sabato 31 marzo 2018

Lo straining è una forma attenuata di mobbing | Risarcimento del danno da straining



to strain 



Risarcimento del danno da "straining"


Immagine: via Wikimedia 
Con la sentenza n. 7844, depositata nel mese di marzo 2018, la Corte di cassazione ha precisato che lo straining non è altro che una forma attenuata di mobbing nella quale manca il carattere della continuità delle azioni vessatorie



Lo straining può giustificare il risarcimento del danno ove l'azione vessatoria abbia provocato frustrazione personale e professionale.



Nel caso esaminato  dai giudici del Palazzaccio il danno da 'stress forzato' è stato riconosciuto in capo a un dipendente costretto 'a lavorare in un ambiente di lavoro ostile, per incuria e disinteresse nei confronti del suo benessere lavorativo'



La Corte ha censurato il comportamento del datore di lavoro che sarebbe venuto meno all'obbligo di evitare situazioni 'stressogene' capaci di minare l'integrità psico-fisica del lavoratore.





Titolo:  Lavoro, ok al danno da 'straining'
Autore:  Valerio Vallefuoco
Fonte:  Il Sole 24 Ore  


mercoledì 28 marzo 2018

STALKING AGGRAVATO DALLA RELAZIONE AFFETTIVA


STALKING E RELAZIONI AFFETTIVE


“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un profondo timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all’articolo 612, secondo comma. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è commesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio”.

mercoledì 21 marzo 2018

RESPONSABILTA' CONTRATTUALE DEL DENTISTA

Immagine: Don Lorenzo Bellavita, famoso dentista (Jan Anton Garemijn, 1789); collezione: Musea Brugge - Groeningemuseum | via Wikimedia


Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line

Il Tribunale di Milano, con la sentenza 1654 dello scorso 16 febbraio, applica la legge 24/2017 che ha riformato la disciplina della responsabilità sanitaria, sostituendo il decreto Balduzzi. Il tribunale milanese ha dato ragione a una paziente che aveva promosso giudizio contro un dentista.

Il giudice ha riconosciuto la responsabilità professionale contrattuale del medico, lo ha condannato a risarcire i danni causati dalla sua condotta imprudente nella predisposizione e nel montaggio di protesi e impianti.

Il Tribunale ha applicato la legge 24/2017 per quanto i fatti si siano verificati prima dell'entrata in vigore del 1°aprile 2017, se non altro per i criteri di liquidazione del danno.

Spetta al danneggiato provare: colpa del medico, nesso di causalità tra condotta e danno, esistenza del danno. 


La responsabilità della struttura sanitaria e del medico libero professionista è di natura contrattuale.


Titolo:  Medico libero professionista, responsabilità contrattuale
Autore:  Giovanni Ricci
Fonte:  Il Sole 24 Ore 

martedì 20 marzo 2018

PER SODDISFARE LE CURIOSITA' PRESSANTI DI CASSA FORENSE

Un video ed altro per soddisfare Cassa Forense che vuole conoscere il motivo per cui dei suoi "sudditi" non paghino i contributi loro richiesti ed è per questo enigma che l'istituzione forense si è rivolta ad Equitalia. Come è "premurosa " con gli iscritti .

DI CHE TI OCCUPI TU?

Perché lo Stato non ci permette di punire quelli che chiedono "Di che ti occupi tu?!"




 | Video pubblicato  su You Tube il 12 giu 2017













Fonte: Paolo Spalluto

VOTARE IN ITALIA E ALTROVE


 |
Arianna Porcelli Safonov   | Video pubblicato  su You Tube













ECCO CHI VOTARE IN CASO DI ELEZIONI ANTICIPATE 2020.

Video di RADIO GREG - Notizie Quotidiane
















Puoi vedere sull'argomento:
















sabato 17 marzo 2018

"IL MANIFESTO PROGRAMMATICO DI RIFORMA DELLA PREVIDENZA FORENSE". DI CHE SI TRATTA?




IL MANIFESTO PROGRAMMATICO DI RIFORMA DELLA PREVIDENZA FORENSE è stato redatto e lanciato a luglio del 2017, immediatamente sostenuto dall´ associazione "Azione Forense".

L´ Avv. Nazzaro ha illustrato il Manifesto lo scorso anno a  Milano ed al Convegno di Catania del 9 marzo 2018 organizzato da Azione Forense e lo presenterà anche a Bari al Convegno del 4 maggio organizzato da Avvocati Ora (prossimamente anche a Napoli e Roma). 

