"Sentivo bestemmiare in alamanno e in goto" Francesco Guccini
Francesco Guccini - Bisanzio
Bisanzio è la prima traccia del Concept-album
Metropolis del 1981,che affronta diversi temi, tutti dannatamente attuali, e lo fa seguendo il filo conduttore della "Citta'".
Si tratta di un album poco conosciuto e come purtroppo spesso accade nel mondo della musica
anche uno dei migliori dell'artista.
Si parte subito con una delle piu' brillanti composizioni di Guccini:Bisanzio appunto,utilizzando in senso metaforico,
il contesto storico della caduta di questa città. Il testo è deliziosamente metaforico, l'autore si cala nei panni di Filemazio ed osserva il cielo per trarne un oroscopo, "per divinar responso", senza riuscirvi.
Lo smarrimento del "protomedico, matematico,
astronomo, forse saggio" è evidentemente applicabile alla vita stessa dell'autore che come "Bisanzio" forse "non è mai esistita".
A confermare l'estensione della profonda ed amara
riflessione Guccini aggiunge:
"c'è freddo sulla torre o è l' età mia malata,
confondo vita e morte e non so chi è passata"
L'arrangiamento della canzone è incredibilmente coinvolgente, a tratti addirittura epico.
Poesia, genio, o piu' semplicemente "Guccini".
Testo:
Anche questa sera la luna è sorta
affogata in un colore troppo rosso e vago,
Vespero non si vede, si è offuscata,
la punta dello stilo si è spezzata.
Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago?
Io Filemazio, protomedico, matematico, astronomo, forse saggio,
ridotto come un cieco a brancicare attorno,
non ho la conoscenza od il coraggio
per fare quest' oroscopo, per divinar responso,
e resto qui a aspettare che ritorni giorno
e devo dire, devo dire, che sono forse troppo vecchio per capire,
che ho perso la mia mente in chissà quale abuso, od ozio,
ma stan mutando gli astri nelle notti d' equinozio.
O forse io, forse io, ho sottovalutato questo nuovo dio.
Lo leggo in me e nei segni che qualcosa sta cambiando,
ma è un debole presagio che non dice come e quando...
Me ne andavo l' altra sera, quasi inconsciamente,
giù al porto a Bosphoreion là dove si perde
la terra dentro al mare fino quasi al niente
e poi ritorna terra e non è più occidente:
che importa a questo mare essere azzurro o verde?
Sentivo i canti osceni degli avvinazzati,
di gente dallo sguardo pitturato e vuoto...
ippodromo, bordello e nordici soldati,
Romani e Greci urlate dove siete andati...
Sentivo bestemmiare in Alamanno e in Goto...
Città assurda, città strana di questo imperatore sposo di puttana,
di plebi smisurate, labirinti ed empietà,
di barbari che forse sanno già la verità,
di filosofi e di etére, sospesa tra due mondi, e tra due ere...
Fortuna e età han deciso per un giorno non lontano,
o il fato chiederebbe che scegliesse la mia mano, ma...
Bisanzio è forse solo un simbolo insondabile,
segreto e ambiguo come questa vita,
Bisanzio è un mito che non mi è consueto,
Bisanzio è un sogno che si fa incompleto,
Bisanzio forse non è mai esistita
e ancora ignoro e un' altra notte è andata,
Lucifero è già sorto, e si alza un po' di vento,
c'è freddo sulla torre o è l' età mia malata,
confondo vita e morte e non so chi è passata...
mi copro col mantello il capo e più non sento,
e mi addormento, mi addormento, mi addormento.
______________________________________________________
Fino all'anno 330 era chiamata Bisanzio, poi prese il nome di Costantinopoli, fino al 1453.
La sua denominazione attuale, Istanbul, le è stata concessa nel marzo 1930. Istanbul è stata la capitale dell'Impero Romano d'Oriente e dell'Impero Ottomano.
Istanbul è divisa dallo stretto del Bosforo in due parti, una appartenente all'Europa e l'altra all'Asia.
La sua prodigiosa storia e la sua costante attività economica sono dovute alla propria posizione strategica, tra il mar Mediterraneo e il mar Nero e tra l’Europa e l’Asia.
La sua denominazione attuale, Istanbul, le è stata concessa nel marzo 1930. Istanbul è stata la capitale dell'Impero Romano d'Oriente e dell'Impero Ottomano.
Istanbul è divisa dallo stretto del Bosforo in due parti, una appartenente all'Europa e l'altra all'Asia.
La sua prodigiosa storia e la sua costante attività economica sono dovute alla propria posizione strategica, tra il mar Mediterraneo e il mar Nero e tra l’Europa e l’Asia.
Istanbul - Litfiba - Sogno Ribelle
.
Ringrazio il signore
Padrone dell' Universo
Misericordioso e compassionevole
Onnipotente
Nel giorno del giudizio
A te Rivolgiamo la nostra preghiera
E a te chiediamo l'aiuto
Indicaci la strada giusta
La strada giusta
Ho viaggiato nel freddo
Faccia a faccia con la mia
Ombra che si gettava
Nel bianco velo del tempo
Istanbul Istanbul
Padrone dell' Universo
Misericordioso e compassionevole
Onnipotente
Nel giorno del giudizio
A te Rivolgiamo la nostra preghiera
E a te chiediamo l'aiuto
Indicaci la strada giusta
La strada giusta
Ho viaggiato nel freddo
Faccia a faccia con la mia
Ombra che si gettava
Nel bianco velo del tempo
Istanbul Istanbul
Ho viaggiato nel freddo
Senza volto senza età
Pilotando un
Corpo senza guida a Istanbul
Istanbul
Istanbul baluardo sacro per
L'incrocio delle razze degli uomini brucierà
L' ho cercato nel freddo
Se ne stava solo là
Il mio volto nel fango di Istanbul
Istanbul Istanbul baluardo sacro per
L'incrocio delle razze degli uomini brucerà
Istanbul, Istanbul
Forze oscure in Istanbul Istanbul, Istanbul
Forze oscure in Istanbul
Istanbul, Istanbul
Senza volto senza età
Pilotando un
Corpo senza guida a Istanbul
Istanbul
Istanbul baluardo sacro per
L'incrocio delle razze degli uomini brucierà
L' ho cercato nel freddo
Se ne stava solo là
Il mio volto nel fango di Istanbul
Istanbul Istanbul baluardo sacro per
L'incrocio delle razze degli uomini brucerà
Istanbul, Istanbul
Forze oscure in Istanbul Istanbul, Istanbul
Forze oscure in Istanbul
Istanbul, Istanbul
Fonte: LyricFind
Compositori: Antonio Aiazzi / Gianni Maroccolo / Pietro Pelù / Federico Renzulli
Testo di Istambul © Warner Chappell Music, Inc
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento