sabato 23 novembre 2019

Avvocati: la proposta di legge che contesta il requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione.

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Avvocati: proposta di legge per abolire l’esercizio “effettivo” e modificare l’esame di abilitazione

La Commissione Giustizia della Camera deve valutare una proposta di legge che modifica radicalmente l’ordinamento dell’ordine professionale forense. La proposta presentata dalla deputata Enza Bruno Bossio nel 2018, in aprile 2019 è stata assegnata all’esame delle II Commissione Giustizia in sede Referente. Se approvata, la proposta di legge modificherà la disciplina sull’ordinamento della professione forense stabilita con la legge 247 del 31 dicembre 2012. I dettagli della proposta.



Avvocati: cosa prevede la proposta di legge.





La deputata Enza Bruno Bossio, nell' ottobre 2018, ha presentato alla Camera una proposta che mira a modificare alcuni punti fondamentali della legge n. 247 del 31/12/2012 in tema di disciplina della professione forense. Questa legge viene tacciata di incostituzionalità in alcuni suoi punti, soprattutto perché eccessivamente limitativa della libertà degli avvocati.
In particolare, è contestato è l’articolo 21 della sopra citata legge, che per la permanenza nell’albo ha introdotto il requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione.
Altro punto contestato è l’articolo 22: nella proposta di legge si prevede l’abolizione dell’iscrizione ad un albo speciale per il patrocinio presso le giurisdizioni superiori, possibile solo per chi è iscritto all’albo da almeno 8 anni.
Segue la proposta di abolire l’articolo 41 che, secondo la Bossio, costituisce una grave limitazione per i giovani praticanti iscritti al  registro, poiché stabilisce l’obbligo di esercitare la professione solo in sostituzione del titolare dello studio dove svolge il periodo di tirocinio.


Punto più importante della proposta di legge è forse quello che vuole modificare l’articolo 46 della legge 246/2012: è necessario revisionare le modalità di svolgimento delle prove scritte dell’esame di abilitazione alla professione forense che, al momento, si svolgono solo con l’ausilio dei testi di legge e senza le citazioni giurisprudenziali, cosa che rende l’esame particolarmente gravoso data l’impossibilità di memorizzare tutti i richiami giurisprudenziali necessari a superare le prove.
Di seguito il testo della proposta di legge presentato alla Camera dei Deputati.



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«La differenza tra le persone sta solo nel loro avere maggiore o minore accesso alla conoscenza» (Lev Tolstoj)

La rassegna stampa è una sintesi e fornisce i riferimenti dell'articolo (testata, autore, titolo) per reperire sul quotidiano o altra fonte l'articolo completo. 

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mercoledì 20 novembre 2019

NEOLIBERISMO: UN SISTEMA PIANIFICATO PER RENDERCI POVERI, DISOCCUPATI E CONTROLLABILI

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Immagine via Wikipedia

NEOLIBERISMO SFRENATO: sistema pianificato per renderci infelici  disoccupati e controllabili. 


C'È UN SISTEMA PIANIFICATO PER RENDERCI POVERI, DISOCCUPATI E CONTROLLABILI ► Valerio Malvezzi

ott 2019

.La logica #neoliberista, quella che ci sta dominando, obbliga le persone a vivere in modo frenetico, cercando sempre di occupare il tempo per raggiungere degli obiettivi che sono per lo più #monetari e di #spesa. Questi obbiettivi, secondo l'economista Valerio #Malvezzi, rendono la gente infelice, debole e per queste ragioni più controllabile.

Ecco cosa ha detto in diretta nell'intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti

"Non esiste una #crisi, esiste un cambiamento deliberato e pianificato di #sistemaeconomico. Per realizzarlo è necessario che le persone abbiano dei livelli di #stipendio sufficientemente bassi da poter essere deboli e che il livello di #disoccupazione sia sufficientemente elevato da mantenere il #sistemafinanziario stabile.

I motivi? Le persone non occupate, o quelle occupate che non arrivano alla fine del mese perché hanno uno stipendio troppo basso, sono persone deboli e come tali più controllabili. Il modello che ci hanno costruito intorno è fatto per non pensare, perché se la gente riuscisse a trovare il tempo per pensare cambierebbe il mondo".