Il Manifesto è stato anche trasmesso all´ OCF dal gruppo "Previdenza Forense" e dall´ associazione "Azione Forense", con l'intento dichiarato di costituire un gruppo di lavoro in materia previdenziale, ai sensi degli artt. 2 e 5 del Regolamento OCF. La materia previdenziale rappresenta un'emergenza reale molto diffusa all´interno della categoria. 



Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line




Con provvedimento del Presidente di Cassa Forense sono state indette le elezioni per il rinnovo del Comitato dei Delegati per i giorni 24 - 28 settembre 2018

"Attraverso l´esercizio massiccio del diritto di voto, gli iscritti potranno cercare di cambiare il management e di sviluppare i principi del Manifesto per una Riforma della Previdenza Forense."


PRINCIPIO N. 1 
Abolizione della contribuzione minima, sia soggettiva che integrativa: la contribuzione va informata ai principi di progressività e proporzionalità rispetto al reddito, modulata secondo scaglioni (53 COST.).
A regime, versiamo contributi minimi obbligatori per un totale di 3640 (soggettivo 2.780 + integrativo 710 + maternità 151) che, in proporzione ad un reddito di € 10.000 corrisponde ad un´aliquota altissima, quasi del 40%, aliquota che va a decrescere all´aumentare del reddito, risultando così inversamente proporzionale ad esso; si violano sia i principi di progressività che di proporzionalità dell´art. 53 Cost, nonchè il criterio meritocratico che la stessa L.P. ha chiesto di rispettare nella elaborazione dei decreti e dei regolamenti attuativi (art. 1) e art. 21 co. 1 della legge 247/2012.

venerdì 16 marzo 2018

MOBBING PERSECUTORIO: dal verbo inglese “to mob”, attaccare, assaltare






MOBBING E ABUSI: la pratica dell’insana persecuzione (dal verbo inglese “to mob”: attaccare, assaltare) 



Sociologi e medici specializzati nello studio dei complessi e vari problemi del mondo del lavoro studiano uno strano e sconcertante fenomeno: il Mobbing, la pratica dell’insana persecuzione, ai danni di inconsapevoli lavoratori.

Il termine inglese potrebbe far pensare ad una nuova moda o ad uno sport estremo. Nulla di tutto ciò.

Il Mobbing (dal verbo inglese “to mob”: attaccare, assaltare) designa in etologia il comportamento di alcune specie animali, solite circondare un membro del gruppo per allontanarlo.

giovedì 15 marzo 2018

Nei conti cointestati il saldo si presume comune





Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line


Il Tribunale di Palermo, con un'ordinanza dello scorso 25 ottobre 2017, ribadisce che la cointestazione di un libretto di deposito o di un conto corrente fa presumere la contitolarità delle somme che ne costituiscono il saldo. 

E' pertanto legittimo il rifiuto della banca di versare a uno dei cointestatari l'intero importo esistente alla data del decesso di un altro contitolare, se il richiedente non dimostra che tutte le somme erano sue anche quand'era in vita il de cuius.
Il procedimento era stato promosso in via d'urgenza in base all'art. 700 del Codice di procedura.

Il ricorrente, cointestatario di un libretto nominativo presso Poste italiane, aveva chiesto la consegna dell'intero importo depositato. La società, però, aveva versato solo metà della somma, sostenendo di dover trattenere il 50% in quanto l'altro cointestatario era deceduto.


giovedì 8 marzo 2018

Cassazione: il figlio che supera l'esame da avvocato e si iscrive all'albo perde il diritto al mantenimento.

  





Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line



In tempo di crisi una pronuncia della Corte di Cassazione che va in controtendenza.


Il figlio che supera l'esame da avvocato e si iscrive all'albo e per di più frequenta lo studio legale del fratello perde il diritto al mantenimento.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione  lo scorso 5 marzo 2018
(n. 5088/2018). 


I giudici del Palazzaccio hanno accolto il ricorso di un padre affermando che il diritto al mantenimento trova un limite nel perseguimento di un progetto educativo e formativo che tiene conto anche dell'età.



Fonte:  Italia Oggi | Titolo:  Legale non mantenuto




Così c'è chi perde il diritto al mantenimento e di contro, una volta iscrittosi all'albo, viene coercitivamente iscritto alla Cassa forense. 




lunedì 5 marzo 2018

CTU E COLPA GRAVE

Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line







Rischia di dover risarcire i danni alle parti il consulente tecnico d'ufficio che sbaglia la perizia per colpa grave.


