DEL "DELINQUENTE" E ALTRI RACCONTI Marco Travaglio parla del suo libro "B. Come Basta!" "L'attentato alle torri gemelle? Tutta colpa dei comunisti!"
Aprile 2018 VIDEO - Marco Travaglio in "B. Come Basta!" al Festival Giornalismo a Perugia
Alcuni commenti degli utenti al video pubblicato su You Tube:
"Chi vota B é come lui se non di piu .....
"
"ancora una volta grazie a nome mio e di tutta l'italia che non lo fa e che spero comunque un giorno beneficerà del suo grande impegno e lavoro."
"E dai Travaglio...è troppo facile...Berlusconi ha dato troppo materiale. Quello che non mi spiego è che molti giornalisti della cosidetta sinistra in 20 anni non abbiano fatto niente di altrettanto pungente,che io sappia. Che si tenessero una porticina aperta?"
"ma é possibile che Travaglio non abbia altri argomenti che attaccare un vecchietto ormai in caduta libera nei consensi elettorali.? Cazzo,c'é troppo di personale..racconta aneddoti da chiacchiericcio condominiale e non si capisce dove sia la sostanza del suo discorso. Berlusca si circonda solo più di puttane rifatte..ma é normale che sia così quando sei straricco. Aveva concetti da mafioso e agl'italiani piacevano assai negli anni 80..infatti se lo cagano solo gli over 70.."
"Splendido recital…se non fosse la tragica verità dei fatti…:-))"
"ma sto coglione dice sempre le stesse cazzate?
...e poi, ..tutte quelle faccette da fighetta! quegli ammiccamenti da checca, quei sorrisetti da ebete... Se non ci fosse stato Berlusconi sto coglione starebbe a fare il disoccupato davanti al bar, ...come ha fatto fino a quando aveva 33 anni, prima di andare a lavorare, fra l'altro, proprio per Berlusconi"
"Marco Travaglio lo sciacallo.
Pluricondannato, sciacallo e leccaKulo al servizio di Grillo!"
"questo e' il documentario piu' importante che andrebbe tradotto in tutte le lingue del mondo. Il libro dovrebbe essere esser studiato nelle scuole pubbliche gia dalla prima elementare." *****
Paolo Borsellino L'intervista Nascosta la versione integrale commento di Marco Travaglio
ZETA RETICOLI: "CONSERVO DI NASCOSTO SEMPRE LO STESSO SMALTO"
Lo stesso smalto (per le unghie) mentre invece c'è il malto che si beve con la birra, quella che fa fare tanta plin plin agli 'mbriachi.
Questione di S, quella di serpente, dove c'è e dove non c'è. Nel simbolo della medicina e della farmacologia c'è. Lo stesso serpente di Cleopatra d'Egitto (?)
Roma oltre 2000 annifa: si riteneva importante vivere con coscienza e con sobrietà.
La medicina non era vietata ma semplicemente tollerata, in ogni caso Roma a quel tempo rappresentava uno stile di vita, salute significava sapersi mantenere in ottima forma, senza un'ossessione.
La medicina moderna secondo Vaccaro: uno stile per farci star male, per farci ammalare, persino per farci scomparire o ridurre di numero, la malattia significa business.
CRIVEO : Valdo Vaccaro - Il perenne conflitto tra Igienismo e medicinaPer un mondo basato sulla corretta alimentazione e non sui farmaci
Conferenza di Valdo Vaccaro ad Ascoli Piceno presso la sala Docens del comune.
"La medicina convenzionale è colonizzata in modo clamoroso. Su quali basi possono strombazzare che guariscono?
La gente può solo guarire nonostante gli interventi medici. La gente guarisce per autoguarigione. Noi siamo esseri dotati di strumenti di autoguarigione.
Uno che affida il suo corpo alla medicina corre dei rischi gravissimi.
La gente che pensa di fare un salto nel buio lo fa quando affida se stesso alla medicina di oggi.
La medicina fa degli errori clamorosi, gravissimi. Sai perché non vanno in galera? Semplicementeperché sono difesi dalla legge. Hanno l'esclusiva.
Non bisogna curare il sintomo ma curare il fattore causante.
Quando dico a livelli estremo: non bisogna curare il tumore ma la tumorosità del corpo, la tendenza del corpo a creare dei tumori che tutti noi abbiamo delle creazioni continue e anche delle remissioni spontanee.
Sonoleggi che la medicina non conosce. Sono ignorantantissimi in queste cose.
Ogni corpo segue un percorso e tende a difendere se stesso.
