Il referendum contro l"invio di armi in Ucraina non ha ottenuto il numero di firme necessario
ERMINIA FERRARI, medico e presidente del CLN, un suo commento sui media istituzionali: "il grave gravissimo silenzio dei media istituzionali, che sono un'arma potentissima nelle mani di chi gestisce totalmente l'indirizzo mentale delle persone. Io credo che questo sia, continua a manifestarsi come il problema più serio più grave assolutamente."
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Un estratto ricavato da una puntata del programma di Byo Blu "CHE IDEA TI SEI FATTO?"
Il referendum contro l"invio di armi in Ucraina non ha ottenuto il numero di firme necessario PUNTO D’ARRIVO O PARTENZA? – CHE IDEA TI SEI FATTO?
18 Luglio 2023
Link video originale:
https://www.byoblu.com/2023/07/18/referendum-contro-la-guerra/
Riporto nel video l'intervista al medico e presidente del CLN, Erminia Ferrari
"Il referendum contro l’invio di armi in Ucraina non ha ottenuto il numero di firme necessarie. Nonostante l’impegno di tanti cittadini e il silenzio totale dei mezzi di comunicazione nazionali un piccolo segnale è stato lanciato. Cosa fare ora di questo consenso? Il Referendum, anche se fallito, è un punto di arrivo o di partenza?
Ne parliamo a ‘Che idea ti sei fatto?’ con il medico e presidente del CLN, Erminia Ferrari, Davide Tutino di Resistenza radicale e Generazioni future e Marco Rizzo di Democrazia sovrana e popolare."
Trascrizione del servizio di BYOBLU e dell'intervista a Erminia Ferrari:
0:08
Probabilmente si potrà dire con certezza del referendum contro la guerra:
Ci abbiamo provato!
Le raccolte firme contro la guerra hanno mancato l'obiettivo
delle cinquecentomila necessarie
Enzo Pennetta ha dichiarato il grande lavoro fatto da splendidi militanti in meno di 90 giorni, e nonostante la totale censura,ha prodotto 370.000 firme non è stato raggiunto il limite delle 500 mila sottoscrizioni e quindi non ci recheremo in Corte di Cassazione.
Ugo Matte, invece, secondo le procedure di legge, atteso dell'ufficio centrale per il referendum un responso finale sul lavoro dei comitati mettendosi a disposizione politica contro emergenzialismo autoritario traffico internazionale di armi e conflitti di interesse nella sanità. La valutazione che sicuramente accomuna ripudia la guerra e l'Italia per la pace è che il lavoro fatto è stato tanto partecipato e faticoso e che sicuramente non andrà perduto nulla.
Un altro punto dolente deludente emerso dalla campagna per il referendum contro la guerra è il silenzio dei media generalisti e della politica dei grandi numeri che non hanno dato conto di quello oltre 40 per cento di italiani che chiedono la fine del conflitto e soprattutto un atteggiamento meno prono del Governo italiano verso l'invio di armamenti a Kiev, una percentuale ampiamente registrata dai sondaggi ci sono due scollamenti innegabili da una parte quello della politica che perpetrai propri disegni troppo spesso eterodiretti allontanandosi dalla volontà Degli elettori in primis e dei cittadini in generale dall'altra quello dei cittadini verso l'opportunità offerta dallo strumento del referendum vale la pena ricordare che nella storia dell'Italia repubblicana si sono ottenuti 67 referendum abrogativi con unaffluenza media del 52%, 39 hanno superato il quorum 28 non l'hanno superato, con una media dei votanti che è andata progressivamente in calo inanellando dal 97 in poi una serie di fallimenti del quorum interrotta solamente nel 2011 con il referendum sul nucleare, su legittimo impedimento il mancato raggiungimento delle firme necessarie. Non può essere che la sublimazione di questo senso di resa a volontà che viene da dire sono percepite prevaricati e non modificabili
E allora Io inizierei con Erminia Ferrari chiedendo un parere su questo referendum su questa raccolta firme.
Posso darti del tutto Tu hai fatto anche la raccolta firme sul campo e ti sei sporcata le mani diciamo Come si dice quindi volevo chiederti una tua opinione.
Insomma Al di là del risultato ma dell'esperienza. Allora innanzitutto Io posso dire per quello che sono io. Come proprio persona e il lavoro che faccio perché io faccio il medico e sono anche un medico di territorio Quindi sono un medico di prossimità delle persone e cioè rappresento quella frangia di popolazione, che poi quella che ha la vera forza, e quindi io mi sento una privilegiata in questo senso perché
incontrando delle persone tutti i giorni o anche il polso del loro sentimenti delle loro idee e io ho affrontato questo argomento anche in ambulatorio addirittura con i miei pazienti in tante circostanze perché si lamentano per tutta una serie di cose di servizi che ci sono soprattutto nel campo della sanità ma ovviamente capita che a partire da questo argomento si parla anche della guerra Anche perché all'interno del mio insomma Nel
nell'elenco dei miei assistiti o anche
tante donne ucraine che mi hanno dato testimonianza di quello che avviene sui territori ora al di là delle informazioni che passano nei media e quindi sono informazioni di dolore e proprio della tutto quello che brucia sulla loro pelle di quello che loro vivono e li sente una verità che spesso sui giornali non non arriva.