E' la linea prevalente in giurisprudenza sulla responsabilità civile del Ctu, elaborata in base all'art. 64 c.p.c.. 


Una parte minoritaria degli interpreti sostiene invece che per far scattare il risarcimento sia sufficiente il danno provocato per colpa lieve del consulente.
Si tratta di una prestazione d'opera intellettuale svolta nell'interesse della giustizia. 

La responsabilità civile è solo uno dei profili in cui può incorrere il consulente e si affianca alla responsabilità penale e a quella disciplinare



L'art 64 c.p.c.: il consulente tecnico che incorre in colpa grave è punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda fino a 10.329 euro


Lo stesso articolo del codice penale prevede che è dovuto il risarcimento dei danni causati alle parti


In giurisprudenza prevale l'orientamento per cui il fatto dannoso può essere imputato a responsabilità del consulente solo quando incorra in colpa grave. 


sabato 3 marzo 2018

Genova 2001 G8: l'irruzione della polizia nella scuola Diaz ricordata e indagata da Enrico Mentana

Marzo 2018 - Giacomo Toccafondi non è stato radiato, se l’è cavata con soli sei mesi di sospensione e a fine estate il “dottor mimetica” potrà tornare a fare il medico, in Italia e all’estero. 
L’Ordine dei medici di Genova ha salvato Giacomo Toccafondi, il medico che durante i giorni del G8 gestiva l’infermeria della caserma di Bolzaneto. 
Picchiava, era «il seviziatore» come hanno raccontato tanti ragazzi. Le immagini di violenza e di insulti ai manifestanti arrestati hanno fatto il giro di mezzo mondo anche grazie al film “Diaz, non lavate questo sangue”. 
La sentenza è destinata a scatenare polemiche e reazioni indignate.


SPECIALE  - IL BLITZ ALLA SCUOLA DIAZ


Genova 20018: l'irruzione della polizia nella scuola Diaz ricordata e indagata da Enrico Mentana insieme a Vittorio Agnoletto e Vincenzo Canterini.

Video pubblicato da La7 il 16 mag 2013




venerdì 2 marzo 2018

SOSPESO, NON RADIATO, " IL MEDICO TORTURATORE" DEL G8 GENOVA


Titolo: G8, “graziato” il medico-torturatore
Autore: Guido Filippi



Marzo  2018 | Avvocato Gabriella Filippone |
Rassegna e commenti notizie on line




Articolo correlato













Giacomo Toccafondi non è stato radiato, se l’è cavata con soli sei mesi di sospensione e a fine estate il “dottor mimetica” potrà tornare a fare il medico, in Italia e all’estero





L’Ordine dei medici di Genova ha salvato Giacomo Toccafondi, il medico che durante i giorni del G8 gestiva l’infermeria della caserma di Bolzaneto.


L'estate del 2001, durante il G8 di Genova il dottor Toccafondi era incaricato di coordinare i servizi sanitari nella caserma di Bolzaneto, 'prigione' improvvisata dove furono portati decine di attivisti, che poi raccontarono di aver subito vere e proprie torture e trattamenti degradanti anche da parte del medico. (vedi HuffingtonPost)


Picchiava, era «il seviziatore» come hanno raccontato tanti ragazzi. Le immagini di violenza e di insulti ai manifestanti arrestati hanno fatto il giro di mezzo mondo anche grazie al film “Diaz, non lavate questo sangue”. 

La sentenza è destinata a scatenare polemiche e reazioni indignate.



Toccafondi, 61 anni da compiere, ha temuto di essere radiato dall' Ordine dei medici e di non poter più fare il medico. I suoi colleghi medici lo hanno salvato con una condanna lieve, sei mesi di sospensione (è la pena più pesante prima della radiazione), c'era una dottoressa che lavorava con lui nella caserma delle torture di Bolzaneto.



Il processo al “dottor mimetica” è durato almeno otto mesi e si è concluso con una "sentenza che porta la firma dal presidente dei medici genovesi Enrico Bartolini: non potrà essere impugnata e diventerà esecutiva".



Toccafondi, assistito dall’avvocato Alessandro Vaccaro, era già stato salvato dalla prescrizione assieme ad altri trentadue imputati: poliziotti e personale sanitario. ed era uscito indenne dal processo d’Appello sulle violenze all’interno del mattatoio di Bolzaneto; era stato condannato a risarcire le vittime e anche la Corte dei conti è pronta a chiedergli i danni.



