mercoledì 16 novembre 2016

Cassazione: molestie sessuali al lavoro meno complicate da provare

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La Corte di Cassazione ha reso meno complicato dimostrare di essere oggetto di molestie sessuali in ufficio: sarà sufficiente che a denunciare il datore sia più di una dipendente

Deriva che il licenziamento è illegittimo, perché discriminatorio, della lavoratrice che, al pari di colleghe ed ex colleghe, riferisce di essere stata oggetto di attenzioni erotiche da parte del capo.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 23286 del 15 novembre 2016, ha respinto il ricorso di un imprenditore accusato da più parti di essere un molestatore seriale.






La violenza sessuale (o stupro) è un delitto
. Può essere commesso da chi usi in modo illecito la propria forza, la propria autorità o un mezzo di sopraffazione costringendo con atti, prevaricazione o minaccia (esplicita o implicita) a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà. Si definisce violenza carnale nel caso abbia luogo un rapporto sessuale.

La violenza sessuale è considerata un grave crimine dalla Corte penale internazionale ed è condannata dalle legislazioni nazionali dei Paesi aderenti all'ONU.

La violenza sessuale stigmatizza spesso i conflitti, sottomette ed umilia la popolazione dei territori occupati ed è considerata un crimine di guerra. (Wikipedia)








Immagine: Artemisia Gentileschi Autoritratto  | via  Wikipedia

Il caso di Artemisia Gentileschi.


Artemisia Gentileschi fu una pittrice vissuta a Roma nel XVII secolo. Nel 1611 Artemisia subì uno stupro da parte del pittore toscano Agostino Tassi, impegnato in quel tempo, assieme al padre di lei, Orazio Gentileschi, nella decorazione delle volte del Casino della Rosenel Palazzo Pallavicini Rospigliosi di Roma. Il padre denunciò il Tassi che, dopo la violenza, non aveva potuto rimediare con un matrimonio riparatore perché già sposato. Del processo che seguì è rimasta testimonianza documentale e colpiscono la crudezza del resoconto di Artemisia ed i metodi inquisitori del tribunale di quel tempo. Artemisia accettò di deporre sotto tortura: consisteva nello schiacciamento dei pollici attraverso uno strumento usato ampiamente all'epoca. Il processo si concluse con una lieve condanna del Tassi ma ebbe grande influenza sulla lettura in chiave femminista dalla seconda metà del XX secolo.









Fonti:  Titolo: Più facile provare le molestie |  Autore:  Debora Alberici  | Italia Oggi  | Wikipedia 









Rassegna news giuridiche  Avv. Gabriella Filippone  



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