Il corpo tende a guarire. Non va mai contro se stesso"
"Non viene il dubbio che dietro questa balla della prevenzione ci sia l'ennesimo affare delle case farmaceutiche? Non esiste il fatto che ci sia fiducia nel nostro corpo e non ammalarsi. Esiste il fatto di dover credere di avvelenarsi e poi star male."
Il pericolo, ha detto il senatore Thune, è che “da esempio di sogno americano, Facebook diventi un incubo per la privacy”. Il social network ha “impropriamente condiviso” dati di 87 milioni di utenti senza il loro consenso.
Zuckerberg: “Non offriamo oggi un’opzione a pagamento, dice, ma vogliamo connettere le persone in tutto il mondo e per farlo abbiamo anche bisogno della pubblicità. Ci sarà sempre una versione di Facebook gratuita”. Il senatore Nelson ribatte: “Quindi le persone pagano con i dati?” Alla fine, Zuckerberg ammette: “Sì”.
“Non raccogliete la cronologia dei messaggi e delle chiamate?” “Voglio fare in modo che sia la mia equipe a rispondere, per essere il più dettagliato e accurato possibile”. Molti i “non so”, diverse le promesse di approfondimenti”: Zuckerberg non sembra sempre all’altezza del ruolo di leader globale di una comunità di 2,2 miliardi di persone, eppure a Wall Street le azioni salgono del 4,5%.
Fb e Cambridge Analytica, l'audizione di Zuckerberg al Senato Usa
Il fondatore e Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, viene ascoltato dalle commissioni congiunte di giustizia e commercio del Senato. E' chiamato a spiegare il ruolo svolto e gli errori commessi dal suo social network nella vicenda dei dati di 87 milioni di utenti usati illecitamente a scopi elettorali da Cambridge Analytica. Aprono i lavori i presidenti delle due commissioni. Poi è la volta di Zuckerberg, che dopo la lettura di una dichiarazione già preparata, deve affrontare l'interrogatorio dei senatori.
La trama del film - "La storia di Antonio Bonocore (Gugliemo Poggi), praticante in legge che sogna un contratto nel prestigioso studio del suo mentore, il principe del foro Salvatore “Toti” Bellastella (Sergio Castellitto): professore di diritto penale, fine giurista, amante del mondo classico tanto che potrebbe sostenere una conversazione in latino e in greco antico, Bellastella è il non plus ultra tra gli avvocati italiani.
Per lui Antonio fa tutto: assistente, portaborse, autista e perfino cuoco personale, per il momento a fronte soltanto di un miserrimo rimborso spese. Il fatto è che lo studio è di proprietà di Titti (Elena Sofia Ricci), la moglie di Bellastella, e Titti è un po’ tirata in fatto di soldi e con il marito si è divisa i compiti: lui si occupa della parte legale, mentre lei sta alla cassa e gestisce un patrimonio di milioni di euro, tra ville a Capri, chalet a Cortina e immobili a Londra e New York.
Quando Antonio supera brillantemente l’esame di stato, sembra dischiudersi davanti a lui il promettente futuro tanto agognato: diventare socio dello studio con un compenso che supera ogni immaginazione, diecimila euro al mese. Eppure c’è ancora un piccolo favore personale da elargire al grande principe del foro: Antonio dovrà sposare Isabel (Maria Clara Alonso) l’amante argentina di Toti per assicurarle la cittadinanza italiana…Perché esitare? In fondo, come lo rassicura Bellastella, si tratta solo di una firmetta in Comune…e così il ragazzo accetta: niente di più sbagliato! Ora è davvero in un mare di guai…"
Francesco Bellomo era un magistrato del Consiglio di stato, il supremo organo della giustizia amministrativa, quello a cui ci si appella contro le decisione dei famosi TAR, per intendersi. Bellomo vinse il concorso nel 2005 ed è descritto da alcuni giornali come una sorta di celebrità. Il Mattino, in un articolo scritto in sua difesa, lo ha definito “un magistrato tra i più brillanti e autorevoli in Italia”.
Nei ricorsi soltanto una compiuta esposizione dei fatti risponde all'esigenza di consentire ai giudici di legittimità di acquisire una conoscenza chiara e completa della questione e della fondatezza o meno delle censure sottoposte al loro giudizio.
Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza n. 8245, depositata lo scorso 4 aprile 2018.
La vicenda analizzata dagli 'ermellini' traeva origine da un ricorso per cassazione proposto dalle Entrate avverso una sentenza pronunciata dalla Ctr, con cui era stata confermata la dichiarazione in 1°grado di illegittimità del recupero a tassazione di maggiori ricavi e costi non inerenti in capo a una società consortile.
Titolo: Ricorso 'sandwich', il copia-incolla non incanta i giudici