Forfettario 2020.
Partite IVA 2020, novità sul regime forfettario: la Legge di Bilancio reintroduce limiti per l'accesso all'imposta sostitutiva del 15% per imprese e professionisti fino a 65.000 euro di compensi o ricavi
Per i titolari di partita IVA il 2020 un'importanti novità è il regime forfettarioIl forfettario e la sua mission agevolare l’avvio di nuove attività
La Legge di Bilancio 2020 ridisegna i confini della tassazione agevolata per le partite IVA, delineando i limiti per l’accesso al regime forfettario in merito a compensi ai collaboratori e redditi da pensione o da lavoro dipendente percepiti.
E' ad ora confermata la stretta su requisiti e condizioni d’accesso al regime fiscale agevolato per le partite IVA.
Sul limite di ricavi e compensi non vi sono novità e, salvo modifiche, dovrebbe quindi restare a 65.000 euro, di contro però, i titolari di partita IVA che intendono accedere al regime forfettario nel 2020, o che vi sono rientrati dal 2019, dovranno fare i conti con il ripristino dei vincoli su dipendenti e compensi ai dipendenti.

Tra le modifiche, vi è anche la possibile estensione dell’obbligo di fattura elettronica, con l’obiettivo di combattere in maniera efficace il fenomeno dell’evasione fiscale.


Il regime forfettario per le partite IVA è stato introdotto con il fine di ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese, semplificare gli adempimenti fiscali, e contrastare possibili condotte evasive.

Con le modifiche al regime forfettario 2020, cosa cambia quindi dal prossimo anno?
Per le partite IVA fino a 65.000 euro, l’accesso alla tassazione agevolata del 15% sarà subordinato alla presenza dei seguenti requisiti:


  • spese per il personale dipendente e per lavoro accessorio non superiore a 20.000 euro lordi;
  • conseguimento di redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni non superiori a 30.000 euro


Anche le partite IVA minori dovranno farsi carico dell’obbligo dello scontrino elettronico dal 2020, carico che attualmente non prevede esoneri per i contribuenti forfettari.

Il passaggio in Parlamento della Legge di Bilancio 2020 potrebbe portare ad ulteriori modifiche nell’ambito della fiscalità delle partite IVA.

Fonte: per leggere l'articolo integrale vai su: Informazione fiscale  | Regime forfettario 2020, le novità in arrivo per le partite IVA | Anna Maria D’Andrea 




#Crozza #Lotteriascontrini #fratellidicrozza

CROZZA COME FUNZIONA LA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI FRATELLI DI CROZZA 






Dal 2020 una vera rivoluzione: lo scontrino elettronico. È un’opportunità o un rischio? 

L’azione di controllo del Fisco si intensifica. Finiranno nella lente di ingrandimento tutti i privati consumatori.


Lo scontrino elettronico si affianca all’obbligo di trasmissione digitale dei corrispettivi giornalieri. Quest’obbligo, già partito dal 1° luglio 2019, sarà esteso a tutti i commercianti e gli artigiani nel 2020. Una vera rivoluzione, che richiede la dotazione di registratori di cassa telematici e riguarderà tutti, anche le Partite Iva in Regime Forfettario.
I corrispettivi saranno generati in formato digitale e alla trasmissione della singola operazione verrà abbinato anche il codice fiscale del consumatore. Gli acquisti con scontrino non saranno più anonimi. Si tratta di un elemento che forse potrebbe scoraggiare la richiesta dello scontrino da parte del cliente, in un momento storico molto delicato in tema di privacy. .

Lotteria degli scontrini 2020: premi fino a 1 milione e sanzioni per i trasgressori

Il cliente non sarà obbligato a chiedere l’inserimento del proprio codice fiscale. Ma proprio per questo sarà introdotta la lotteria degli scontrini. Gli scontrini che abbiano un valore minimo di 1 euro daranno accesso ad estrazioni periodiche che prevedono premi rilevanti. Ogni mese il primo premio assegnerà 50 mila euro, il secondo 30 mila euro e il terzo 10 mila euro. A fine anno verrà estratto il vincitore del super premio di 1 milione di euro. Gli importi delle vincite saranno totalmente esenti da tasse e quindi non si dovranno inserire nella dichiarazione dei redditi. Dal 2021 sono previste estrazioni tutte le settimane. Metodo di pagamento: gli acquisti effettuati con bancomat o carta di credito avranno il doppio delle possibilità di vincere perché i relativi scontrini saranno conteggiati due volte.
Il cliente non è tenuto a richiedere lo scontrino né l’inserimento del codice fiscale. In ogni caso, se il cliente chiede all’esercente di comunicare telematicamente l’operazione e il proprio codice fiscale all’Agenzia delle Entrate, dovrà essere accontentato. In caso di rifiuto del commerciante è prevista una sanzione tra i 500 e i 2000 euro, anche per un solo scontrino. Stessa sorte per quegli artigiani che invece degli scontrini rilasciano ricevuta. Si pensi ad esempio ad idraulici, elettricisti, imbianchini ecc.

domenica 1 dicembre 2019

Ignazio Corrao: "Ho deciso di votare NO alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen"





Ignazio Corrao politico italiano, europarlamentare Movimento 5 Stelle.



