Immagine | via deviantart.com Corte di cassazione: no alla paternità surrogata via Internet Skype e altri sistemi di comunicazione audio-visiva non possono essere sostitutivi dei rapporti diretti con un genitore. News giuridiche a cura di Avv. Gabriella Filippone - La Suprema Corte, con la sentenza n. 19694/2014, ha così respinto il ricorso di una signora inglese intenzionata a portare a Londra, suo paese di residenza, il figlio minore, nato da una relazione travagliata con un italiano. Ha ribadito la Corte che il ruolo paterno è importante e non può essere svolto né via chat né attraverso le videochiamate . Una cosa è un rapporto costante con il figlio, un'altra vederlo via Skype. I giudici del Palazzaccio, hanno pertanto respinto il ricorso della donna inglese.