"Basta dire che gli italiani sono sempre più stupidi degli altri. Chiunque abbia un minimo di cultura statistica sa che la distribuzione dei cretini e degli intelligenti è normale in tutti i campioni studiati. La spiegazione al fatto che qualcuno è più #ricco e qualcuno è più #povero non può essere ridotta al fatto che noi siamo più cretini".




martedì 19 novembre 2019

MITTAL è un ex Direttore di Goldman Sachs - il potentato bancario che dal 1992 mira a deindustrializzare il nostro paese

Immagine via Wikipedia |  Immagine promozionale del film Acciaio, regia di Walter Ruttmann, produzione "Cines - Pittaluga" Torino - Roma, 1933





IL COGNOME MITTAL VI DICE QUALCOSA? "E' di un ex Direttore di Goldman Sachs - ossia di quel potentato bancario che dal 92 mira a deindustrializzare il nostro paese - dovrebbe già dirvi tutto."


"Dal '90 ad oggi i nemici dell'Italia sono sempre gli stessi, anche se si presentano con nomi e ruoli diversi.

Se andiamo sul sito della #GoldmanSachs scopriamo che #Mittal è stato uno dei direttori di spicco proprio della medesima Goldman Sachs.

La stessa Goldman Sachs di Romano #Prodi, di Mario #Monti, di Mario #Draghi che gli cedette gran parte del nostro patrimonio industriale negli anni '90, come denunciato dalla TV tedesca e dal braccio destro di Enrico Mattei, Benito Li Vigni.

Non mi sembra strano che a farlo sia stato un Governo PD, ossia un partito che da sempre fa gli interessi della Goldman Sachs, che ora vuole far uscire pulito Mittal dalla questione: non possiamo permetterlo, dobbiamo nazionalizzare subito, bonificare subito senza permettere allo straniero di passare."
Se avete altri dubbi guardate i video di Francesco Amodeo









Novembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |







"Vi spiego chi e perché vuole distruggere l'IlVa: Mittal, Goldman Sachs e la storia si ripete" Video di Francesco Amodeo

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nov 2019









"Chi è Lakshmi Mittal, il miliardario a capo di ArcelorMittal"


Il caso Ilva ha fagocitato le cronache economiche del nostro Paese, potrebbe vale la pena conoscere meglio, grazie alle informazioni raccolte da Forbes.com, Lakshmi Mittal, il miliardario a capo del gruppo ArcelorMittal.

Chi è Lakshmi Mittal

Lakshmi Mittal ha 69 anni, vanta un patrimonio di $11,6 miliardi: è la nona persona più ricca dell’India e ricopre la 91esima posizione nella classifica Forbes Billionaires. Il magnate svolge le cariche di ceo e presidente di ArcelorMittal, il più grande produttore di acciaio al mondo, fa parte del Consiglio di Amministrazione di Goldman Sachs dal 2008. Cittadino indiano, tuttavia risiede a Londra, con sua moglie e i figli. Lakshmi Mittal ha studiato al St. Xavier’s College, un istituto privato di Calcutta. Pur proveniente da una famiglia già attiva nel settore dell’acciaio, opera in proprio per fondare Mittal Steel, società che nel 2006 si è unita alla francese Arcelor.

giovedì 14 novembre 2019

Cedolare secca per gli immobili commerciali categoria C1? Si, con limitazioni disposte dalla norma


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Cedolare secca per gli immobili commerciali?
L’art. 1, comma 59 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (c.d. Legge di Bilancio 2019), ha previsto che a decorrere dal 1° gennaio 2019 la possibilità di optare per l’applicazione della cedolare secca (imposta sostitutiva) anche riguardo a determinate tipologie di immobili commerciali classificati nella categoria catastale C/1.


Novembre 2019 | Avvocato Gabriella Filippone | Rassegna notizie on line ed altro tipo pensieri miei o di altri |



Va fatto presente che non risulta possibile optare per la “nuova” cedolare secca per i contratti di locazione in essere al 15 ottobre 2018 e interrotti anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

Salvo diversa auspicabile interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, l’agevolazione non dovrebbe tornare applicabile con riferimento ai rinnovi contrattuali.




L'ambito applicativo della cedolare secca (imposta sostitutiva nella misura del 21%) attiene ai contratti di locazione:

  • stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2019;
  • aventi ad oggetto locali commerciali classificati nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe) di superficie fino a 600 mq, esclusa quella delle pertinenze anche se locate congiuntamente (l’esclusione è  intesa ai fini del conteggio dei 600 mq).