Ignazio Corrao
"Dopo averci riflettuto a lungo ho deciso di votare NO alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen e me ne assumo la piena responsabilità politica.

Sapevo che prima o poi mi sarei dovuto trovare a scrivere un post del genere, dove devo spiegare la ragioni di un voto importante in dissenso a quello espresso dalla maggioranza della delegazione del MoVimento 5 Stelle qui al Parlamento Europeo, ma pazienza, eccomi qua a metterci la faccia. Come sempre.
Perché NO? Perché a luglio SI e a novembre NO?

Come ricorderete, a metà luglio, quindi 4 mesi e mezzo fa, durante la votazione (segreta, quindi piena zeppa di franchi tiratori) abbiamo comunicato il nostro voto a favore a sostegno della posizione del Governo (allora giallo-verde) con l'idea di far pesare quel voto nella composizione della Commissione e nell'elaborazione dei temi e dei programmi della Commissione Europea stessa. Ovviamente nella discussione che portò al voto di luglio, esattamente come ieri, non tutti erano d'accordo tra i miei colleghi, ma come è sempre stato si è difesa la scelta della maggioranza e le ragioni del voto (le spiegai in un lungo post -> http://www.ignaziocorrao.it/perche-abbiamo-sostenuto-ursul…/).

In quel frangente avevamo ricevuto rassicurazioni sul coinvolgimento nella composizione (l'uscita scomposta su quel voto della lega nord, che evidentemente già pensava a far cadere il governo, ci spianava la strada sulla scelta del Commissario, poi andato inspiegabilmente al pd, come tante altre cose) e anche sui programmi. Da programmi specifici green a una proposta strutturata di salario minimo europeo, passando per una revisione delle politiche di austerità o del regolamento di Dublino. Questo non significa che in 4 mesi potevano realizzarle, ma che almeno i designati commissari si presentassero alle audizioni con un piano e dei programmi di cosa fare concretamente, invece abbiamo ascoltato solo ed esclusivamente parole vuote e supercazzole che neanche il miglior Conte Lello Mascetti sarebbe in grado di elargire. Anche il buon Paolo Gentiloni, nominato dal subentrante governo giallorosso, tra le nostre inascoltate proteste, per capacità di supercazzole e scappare a qualsiasi risposta non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi, alcuni dei quali, nonostante la sostituzione in corsa (di quelli bocciati) brillano per conflitti di interesse (tipo il francese Breton che fino a poche settimane fa era CEO di una compagnia multinazionale, ora è chiamato a intervenire su ampi settori dell’economia europea quali digitale, difesa e telecomunicazioni, settori in cui operava da privato) e alzano numerose ombre sulla possibilità che possano lavorare con le mani libere e per il bene comune. In buona sostanza se 5 anni fa la Commissione Juncker non andava bene questa si presenta ai nastri di partenza come ancora peggio. Con l'asse franco-tedesco a dominare la scena senza alcun dubbio.
Ancora non siete convinti che la linea di credito aperta dalla mia delegazione a luglio si sia abbondantemente conclusa?

Allora aggiungiamo che non solo la composizione della Commissione lascia molto a desiderare ed è la solita spartizione senza idee e programmi tra chi ha sempre governato l'Unione Europea (anche la nomina italiana di Gentiloni ha tenuto quella traiettoria e sapete benissimo quanto io mi sia arrabbiato sui negoziati -> http://www.ignaziocorrao.it/ma-voi-siete-davvero-contenti-…/) e abbia fatto presente all'interno e all'esterno che stavamo cedendo tutto sbagliando. Ma a questo va aggiunto anche che come delegazione del MoVimento 5 Stelle in Europa, dopo 5 mesi, siamo ancora nei non iscritti, ancora più isolati di prima e senza essere minimamente stati presi in considerazione nè sui programmi e neanche sulle nomine di secondo livello, dove la spartizione di poltrone è continuata come è sempre stata e anche gente fuori dal governo e fuori dalla storia come Tajani ha avuto più voce in capitolo di una delegazione che ti aveva comunicato un sostegno condizionato, ripeto: condizionato. Non eterno.

La domanda che ho fatto ieri in riunione ai miei colleghi è stata: ma alla luce di tutte le argomentazioni espresse, che ragioni abbiamo per registrare il nostro voto palese (a luglio non lo era, ripeto) a sostegno di questa Commissione?

