Avvocati: proposta di legge per abolire l’esercizio “effettivo” e modificare l’esame di abilitazione
autrice Isabella Policarpio articolo pubblicato il 9 Aprile 2019 -
Novembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |
La sintesi di un articolo pubblicato su "Money" il 9 aprile 2019
La Commissione Giustizia della Camera deve valutare una proposta di legge che modifica radicalmente l’ordinamento dell’ordine professionale forense. La proposta presentata dalla deputata Enza Bruno Bossio nel 2018, in aprile 2019 è stata assegnata all’esame delle II Commissione Giustizia in sede Referente. Se approvata, la proposta di legge modificherà la disciplina sull’ordinamento della professione forense stabilita con la legge 247 del 31 dicembre 2012. I dettagli della proposta.
Avvocati: cosa prevede la proposta di legge.
La deputata Enza Bruno Bossio, nell' ottobre 2018, ha presentato alla Camera una proposta che mira a modificare alcuni punti fondamentali della legge n. 247 del 31/12/2012 in tema di disciplina della professione forense. Questa legge viene tacciata di incostituzionalità in alcuni suoi punti, soprattutto perché eccessivamente limitativa della libertà degli avvocati.
In particolare, è contestato è l’articolo 21 della sopra citata legge, che per la permanenza nell’albo ha introdotto il requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione.
Altro punto contestato è l’articolo 22: nella proposta di legge si prevede l’abolizione dell’iscrizione ad un albo speciale per il patrocinio presso le giurisdizioni superiori, possibile solo per chi è iscritto all’albo da almeno 8 anni.
Segue la proposta di abolire l’articolo 41 che, secondo la Bossio, costituisce una grave limitazione per i giovani praticanti iscritti al registro, poiché stabilisce l’obbligo di esercitare la professione solo in sostituzione del titolare dello studio dove svolge il periodo di tirocinio.
Punto più importante della proposta di legge è forse quello che vuole modificare l’articolo 46 della legge 246/2012: è necessario revisionare le modalità di svolgimento delle prove scritte dell’esame di abilitazione alla professione forense che, al momento, si svolgono solo con l’ausilio dei testi di legge e senza le citazioni giurisprudenziali, cosa che rende l’esame particolarmente gravoso data l’impossibilità di memorizzare tutti i richiami giurisprudenziali necessari a superare le prove.
Di seguito il testo della proposta di legge presentato alla Camera dei Deputati.
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«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)
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