I reati contestati - a lui e ad altri quatto medici arruolati per il G8 dalla polizia penitenziaria andavano dall’omissione di referto alla violenza privata, dalle lesioni all’abuso d’ufficio. Per i giudici, agì «con particolare crudeltà» e la caserma di Bolzaneto era un carcere improvvisato dove «furono portate vittime in balia dei capricci di aguzzini, trascinate, umiliate, percosse, spesso già ferite, atterrite, infreddolite, affamate, assetate, sfinite dalla mancanza di sonno, preda dell’arbitrio aggressivo e violento.... sostanzialmente già seviziate, venivano in loro presenza».



Violenze perpetrate «come stare in piedi contro il muro, la sottoposizione a rumore, privazione del sonno, del cibo e delle bevande», nei confronti di ragazzi «picchiati, insultati, denudati e derisi, feriti e abbandonati in pozze di piscio, vomito e sangue... Alcune ragazze furono costrette a stazionare nude in presenza di uomini, oltre il tempo necessario, sottoposte a umiliazione fisica e morale».



La caserma di Bolzaneto viene descritta come un inferno. 



Il “dottor mimetica” non ha mai rilasciato dichiarazioni e tra 6 mesi potrà nuovamente fare il medico. Il suo Ordine non l'ha radiato.




Il medico  è stato accusato in passato di non aver fatto nulla, e anzi di aver attivamente partecipato alle torture che nella caserma genovese si consumarono. Accuse da cui il medico si è salvato dal punto di vista penale grazie alla prescrizione ma che gli sono costate comunque una condanna a risarcire le vittime.   
La sospensione, arrivata dopo un procedimento durato otto mesi, è scattata dal 1° marzo e, di conseguenza, dal 1° ottobre il dott. Toccafondi potrà tornare ad indossare il camice bianco. La decisone non può essere impugnata.   Toccafondi, nei racconti dei ragazzi vittime di violenze, era indicato come colui che picchiava, e anzi era  descritto come “il seviziatore”, il “dottor-tortura”.   I reati che erano stati contestati a lui e ad altri quatto medici 'arruolati' per il G8 dalla polizia penitenziaria andavano dall’omissione di referto alla violenza privata, dalle lesioni all’abuso d’ufficio. Vedi RaiNews.its

giovedì 1 marzo 2018

BUONA SCASSA FORENSE A TUTTI


CF si occupa (male) di previdenza e lo fa marcatamente scopo di lucro, alla stregua di una unsurance spa privata però ha più potere: se vuole e se non le conviene farti lavorare, riesce di fatto ad impedirti di lavorare.



Non facciamo gli avvocati grazie ad una borsa di studio statale o di CF. 
CF non può permettersi di stabilire chi deve lavorare e chi no, in base a sue valutazioni di mero profitto. 
E' un'istituzione privata o una spa che persegue il lucro? La loro illecita ingerenza nella vita professionale di un avvocato si spinge sino ad impedirgli di lavorare. La loro è una logica predatoria di profitto e nulla più.



Mettere un povero Cristo di avvocato anziano esperto alla stegua di CF è un'aberrazione. Resta il fatto che l'avvocato anziano esperto (quindi anagraficamente vecchio o giù di lì) conta per CF. Se lo tiene caro, almeno finchè lavora.


Il povero Cristo anziano ha un solo merito per CF: quello di pagare senza fiatare i contributi, per molti estorsivi ed inaffrontabili, richiesti da CF. 


Nessuno è al sicuro in questa logica di mercato.


I paletti sono quelli che mette CF alla professione, non sono i paletti posti da un anziano collega esperto. L'esperienza rientra nel bene e nel male tra i fatti suoi privati, non miei.


Di fatti i capi di CF stabiliscono a botte di regolamenti chi far lavorare e chi no. La loro mission è puramente demagogica: è quella di fare da "padroni" .


Vogliono fare, nel senso più negativo del termine, i padroni della professione e "licenziare" chi non arricchisce CF. 

Qualcuno lo chiama "merito" e ci sciacqua la bocca. Io lo chiamo  illecito scopo di profitto di CF.



Intanto ad oggi hanno fatto razzie tra i colleghi perseguendo non il merito come valore bensì il profitto di CF e del loro "managent". SI COMPORTANO ED AGISCONO DA SPA e non altro. 
Il problema sono loro e la loro spietatezza sordida e di comodo.

Non si lavora in queste condizioni, con cf che scatena equitalia addosso agli avvocati. Quelli del" managent" sono liberali nel senso più orrido del termine. Tutti possono essere liberali se fa comodo, anche la mafia.

Archivio blog