La maggioranza, oggi come a luglio, ha mantenuto le stesse argomentazioni e rispettabili convinzioni.
Io ho mantenuto le mie, con la differenza che rispetto alle tante volte in cui ho avallato e difeso la scelta della maggioranza questa volta non me la sento di sostenere pubblicamente e palesemente (con il mio voto e il mio nome registrato per i futuri lettori) una Commissione Europea in cui non credo e che reputo peggiore di quella di prima che era già pessima. L'ho fatto con grande sofferenza interna, consapevole di violare una regola di delegazione ma mettendo sulla bilancia quello che credo sia il principio rispetto alla regola.

Sono sicuro che se alla nostra base fosse stato chiesto se volevano sostenere una Commissione Europea a trazione franco-tedesca, frutto di spartizione di potere e poltrone tra socialisti, liberali e popolari in cui noi non abbiamo alcun ruolo e non siamo stati cagati neanche di striscio, secondo voi quale sarebbe stata la risposta della base?

Provo ad indovinare, 95% NO, anzi Assolutamente NO.
Purtroppo però questa votazione con la nostra base non c'è stata e solo ieri sera ho avuto modo di esprimere in maniera approfondita a Luigi Di Maio le mie perplessità e la mia volontà di votare contro (troppo tardi per chiamare una consultazione con gli iscritti). Assumendomi, insieme ai miei colleghi che hanno fatto lo stesso, la piena responsabilità politica del nostro voto.

Abbiamo già dimostrato nel mandato precedente che si può incidere sui singoli provvedimenti facendo una valutazione sulla loro bontà caso per caso. In questo modo abbiamo ci siamo fatti apprezzare. Siamo partiti da un voto negativo (perché non eravamo e non siamo parte del loro giochetto di spartizione di poltrone, potere e ricatti) e abbiamo condizionato il voto di volta in volta alla bontà del provvedimento finale, spesso risultando decisivi.

Io questo ho fatto e questo ho intenzione di continuare a fare, in questo marasma nazionale in cui non si capisce più che identità abbiamo.

Io sono come un anziano che vuole tornare a passare gli ultimi anni della sua vita a casa sua. Ho dedicato tutto il mio tempo e tutta la mia energia a lottare contro un sistema ingiusto e autocratico, contro il governo delle multinazionali che affossa tutti i piccoli produttori, contro regole sempre a favore dei forti contro i deboli, contro lo strapotere della burocrazia sulla volontà popolare, per la tutela dell'ambiente e delle classi sociali e territori più vulnerabili e via dicendo tutte quelle battaglie con cui siamo cresciuti e siamo passati da un piccolo movimento di sognatori a un grande movimento di popolo. Io non lo so se ho torto o ragione, neanche mi interessa saperlo, ma so chi sono e cosa voglio essere. Non sono attratto dalle luci del potere, non credo che chi ha sempre fatto danni possa risolverli e soprattutto non credo che possiamo sostenere coloro a cui ci siamo sempre opposti per DNA. Questi sono quelli dei vincoli, del fiscal compact, del MES, del cappio al collo alla Grecia, dello strapotere tedesco. LA gran parte dei miei comizi sono contro questa gente qui e il modello economico che impongono strozzando la vita delle persone comuni.

Questa Commissione Europea è in perfetta continuità con il recente passato e io non me la sento di registrare il mio voto a loro sostegno. Io continuerò ad oppormi, costi quel che costi.
In questo ultimo anno ho perso praticamente il sorriso e l'entusiasmo, mi sono dovuto vergognare spesso di decisioni che ho dovuto accettare e difendere ma che non mi appartengono. Come un anziano che vuole tornare al suo Paese io intendo rimanere fermo sulle posizioni che ci hanno fatto crescere e ci hanno portato dentro le istituzioni. Siamo un movimento anti-establishment che si sta comportando come la sbiadita copia del PD che invece sistema lo è e dal sistema riceve innumerevoli vantaggi.
Il voto di oggi era una fiducia incondizionata (non ci saranno altri voti) a un sistema che non ci rappresenta, lontano anni luce dai bisogni del popolo e che dobbiamo contrastare e combattere, facendo ovviamente con serietà il nostro lavoro nelle istituzioni come abbiamo sempre fatto. Il mio voto in dissenso è un atto politico per cui potrei subire anche ritorsioni e ripercussioni (non mi stupirei), per questo chiedo a chi è d'accordo con questa posizione mia, di Piernicola, di Rosa e di Eleonora, e avrebbe fatto lo stesso, di starci vicino.
O si torna a fare il MoVimento, con coraggio per cambiare davvero le cose, o si muore. Io di paura non ne avevo prima non ne ho adesso.

Coraggio,

Per Aspera ad Astra"

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