La guerra è una cosa orribile Comunque, in ogni caso per tutte e due le fazioni o le parti e perché semina morte e distruzione e non porta assolutamenteall'evoluzione di nessun tipo di
condizione e ancora Secondo me l'espressione di quel di quella parte di barbari e che dentro di noi portiamo Fra l'altro all'interno probabilmente di una parte del nostro cervello che è la parte più arcaica che lì si è stratificata quindi io ho avuto una bellissima esperienza durante questa raccolta delle firme c'è stata una passione propria civica che ha animato tutti quei tutte quelle persone che sono venute a me a darci una mano ai banchetti sotto la pioggia con il caldo con i passeggini
Cioè queste sono. Questo è il popolo italiano quello che si è svegliato all'appello del referendum Quindi secondo me è un dato molto importante e
sono anche molto contenta di questa
esperienza e volevo chiederti appunto
secondo te che cosa non ha funzionato
Come dicevamo nel servizio una campagna mediatica. Addirittura non solo che ha ignorato Ma se non addirittura andate contro questo referendum è stato tutto questo c'è stato. Allora questo secondo me è stato fortemente determinante
Perché le persone quando io avevo questi discorsi in tutte le circostanze in tutti i momenti al Vara ristorante sentivo che origliavo i discorsi le persone mi introduceva mi intromettevo
Ma sapete che esiste un referendum contro l'invio di anno la gente non sapeva niente nulla quindi tutto quello che abbiamo realizzato è stato un po' con il passaparola delle varie associazioni locali dei vari comitati locali che poi si sono parlati fra di loro hanno cercato di organizzarsi quindi il grave gravissimo silenzio dei media istituzionali, che sono un'arma potentissima nelle mani di chi gestisce totalmente l'indirizzo mentale delle persone. Io credo che questo sia, continua a manifestarsi come il problema più serio più grave assolutamente.
Ucraina: il costo umano della guerra
La guerra in Ucraina, che è iniziata nel 2014, ha causato sofferenze inimmaginabili per il popolo ucraino. Bisogna sollevare l'urgenza di porre fine a tale conflitto e sottolineare l'importanza della pace per garantire la stabilità e il benessere del paese.
Il contesto storico e le radici del conflitto:
Il conflitto in Ucraina è scaturito da tensioni etniche, politiche ed economiche profonde che affondano le radici nella storia del paese. Uno possibili ultimi motivi strumentalizzato da molti: la Crimea è stata annessa dalla Russia nel 2014, scatenando proteste e tensioni come la guerra nell'est dell'Ucraina tra le forze governative ucraine e i separatisti filorussi. Questo conflitto ha indebolito la già fragile stabilità della regione e ha causato sofferenze indicibili per la popolazione, che oggi vive con costante paura e insicurezza.
Il prezzo umano della guerra e delle conseguenze sulle persone:
Oltre alle numerose vittime, questo conflitto ha anche generato una crisi umanitaria senza precedenti. Milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case abbandonando tutto ciò che avevano, per cercare rifugio in altre regioni dell'Ucraina o addirittura all'estero. I civili, in particolare donne, bambini e anziani, sono stati i più colpiti. Molti sono stati uccisi, feriti o costretti a vivere in condizioni di estrema povertà, senza accesso adeguato all'acqua potabile, cibo e servizi sanitari essenziali.
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Byoblu24: Si dice c’è un aggressore e un aggredito. L’aggressore è uno stato tirannico, l’aggredito è una democrazia, la cui libertà è ora in pericolo. L'UCRAINA E' UNA DEMOCRAZIA? QUELLO DI ZELENSKY È UN REGIME
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L'importanza di una vera diplomazia e della cooperazione internazionale:
Per porre fine a questa guerra e raggiungere una pace duratura in Ucraina, la comunità internazionale deve intensificare gli sforzi diplomatici e aumentare la pressione sulle parti coinvolte affinché trovino una soluzione politica negoziata. La guerra non ha mai portato a benefici significativi, ma solo a sofferenze e distruzione. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo, basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto dei diritti umani, si può sperare di costruire una pace stabile e sostenibile per il popolo ucraino.
Investimenti nella ricostruzione e nella riconciliazione:
Dopo anni di conflitto, l'Ucraina necessita urgentemente di investimenti e supporto internazionale per ricostruire le infrastrutture distrutte, fornire sostegno psicologico alle vittime e promuovere la riconciliazione tra le comunità divise. Questo richiede un impegno finanziario significativo e una volontà politica da parte delle nazioni che desiderano un futuro pacifico per l'Ucraina.
Conclusioni:
La guerra in Ucraina è un orribile ricordo delle conseguenze disastrose dei conflitti armati. È fondamentale per la comunità internazionale unirsi per porre fine a questa guerra, in quanto solo attraverso la pace e la collaborazione si può garantire un futuro prospero e pacifico per il popolo ucraino. La sofferenza umana causata da questa guerra deve essere il catalizzatore affinché situazioni simili non si ripetano mai più. La pace è l'unico strumento che può realmente guarire le ferite e aprire le porte a un futuro migliore per l'Ucraina e per il mondo intero.
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Byoblu24: Si dice c’è un aggressore e un aggredito. L’aggressore è uno stato tirannico, l’aggredito è una democrazia, la cui libertà è ora in pericolo. L'UCRAINA E' UNA DEMOCRAZIA? QUELLO DI ZELENSKY È UN REGIME
UCRAINA, QUALE DEMOCRAZIA? QUELLO DI ZELENSKY È UN REGIME
Dall’inizio dell’intervento militare russo in ucraina, i mass-media occidentali si sono schierati dalla parte dell’Ucraina e apertamente contro la Russia. Si dice che c’è un aggressore e un aggredito. L’aggressore è uno stato tirannico, mentre l’aggredito è una democrazia, la cui libertà è ora in messa in serio pericolo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato presentato come eroe nella resistenza ucraina contro l’aggressore russo.
E' stato proposto addirittura come papabile Premio Nobel per la Pace.
Zelensky non sembra proprio un pacificatore. Nel corso della sua amministrazione,l’ex comico ha creato un vero regime, pronto a silenziare il dissenso anche al costo di lasciarsi alle spalle una interminabile scia di sangue.