Consegue che la cedolare secca è applicabile anche alle relative pertinenze, cioè quelle classificate nelle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (stalle scuderie e rimesse) e C/7 (tettoie chiuse e aperte), se congiuntamente locate con l’unità destinata ad uso commerciale.


Ambito soggettivo di applicazione


Le persone fisiche che percepiscono redditi derivanti dalla locazione di immobili commerciali (categoria C/1 con le relative limitazioni disposte dalla norma). Precisamente:
  • persona fisica soggetto passivo IRPEF che consegua reddito fondiario;
  • il proprietario;
  • il titolare del diritto reale di godimento (es. superficie, enfiteusi, usufrutto), delle unità immobiliari ad uso commerciale.

LILIANA SEGRE fu deportata ad Auschwitz, numero di matricola 75190 tatuato sull'avambraccio


Liliana Segre (Milano10 settembre 1930) è attivista e politica italianasuperstite dell'Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana.



Biografia

Liliana Segre con il padre Alberto negli anni '30

Nata a Milano in una famiglia ebraica, visse col padre, Alberto Segre e i nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Di famiglia laica, Liliana ebbe la consapevolezza del suo essere ebrea attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali venne espulsa dalla scuola che frequentava.
Dopo l'intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose presso degli amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire a Lugano, in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, Liliana Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, all'età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a San Vittore a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.
Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo (provincia di Como); dopo qualche settimana anche loro vennero deportati ad Auschwitz e uccisi al loro arrivo, il 30 giugno 1944.
Alla selezione, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull'avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens. Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania.
Venne liberata dall'Armata Rossa il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque sopravvissuti.
Al rientro nell'Italia liberata, visse inizialmente con gli zii e poi con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Nel 1948 conobbe a Pesaro, mentre era in vacanza al mare, Alfredo Belli Paci, cattolico, anch'egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. I due si sposarono nel 1951 ed ebbero tre figli.

Fonte  e immagine via Wikipedia





LILIANA SEGRE: "MI CAPI' VEDENDO IL TATUAGGIO"

«So cos'è, mi disse vedendo il tatuaggio sul mio braccio. E io mi sentii capita, senza bisogno di dire niente». È il primo incontro di Liliana Segre - ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, - con Alfredo. «L'uomo che poi è diventato mio marito - racconta -. E senza il quale, forse, sarei diventata una di quelle donne che entrano ed escono dai manicomi, considerate "strane" dalle loro stesse famiglie».

"Vita nuova . Vita rinata grazie all'amore. Persino quando viene intaccata dal male più profondo: Liliana fu deportata quando aveva tredici anni.

«Al ritorno dal lager ero un animale ferito, diversa dalle mie coetanee, una ragazza goffa che non riusciva a integrarsi con gli altri e avvertiva in tutti un nemico - confessa -. Ma nonostante tanto orrore e solitudine, con Alfredo e per Alfredo sono riuscita di nuovo a dare e ricevere amore».

Estate del 1948. La Segre ha 18 anni. Dopo lo sterminio nazista vive con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Abita a Milano ma per le vacanze si sposta al mare, a Pesaro. «Uscivo sempre accompagnata, come si usava all'epoca - racconta -. E già il giorno del primo bagno l'ho conosciuto».

Alfredo Belli Paci, cattolico, laureato in Giurisprudenza, era allora un praticante in uno studio legale di Bologna. «Ma nel 1943 era stato uno dei seicentomila "no", uno dei soldati italiani catturati che non vollero aderire alla Repubblica sociale e furono rinchiusi nei campi di prigionia» spiega Liliana. «Fu spostato in sette diversi lager. Per questo li aveva visti, quelli come me» aggiunge con pudore, senza mai nominare la parola «deportati».

Il miracolo semplice di Alfredo è avere fatto di lei una donna normale. «Proprio io - racconta la Segre -, traumatizzata dai distacchi, lontana anni luce dall'idea di avere un fidanzato. Piuttosto, dopo tutto quello che avevo passato, mi proiettavo nel futuro da sola, mi concentravo nello studio e sognavo di fare la giornalista»."






Liliana Segre racconta la sua storia d'amore con il marito cattolico

mag 2018
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L'intervista di Luciano Piscaglia a Liliana Segre. A lui la senatrice a vita ebrea racconta la sua storia d'amore con il marito Alfredo (cattolico, internato per non aver aderito alla Repubblica di Salò) e la rinascita dopo l'orrore.

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